La Sicilia da non perdere durante le vacanze di Pasqua 2

La Sicilia da non perdere durante le vacanze di Pasqua

Per gli italiani desiderosi di vacanze è sempre più vicino ormai un appuntamento tanto atteso: i nove giorni che vanno da sabato 19 a domenica 27 aprile e che, oltre al weekend di Pasqua e al successivo fine settimana, includono i giorni festivi del lunedì di Pasquetta e di venerdì 25 aprile. Nove giorni, di cui solo 3 lavorativi, per giunta alla fine di aprile, rappresentano un'occasione da sfruttare al massimo, prendendosi uno o più giorni di ferie da legare alle feste.

E la meta? Il periodo è potenzialmente molto invitante, visto che seconda metà di aprile significa piena primavera. Lo spettro delle destinazioni possibili, quindi, è più ampio che mai, anche se, per essere sicuri di un clima favorevole, la soluzione più certa è una e una sola: puntare all'Italia meridionale. E nel sud del Paese, la Sicilia resta sempre una garanzia, visto che assicura temperature gradevoli e una grandissima varietà di attrattive. Infatti, affittando una casa in Sicilia verso la fine di aprile, si ha ottime possibilità di fare il bagno e si beneficia di un clima ideale per visitare i celebri tesori artistici e architettonici dell'isola.

Non male davvero, ma prima di andare su HouseTrip per cercare l'alloggio (ottimo sito per affittare alloggi per tempo breve), vediamo dove andare. Ovviamente, la scelta dipende dal numero di giorni a disposizione, ma in ogni caso, sia che il soggiorno duri 3-4 giorni sia che ne duri il doppio, il consiglio è di optare per un'area specifica e limitarsi a quella. La Sicilia, infatti, è la maggiore isola del Mediterraneo ed è la più grande regione italiana. Concentratevi, quindi, nella parte di regione nord occidentale o in quella centro-sud orientale, specie se è la vostra prima volta in Sicilia.

1. Palermo

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Nel caso optiate per la Sicilia nord occidentale, la città di riferimento è Palermo (l'antica Panormus, dal greco "tutto porto"), che merita sicuramente almeno (e solo perché avete poco tempo) un paio di giorni di permanenza. Meta obbligata, tra Settecento e Ottocento, del Grand Tour di scrittori, poeti e artisti, sedotti dall’atmosfera orientaleggiante e dall’eclettica e multiforme bellezza, Palermo è riuscita a conservare il fascino delle genti che l’hanno abitata: Fenici, Romani, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini e Spagnoli hanno lasciato la loro firma nell’arte e nella vita stessa della città.

Nel capoluogo siciliano, vi attendono palazzi e monumenti di rara bellezza, come il Palazzo dei Normanni e la Cappella della Palatina, la Cattedrale, la Chiesa della Martorana, la Fontana Pretoria e, a 8 km dalla città, la straordinaria Cattedrale di Monreale, con l'adiacente chiostro del convento benedettino. Da Palermo, poi, noleggiando una macchina, potete muovervi alla scoperta di Erice, Segesta e Selinunte

Vale la pena fare qualche breve cenno sul Palazzo dei Normanni e sulla Cappella della Palatina. Il primo, da sempre sede del potere politico, l’imponente edificio, che ospita l’Assemblea Regionale Siciliana, sorge sul sito dell’antica residenza degli emiri, collegata al mare dal Càssaro. Nel XII sec. vi risiede la corte normanna: di questo periodo rimangono la parte centrale del palazzo e la Torre Pisana, sormontata dalla cupola dell’osservatorio astronomico installato nel 1791. Dopo un periodo di abbandono e degrado, l’edificio viene restaurato nel XVII sec. dai viceré spagnoli: di quest’epoca sono l’imponente facciata sud e la bella corte interna. L’ingresso con lo scalone monumentale è del Settecento.

La celebre Cappella della Palatina, invece, fatta costruire da Ruggero II intorno al 1130, colpisce per la straordinaria armonia tra architettura e decorazione. Capolavoro assoluto sono i mosaici, realizzati in foglie d’oro incollate a tessere di vetro, accorgimento che li rende particolarmente brillanti. Raccontano la storia dell’Antico Testamento (navata centrale) e alcuni momenti della vita di Cristo (presbiterio) e dei santi Paolo e Pietro (navate laterali). Una parte dei mosaici della navata centrale e della zona absidale sono rifacimenti setteottocenteschi. Lo straordinario soffitto ligneo della navata centrale, opera di artisti nordafricani, presenta varie raffigu- razioni di vita quotidiana: scene di corte e di caccia, bevitori, danzatrici, giocatori di scacchi, animali.

2. Catania

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Se, invece, decidete di visitare la Sicilia centro-sud orientale, potete fare capo a Catania, città meravigliosa e pregna di storia (tanto che il suo centro è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità), caratterizzata da monumenti e chiese in stile barocco e dalla particolarità di essere costruita interamente in pietra lavica. Questa storica città , offre scenari completamente contrastanti, come l’Etna , maestoso e scuro, che poggia sul magnifico litorale costiero, fatto di insenature e scogliere, tutto accompagnato dall’innata ospitalità della sua gente, dalle tradizioni popolari e dall’enogastronomia.

In questo posto magico,  merita una visita la Cattedrale di Sant’Agata, un’antica costruzione di origine normanna, distrutta dal terremoto del 1693, e ricostruita successivamente dall’architetto Giacomo Palazzotto e la famosa Fontana dell'Elefante in piazza del Duomo, il Castello Ursino, al cui interno si trova il Museo Civico, e la magnifica via dei Crociferi, su cui si succedono chiese barocche e palazzi del XVIII secolo. L‘ Anfiteatro del secondo secolo, il Teatro Romano risalente al II secolo d.C. quando aveva una capienza di circa 7 mila spettatori (arrivando solo terzo, dopo il Colosseo e l’Arena di Verona) ed, infine, la Casa museo di Giovanni Verga, dichiarata monumento nazionale nel 1940 (si tratta del maggiore esponente del verismo italiano che ha regalato alla letteratura italiana opere indimenticabili).

Anche nel caso arriviate a Catania, noleggiate un'auto e spostatevi verso sud, dove incontrate la Necropoli di Pantàlica, Palazzolo Acreide, città di origini greche e sviluppi barocchi, la capitale del barocco Noto e, dulcis in fundo, la meravigliosa Siracusa, fondata dal greco Archia, proveniente da Corinto, nel 734 a. C. Qua non potete mancare l'importantissimo e famosissimo Teatro Greco, l’orecchio di Dionisio, insieme all’Anfiteatro Romano e i ruderi del Tempio di Apollo che si ergono, quasi a dare il benvenuto, proprio all’ingresso dell’isola di Ortigia, ove un tempo era situato uno degli antichi quartieri della città.

3. Siracusa

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Capoluogo di provincia, con circa 126.000 abitanti, Siracusa è una città sul mare, tra le più belle del Mediterraneo. Ricca di storia e di monumenti, essa testimonia tutta la varietà e complessità culturale della Sicilia, dalla preistoria ai giorni nostri. Situata in una posizione felice – una grande terrazza calcarea che si affaccia sulla sottostante linea costiera – e dotata di un magnifico porto naturale, la città odierna é divisa tra una parte vecchia, l’isola di Ortigia, e una parte nuova, di recente espansione.

Visitare Ortigia, l'anima di Siracusa, é un'esperienza piacevole e insieme profonda: un lungo viaggio in appena un chilometro quadrato, tra templi greci e chiese cristiane, palazzi svevi, aragonesi e barocchi, cortili, vicoli arabi, botteghe, modeste abitazioni e grandi edifici pubblici. Belle piazze. La Fonte Aretusa, luogo legato al mito. Ristoranti, caffè, librerie e negozi. Una biblioteca che custodisce libri rari e antichi. Una preziosa collezione numismatica. La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, che espone opere di Antonello da Messina e Caravaggio. L'Istituto del Dramma Antico. Un sorprendente Museo del Cinema. Qualche albergo.

A Ortigia si respira la storia. Qui ti segue l’ombra del grande Archimede, spirito moderno in un cervello antico, matematico e fisico eccelso che, dopo aver difeso Siracusa dall’assalto dei Romani di Marcello (212 a.C.), fu ucciso da un legionario mentre era assorto a studiare figure geometriche disegnate sul pavimento. Qui ti seguono i versi, raffinati e musicali, del poeta Teocrito

Tappa obbligatoria la Basilica di Santa Lucia Extra Moenia, lo splendido Duomo di Siracusa,  l' Anfiteatro Romano, il Teatro Greco e l’Orecchio di Dionisio (così detto dal Caravaggio), che ha la forma di un padiglione auricolare e denota straordinarie qualità acustiche. La leggenda vuole che il tiranno siracusano vi confinasse i nemici ascoltandone dall’esterno le conversazioni.

L'Anfiteatro Romano, sicuramente il maggiore edificio del genere in Sicilia, è databile al I sec. a.C. allorché venne realizzato in grandiose proporzioni, scavato largamente nella viva roccia. Lo scenografico apparato del Teatro Greco, invece, tra i maggiori e suggestivi che ci siano pervenuti dall’antichità, si inserisce nei fianchi rocciosi del Colle Temenite, con la cavea rivolta verso il piano siracusano orlato dal mare.

Oggi, Siracusa è la quarta città della Sicilia per numero di abitanti e nel 2005, assieme alla Necropoli di Pentalica è stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'Unesco.

4. Agrigento

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La storia di Agrigento ha inizio nel 581 a.C. quando fu fondata con il nome di Akragas da un gruppo di coloni greci. La città raggiunse il suo massimo splendore nel V secolo a.C., con il tiranno Terone che ne estese il dominio fino alle coste settentrionali della Sicilia.

Luoghi da visitare sono: la Cattedrale di San Gerlando (la sua costruzione risale al XI secolo), la Chiesa di Santo Spirito, la Chiesa di San Nicole e la Casa natale del drammaturgo Luigi Pirandello. La casa museo conserva materiale scritto e iconografico: foto di famiglia, ritratti dello scrittore, immagini di scena, documenti manoscritti, edizioni di testi teatrali e romanzi. Dalla casa si consiglia una breve passeggiata al pino dove Pirandello amava fermarsi a contemplare. Qui l’autore ha voluto essere sepolto.

Ma l'attrazione più decantata di Agrigento è la Valle dei Templi, una grande area archeologica dove sorgono i resti di vari templi dorici risalenti al V secolo a.C.: Il Tempio della Concordia (innalzato intorno al 430 a.C., è il meglio conservato fra i templi dorici del mondo greco ed uno dei più belli per proporzioni e per armonia delle forme), Il Tempio di Zeus Olimpio (il più antico dei templi di Agrigento), Il Tempio di Giunone (un quadrilatero di 20 metri per 42 che conserva 30 colonne, di cui 16 con capitello), e Il Tempio di Èrcole (o Èracle), il più antico dei templi di Agrigento. Era periptero esastilo, ma sui lati lunghi aveva 15 colonne anziché 14. Di queste ne rimangono innalzate otto sul lato sud. Le rovine della cella mostrano chiaramente che il tempio fu distrutto da un terremoto.



5. Enna

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Enna è un comune di circa 28.000 abitanti, capoluogo della provincia omonima e nota come il capoluogo di provincia più alto d'Italia, per via dell'altitudine del centro abitato che, nella sua parte più elevata, raggiunge i 931 metri di altitudine. Il centro storico, che conserva nelle strutture le linee principali acquisite tra il Trecento e il Quattrocento, presenta marcati caratteri arabizzanti e una fisionomia prettamente medievale. Chiamata Castrogiovanni dal tempo della dominazione araba, la città riprese il nome di Enna nel 1927.

Fu considerata, dimora della dea Cerere e scenario del ratto di sua figlia Proserpina compiuto da Plutone. Enna fu protagonista di vicende storiche importanti vissute all’ombra dell’imponente medievale Castello di Lombardia, munito un tempo di ben venti torri. Il monumento principale è il Duomo fondato - forse sui ruderi di un tempio dedicato a Proserpina - verosimilmente prima del 1307. Quasi del tutto distrutto da un incendio nel 1446, fu ricostruito a partire dal 1451: i lavori proseguirono per tutto il ‘500.

Il Museo Alessi, custode di preziose raccolte archeologiche e numismatiche e del tesoro del Duomo, è uno tra i più ricchi e importanti d’Italia. Uno dei momenti più suggestivi per visitare Enna è la Settimana Santa, i cui riti risalgono all’epoca della dominazione spagnola. Allora le confraternite furono autorizzate dal sovrano a costituirsi liberamente come organizzazioni religiose, partecipando così attivamente alla vita sociale della città con ruoli ben definiti, dal sostentamento dei poveri all'assistenza dei condannati a morte. Oggi le confraternite, sia pure in numero ridotto, svolgono ugualmente il ruolo fondamentale di animatrici della Settimana Santa. Ogni confraternita, nel giorno e nell'ora stabilita, parte in processione dalla propria chiesa fino a raggiungere il Duomo dove si celebra il rito funebre.

Circa 30 km a sud di Enna si trova Piazza Armerina, una splendida e florida cittadina della provincia ennese, in cui rimangono ancora in ottima conservazione opere artistiche risalenti alla civilta' medioevale, alla dominazione gotica e barocca, e, soprattutto, al periodo romano dopo Cristo, cui risale la villa imperiale del Casale con i suoi splendidi mosaici. La villa del Casale è una villa tardo-romana di cui restano, oltre al perimetro originale, le terme, il peristilio e i colonnati, i meravigliosi pavimenti in mosaico, unici nel loro genere. Stupefacenti le scene di caccia raffigurate in maniera talmente verosimile da sembrare vere, così come il famoso mosaico delle donne in bikini, di pregevole fattura.

La scoperta della villa si deve a Gino Vinicio Gentili, che nel 1950 ne intraprese l’esplorazione in seguito alle segnalazioni degli abitanti del posto. Basandosi principalmente sullo stile dei mosaici, lo scopritore datò in un primo momento l’impianto della sontuosa abitazione – sorta su una più antica fattoria – non prima della metà del IV secolo. Successivamente lo stesso studioso assegnò la villa all’età tetrarchica (285-305).






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