E' un quesito che molti giovani abituati a riflettere sui problemi di oggi ormai si pongono. Il rischio di cadere nel compiacimento di se stessi è molto alto. Ma è sterile, se non si accompagna ad una migliore autocoscienza. Definirsi contestatori, sentirsi infelici e voler cambiare il mondo che ci circonda può essere un atteggiamento psicologico vago, nato anch'esso da un condizionamento sociale, oppure qualcosa di più solido e più stabile.
Il test di oggi serve ad aiutarvi a capire come siete. Qual'è il giovane che si sente così adattato alla famiglia, alla società e ai valori che queste rappresentano, da poter escludere il desiderio di cambiare qualcosa? Sicuramente nessuno. Tutti abbiamo avuto qualche contrasto con l'ambiente, qualche incomprensione in famiglia, qualche timore per il futuro, qualche disaccordo con chi ci ha preceduto. Ma non tutti siamo veri contestatori.
Nella contestazione c'è qualcosa di più di un semplice e naturale insoddisfazione del presente, c'è il desiderio di modificare radicalmente certe posizioni, certi giudizi, certe prospettive. Il tutto senza mezzi termini, senza sfumature, senza compromessi. Il contestatore rifiuta il passato che conosce e che gli dà sicurezza troppo dipendente: vuol vedere chiaro nelle cose.
Per lui molte istituzioni tradizionali non sono più dei valori positivi, ma delle camicie di forza soffocanti. Il contestatore non è un semplice nichilista. Vuol distruggere per costruire, almeno crede. Voi come siete? Qual'è la vostra fiducia nell'avvenire? Se doveste proporre un modello di società, ne scegliereste uno tra quelli esistenti o ne vorreste un altro?
Rispondere al test di oggi e saprete fino a che punto vi sentite repressi e irrealizzati. Buon divertimento!
1. Domande 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6
1. Siete convinti che vi sia ancora qualcuno che si impegni a fare il proprio lavoro con precisione e puntualità?
a) Sì, certamente
b) Credo che oggi lo faccia solo chi vi è proprio costretto
c) No, molti lavori servono solo ad arricchire gli altri
2. Pensate che abbiano ragione quelli che, pur senza essere comunisti, affermano che la proprietà privata deve essere abolita, per consentire a tutti di avere il necessario?
a) Sì, gli abusi e gli scandali sono troppi
b) Sì, solo lo stato dovrebbe possedere terreni, case e strumenti di lavoro
c) No, è giusto che ciascuno abbia ciò che si è guadagnato con il sudore della propria fronte
3. Siete convinti che, tutto sommato, la vita vi ha ripagato dei vostri sacrifici come meritavate e che quando avete ben seminato avete anche ben raccolto?
a) Fondamentalmente sì
b) E' difficile tirare questo tipo di somme, quindi non saprei
c) No, troppo spesso raccoglie proprio chi non ha seminato nulla
4. A vostro parere, solo i ricchi possono avere la giustizia a cui hanno diritto, oppure non si hanno reali distinzioni di classe?
a) Vi può essere, come in tutte le professioni, qualche magistrato tendenzioso, ma, in generale, si può sostenere che "la legge è uguali per tutti"
b) In molti casi solo i poveri pagano. Si va in galera per un pollo rubato, ma non quando si può pagare un buon avvocato
c) No! Tutti sanno che la giustizia per i poveri è l'eccezione, non la regola
5. Siete convinti che oggi un giovane abbia le stesse possibilità di 20 o 30 anni fa di farsi strada e di riuscire nella vita?
a) Gli inizi sono sempre stati difficili per tutti, ma basta lavorare sodo
b) No, i tempi sono "oggettivamente" più duri
c) No, la classe politica e dirigente del nostro Paese è troppo vecchia e attaccata al potere per lasciare spazio ai giovani
6. Tra la vostra autonomia e l'amicizia che vi lega a qualche persona, cosa scegliete?
a) L'amicizia è una cosa sacra
b) Non tradirei un amico, ma non rinuncerei nemmeno alla mia autonomia
c) Vi sono degli ideali ai quali va sacrificata sia la propria autonomia che qualsiasi amicizia
2. Domande 7 - 8 - 9 - 10 - 11 -12
7. Si sente spesso parlare delle "grosse società multinazionali". Il vostro parere è che...
a) Non vi è alcuna differenza tra le varie società. Tutte cercano il massimo profitto
b) Le leggi economiche sono purtroppo inevitabili e rifiutare la presenza in Italia di tali società significherebbe mettere in difficoltà le nostre esportazioni
c) Purtroppo, come accede spesso, il pesce grosso mangia il pesce piccolo
8. Secondo voi - tralasciando di considerare il modo con cui vengono applicate - le leggi italiane sulla scuola attualmente vigenti e la futura riforma possono essere considerate adeguate alla nostra realtà sociale?
a) Penso che in tutti i Paesi e in tutti i tempi vi sia qualche problema, ma che sostanzialmente il nostro sistema di educazione vada bene, perché dà un buon margine anche alla creatività individuale
b) No. La scuola è troppo statica, legata al passato, troppo selettiva e poco vicina alla vita
c) No. La scuola non può essere che lo strumento usato dalla classe dominante per mantenere immutabili le istituzioni della nostra società
9. In genere, le persone delle classi più elevate, mentre cercano di fare i loro imbrogli, si scandalizzano degli imbrogli degli altri.
a) In quanto a imbrogli non vi è differenza di classe e, se c'è, sono per necessità di cose le classi più umili quelle in cui è più facile trovare gli imbroglioni
b) Le cose stanno realmente in questi termini
c) Le cose stanno così solo qualche volta
10. Secondo voi un insegnante che "sgrida" un allievo quando ha commesso una mancanza disciplinare...
a) Fa il suo dovere, perché nella vita la disciplina è necessaria
b) Sbaglia, perché invece che mostrare con l'esempio la pazienza, mostra e insegna l'intolleranza
c) Dimostra con l'esempio che il potere è ancora presente nella nostra scuola
11. Avete conosciuto molte persone che non esitereste a definire "ambigue"?
a) No, le persone a due facce sono meno di quel che si creda
b) Sì, purtroppo
c) Le persone ambigue si mascherano molto bene da agnelli ed è difficile riconoscerle
12. La maggior parte della gente impara presto, seppur a proprie spese, a riconoscere gli errori che commette e ad evitarli in futuro?
a) Sì
b) Molti si rendono conto, ma pochi sono disposti a modificarsi. In genere si riconoscono più facilmente gli errori degli altri, che i propri
c) No, difficilmente chi ha il potere ammette di aver sbagliato e cambia
3. Domande 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18
13. Voi pensate che una frase di questo tipo: "oggi la gente si impegna nel lavoro per ripagare il padrone del salario che riceve"...
a) Esprima un concetto abbastanza ovvio
b) Sia falsa, perché oggi poca gente lavora sul serio
c) Sia falsa, perché oggi poca gente è pagata adeguatamente
14. Il lavoratore non ha bisogno di essere controllato e sorvegliato per fare il proprio dovere.
a) E' vero
b) Il lavoratore no, ma lo studente sì
c) No, pochi fanno ciò che dovrebbero fare
15. Quasi tutti sanno ciò che devono fare senza bisogno di sentirselo dire
a) E' vero
b) Spesso occorre qualcuno che dia un consiglio
c) No, pochissimi lo sanno
16. Quando uno vi parla di "patria", pensate che...
a) Abbia il diritto di affermare i valori nei quali crede
b) Si tratti di qualcuno fuori del tempo
c) Ci si dovrebbe occupare più della gente e dei problemi concreti che di queste cose astratte
17. Vi sono molti impiegati e operai che meriterebbero una retribuzione più alta di quella dei loro dirigenti.
a) E' verissimo. Vi sono dirigenti che dovrebbero essere sostituiti con gente più giovane
b) Sì. Molti dirigenti non hanno alcuna esperienza diretta del lavoro che i dipendenti fanno
c) E' vero che qualche dirigente non è all'altezza del posto che occupa, ma sono eccezioni
18. Sareste disposti a mentire per ottenere qualcosa che desiderate?
a) No
b) Se non c'è altro modo per ottenerla
c) Il fine giustifica i mezzi
4. Domande 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24
19. Il proverbio: "Chi fa da sé fa per tre"...
a) E' sempre vero
b) Non è sempre vero, perché la collaborazione è talora indispensabile
c) Non è sempre vero, perché bisogna avere più fiducia nei compagni di studio o di lavoro
20. Se vi chiedessero di esprimere il vostro parere sulla scelta tra la guerra e un'invasione straniera, rispondereste che...
a) L'indipendenza del proprio Paese vale qualsiasi sacrificio
b) La guerra va evitata ad ogni costo
c) Un'invasione è sicuramente meglio di una guerra
21. Sul problema dell'aumento continuo dei prezzi, pensate che:
a) Il governo dovrebbe decidersi a prendere dei provvedimenti seri e definitivi per salvare il potere d'acquisto della gente
b) Ognuno dovrebbe pagare in rapporto a quello che guadagna
c) I prezzi aumentano, perché la gente lavora di meno
22. Riguardo a molti uomini, pensate che...
a) Come dice qualcuno, dovrebbero essere mandati ai lavori forzati
b) Spesso hanno agito male, ma noi li abbiamo votati
c) La situazione sia tale da impedire qualsiasi iniziativa
23. Riguardo ai delitti di violenza commessi a danno di una minorenne, pensate che...
a) Se la società fosse diversa e meno consumista, le cose andrebbero in altro modo
b) Bisognerebbe ripristinare le pene corporali, bastonando i delinquenti prima di metterli in prigione
c) La giustizia è già sufficientemente severa
24. Riguardo alle "raccomandazioni" per riuscire ad arrivare, pensate che...
a) La società è abbastanza sana, anche se qualche scandalo non si può negare
b) Non c'è niente di nuovo sotto il sole
c) E' ora di finirla
5. Domande 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30
25. Voi pensate che gli uomini siano come le pecore, seguano ciecamente un capo
a) In una società organizzata un capo è necessario
b) Solo gli uomini deboli vogliono un capo
c) No, non è vero
26. Se un vostro superiore fa qualcosa di sbagliato nei vostri confronti o in quelli di un vostro compagno di studio o di lavoro..
a) Fate finta di niente?
b) Vi lamentate con i compagni?
c) Avete il coraggio di dirlo chiaramente?
27. Se pensaste che molte cose di questa società non vanno bene, ve la sentireste di ricominciare tutto da capo mettendo veramente "tutto in discussione"?
a) Sì
b) Non saprei, è difficile dirlo
c) Penso di no
28. Vi capita spesso di non essere d'accordo con persone che stimate molto?
a) No. è rarissimo. Se non fossi d'accordo, non ne avrei stima
b) Abbastanza
c) Sì, molto spesso. Non occorre andare d'accordo con qualcuno per stimarlo
29. Quando sentite che la televisione "addormenta la coscienza dei giovani" pensate che...
a) Sia uno dei soliti slogan senza significato
b) Qualcosa di vero ci sia
c) La televisione potrebbe essere benissimo usata per "risvegliare" le coscienze, anziché addormentarle
30. A proposito di certe feste tradizionali, come Natale, Pasqua, ecc, pensate che...
a) Come dice qualcuno "siano buffonate di altri tempi"
b) Continuino a rappresentare dei valori indistruttibili
c) Ciascuno è libero di accettare o rifiutare
Note
RISULTATI DELLE PROVE
Il calcolo del punteggio si ottiene dalla tabella qui sotto, dove, a ogni risposta, è assegnato un valore particolare. Il punteggio può andare da un minimo di 1 a un massimo di 66, sarà compreso cioè tra questi 2 estremi
(tra l'accettazione passiva di qualsiasi cosa "venga dall'alto" e il rifiuto convinto e profondo delle strutture sociali vigenti). Dunque: quanto più alto sarà il vostro punteggio, tanto più sarete "contestatori".
1. | A=0 | B=2 | C=3 |
2. | A=2 | B=3 | C=0 |
3. | A=0 | B=1 | C=3 |
4. | A=0 | B=1 | C=2 |
5. | A=0 | B=0 | C=3 |
6. | A=0 | B=0 | C=2 |
7. | A=1 | B=0 | C=1 |
8. | A=0 | B=2 | C=2 |
9. | A=0 | B=2 | C=1 |
10. | A=0 | B=0 | C=2 |
11. | A=0 | B=1 | C=1 |
12. | A=0 | B=2 | C=3 |
13. | A=1 | B=0 | C=3 |
14. | A=2 | B=0 | C=0 |
15. | A=2 | B=1 | C=0 |
16. | A=0 | B=1 | C=1 |
17. | A=2 | B=2 | C=0 |
18. | A=2 | B=1 | C=0 |
19. | A=0 | B=2 | C=1 |
20. | A=1 | B=0 | C=0 |
21. | A=0 | B=3 | C=0 |
22. | A=3 | B=0 | C=0 |
23. | A=1 | B=1 | C=0 |
24. | A=0 | B=0 | C=1 |
25. | A=0 | B=3 | C=2 |
26. | A=0 | B=1 | C=3 |
27. | A=2 | B=0 | C=0 |
28. | A=0 | B=1 | C=3 |
29. | A=0 | B=1 | C=2 |
30. | A=3 | B=0 | C=1 |
Se avete ottenuto meno di 15 punti potete francamente considerarvi l'espressione del conservatorismo più consolidato. Siete convinti che nella nostra società le cose funzionino abbastanza bene e che non valga la pena di rischiare, con un cambiamento, di mettere in gioco gli equilibri faticosamente raggiunti. Non avete nulla da contestare e, quindi, non vi sentite "contestatori". I "valori" della società tradizionale sono i vostri. Per voi l'ambizione personale è una virtù, perché pensate che permetta una scalata al benessere. Un altro cardine del vostro pensiero è quello che valorizza la responsabilità individuale, la fiducia in voi stessi e una certa riluttanza a rivolgervi agli altri in cerca di aiuto. Ciò non significa che non siete capaci o che non desideriate farvi degli amici. Ma si tratta di non avere dei nemici.
Se avete ottenuto da 16 a 25 punti non siete dei paladini espliciti del conservatorismo, ma certamente amate la pace e la tranquillità della routine più che le scelte drastiche dell'innovazione. Sapete riconoscere gli aspetti positivi del passato e ve ne compiacete. Date un valore al tempo, alle cose ed all'ordine. Credere nell'onestà e nella cooperazione, ma credete anche nelle leggi sociali e nelle regole che vanno rispettate per poter convivere. Come di suol dire, siete i sostenitori di uno "Stato di Diritto", basato sulla proprietà, sul consenso e sulla disciplina. Per voi le cose vanno tenute da conto e, come dice in un suo famoso libro Albe Cohen, vanno trattate con cura, non sciupate alla cieca, non sfruttate senza i dovuti modi, né tantomeno distrutte. I rapporti sociali devono essere regolati in modo preciso ed esplicito, così anche i rapporti di proprietà. Diversamente si avrebbero confusioni inutili e dannose. Per questi motivi ritenete che la "contestazione" non è costruttiva, ma spesso, molto spesso, distruttiva. Perché l'andamento economico riprenda il suo vigore è necessario che ciascuno svolga con meticolosità e puntiglio i compiti affidatigli dalla sua posizione. Nessuno, ne siete convinti, investirebbe del denaro in un clima di provvisorietà o nel quale si giunga a mettere in dubbio il diritto del proprietario di una cosa ad usufruirne a proprio piacimento sempre che non leda i diritti altrui. Nei confronti degli altri considerate necessario essere contemporaneamente alleati e competitori. Preferite l'ironia all'aggressività: siete ben educati: accogliete l'invito a cena del vostro rivale e, poi, non dimenticate di ringraziarlo con un biglietto "per la magnifica serata e per il pranzo eccezionale".
Se avete da 26 a 35 punti non siete conservatori ma realisti. Ritenete che molte cose non vadano per il loro verso, ma esprimano rapporti di forza e di potere che danno fastidio, ma che sapete inutile combattere. Siete contestatori dentro di voi, non nell'azione concreta, perché l'esperienza, più che i valori in se stessi, vi hanno convinto ch ei cambiamenti sociali avvengono lentamente senza "colpi di testa". Potreste essere definiti dei "riformatori" più o meno moderati (a seconda che il vostro punteggio sia più vicino a 26 o 35), ma abbastanza concreti. Non tutto è sbagliato e non tutto è giusto. I consumi vanno controllati, ma non repressi; la proprietà è un diritto, ma non deve essere arroganza e prevaricazione; l'uomo deve impegnarsi nel lavoro, nella produttività, nella cooperazione, ma non deve rinnegare il proprio desiderio di avere anche "il proprio cantuccio". Le cose vanno tenute da conto, ma senza dar loro un'importanza prevalente sugli uomini. L'aggressività va controllata nei rapporti interpersonali, ma avere momenti di impazienza è naturale e, talora, salutare per l'equilibrio psicologico. La spontaneità non deve essere inibita, ma solo incanalata in comportamenti realistici e non dispersivi. E' importante, ma non essenziale, "saper vivere con la gente"; l'uso della cortesia formale può essere un ostacolo fastidioso e inutile nell'andare a fondo nelle cose. Non negate né la razionalità, la previdenza, la progettazione consapevole, né il loro contrario. Qualche volta sperate che le cose possano anche cambiare da sole. Accettate di buon grado la collaborazione degli altri, ma non la mitizzate. Siete, insomma, quel che si dice "una persona di buon senso", contestatrice per quel che è necessario, ma non troppo e con i dovuti modi, perché non perdete d'occhio lo scopo che vi proponete.
Se avete da 36 a 50 punti siete insoddisfatti della situazione, pensate di essere soffocati dalle abitudini, sentite la società e le sue istituzioni come una camicia un po' troppo rigida che occorre cambiare. Siete convinti che le cose che non vanno siano molte di più di quelle che vanno. La vostra contestazione non è solo un desiderio vago, ma spesso un programma di azione. Siete convinti che i metodi e gli ideali borghesi abbiano fatto il loro tempo. Ai soldi preferite le idee, all'individualità la cooperazione, alla sfiducia la fede, ma soprattutto al passato preferite il presente. Voi "contestate" le mete raggiunte un po' alla volta, con paziente lavoro di costruzione e di programmazione: siete stanchi di aspettare. Siete convinti che occorra ripartire da altre basi, rimettere tutto in discussione, ma presto. Per voi la società deve essere nettamente diversa da quella di oggi, basata sul profitto, sul consumismo, sulla proprietà, sullo "status quo", sulla cristallizzazione delle istituzioni, sul potere permanente a certi gruppi. Per voi si deve cambiare per costruire una società futura migliore, senza odio, violenza, rivalità e competizione, dove tutti possano realizzarsi completamente. Siete dei veri contestatori ma dei contestatori ancora costruttivi, animati da spirito giovanile.
Se avete da 51 punti in su potete considerarvi dei professionisti della contestazione, che per voi sta diventando un modello di vita, spesso fine a se stesso. La società vi è intollerabile; la vivete come una struttura troppo rigida, incapace costituzionalmente di capire le esigenze dell'uomo comune, generata dal potere. A vostro parere va distrutta, perché sancisce lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, valorizza gli aspetti deleteri del carattere come la pazienza, la previdenza, l'ambizione, la cupidigia per il danaro; impedisce qualsiasi ricambio di energie. Siete del parere che non si possa costruire un domani migliore se non distruggendo il presente. Non ci deve essere continuità tra le storture di oggi e la società che voi volete. Il rischio che è insito nel vostro atteggiamento è quello di cadere negli slogan e di perdere il contatto con la realtà. La contestazione femminile è molto vicina alle vostre idee e pensate che anche in questo settore occorra agire con decisione. I mezzi di informazione, giornali, libri, radio, televisione devono essere sfruttati diversamente. La stessa idea di famiglia deve essere rivista. Siete disposti a compromettervi personalmente in questo bisogno di contestare, che, anche al di là della realtà sociale, è per voi il metodo indispensabile per ottenere qualsiasi cambiamento, come del resto avevano già preconizzato i filosofi della "tabula rasa".