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Scaricare film gratis: vale davvero la pena?

Il download dei film via Internet sta diminuendo.

A sgonfiare la pirateria online non è la paura delle multe o la difficoltà nel trovare film e serie TV: è la comparsa di strumenti legali che permettono di spendere poco e avere un servizio migliore.

Film, serie TV e trasmis­sioni di ogni tipo: su In­ternet esistono decine di siti, programmi e circuiti peer to peer che permettono di scaricarli illegalmente gra­tis.

Le ultime ricerche fatte dalle aziende specializzate, però, hanno rilevato che il fe­nomeno della pirateria onli­ne sta subendo una battuta d’arresto o per lo meno un forte rallentamento.

La cau­sa, secondo gli esperti, è che sul mercato sono finalmente comparsi dei servizi legali che permettono di usare Internet per guardare film di buona qualità a prezzi abbordabi­li.

Tutto vero, ma per capire bene quello che succede e come stanno cambiando le cose bisogna guardare più in profondità.

Soprattutto in un paese che ha caratteristiche particolari come l’Italia. Vediamo come.

1. Le origini dei film online

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La comparsa dei film online risale ai primi anni 2000 ed è dovuta a due fenomeni.

Il pri­mo è la crescita dei sistemi di condivisione dei file basati sul peer to peer, una rete che per­mette a un gruppo di persone che usano lo stesso software di connettersi e accedere di­ rettamente alle risorse con­ divise.

Un sistema nato con Napster che si è poi evoluto grazie a circuiti e programmi sempre più efficaci e facili da usare.

Il secondo fenomeno è l'avvento del DivX, il codec che ha permesso di ridurre le dimensioni dei file video (ridu­cendone anche la qualità) e consentire così di farli circola­re più facilmente su Internet.

In ogni caso, scaricare film da Internet in quegli anni non era facile e richiedeva una certa competenza tecnica. Prima di tutto perché i programmi P2P andavano configurati in ma­niera accurata per funziona­re bene.

Poi perché anche in condizioni ottimali le connes­sioni disponibili rendevano le operazioni piuttosto lunghe. Per scaricare un film erano necessarie diverse ore, se non gior­ni.

Anche una volta ottenuto il file, la sua visualizzazione poteva creare qualche proble­ma. I formati compressi (DivX e XviD) subivano continui ag­giornamenti e i software per la riproduzione video non erano in grado di gestirli.

Bisognava installare e aggiornare ma­nualmente i codec per la lettu­ra dei file. Inoltre gli hard disk in quel periodo non avevano le generose dimensioni di oggi: i film venivano masterizzati su CD e conservati in questo modo.

Un vero lavoraccio, che richiede anche una buona conoscenza del sistema e dei software in uso. Il motivo per cui tanti appassionati di informatica scaricavano on-line i loro film preferiti, però, non era solo legato al fatto di poterli guardare gratis.

Quando hanno fatto la loro comparsa i DivX, i sistemi di streaming online non esiste­vano ancora, così come quelli on demand.

L'unico modo per guardarsi un film senza aspet­tare che venisse trasmesso in televisione era quello di anda­re in una videoteca e noleg­giare un DVD.

Non proprio il massimo della comodità, an­che perché esisteva sempre la possibilità che il film che si voleva guardare non fosse disponibile. La pirateria online era l’unica possibilità di guar­dare un film quando si voleva e come si voleva.

Tanto che su Internet, nel giro di poco tempo, accanto alle prime visioni sono comparsi anche vecchi film piratati e convertiti in di­gitale.

Una vera febbre che ha travolto il Web e ha portato alla nascita di sistemi di con­ divisione e download sempre più evoluti. Oggi, però, le cose sono molto diverse e la pirate­ria sta perdendo buona parte­ dell'attrattiva che aveva.

2. Come funziona oggi, i circuiti P2P e l’effetto boomerang

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I sistemi di streaming proposti da servizi come iTunes, Chili TV e altri siti simili offrono la comodità del formato digitale a costi tutto sommato contenuti e hanno sostituito le vecchie videoteche.

Se si esclude il fatto che i film sono resi disponibili prima nei circuiti illegali, la differenza tra un film scaricato e uno acquistato legalmente è tutta nel prezzo.

Considerato che il costo per guardarsi un film in streaming è di circa 5 euro, la vera domanda da farsi è se abbia ancora senso ricorrere ai circuiti illegali.

Soprattutto perché tutti i sistemi per scaricare illegalmente film da Internet hanno delle controindicazioni più o meno importanti, che variano a seconda del tipo di circuito utilizzato.

Tramontata l'era di Napster e dei software più o meno si­mili che si sono succeduti, il monopolio di questo sistema è rimasto nelle mani di eMule.

E’ uno dei programmi piu lon­gevi in questa categoria e con qualche cambiamento funzio­na ancora oggi più o meno allo stesso modo.

"Il mulo", come lo definiscono amichevolmen­te gli appassionati, ha però qualche difetto. Prima di tut­to una bassa velocità, dovuta (soprattutto in Italia) alle ca­ratteristiche delle connessioni internet.

La tecnologia ADSL, che è di gran lunga la più diffu­sa nel nostro paese, permette infatti di scaricare piuttosto rapidamente dal Web, ma è molto lenta quando si devo­no trasmettere dati.

Visto che con eMule lo scambio dei dati avviene direttamente tra computer, i tempi di trasmissione sono inevitabilmente lunghi.

Il vero problema di questo circuito, però, è un altro: non sempre il file che si scarica corrisponde al titolo ricercato, anzi. Dopo ore di download, si rischia di ritrovarsi un film diverso.

La ragione di tutto ciò è dovuta al sistema utilizzato da eMule per gestire i download. Si tratta di un vecchio pro­blema che ha sempre afflitto tutti i circuiti di file sharing e che i programmatori di eMule pensavano di avere risolto.

In un circuito P2P, infatti, il mag­gior nemico sono le "sangui­sughe". cioè quegli utenti che scaricano film dagli altri ma non condividono nulla. Se ce ne sono troppi, il sistema non funziona.

Per invogliare le persone a condividere i file su eMule, i suoi sviluppatori si sono inventati un metodo (apparentemente) geniale: assegnare a ogni utilizzatore del programma una sorta di punteggio in base alla quanti­tà di dati che lascia scaricare.

Chi ha un punteggio alto, può scaricare a sua volta più facil­mente. Quello che non avevano considerato era che qualcuno, pur di avere un alto punteggio potesse barare, cambiando il nome ai propri file e inserendo quello di film recenti o ricercati.

In questo modo è possibile acquisire velocemente punti e ridurre il tempo necessario per scaricare. A spese, però, di chi ha investito ore per il download di un film diverso da quello cercato.

Per arginare il fenomeno è stato intro­dotto il sistema dei commenti, che permette di segnalare eventuali falsi agli altri utilizzatori. L’accorgimento però non ha risolto il problema.

Alcuni pensano che l'immissione di film con titolo sbagliato sia dovuta anche all'attività delle case cinematografiche, che avrebbero trovato questo stratagemma per rendere meno appetibile l'uso di eMu­le.

Nel tempo il software ha perso molta della sua popola­rità e il suo utilizzo è in decli­no. Il suo posto è stato preso da sistemi più efficienti.

3. La tecnologia Torrent e Popcorn Time

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A migliorare drasticamente le prestazioni ci ha pensato Tor­rent.

Si tratta di un sistema decentralizzato che utilizza, come eMule, un programma di gestione.

Tutto si basa sui Torrent, piccoli file che con­tengono le informazioni at­traverso le quali è possibile scaricare i file.

L'architettura di Torrent, oltre a garantire una velocità di download superiore rispetto ai vecchi circuiti P2P, evita che qualcuno possa modifi­care il nome del video e ha risol­to, quindi, il problema dei fake.

I limiti, piuttosto, riguardano il sistema di ricerca dei film, che si appoggia necessariamente sui siti Web. Trattandosi di siti che contengono informazioni su materiale pirata, e quindi il­legale, vengono chiusi con una certa frequenza.

Il caso di The Pirate Bay, che è costato an­che una condanna astronomi­ca ai suoi fondatori, è l'esem­pio dei problemi legati all'uso del protocollo Torrent.

Lo stato dell'arte del download illegale dei film da Internet oggi si chiama Popcorn Time. Nato come sito di streaming, si è trasformato in un'applicazione che permette di guardare film e serie TV utilizzando il flusso dei Torrent che vengono scari­cati sulla Rete.

Risultato: qua­lità elevatissima e una sempli­cità d’uso davvero disarmante. II programma, infatti, anche se propone soltanto contenuti in lingua originale con la possibi­lità di visualizzare sottotitoli in varie lingue, ha caratteristiche che fanno invidia a molti pro­dotti commerciali.

Grazie alla tecnologia Torrent permette di scaricare un intero film in pochi minuti. Tuttavia, anche Popcorn Time sta vivendo un momento di crisi.

Una parte degli sviluppatori che hanno contribuito a realizzarlo ha ab­bandonato il progetto, annun­ciando di volersi dedicare alla creazione di un servizio legale. Per il momento funziona anco­ra, ma il futuro è incerto.

4. I siti di streaming e il terremoto Netflix

I siti di streaming e il terremoto Netflix-300x180

Accanto al P2P, si trovano an­che siti Internet che permet­tono di guardare gratis i film in streaming.

Il vantaggio, in que­sto caso, è che gli spettatori non devono aspettare di aver eseguito il download completo del file per poterlo guardare.

I limiti sono legati al fatto che si tratta di servizi gestiti da pirati senza scrupoli che ov­viamente non agiscono per semplice bontà d'animo ma per guadagnare.

Questo tipo di siti sono di solito imbottiti di pubblicità e molto spesso di collegamenti pericolosi che possono portare all'installa­zione di spyware o di virus.

Insomma: per risparmiare 5 euro si corre il rischio di ritro­varsi con il computer infettato. Tanto più che i siti vengono na­scosti attraverso un sistema di scatole cinesi.

Chi vuole guar­dare un film deve prima passa­re per un sito che contiene solo l'elenco dei titoli e la descrizio­ne delle trame e di lì poi colle­garsi a quello che permette la visualizzazione vera e propria.

In alcuni casi, inoltre, i sistemi richiedono una registrazione tramite email, i cui dati vengono invariabilmente rivenduti su In­ternet.

Il risultato, di solito, è che l'indirizzo di posta viene inondato di spam e di messaggi indesiderati di varia natura. Per non parlare di quanto sia imprudente registrarsi con la propria email ad un servizio che è illegale.

Ad assestare una vera maz­zata alla pirateria ci ha pen­sato un'azienda statunitense. Si chiama Netflix e dal 2008 a oggi ha rivoluzionato il mondo dello streaming video.

Prima di tutto per quanto riguarda il prezzo: Netflix permette di abbonarsi a partire da 7,99 euro al mese. Ma al di là del­la convenienza, il suo servizio può vantare caratteristiche che nessun altro ha.

Soprat­tutto in Italia, dove è attivo dallo scorso ottobre. Oltre a offrire serie TV e film in stre­aming con un'ottima qualità, permette di guardare i contenuti in lingua originale con i sottotitoli, funzione che per quanto possa sembrare stra­no hanno ancora in pochi.

In più Netflix produce anche dei contenuti originali. A dif­ferenza degli altri però non li trasmette settimanalmente, ma rende disponibili tutti gli episodi in un colpo solo.

Una strategia molto apprezzata da chi si è abituato a usare Inter­net e il computer per guardare le serie, perché può farsi delle vere "abbuffate" senza dipen­dere dalla programmazione.

Risultato: il servizio ha supera­to la soglia dei 65 milioni di ab­bonati e ci si aspetta che cresca ancora. In futuro è probabile che anche i suoi concorrenti debbano adeguarsi e met­tere in campo offerte simili.

Alcuni lo stanno già facendo. Se i prezzi scenderanno per tutti a questi livelli, c'è da scommettere che il fenomeno della pirateria sarà destinato a calare ulteriormente.



5. Il grave rischio sicurezza, i pirati e le serie TV

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La pirateria online è diventata talmente diffusa che ogni tanto le persone perdono la percezione del fatto che si tratta comunque di una pratica illegale. Sarebbe bene, invece, tenerlo sempre a mente.

Non si tratta solo di una questione di "moralità", ma anche di ricordarsi che quando si scarica o si guarda un film pirata si sta avendo a che fare con siti Internet e servizi gestiti da personaggi non sem­pre raccomandabili.

Quando ci si muove in un ambiente del genere, quindi, si corrono inevitabilmente dei rischi.

I siti per lo streaming online, per esempio, sono spesso costellati da pub­blicità e pop-up che compaiono durante la riproduzione dei film e molti di questi rappresentano un pericolo concreto per la nostra sicurezza.

Uno dei casi più frequenti è la richiesta dell'installazione di un software che do­vrebbe permettere la riproduzione del video, ma che in realtà è un virus che si installa sul nostro computer.

Anche i circuiti di file sharing rappresentano uno strumento usato dai pirati informatici per diffondere i loro malware.

La tecnica usata, in questo caso, è di inserire i virus all'interno di file che vengono messi in condivisione attraverso i programmi P2P.

Anche se que­sto stratagemma viene adoperato più spesso con programmi e videogiochi, può succedere che vengano allegati a film, magari sotto forma di codec che vengono consigliati per visualizzare il video con una migliore qualità.

Se la pirateria è in declino e offre sempre meno vantaggi tecnici rispetto ai circuiti legali, perché è anco­ra popolare?

La verità è che, ancora oggi, riempie un "buco" nelle esigenze degli appassionati di cinema, ma soprattutto di chi ama le serie TV.

A differenza dei singoli film, gli episodi delle serie sono dif­ficilmente rintracciabili attraverso i servizi on demand. I diritti di trasmissione vengono infatti acquistati dalle normali TV, che ottengono spesso l'esclusiva.

Risultato: per vederle è necessario aspettare l'orario di programmazione e sorbirsi l'immancabile pubblicità. Certo, esistono servizi che permettono di vedere le serie legalmente.

Soprattutto in Italia, però, hanno caratte­ristiche che li rendono poco digeribili per gli appassionati. Prima di tutto richiedono l'uso di un decoder, ma soprattutto hanno costi di abbonamento decisamente ele­vati che non sono tarati su quello che viene effettivamente visto.

Non è un caso che le serie TV rappresentino ormai una buona fetta del materiale che circola sui servizi pirata, dove si riversano tutte le persone che non hanno nessuna intenzione di spen­dere 30 euro al mese per guardare la loro serie preferita.

Curiosità: Chi mette in circolazione i film su Internet? Secondo gli esperti esiste una vera rete di pirati, che guadagnano principalmente dalla vendita dei DVD contraffatti.
Di solito usano registrazioni originali, prese dai DVD di anteprima o dai file inviati ai cinema, pagandoli anche migliaia di euro che recuperano con le vendite dei supporti piratati. Come succede allora che questi film arrivino su Internet?
In alcuni casi si tratta dell'iniziativa di singoli appassionati di informatica, ma può succedere che la distribuzione online di film pirata sia il risultato di battaglie tra gruppi rivali che vendono i film pirata in DVD.
Quando su Internet compare un film recente con una buona qualità audio e video, è probabile che si tratti di una manovra di una gang di pirati che ha deciso di diffondere un film dei concorrenti sui circuiti P2P. L'obiettivo? Rovinargli gli affari.






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1 commento su “Scaricare film gratis: vale davvero la pena?”

  1. Cinque euro per uno streaming è poco ?
    Mi conviene la vecchia e cara videoteca che me ne chiede 2 !

I commenti sono chiusi.