D’importanza centrale per le tre maggiori fedi monoteiste, la città di Gerusalemme, così come la regione che oggi conosciamo come Israele, ha un significato globale che va ben oltre la sua ridotta estensione.
È una terra, ovviamente, oggetto di un’aspra contesa, con il conflitto israelo-palestinese che appare come uno dei problemi più spinosi a livello mondiale.
Quell’aspra contesa è in gran parte un sanguinoso lascito del passato e di un’infinita serie di conquistatori: i Babilonesi, i Romani, i Crociati, gli Ottomani e gli Inglesi, il cui dominio trentennale nella prima metà del XX secolo ha lasciato una complessa eredità.
Ecco quali sono le 10 scoperte fondamentali fatte in Terra Santa e i loro riferimenti trovati nell’Antico Testamento.
1. La stele di Merneptah e monte Ebal
- La stele di Merneptah
La scritta su pietra che riporta il primo riferimento a Israele
Quella di Merneptah è una stele recante iscrizioni che fu eretta per ordine di Merneptah, re della XIX dinastia egiziana che regnò circa tra il 1213 e il 1203 a.C.
In questa stele troviamo la prima chiara menzione dell'entità "Israele" all'interno di una descrizione della campagna militare del re nell'antica Canaan.
Nella descrizione dei nemici sconfitti in questa campagna leggiamo "Israele fu devastato, il suo seme non è più".
È un ritrovamento di importanza fondamentale per lo studio della storia, il primo riconoscimento di un'entità etnico-culturale chiamata Israele.
Questa citazione di fine XIII secolo a.C. combacia abbastanza bene con le prime (probabili) prove dell'insediamento delle tribù "israelite" in Cananea, nelle alture centrali della regione.
Quindi indica che questa sarebbe la data plausibile della prima apparizione di Israele in Terra di Canaan.
Dato significativo, non ci sono ulteriori menzioni di Israele e Giuda in testi che non siano la Bibbia prima della metà del IX secolo, cioè 350 anni dopo.
- Monte Ebal
Questo sito dell'Età del ferro potrebbe essere uno dei primi siti rituali degli israeliti arrivati a Canaan
Sul versante nord orientale del monte Ebal, poco a nord della moderna Nablus (antica Shechem/Neapolis), in Cisgiordania, l'archeologo israeliano Adam Zertal scoprì un sito risalente alla prima Età del Ferro, periodo che va dalla fine del XIII secolo all'inizio del XII secolo a.C.
Zertal propose di identificarlo come un sito cultuale dei primi Israeliti, ipotizzando che fosse ricollegabile al racconto biblico riguardante un altare eretto da Giosuè sul monte Ebal (Giosuè 8: 31-35), e che servisse da principale sito rituale per i primi coloni israeliti in questa regione dopo l'arrivo a Canaan da oriente.
L'interpretazione di Zertal è stata contestata da tanti studiosi. Anche se il sito risale alla prima Età del Ferro ed è probabilmente israelita, altre parti della sua interpretazione sono contestate.
Molti ammettono che si tratti di un sito rituale ricollegabile al primo insediamento israelita nella regione, ma non direttamente all'"altare di Giosuè" mentre altri contestano il suo stesso utilizzo rituale.
Comunque è uno dei siti più importanti e noti in grado di fornire le prime prove della presenza di tribù israelite in Canaan.
Nella foto sotto, il sito archeologico presso il monte Ebal.
2. Le scoperte a Gerusalemme e le fortificazioni Israelite a Hazor, Gezer e Megiddo
- Le scoperte a Gerusalemme
Nella Città Santa sono stati trovati sistemi idrici, fortificazioni e case
Nella Bibbia Gerusalemme è citata più spesso di qualsiasi altra località.
In quanto capitale della monarchia giudaita dell'Età del ferro (il cosiddetto "periodo del Primo Tempio") e sede del più importante sito religioso (il Tempio di Salomone), è stata sin da allora il fulcro religioso, culturale e politico della storia israelita ed ebraica.
Dopo la distruzione babilonese attorno al 586 a.C., ha conosciuto tanti alti e bassi.
Nei periodi persiano ed ellenistico e nel primo romano vi fu di nuovo a Gerusalemme un tempio ebraico, e la città tornò a essere il centro politico e religioso degli ebrei fino alla nuova distruzione romana del 70 d.C.
I primi cristiani, e in seguito l'Islam, continuarono a considerare Gerusalemme la Città Santa in cui erano successi tanti grandi eventi sacri.
Tra i più notevoli ritrovamenti relativi alla Bibbia ci sono i resti dell'Età del Ferro nella città di Davide, primo nucleo di Gerusalemme, nel quale sono stati ritrovati sistemi idrici, fortificazioni, case e persino una possibile reggia.
Sul Monte del Tempio sono stati scoperti i resti delle strutture esterne della recinzione del Secondo Tempio che risalgono ai periodi ellenistico e romano.
In altre parti della città vecchia sono stati portati alla luce impressionanti resti dell'Età del Ferro (Primo Tempio) e dei periodi ellenistico e romano (Secondo Tempio e primi cristiani) che evidenziano vari stadi della storia di Gerusalemme e sono connessi ai periodi biblici.
- Fortificazioni Israelite a Hazor, Gezer e Megiddo
I ritrovamenti in questi siti sono possibili tracce del regno di re Salomone, la cui esistenza non e stata provata
Nei Re 9:15, la Bibbia ci informa che re Salomone fortificò gli insediamenti di Hazor, Megiddo (foto sotto) e Gezer.
Queste tre località dell'odierna Israele hanno ospitato numerosi scavi, e in ogni sito sono state disseppellite enormi porte somiglianti che, secondo gli studiosi, sono del X secolo a.C.
Secondo la cronologia biblica classica è il periodo in cui regnò Salomone.
Pertanto queste porte sono considerate dagli esperti la prova delle impressionanti attività costruttive sotto il regno di Salomone e una conferma della sua esistenza (non confermata da fonti non blibliche).
Altri studiosi contestano questa interpretazione per due motivi, ritenendo che le porte siano a) state edificate non per forza nella stessa epoca; b) non databili al X secolo bensì a fasi successive dell'Età del ferro.
3. Hazael, re di Arama Damasco conquista la città di Gath e l'iscrizione in aramaico di Tel Dan
- Hazael, re di Arama Damasco conquista la città di Gath
I reperti ci rivelano come si faceva la guerra all'epoca
Hazael, re di Aram Damasco, fu forse il più importante sovrano del Levante meridionale (attuali Siria, Libano, Israele, Palestina e Giordania) nella seconda metà del IX secolo a.C.
Le sue campagne militari e i trionfi sono spesso citati nei testi biblici e in assiro e aramaico.
Pare che Hazael abbia dominato per parecchi decenni l'intera regione.
Negli ultimi anni sono state scoperte interessanti prove delle sue campagne. In particolare i reperti archeologici dell'assedio e successiva distruzione della filistea Gath (la moderna Teli es-Safi nell'Israele centrale) dimostrano la forza del suo esercito e i suoi effetti sui regni e popoli del Levante antico.
Anche se la distruzione di Gath è appena citata nella Bibbia (mezzo verso nei Re 12: 17-18) e anche senza ulteriori commenti, traspaiono le ricadute immense di questa e altre imprese.
- L'iscrizione in aramaico di Tel Dan
È la prima citazione della Casa di Davide?
Presso la porta di Tel Dan, nel settentrione israeliano, furono scoperti a metà Anni Novanta del secolo scorso i frammenti di un'iscrizione monumentale in aramaico su basalto dell'Età del Ferro in cui un re aramaico, probabilmente Hazael, si vanta delle sue prodezze militari, tra cui l'uccisione dei re di Israele e della "Casa di Davide".
Quasi tutti gli studiosi ritengono che sia stata incisa per ordine di Hazael attorno all'840 a.C. e descriva forse la sua vittoria su Joram, figlio di Acab, e su Acazia, figlio di Joram.
Per questo è considerata la prima menzione in un testo extrabiblico del nome "Davide", riferendosi specificamente al regno di Giuda come "Casa di Davide" circa 150 anni dopo la morte del re. È anche considerata la prima prova non biblica della stessa esistenza di un Davide storico.
Altri esperti hanno criticato questa interpretazione, e una minoranza ritiene che si tratti di un falso, anche se questo sembra assai improbabile.
Altri ancora hanno proposto di mettere in relazione l'iscrizione con Ben Hadad, figlio di Hazael, quindi con un periodo posteriore.
Nella foto sotto, è evidenziato il nome di Davide.
4. Il tempio di Arad nel deserto del Negev e gli ostraca di Samaria
- Il tempio di Arad nel deserto del Negev
Una scoperta in un cruciale forte dell'Età del Ferro ci spiega i rituali dei primi Israeliti
Sul sito dell'antica Arad, nella parte nord-est del deserto del Negev nell'attuale Israele, fu scoperto un forte dell'Età del Ferro che presidiava un'importante rotta est-ovest dal Mar Morto al Mediterraneo e il fianco sud-est del regno giudaita.
Al centro della fortezza è stato ritrovato un piccolo tempio con reminiscenze di riti citati in riferimento al Tabernacolo della Bibbia e al Tempio di Gerusalemme, dotato di altari di varie dimensioni.
È uno dei pochi templi ricollegabili agli Israeliti/Giudaiti dell'Età del ferro scoperti nell'antico Israele, e chiarisce in parte le pratiche rituali di queste culture e l'interessante questione del rapporto fra Tempio di Gerusalemme e altri centri di culto.
Questo tempio fu abbandonato probabilmente a partire dal regno di Ezechiele, re di Giuda (a fine IX secolo e inizio Vili secolo a.C.), forse esito di una riforma del culto sotto questo sovrano citata nella Bibbia (Re 18:3-4).
- Gli ostraca di Samaria
Frammenti di ceramica con scritte a inchiostro che svelano la vita quotidiana degli Israeliti
La città di Samaria, fondata da re Omri, padre di Achab, fu la capitale del regno israelita dal IX secolo a.C. fino alla distruzione da parte degli Assiri nel 722 a.C.
Gli scavi archeologici nel sito hanno fornito tracce delle impressionanti fortificazioni e delle vestigia di un palazzo, prova dei vari stadi dell'ultima monarchia israelita e del ruolo centrale di questo regno durante i secoli IX e VIII a.C.
Tra i resti di una possibile reggia è stata scoperta una serie di oltre 100 ostraca (frammenti di ceramica con scritte a inchiostro).
Questi ostraca, molto probabilmente ricevute delle imposte o registri di provvigioni inviate a funzionari, risalgono agli ultimi anni del regno israelita.
Spesso citano un anno di regno, il ricevente/fornitore della spedizione e la sua origine, e in alcuni anche il bene stesso (vino od olio).
Oltre a chiarire alcuni aspetti del regno israelita nei suoi ultimi decenni, tra cui nomi, lingua e altri dettagli, sono molto interessanti i clan citati, molto simili ai nomi delle "figlie di Zelophad" (Numeri 26:28-34).
Che cosa sono gli ostraca? Gli ostraca (ostracon al singolare) sono pezzi scartati di ceramica, le cui superfici piatte li rendevano ideali per scriverci messaggi, ricevute, ricette e così via.
La resistenza della ceramica assieme all'aridità della Terra Santa ne hanno facilitato la conservazione permettendo agli studiosi di farsi un'idea della vita nella regione oltre due millenni or sono.
5. La conquista di Lachish, la scoperta di altri ostraca, gli amuleti di Ketef e i rotoli del Mar Morto
- La conquista di Lachish e la scoperta di altri ostraca
Questi ritrovamenti aiutano a svelare la cronologia della tarda Età del ferro
Lachish è stata la seconda più importante città del regno giudaita durante l'Età del Ferro, e infatti alcune delle più importanti scoperte su esso sono state fatte nei suoi scavi.
Due sono di particolare importanza.
Una prova impressionante dell'assedio e conquista della città a fine VIII secolo è arrivata a confermare i dati biblici (per esempio. Re 18:14) e assiri (testi e rilievi regali) sulla conquista assira di Lachish durante la campagna di Sennacherib nel 701 a.C.
Il confronto tra vari tipi di prova fornisce una solida base alla storia cronologica e biblica dell'ultima Età del Ferro.
La seconda scoperta degna di menzione è una serie di ostraca (uno dei quali è mostrato in basso) trovati presso la porta cittadina distrutta quando i Babilonesi conquistarono Lachish nel 588/586 a.C.
Le lettere sono scritte in ebraico biblico, in un dialetto simile alla lingua di alcuni libri profetici della tarda Età del Ferro, come certe parti del libro di Geremia.
Questi ostraca sarebbero lettere scritte dal comandante di Lachish o a lui inviate e riflettono i drammatici fatti degli ultimissimi giorni del regno di Giuda.
Nella foto sotto, l'assedio di Lachish effigiato sulle pareti del palazzo di Sennacherib.
- I primissimi resti biblici: gli amuleti di Ketef e i rotoli del Mar Morto
Gli amuleti, in argento, recano testi simili a quelli biblici, mentre i rotoli svelano varie sezioni della prima Bibbia
Il testo biblico che conosciamo è un complesso insieme di documenti scritti, raccolti e corretti in un lungo periodo.
I primissimi esempi di testo biblico, frammentari ma anche più completi, sono particolarmente interessanti perché permettono di ricostruire la formazione di questi documenti.
I due gruppi di testi biblici più importanti sono gli amuleti di Ketef Hinnom e i rotoli del Mar Morto.
Gli amuleti sono stati scoperti in una tomba della tarda Età del Ferro a ovest della città vecchia di Gerusalemme, e quasi tutti gli esperti li datano a inizio VI secolo a.C. (anche se altri propongono una datazione posteriore).
Si tratta di piccole placche d'argento che recano incisi dei testi molto simili a diversi passaggi della Bibbia. In particolare, l'Amuleto 2 è incredibilmente simile alla "benedizione sacerdotale" di Numeri 6:24-26.
Anche se non dimostra che questi testi biblici esistessero integralmente nella tarda Età del Ferro, indica che alcune parti erano già note all'epoca.
I rotoli del Mar Morto sono quasi mille documenti, scritti in ebraico, aramaico e altre lingue quasi tutti su pergamena, trovati in alcune grotte nella zona del Mar Morto a metà XX secolo, soprattutto presso il sito di Qumran.
Sono databili dalla fine del III secolo a.C. sino al I secolo d.C. e contengono un'ampia collezione di testi biblici e non, probabilmente connessi alla setta degli Esseni, che abitavano a quanto pare a Qumran e dintorni.
I rotoli del Mar Morto hanno chiarito molti aspetti della cultura ebraica del Secondo Tempio e sono i più corposi, e in tanti casi i primi, esemplari delle varie sezioni della Bibbia.
Come tali, ci mostrano gli stadi relativamente iniziali dello sviluppo di questi testi e delle varie versioni, alcune ignote in precedenza. E ci parlano anche degli Esseni.
Qui sotto, uno dei due delicati amuleti scoperti a Ketef Hinnom nel 1979.
Note
GLOSSARIO
Ahab: re del IX secolo a.C. marito di Gezebel, nome che oggi incarna la cattiveria.
Aramaico: lingua semitica simile all'ebraico ampiamente parlata in Medio Oriente in era biblica. Era parlata normalmente dagli ebrei, tanto che parti dell'Antico Testamento sono scritte in aramaico.
Assiria: regno sito nell'attuale Iraq, sede di un importante impero dal IX al VII secolo a.C.
Cultuale: relativo a un culto religioso.
Ellenistico: relativo alla lingua o cultura greche nel periodo successivo alla morte di Alessandro Magno (323 a.C.), quando la grecità incamerava parecchie influenze straniere.
Figlie di Zelophad: cinque sorelle citate nel libro dei Numeri. La Bibbia dice che chiesero a Mosè i diritti delle donne durante l'esodo.
Regno di Israele: citato nell'Antico Testamento, corrisponde più o meno all'attuale Israele/Palestina. Secondo la Bibbia, dopo il regno di Salomone (fine del X secolo a.C.) fu diviso in due, e la metà settentrionale mantenne il nome di Israele.
Regno di Giuda: il più meridionale dei due regni nati dopo la suddivisione del X secolo a.C. Prende nome dalla tribù di Giuda.
Sennacherib: re assiro che regnò dal 704 al 681 a.C.
Tabernacolo: una tenda che secondo la Bibbia fu usata dagli Israeliti per ospitare l'Arca dell'alleanza prima della costruzione del Tempio.