San Francesco: 3 donne ispirarono la sua vita

In occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile, papa Francesco ha ricordato l’importanza della donna all’interno della Chiesa e ha invitato a una riflessione collettiva sul suo ruolo, in modo che ogni donna possa esprimere pienamente tutte le proprie potenzialità.

Le parole del pontefice hanno riacceso l’interesse verso la questione del rapporto tra la Chiesa e la donna.

Ma qual era, invece, il rapporto tra il santo di cui il Papa porta il nome e l’universo femminile? Era davvero un misogino (dal greco, un uomo che odia le donne) come riportano alcune fonti?

La verità, come sempre, è più complessa. Tuttavia, nonostante le parole pronunciate a difesa del voto di castità, Francesco ebbe rapporti sereni e intensi con le donne, come dimostra la sua stessa esistenza.

Tre donne, infatti, hanno segnato in particolare la crescita e la formazione spirituale di Francesco: sua madre, Giovanna detta Pica Bourlemont; santa Chiara e Giacoma (meglio nota come Jacopa).

 

1. La mamma provenzale

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San Francesco ebbe sicuramente a cuore la rettitudine dei propri frati e il rispetto del voto di castità che essi avevano pronunciato.

Per questo motivo, consapevole delle inevitabili tentazioni che una frequentazione femminile troppo intima avrebbe potuto suscitare nei frati e nei novizi, scrisse nel capitolo XII della Regola non bollata: «Tutti i frati, ovunque siano o vadano, evitino gli sguardi impuri e la compagnia delle donne».

Francesco, inoltre, pur essendo santo era comunque un uomo del suo tempo, il Medioevo, e come tale attribuiva alle donne l’eventuale responsabilità di aver fatto cadere in tentazione un uomo.

Tuttavia, nonostante le parole pronunciate a difesa del voto di castità, Francesco ebbe rapporti sereni e intensi con le donne, come dimostra la sua stessa esistenza.

Tre donne, infatti, hanno segnato in particolare la crescita e la formazione spirituale di Francesco: sua madre, Giovanna detta Pica Bourlemont; santa Chiara e Giacoma (meglio nota come (meglio nota come Jacopa).

Della madre, la giovane nobile di origine provenzale andata in sposa al mercante di Assisi Pietro Bernardone, sono state tramandate poche e contrastanti notizie: secondo alcune fonti primitive Pica non era una donna religiosa e non crebbe i propri figli nella religione cristiana, secondo altre più recenti, invece, si distingueva per la fede profonda.

In ogni caso, Francesco aveva con lei un rapporto forte e speciale: quando il padre lo fece imprigionare, preoccupato per la conversione radicale del figlio e per i suoi gesti apparentemente di follia, fu proprio la madre a liberare Francesco.

Per tutta la vita, infatti, Pica sostenne il figlio, anche quando non ne comprendeva appieno le scelte e Francesco la ricambiò con un affetto e un rispetto spinti quasi alla venerazione.

 

2. Chiara, la sua “pianticella”

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La seconda donna a entrare nella vita di Francesco (che aveva solo due fratelli maschi) fu la giovanissima Chiara degli Offreducci, una delle famiglie più nobili di Assisi.

Nata nel 1193/1194, Chiara fin da piccola mostrò una spiccata propensione alla preghiera, alla semplicità e al misticismo; quando Francesco si spogliò di tutti i suoi beni davanti ai concittadini ne rimase affascinata e, da quel momento, tentò in tutti i modi di conformarsi sempre di più al modello di vita proposto da Francesco.

Appena diciottenne, riuscì a comunicare con Francesco e intraprese con lui una serie di colloqui spirituali; gli incontri tra i due giovani, benché avvenissero sempre alla di un’amica di Chiara e di un altro frate, suscitarono mormorii ad Assisi ma i due non se ne curarono.

Francesco riteneva utilissimo confrontarsi con la ragazza e Chiara, che si definiva “sua pianticella”, elaborò con lui l’idea di una comunità femminile basata sulla preghiera e sul lavoro manuale, speculare all’Ordine francescano.

La notte della Domenica delle Palme del 1211/1212 Chiara scappò dalla casa paterna e si rifugiò nella Porziuncola: la attendevano Francesco e i suoi frati, che le tagliarono i capelli e la vestirono con la tonaca.

Da quel momento Chiara, difesa da Francesco contro l’ostilità della sua famiglia, dedicò interamente la propria esistenza a Dio, dando vita presso la Chiesa di San Damiano a quello che diventerà il Secondo Ordine Francescano (le Clarisse).

L’importanza del rapporto con Chiara, cui Francesco continuerà a scrivere lunghe missive dopo il suo ingresso in clausura, è dimostrata anche dal fatto che, alla morte del santo, i suoi compagni ne portarono il corpo a san Damiano in modo che l’amica e confidente potesse dargli l’ultimo saluto.

 

3. Jacopa, l’amica del cuore

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Un’altra donna godette dell’amicizia con Francesco: è Giacoma, più conosciuta come Jacopa, Frangipane de’ Settesoli.

Il santo provava verso di lei un affetto quasi filiale e, non dovendo sottostare alle regole della clausura imposte a Chiara, poteva trascorrere liberamente del tempo insieme e compiere senza timori gesti di affettuosa riconoscenza.

Jacopa nacque a Roma attorno al 1190 in una famiglia di origine normanna; giovanissima, andò in sposa al nobile Graziano Frangipane de’ Settesoli, feudatario romano di immense ricchezze da cui ebbe due figli. Graziano morì prematuramente lasciando alla moglie il controllo e la gestione di numerosi castelli e tenute sparsi per tutto il Lazio.

L’incontro con Francesco risale al 1209, quando il giovane da Assisi giunge a Roma per presentare al papa, Innocenzo III, l’Ordine da lui fondato. Jacopa, che ha sentito molto parlare di Francesco e che, nonostante l’agiatezza, vive nella sobrietà e nella carità, lo ospita a casa e lo aiuta a trovare i contatti giusti per essere ricevuto dal pontefice (inizialmente intimorito alla vista di quell’uomo sporco, lacero e vestito praticamente di stracci).

Per ringraziarla dell’accoglienza, Francesco regala a Jacopa un agnellino da lui ammaestrato che diventa un compagno fedele per la donna, seguendola ovunque e perfino svegliandola la mattina dal suo giaciglio.

Negli anni il rapporto tra Francesco e Jacopa, da lui chiamata affettuosamente frate Jacopa, si fa sempre più stretto: la vedova si muove abitualmente tra Roma e Assisi per trascorrere lunghi periodi in compagnia di Francesco e dei suoi frati.

Lo stesso Francesco ordina ai confratelli: «Aprite le porte e fatela entrare, perché per frate Jacopa non c’è da osservare il decreto della clausura relativo alle donne».

Quando si trova a Roma, Jacopa si impegna per seguire i dettami cristiani insegnati da Francesco e per concretizzarli all’interno della propria vita al punto che si dice che, proprio ispirandosi alla condotta di Jacopa, Francesco abbia creato il Terzo Ordine Secolare (l’ordine fondato per i laici che, pur continuando a svolgere le proprie occupazioni, desiderino seguire uno stile di vita francescano; i primi seguaci si pensa che siano stati i coniugi Lucchese e Buonadonna da Poggibonsi).

 

4. Francesco chiamò Jacopa in punto di morte

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La profondità del rapporto tra Jacopa e Francesco è ben evidente nel momento della morte del santo.

Francesco, sentendo ormai giungere la sua ora, chiese a un confratello di recapitare al più presto una lettera alla donna («A donna Jacopa, serva dell’Altissimo, frate Francesco poverello di Dio. Sappi carissima che la fine della mia vita è prossima»).

Nella lettera Francesco chiedeva a Jacopa di raggiungerlo al più presto e di portargli un panno per avvolgere il suo corpo, dei ceri per la sua sepoltura e alcuni mostaccioli, dolcetti di mandorle e miele che la donna era solita preparargli quando si trovava ammalato a Roma.

Proprio mentre i frati si adoperano per far spedire la missiva, si sente bussare alla porta del convento: è Jacopa che, presagendo la fine dell’amico e maestro, si era già messa in viaggio da giorni per raggiungere Assisi; con sé la donna porta tutto ciò che il santo le aveva chiesto nella lettera (anche i biscotti!), oltre a un cuscino riccamente decorato e al suo velo da sposa.

 

Francesco muore, quindi, vicino a Jacopa che, insieme ai frati, cura poi la composizione e la sepoltura del corpo.

Dopo la morte di Francesco, Jacopa si dedica alla carità, aiuta i frati nella gestione del patrimonio e, una volta fatto testamento e lasciato tutto in mano ai figli, si ritira ad Assisi come terziaria.

Muore nel 1239 e viene sepolta nella cripta della Basilica di san Francesco, proprio insieme ai primi compagni del santo e vicina alla sua tomba.

Gli eventi della vita di Chiara e Jacopa, e soprattutto il loro intreccio con quella di Francesco, dimostrano l’apertura mentale del santo e il suo affetto per l’universo femminile, oltre a testimoniare come, fin da subito, fosse nei suoi piani un’inclusione fattiva e totale delle donne all’interno dell’Ordine francescano.

 





5. San Francesco: le date più importanti

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• San Francesco: le date più importanti
1181/1182: il patrono d’Italia nasce ad Assisi da Pietro Bernardone dei Moriconi, mercante di stoffe, e dalla nobile Pica Bourlemont; la madre inizialmente chiama il bambino Giovanni ma il padre, tornato da un viaggio d’affari, cambia il nome in Francesco in onore della terra con cui commercia.
1182-1202: il giovane studia le lingue e si avvia verso la carriera di commerciante aiutando il padre nell’attività.
1202: Francesco combatte nella guerra di Assisi contro Perugia; fatto prigioniero, trascorre più di un anno in carcere.
1203: inizia la conversione; dopo una rivelazione notturna, abbandona il progetto di partecipare alle Crociate e torna ad Assisi.
1204-1206: il cambiamento di Francesco si fa evidente: vende i suoi beni per aiutare i poveri, si avvicina ai lebbrosi... Il padre, scandalizzato, lo porta a processo davanti alla città ma Francesco si spoglia di tutti gli abiti e si mette sotto la protezione del vescovo.
1208: dopo alcuni anni solitari di preghiera e carità tra Gubbio e Assisi, Francesco inizia a predicare e raduna attorno a sé i primi compagni.
1210: papa Innocenzo III ordina Francesco e riconosce oralmente il nuovo Ordine dei Frati Minori.
1219: i frati partono per varie missioni di evangelizzazione e lo stesso Francesco si reca in Egitto, dove incontra il sultano Al-Malik al Kamil.
1223: a Greccio, vicino Rieti, Francesco ha l’idea di fare una rappresentazione vivente della nascita di Gesù: inizia la tradizione del presepio.
1224: in preghiera sul monte della Verna, Francesco riceve le stigmate.
1226: ormai sempre più sofferente per varie malattie, Francesco muore nella Porziuncola di Assisi dopo aver composto il Cantico delle Creature e aver dettato il proprio Testamento spirituale.

 

• Papa Francesco: un gesuita francescano
- Gesuita certo, senza dubbio, ma con il piglio riformatore di un francescano: così è stato definito da più parti il papa attuale Jorge Bergoglio.
Fin dal momento della sua elezione al soglio pontificio il 13 marzo 2013, infatti, il cardinale argentino ha dimostrato una grande ammirazione per il santo di Assisi, al punto da utilizzarne il nome come nome pontificale, il nuovo nome che i cardinali assumono quando diventano papi.
- In più di ottocento anni di storia della Chiesa nessun pontefice aveva mai adottato il nome del patrono d’Italia, forse ritenendo che la sua grandissima fama e la straordinaria devozione popolare nei confronti del santo avrebbero oscurato la figura del papa o sospettando che la radicalità del “poverello di Assisi” si sarebbe conciliata male con il proprio potere temporale (fino al 1870 il papa era anche il sovrano dello Stato Pontificio).
Pur non avendo scelto il nome di Francesco, invece, vi sono stati comunque quattro pontefici appartenenti all’Ordine dei Frati Minori: Nicolò IV (1288-1292), Sisto IV (1471- 1484), Sisto V (1585-1590) e Clemente XIV (1769-1774).
- Papa Francesco ha dichiarato di aver scelto il nome come omaggio al santo richiamandone l’attenzione verso la povertà e l’impegno per un dialogo pacifico tra le genti e tra le religioni.
Più volte il papa ha sottolineato temi cari alla tradizione francescana come la spinta missionaria della Chiesa, il rifiuto del superfluo, la semplicità.

 








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