Facebook rimane il protagonista incontrastato. Poi ci sono Twitter e Instagram. Poi ci sono quelli di nicchia.
La reazione alla notizia “è stato lanciato un nuovo social network” varia da persona a persona.
Alcuni appassionati corrono a dare un’occhiata, collezionando una crescente lista di account, che il più delle volte finiscono per essere abbandonati senza nemmeno essere stati notati dalla massa: chi ha mai sentito nominare, e men che meno utilizzato, Pheed, Path, Buzz, Blip e altri ancora?
Molti liquidano la notizia con un’alzata di spalle, come a dire: “Che me ne faccio, quando Facebook mi basta e avanza?”. Essere scettici è normale.
Facebook è l’asso pigliatutto dei social generalisti e ha ormai raggiunto una dimensione tale che per la concorrenza è difficile trovare spazio, perché passare a un social diverso non è una questione personale: bisognerebbe convincere tutta la rete di conoscenze.
A guardare bene, però, lo spazio c’è: basta saper individuare esigenze particolari a cui Facebook non risponde.
Lo dimostrano il successo che in questi anni hanno avuto social come Twitter oppure Instagram, così come le interessanti idee proposte da alcuni strumenti di nicchia di cui parliamo nei nostri 5 punti che seguono.
1. VINE
Android iOS Windows Phone
È un’applicazione, sviluppata e gestita da Twitter, che permette di caricare e visualizzare filmati di brevissima durata: soli 6 secondi.
Nonostante a prima vista sembri un tempo troppo ridotto per poter farci qualcosa di significativo, a quanto pare bastano ai creativi utenti di Vine per pubblicare sketch comici, spezzoni di avvenimenti sportivi e altro (ad esempio è perfetta per i goal delle partite di calcio).
Per avere un’idea del tipo di filmati che vi sono pubblicati cercate “best vines” su Youtube.
Tutte le caratteristiche classiche dei social, come seguire utenti, mandare loro messaggi e altro sono disponibili sia con l’app che con il sito, ma pubblicare filmati è possibile solo con l’applicazione, disponibile su tutte e tre le principali tipologie di smartphone.
Un consiglio: quando ci si collega al sito la musica parte in automatico: meglio tenere basso il volume delle casse.
2. SNAPCHAT
SNAPCHAT - https://www.snapchat.com
Android iOS
Un sistema di chat che può essere utilizzato solamente da smartphone o tablet.
È diventato famoso per il suo carattere effimero: a differenza di gran parte del web, che tende a memorizzare tutto, Snapchat punta sull’opposto: messaggi, foto e video sono visualizzabili per pochi secondi, dopo di che spariscono.
Questo gli ha permesso di diventare in breve tempo uno dei social più popolari (è di inizio 2014 la notizia che i suoi fondatori hanno rifiutato un’offerta di acquisizione da parte di Facebook per 3 miliardi di dollari).
In realtà, il senso di sicurezza dato dalla sua caratteristica base è scorretto, perché esistono metodi alternativi per conservare quanto viene spedito, anche all’insaputa di chi lo spedisce: è sempre bene stare attenti.
È recentissimo il lancio, per ora limitato solo agli Usa, della funzione di trasferimento di soldi tramite messaggio. Da tenere d’occhio
3. GRINDR
GRINDR - http://www.grindr.com/
Android iOS
Molti dei social più noti consentono di conoscere nuove persone, ma si tratta pur sempre di una conoscenza virtuale.
Se invece puntate ad avere un contatto fisico con persone nuove, che porti a una storia di una notte o all’incontro romantico di una vita, sono altre le app che fanno al caso vostro.
La più nota è Grindr, un’app specializzata per incontri tra gay. Basata sulla geolocalizzazione, consente di vedere i profili di persone che si trovano nelle proprie vicinanze, alla ricerca di un interesse comune.
Per gli eterosessuali l’app più nota è Tinder: consente di segnare con un “Mi piace” i profili di altre donne e uomini iscritti al servizio e segnala quando è stato espresso interesse reciproco.
A dimostrazione dell’interesse per questo tipo di app, ne esistono moltissime altre: è bene comunque ricordare che quando si passa dal virtuale al concreto bisogna sempre usare cautela.
4. QUORA
Android iOS
Siete di fronte a un pc e avete un dubbio o state cercando un’informazione.
L’istinto è quello di chiedere a Google; ed è giusto: spesso si trova quanto si stava cercando.
Ma esistono ancora alcune tipologie di domande per le quali la risposta di un essere umano è superiore a quella di una macchina.
Si può chiedere ai propri amici, magari tramite un social network classico: ma in quel caso il problema è che ci si affida a una cerchia ristretta di persone.
Oppure ci si può affidare a siti specializzati nel favorire l’interazione tra utenti basata sul concetto di domande e risposte.
Tra i migliori siti di questo tipo segnaliamo Quora, che si contraddistingue per una qualità delle risposte abbastanza alta. Il suo principale difetto è che le conversazioni sono in inglese.
Per chi vuole usare l’italiano, l’alternativa più nota è Yahoo Answers, accessibile all’indirizzo it.answers.yahoo.com
5. ELLO
Ciclicamente sui giornali viene annunciato il “Facebook killer” di turno, il nuovo social che farà dormire notti insonni a Mark Zuckerberg.
Generalmente si tratta di siti costruiti per funzionare in maniera analoga a Facebook, ma con una particolare caratteristica distintiva.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Ello, che per differenziarsi punta sull’assenza di pubblicità.
Dopo un breve picco di interesse tra gli internauti più curiosi, sembra essere caduto rapidamente nel dimenticatoio, seguendo il destino di altri social come Diaspora, che puntava a differenziarsi offrendo agli utenti un più stretto controllo della privacy.
Per quanto le lamentele nei confronti di Facebook non manchino, ormai centinaia di milioni di persone sono abituate a usarlo così com’è: puntare a fargli le scarpe offrendone una versione “simile ma con qualche ritocco” non sembra essere una strategia vincente.
Note
Android e iOS
Rando era un’app (ora non più disponibile) la cui unica funzionalità consisteva nello scambiarsi foto con sconosciuti totali. Scattando una foto questa veniva inviata a un altro utente dotato della stessa app, completamente a caso.
Per ogni foto inviata si guadagnava il diritto a riceverne un’altra, sempre da un mittente a caso.
Nonostante l’idea faccia subito alzare il sopracciglio per ovvi “pericoli”, in un mese di prove abbiamo ricevuto solo foto innocue, per lo più di utenti coreani intenti a bere birra o fotografare fiori.
Yo, invece, è un’app di messaggistica social, che permette di inviare ai propri contatti un unico messaggio, il cui contenuto è appunto “Yo!”.
Sono due esempi di applicazioni con scarsa, per non dire nessuna, utilità pratica, ma che comunque risultano curiose e interessanti e mostrano che con un po’ di inventiva la partita social network non è affatto chiusa.