Un sepalo, un petalo e una spina
In un comune mattino d’estate,
Un fiasco di rugiada, un’ape o due,
Una brezza,
Un frullo in mezzo agli alberi
E io sono una rosa!
Emily Dickinson
Un sepalo, un petalo e una spina (My wheel is in the dark), 1914
Preferite le rose rifiorenti, che dopo l’esplosione di aprile-maggio vanno avanti a produrre corolle fino a novembre, seppure non così esplosive, oppure quelle che trionfano una volta sola a inizio stagione, spesso profumatissime e ricche di petali?
La risposta potrebbe essere scontata… E vi attraggono di più le rose svettanti, perfette nella loro geometria altera, quasi fossero scolpite, oppure quelle opulente, grasse, ridondanti di petali fino a scoppiare in una coppa di veli di seta?
Qui non azzardiamo ipotesi di risposta… Sappiate allora che, se in entrambi i casi propendete per la seconda alternativa, c’è una soluzione semplicissima: le rose inglesi.
Che sono rigonfie di petali, a coppa scomposta super-fragrante e a portamento allargato e un po’ anarchico, cariche di fiori da aprile a novembre.
Sono rose particolari, in cui l’abbondanza di petali e le forme morbide tipiche delle cosiddette “rose antiche” (oggi, convenzionalmente, quelle botaniche esistenti prima della Seconda guerra mondiale) non rifiorenti sono state abbinate al profumo, che molto spesso è stato perso nelle “rose moderne” (dagli anni ’50 in poi), algide e diritte, e soprattutto alla rifiorenza, che fa sì di poter godere di corolle e colori per tutta la (lunga) bella stagione.
1. Grazie, David Austin!
Onore al merito a un uomo, David Austin (1926-2018), che ha letteralmente dedicato tutta la sua vita alle rose.
Già alla fine degli anni '40 del secolo scorso si rese conto della discrasia fra le rose antiche (all'epoca, quelle esistenti fino alla Prima guerra mondiale, chiamate "rose tradizionali") e quelle moderne (allora, quelle create successivamente e definite "rose ibride").
Le prime sono dotate di un profumo intensissimo, di rosa, e hanno un aspetto ricco, mentre le seconde hanno una varietà di colori incredibile e si possono riprodurre facilmente per innesto. E si chiese come poter abbinare tutte le caratteristiche positive e apprezzabili in un unico esemplare, al "rosa perfetta".
Nacque così "Constance Spry" (foto sotto), la prima "rosa inglese" creata e brevettata da Austin nel 1961: ebbe fin da subito un grande successo di pubblico, grazie ai suoi magnifici fiori a coppa profonda, di colore rosa medio luminoso, dal profumo di mirra molto intenso, con un solo neo: non è rifiorente.
Ma presto arrivò anche la dote della riflorenza, fino ad assommare oltre 200 varietà create da Austin senior e altre decine dai suoi eredi, i figli.
Ogni anno sono state lanciate in media 6 nuove varietà, dagli anni '60 a oggi, frutto di 9 anni di ricerca, allevamento e selezione su almeno 1200 piantine di ciascun nuovo ibrido: un lavoro immenso che solo un grandissimo appassionato come Austin poteva condurre. E del quale beneficiamo tuttora.
David Austin (foto sotto) ricevette nel 1994 la Veitch Memorial Medal della Royal Horticultural Society e nel 2007 venne nominato ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico per l'importante contributo nel campo dell'orticoltura.
Le sue rose hanno vinto innumerevoli medaglie al Chelsea Flower Show, grande manifestazione che si tiene ogni anno in maggio a Londra, e in tutto il mondo nei diversi concorsi e manifestazioni dedicati alle rose: impossibile enumerarle tutte, e forse anche contarle.
2. Inglesi in Italia
Le rose inglesi (così sono chiamate in Europa, mentre in Gran Bretagna sono ovviamente le "rose di Austin") vennero commercializzate in madrepatria già negli anni '60, ma fu all'inizio del '70 che si diffusero in tutta Europa, stupefacendo gli appassionati che facevano a gara per ottenerne un esemplare attraverso gli allora pochi rosaisti che venivano autorizzati in esclusiva all'importazione in ciascun Paese.
In alternativa, non rimaneva che ordinare le rose direttamente ad Austin e farsele spedire per via aerea, recandosi poi alla dogana della propria città di riferimento per il controllo fitosanitario (una trafila, e un costo, per super-appassionati!).
Oggi fortunatamente molti sono i vivai italiani specializzati in rose che distribuiscono le piante di Austin, e procurarsene uno o più esemplari non è difficile.
Controllate però che ciò che state acquistando abbia il tipico vaso verde scuro quadrato/conico e il cartellino originale di Austin: la riproduzione deve avvenire sempre attraverso i canali autorizzati alla vendita.
Inoltre, mentre fino agli anni '90 le Austin's Roses erano particolarmente adatte al Nord Italia, perché selezionate per un clima fresco e umido quale quello britannico, adesso esistono varietà appositamente selezionate per il Mediterraneo, adatte a sopportare il caldo afoso e un maggior grado di siccità estiva senza "entrare in letargo".
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3. Descrizione e uso
Austin dunque ha mixato il portamento libero e aggraziato, i profumi intensi e la resistenza alle malattie delle rose antiche con i colori particolari e la rifiorenza dei rosai moderni.
Tecnicamente, le rose inglesi si possono descrivere così: hanno portamento eretto ma allargato e talvolta anche ricadente, per un'altezza massima di 1,5 m, più facilmente 1,2 m.
Il fogliame è in genere delicato, morbido, color verde intenso, di medie dimensioni.
Le corolle hanno la forma di rose antiche: a coppa o rosetta più o meno quartata (divisa in quarti), sempre con un numero notevole di petali (anche 100 per un solo fiore). I profumi delle rose inglesi sono sempre molto intensi: di rosa (antica), ma anche di frutta, di mirra, di incenso, di tè, di muschio...
In giardino sono molto versatili: in aiuola come punto focale o in compagnia di altre simili o di sempreverdi, come bordura mista o di sole rose, anche in roseto di sole rose inglesi oppure miste a tea.
Singoli esemplari sottolineano una posizione, mentre in gruppo formano un piccolo roseto di pregio.
Sono adatte a contesti romantici, antichi, perché il portamento del rami è morbido e tende a mostrare la rosa in orizzontale: perfette attorno a gazebi, pergole e zone relax, dove ci si siede a conversare o a mangiare. Gli esemplari di taglia più bassa si possono allevare anche in vaso (grande).
4. La coltivazione, la potatura e la prevenzione sanitaria
La coltivazione delle rose inglesi non differisce molto da quella delle classiche rose da giardino profumate e a stelo rigido. Salvo qualche considerazione.
Il primo aspetto è legato alla differenza di clima tra l'Inghilterra e l'Italia, soprattutto per le zone costiere e di pianura.
I fiori delle rose David Austin non gradiscono il sole estivo della nostra Penisola, né le temperature elevate, e per questa ragione sarebbe bene preferire parti del giardino esposte a est o a ovest in modo da ricevere irraggiamento solare per metà giornata. Così i fiori conserveranno meglio la loro fragranza e dureranno più a lungo.
Altro aspetto da non sottovalutare è la tendenza di molte varietà a crescere in modo naturale, morbido e arbustivo.
Se aggiungiamo che il nostro clima, essendo più caldo e favorevole rispetto a quello d'Oltremanica, spinge e "allunga" la vegetazione, non deve stupire che alcune varietà siano perfette per essere coltivate sia come cespugli se potate, sia come rampicanti a medio sviluppo se lasciate libere di crescere, addossate a una staccionata o recinzione. L'effetto sarà strepitoso, con vegetazione e fiori che dalla base della pianta saliranno fino verso la sua sommità.
La potatura dei cespugli segue le regole generali delle rose: si consiglia il taglio a fine inverno, nel breve intervallo che separa l'ultima gelata, se sussiste questo rischio, e la successiva ripresa vegetativa. Durante i primi anni, con piante giovani, non scendete troppo in basso con il taglio per dare modo alla pianta di maturare il legno ed essere più forte per sostenere il peso dei fiori, talvolta molto grandi e pesanti di petali e profumi.
Sul fronte della sanità e della prevenzione non c'è nulla di particolare da segnalare. La miglior cura inizia dalla scelta del corretto luogo dove mettere a dimora le piante, soleggiato e senza ristagni di eccessiva umidità, dal giusto apporto di acqua che - vi ricordo - deve sempre essere data durante le prime ore del giorno e mai alla sera, dal regolare apporto di concime in forma granulare e, quando occorre, da qualche trattamento a base di rame per tenere sotto controllo l'insorgenza di malattie fungine quali macchia nera e oidio.
Per avere piante sane e rifiorenti, tenetele ben nutrite concimando con un prodotto granulare da fine inverno, e poi ogni 40 giorni, fino a metà settembre nella dose in etichetta.
5. Ogni rosa per ogni occasione
- Per zone umide
Fra i nemici più temibili dei rosai - gli appassionati ben lo sanno - c'è la macchia nera o ticchiolatura, a sviluppo più facile laddove l'aria rimane umida in primavera.
Austin ha selezionato cultivar resistenti alle malattie fungine, il che non significa che le possiate trascurare, ma semplicemente che, con le cure corrette (raccolta foglie cadute, un trattamento rameico a emissione foglie), difficilmente si defoglieranno a inizio estate coperte di chiazze nere. Per esempio al deliziosa 'Emily Bronte' (foto sotto) rosa tenue-albicocca, la famosa 'Claire Austin, dedicata alla figlia, giallo limone e poi bianco crema, la vistosa 'Roald Dahl', prima rossa e poi albicocca, e la recente 'Olivia Rose Austin, omaggio alla figlia di David Austin junior, rosa medio uniforme.
- Per climi torridi
Anni fa non avremmo scritto questo paragrafo: nel Sud Italia si acclimatavano egregiamente le rose antiche e botaniche, per la sola fioritura primaverile, mentre nel Nord tutte le rose di provenienza europea prosperavano fiorendo per tutta la stagione.
Adesso, in pieno cambiamento climatico, non solo il Meridione è interessato ad avere varietà di rose che resistano a +45°C, ma anche la Val Padana.
E Austin ha provveduto a soddisfare l'Italia creando cultivar che tollerano le temperature molto elevate e un certo grado di siccità (non assoluta, ovviamente).
Per esempio 'Charles Darwin' (foto sopra), giallo senape e profumata di tè, o la splendida 'Chianti', del colore del vino e con fragranza di rosa antica, o la concolore 'Falstaff' dai fiori enormi, o la rampicante 'The Pilgrim', giallo tenue dal sentore di mirra, o l'adorabile 'Winchester Cathedral' (foto sotto), candida, a volte sfumata di rosa, che sa di rosa antica.
- Per il profumo
Se per voi è imprescindibile che una rosa profumi intensamente, Austin vi ha pensato e vi raccomanda queste varietà selezionate.
Oltre alla già citata 'Emily Bronte' che sa di tè e rosa antica, la famosissima 'Gertrude Jekyll', fragrante di rosa antica, la recente 'Boscobel', dal sentore di mirra, la candida 'Desdemona', sempre profumata di rosa antica, e la rampicante 'Strawberry Hill', ancora alla fragranza di mirra e miele di erica (molto brittish), e la pudica 'Claire Austin' (foto sotto) dall'intenso sentore di rosa antica.
- Per fioriture strepitose
A dir la verità, c'è l'imbarazzo della scelta, perché tutte le rose di Austin sono fiorentissime. Ma alcune si superano per quantità di fiori prodotti in contemporanea dalla stessa pianta e per durata della fioritura stessa.
Le più raccomandate sono: le già nominate 'Desdemona' (foto sopra), 'Gertrude Jekyl', 'Roald Dahl', 'Olivia Rose Austin', e poi 'Princess Anne', rosa molto carico in mazzi, 'Lady of Shalott', arancione al profumo di tè, 'Princess Alexandra of Kent' (foto sotto), altra rosa brillante al sentore di tè.
- Per sfoggiare le novità
Fra le ultime create da Casa Austin ci sono bellezze destinate a diventare grandi classici. Come 'Eustacia Vye', dal profumo fruttato portato da grandi fiori rosa medio e albicocca al centro, uno spettacolo, oppure 'Elizabeth', rosa chiaro e albicocca dal profumo di sorbetto al limone, o 'Dannahue', albicocca tenue al sentore di frutta, o in fine 'Gabriel Oak' (foto sotto), rosso fucsia. Ma qualunque rosa inglese sceglierete, ne rimarrete soddisfatti: l'unica indecisione sta nella scelta del colore, perché veramente sono uno più bello dell'altro.