Si trovano facilmente in farmacia, senza bisogno di prescrizione medica, spesso anche nelle parafarmacie o nei supermercati più forniti e in alcuni casi si possono acquistare su internet.
I test diagnostici fai da te vengono sempre più utilizzati. Sul mercato ce ne sono di ogni tipo: da quello classico per la gravidanza ai più nuovi, come quello per diagnosticare il virus dell’Hiv.
Costano poco, rispetto a un esame specifico in laboratorio, sono una garanzia per la privacy e per alcuni esperti la loro attendibilità, se eseguiti in modo corretto, è addirittura del 98-99%.
Gli autotest sono molto semplici da utilizzare leggendo le istruzioni: l’importante è verificare la data di scadenza ed essere certi che la confezione riporti il simbolo «Ce», che riguarda la certificazione europea, specie se vengono comprati online.
Eppure, su questo tipo di esami il dibattito è aperto: la sicurezza e l’affidabilità dipendono dal tipo di test e di patologia. Dal punto di vista medico nessuno dei test di autoesame attualmente disponibili sul mercato può essere considerato realmente diagnostico o comunque privo dell’esigenza di dover poi effettuare ulteriori approfondimenti.
La questione centrale riguarda i risultati. Bisogna essere sempre consapevoli che si tratta di test preventivi e conoscitivi, non definitivi. Inoltre, non tutti hanno una buona qualità in termini di risposta e di riproducibilità dei risultati.
Certamente hanno un’affidabilità elevata, nonostante ci sia spesso il rischio del cosiddetto falso positivo, cioè la possibilità che l’esame fatto a casa dia un risultato positivo quando in realtà il paziente è sano. In questo caso possono quindi risultare forieri di ansie inutili.
Il caso più eclatante riguarda il virus dell’Hiv. E poi va ricordato che an- che lo stesso test di gravidanza, peraltro tra i più affidabili, richiede una conferma con un successivo prelievo di sangue in laboratorio.
In qualsiasi caso, sia di risposta positiva sia negativa, il referente dev’essere un medico, non solo per l’interpretazione, ma anche per poi accompagnare il paziente nelle fasi successive. Il medico valuterà con precisione i valori ottenuti e farà ripetere i test con la metodica tradizionale, in laboratorio.
Ci sono poi alcuni test, come quello per le intolleranze alimentari o per scoprire la celiachia, molto discussi. Diversi esperti indicano l’inutilità dell’autoesame e consigliano di rivolgersi direttamente al medico.
Per arrivare a una diagnosi di celiachia, secondo le linee guida gastroenterologiche, l’unica metodologia accettata è la biologia molecolare, la ricerca delle mutazioni HLA associate a questo tipo di malattia nei pazienti pediatrici, e l’esecuzione della biopsia gastrica negli adulti.
Questo perché si tratta di una malattia multifattoriale: posso essere celiaco o intollerante al glutine, e sono due cose ben diverse. Il test sulla celiachia fatto con l’autoanalisi, se risulta positivo, può essere un campanello d’allarme, ma niente di più.
Il celiaco, inoltre, ha avvisaglie ben precise della malattia, come dolori, problemi di digestione, deperimento, problemi intestinali. Ecco perché viene consigliato, in questo caso, di rivolersi direttamente al medico.
Altrettante polemiche hanno accompagnato l’annuncio dell’ultimo arrivato nelle farmacie, il test dell’Hiv, soprattutto per quanto riguarda l’attendibilità.
Garantisce l’anonimato e questo è un grande vantaggio per il paziente, ma rimane un test che ha certamente bisogno di una conferma. Se il risultato è positivo il paziente deve comunque andare a fare un test tradizionale in laboratorio.
Vediamo quali sono gli accertamenti che si possono fare a casa, come funzionano e i costi.
1. Fertilità femminile e gravidanza
- Fertilità femminile
La confezione contiene più stick che aiutano a rilevare il momento dell'ovulazione.
Viene utilizzato dalle donne che cercano una gravidanza o, al contrario, per uno scopo contraccettivo. Il costo va dai 15 ai 40 euro.
È certamente uno dei più attendibili, secondo gli esperti, per chi ha un ciclo regolare, mentre è difficile da usare (e la positività potrebbe essere un falso) se si hanno cicli irregolari, cioè che durano meno di 23 e più di 35 giorni, nelle donne in premenopausa o se al momento dell'esame la donna sta assumendo alcuni tipi di antibiotici. - Gravidanza
In caso di ritardo del ciclo mestruale il test di gravidanza si può fare in totale autonomia. Il kit è venduto in confezioni da uno o da due.
Tantissime donne, ormai, lo usano come primo step quando sospettano di essere incinte.
Dopo aver acquistato lo stick o gli stick, è sufficiente bagnare con l’urina il tampone di carta assorbente: è possibile farlo sia facendo scorrere per qualche secondo il getto dell’urina direttamente sulla striscia presente nella confezione, oppure raccogliendo l’urina in un contenitore per poi immergere in seguito il tampone al suo interno.
Dopo pochissimi minuti il test di gravidanza restituirà un risultato positivo o negativo. Il prezzo generalmente varia dai 9 euro per un solo test fino ad arrivare ai 25 euro per le confezioni da due.
2. Menopausa e fertilità maschile
- Menopausa
Molto usato dalle donne tra i 45 e i 55 anni, è molto simile al test di gravidanza.
Si tratta di uno stick monouso per capire se sintomi come ciclo irregolare, secchezza vaginale o sensazione di caldo improvviso sono dovuti all’avvicinarsi della menopausa.
Costa tra i 14 e i 19 euro e serve per misurare il livello di Fsh, l’ormone follicolo stimolante nelle urine.
Quando una donna entra in menopausa le sue ovaie smettono di funzionare e il livello di questo ormone rimane sempre molto alto.
Se però il test risulta positivo (l’esame è attendibile, tranne in caso di terapia ormonale o a base di antibiotico), non può indicare se si tratta di una fase di premenopausa o menopausa vera e propria. - Fertilità maschile
Il test casalingo dura circa dieci minuti e riesce a indicare la concentrazione di spermatozoi, valutando se quella quantità è bassa o normale, secondo le linee guida internazionali.
L’utente deve mescolare lo sperma con una soluzione speciale che si trova nella confezione. Il risultato arriva dopo circa sette minuti. Se l’esame è positivo, compaiono due barre rosse, che indicano la fertilità.
Se invece la concentrazione di spermatozoi è inferiore a 20 milioni, viene visualizzata una sola barra. Ma l’elevata concentrazione di spermatozoi non assicura la mobilità degli stessi.
Ecco perché in questo caso per scoprire il reale tasso di fertilità è necessario l’esame specifico dello sperma da fare in laboratorio.
Il kit fai da te, dunque, può essere solo un esame preliminare. Il costo si aggira intorno ai 30-35 euro.
3. Prostata, celiachia e diabete
- Prostata
È uno tra gli esami fai da te più gettonati, ma che deve essere visto solo come un primo screening per la prostata, un organo che gli uomini dovrebbero controllare almeno una volta l’anno dopo i 50.
I diversi kit di analisi sul sangue capillare costano dai 13 ai 19 euro. L’esame, che si fa in pochi minuti, rileva il livello dell’antigene specifico prostatico (Psa totale).
È importante sottolineare che si tratta di un test preventivo, e mai di diagnosi: il valore ottenuto va sempre valutato attentamente dal medico di base o dall’urologo. - Celiachia
È il test più discusso per la sua attendibilità. Si propone come una prova per individuare la permanente intolleranza al glutine, sostanza proteica presente nei cereali.
Si effettua sul sangue prelevato dal polpastrello e costa 20 euro. Il test evidenzia la presenza di alcuni anticorpi, gli antitransglutaminasi o IgA.
È un esame molto valido come screening di primo livello, quando i sintomi possono far sospettare un’intolleranza al glutine.
Se il risultato è positivo bisogna sempre rivolgersi al medico che prescriverà altri accertamenti: solo attraverso ulteriori esami sarà possibile diagnosticare la celiachia. - Diabete
L’autotest è utile per monitorare l’andamento dei parametri, importanti per chi ha a che fare con una malattia cronica come il diabete, ma non diagnostica la patologia.
È un apparecchio con strisce reattive (o dischetti) per l’autocontrollo dei valori. Costa dai 30 ai 69 euro circa e rileva la glicemia, cioè la concentrazione dello zucchero (glucosio) nel sangue.
È un test di autoanalisi (e non di autodiagnosi) molto utile nella quotidianità.
4. Urine e intolleranze alimentari
- Urine
Il test utilizza strisce reattive. Ognuna serve a verificare la presenza di più sostanze nelle urine (da cinque a dieci, secondo i tipi).
Serve per individuare patologie del fegato, disturbi metabolici, diabete e infezioni urogenitali.
Questo test è prezioso soprattutto per tenere d’occhio due gruppi di sostanze: i nitriti e i leucociti, le cui presenze sono spie di eventuali infezioni genitali e delle vie urinarie, insieme alla presenza di sangue nelle urine e al livello del pH.
Per la diagnosi e il monitoraggio del diabete, infine, le strisce servono a individuare corpi chetonici e glucosio. Funziona in modo semplice: bisogna raccogliere le urine in un contenitore sterile. Poi si immerge, solo per un attimo, la striscia nell’urina.
Attenzione alla lettura: ogni quadratino della striscia corrisponde a una sostanza, il cui colore va confrontato, orologio alla mano, con le scale cromatiche sulla confezione secondo i tempi di reazione.
Il multitest con 25 strisce per dieci sostanze costa circa 35 euro. - Intolleranze alimentari
Il mercato degli autotest sulle intolleranze alimentari è ricchissimo.
Un numero crescente di persone sospetta di soffrirne associando vari sintomi - dal mal di testa alla stanchezza, passando per i dolori o i gonfiori addominali e le dermatiti – a problemi nell’assorbimento di determinati cibi.
La Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), ha criticato gli autotest perché non validati scientificamente.
I test, che in pochi minuti indicherebbero la presunta intolleranza (dal glutine al lattosio fino alle uova e alla frutta secca) sono anche molto costosi: si va dai 20 fino ai 250 euro.
5. Colesterolo, droghe e Hiv
- Colesterolo
Per misurare il nemico numero uno del cuore c’è un kit completo e rapido (fornisce una risposta in soli tre minuti), contenente un pungidito sterile, un indicatore e un cerotto.
Attraverso una reazione colorimetrica l’esame casalingo permette di verificare la concentrazione del colesterolo nel sangue.
La valutazione della colesterolemia può servire a orientare scelte e comportamenti volti a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.
È un test semiquantitativo, ossia che non fornisce un risultato numerico preciso, ma una semplice indicazione di colesterolo normale, a rischio o alto.
L’esame si esegue in modo molto rapido: una goccia di sangue prelevata forando un polpastrello viene adagiata sull’apposita striscia reattiva.
Dopo qualche secondo la colorazione che si forma viene confrontata con i colori di riferimento e si traduce in un risultato. Il prezzo varia tra i 10 e i 15 euro. - Droghe
È un test semplice, e spesso viene utilizzato dai genitori che hanno dubbi sui figli.
È formato da uno stick in plastica con diverse strisce per la ricerca rapida delle droghe nelle urine. Su ogni striscia c’è una finestrella per la lettura dell’esito e un’abbreviazione che identifica la sostanza stupefacente cui si riferisce. Il costo va dai 18 ai 25 euro.
Rileva la presenza delle principali sostanze anche alcuni giorni dopo l’uso. Per la cannabis, per esempio, da cinque a 20 giorni.
Per anfetamine, metanfetamine ed ecstasy da uno a tre giorni dopo l’assunzione, per la cocaina da uno a quattro giorni. Il risultato, di solito, ha un’alta attendibilità. - Hiv
È l’ultimo arrivato tra gli autotest diagnostici. In Italia è possibile acquistarlo nelle farmacie dal dicembre 2016 e permette di sapere subito se si è stati contagiati o meno dal virus. Il kit si può utilizzare a casa propria e in pieno anonimato.
Il suo funzionamento è piuttosto semplice: si esegue una minuscola puntura sul polpastrello, si aspettano 15 minuti e poi si potranno conoscere i risultati. Il test può essere venduto ai maggiorenni al costo di 20 euro.
La sua attendibilità, secondo gli esperti, è pari al 99,8%, purché prima di fare il test si osservi il cosiddetto periodo finestra, ossia quel lasso di tempo (tre mesi) che intercorre tra il momento del presunto contagio e la produzione di anticorpi che segnalano la presenza del virus.
L’autotest non sostituisce i test, gratuiti e anonimi, offerti attualmente dal Sistema sanitario nazionale.
Se è positivo bisogna rifare le analisi in un laboratorio e contattare un medico.