Il tiglio (Tilia L., 1753) è un genere di piante della famiglia Tiliaceae, originario dell’emisfero boreale.
E’ un albero coltivato essenzialmente per il suo aspetto ornamentale.
Ritenuto sacro dagli antichi Greci, che lo consideravano simbolo di femminilità, viene oggi coltivato tanto in campagna che lungo i viali e nei parchi delle città per l’inebriante profumo dei suoi fiori (il tiglio è un’ottima pianta mellifera) , per la bella chioma che regala in estate una gradevole ombra e per la sua imponenza.
I suoi fiori, molto profumati, sono ricercati dalle api e danno un ottimo miele; secchi sono usati in medicina, in quanto contengono mucillagine e un olio essenziale. Inoltre, vengono attribuite proprietà diaforetiche (sudorifere), blandamente sedative e spasmolitiche.
Come diaforetico il suo impiego è consigliato nelle malattie da rafreddamento febbrili e nelle afezione reumatiche quando vi è l’indicazione di un incremento della sudorazione e come sedativo della tosse per catarri e delle vie aeree.
Le gemme sono caratterizzate da azione sedativa, antispasmodica. Il gemmoderivato, agendo sul livello di serotonina è in grado di migliorare il tono dell’umore e di svolgere un’attività ansiolitica.
Nel giardino (che deve essere perciò di grandi dimensioni (in quanto può raggiungere i 35 metri di altezza con una chioma di 15 metri di diametro) va pertanto coltivato in una posizione isolata rispetto alle altre piante.
Ma vediamo meglio questo straordinario albero, così bello da vedere ma anche così utile all’uomo grazie alle sue innumerevoli proprietà.
1. Caratteristiche botaniche
Esistono diverse specie di tiglio, a volte difficili da distinguere, ma dall’aspetto assai simile; quelle che crescono spontaneamente nel nostro Paese sono essenzialmente Tilia cordata e Tilia europaea (famiglia Tiliaceae).
Il tiglio in natura è un albero di medio-grandi dimensioni; a maturità può raggiungere i 30-35 metri di altezza e i 15-20 metri di diametro.
Nel giardino-frutteto a bassa manutenzione può però essere allevato, tramite opportune potature, a piccolo alberello o a cespuglio, in modo da facilitare la raccolta delle parti commestibili.
Si tratta di una specie a foglia caduca, cioè che perde le foglie in autunno. In primavera si sviluppano teneri germogli con foglie di colore verde chiaro, alternate e cuoriformi, a margine seghettato, di larghezza e lunghezza variabili dai 5 ai 15 cm a seconda della specie.
Le foglie dei polloni (rami presenti alla base del tronco e che si originano sotto il colletto e/o dalle radici della pianta, specialmente se viene fortemente potata) sono più grandi di quelle prodotte dai rami.
In giugno-luglio compaiono i fiori, riuniti in infiorescenze sotto una tipica ala, che serve in autunno al trasporto dei frutticini e quindi dei semi a opera del vento.
I frutti sono piccole sfere del diametro di 4-5 mm di colore verdastro, più scure a maturità; sono pelosi e contengono 1 seme marrone delle dimensioni di circa 2 mm.
La pianta giovane presenta corteccia grigiastra e liscia, che diviene solcata longitudinalmente in età adulta.
2. Esigenze di terreno e di clima
Il tiglio è un albero che si adatta a diversi tipi di terreno, fuorché a quelli molto acidi, purché freschi (ma una volta ben attecchito resiste anche alla siccità) e senza ristagni d’acqua.
Per quanto riguarda il clima, cresce senza particolari problemi in tutta Italia sino a circa 1.500 metri di quota, prediligendo posizioni fresche e sufficientemente luminose; rifugge invece zone a clima caldo-secco, come alcuni areali del Sud Italia.
Il tiglio si può propagare facilmente tramite seme, ma l’operazione implica circa un anno per la germinazione del seme e 5-6 anni per avere una pianta di 1-1,5 metri di altezza.
Per questo è consigliabile acquistare un esemplare che abbia dai 5 ai 10 anni di vita (in quanto sopporta egregiamente il trapianto) presso il vostro vivaista di fiducia, in modo da avere a disposizione foglie, germogli e fiori già al primo anno di coltivazione.
Nel caso di terreni e climi secchi, nei primi 2-3 anni dalla messa a dimora irrigate costantemente durante l’estate, in modo da favorire la crescita in profondità delle radici.
In presenza di suoli poco fertili, si consiglia di apportare letame o compost ben maturi in ragione di 5 kg, da somministrare al trapianto e possibilmente tutti gli anni.
3. Come allevarlo
Al fine di avere sempre a disposizione tenere foglie e giovani germogli, occorre allevare il tiglio potandolo drasticamente, in modo da stimolare la produzione, dalla primavera a tutta l’estate, di vigorosi ricacci.
Se si desidera coltivare un tiglio ad alberello, bisogna tagliare al momento della messa a dimora il fusto a 1-1,5 metri di altezza; lasciate poi sviluppare quattro branche (rami) principali, che andranno capitozzate (tagliate) ogni anno in febbraio a circa 2 metri da terra: così facendo nella zona del taglio si svilupperanno nuovi getti.
In questo modo l’albero non supera i 3-3,5 metri di altezza in piena vegetazione e la chioma assume una bella forma globosa.
Se invece desiderate allevare un tiglio a cespuglio, tagliate il tronco rasoterra ogni 4-5 anni sempre a febbraio; dalle gemme presenti alla base si svilupperanno vigorosi succhioni che produrranno germogli e foglie da raccogliere solo in parte, in modo da permettere alla pianta di costituire la chioma.
Nel caso allevaste la pianta ad alberello, nel terreno corrispondente alla proiezione della chioma potete coltivare specie che forniscono parti commestibili, scegliendo tra quelle più adatte a posizioni ombreggiate, come per esempio la Maonia.
4. Quali parti raccogliere e come utilizzarli
Dal punto di vista alimentare, del tiglio si impiegano principalmente foglie, germogli e fiori.
1) Le foglie migliori per il consumo sono quelle giovani, di inizio primavera, lucide, tenere e di sapore delicato, più piccole rispetto a quelle adulte.
Si consumano crude in insalata, da sole oppure in miscela con qualunque altra specie da insalata. Pure le foglie adulte sono commestibili, e si usano sempre crude, dopo aver eliminato la nervatura centrale più dura, in insalate miste o nei panini.
Oltre a essere diuretiche, le foglie di tiglio contengono mucillagine, e pertanto sono ideali, una volta cotte, per addensare minestre e minestroni. Per questo tipo di impiego conviene raccogliere gli ultimi 10 cm dei germogli in accrescimento, eliminando nel caso la parte più fibrosa.
Le foglie ben sviluppate si possono essiccare, disposte su reti o graticci in singoli strati di 1 cm di spessore, lasciandole in un luogo asciutto e ventilato. Una volta ben secche vanno frantumate con le mani, quindi si setaccia il materiale ottenuto scartando la parte più grossolana.
La polvere che ne risulta si passa attraverso un macinino e si conserva in barattoli di vetro ben chiusi. Questa «farina» apporta fibra e altre sostanze salutari; oltre che per addensare minestre e minestroni, si può aggiungere a farina di frumento per fare pane, dolci e altri prodotti da forno.
2) I germogli (cioè l’insieme di giovani foglie e della tenera ramificazione erbacea che le origina) sono un’altra parte commestibile del tiglio.
Vanno raccolti in primavera, sino a quando producono tenere foglie, oppure in estate da polloni e succhioni ancora in accrescimento. Si consumano essenzialmente previa lessatura come verdura cotta (anche ripassata in tegame), oppure fritti.
3) La parte più conosciuta del tiglio per uso salutistico sono i fiori essiccati, impiegati per preparare tisane per combattere tosse, febbre, raffreddore e per favorire il sonno.
I fiori sono infatti diaforetici (cioè favoriscono la sudorazione), emollienti (reidratano e alleviano le irritazioni), espettoranti (favoriscono l’espulsione del catarro), ipotensivi (cioè abbassano la pressione arteriosa) e sedativi (cioè calmanti).
I fiori vanno raccolti prima che siano completamente schiusi, solitamente in giugno-luglio, e fatti essiccare all’aria in un luogo asciutto e ventilato, quindi conservati per circa 12 mesi in barattoli di vetro a chiusura ermetica.
I fiori freschi si possono aggiungere alle insalate, per profumarle; in questo caso si usano i singoli fiorellini.
Sono ideali anche per profumare l’acqua della vasca da bagno: mettete in un sacchetto di stoffa una manciata di fiori, chiudete il sacchetto e immergetelo nell’acqua.
5. In cucina
Vediamo 3 ricette molto semplici da preparare
Insalata con foglie di tiglio
Ingredienti: foglie di tiglio ancora tenere, ortaggi misti da insalata, cipolla fresca, olio extravergine d’oliva, sale.
Preparazione: raccogliete alcune foglioline, lavatele e fatele asciugare. Mescolatele con gli ortaggi prescelti e guarnite con qualche rondella di cipolla. Condite con sale e olio o altro condimento a piacere.
Germogli di tiglio lessi o fritti
Ingredienti: germogli di tiglio teneri, succo di limone, olio extravergine d’oliva, sale; eventualmente anche 1 uovo, farina di frumento, olio per friggere, sale.
Preparazione: raccogliete alcuni germogli e scartate la parte basale più dura.
Lavateli e lessateli in acqua bollente per circa 5-10 minuti, poi conditeli con olio, sale e, volendo, limone.
Se invece desiderate preparare germogli fritti, dopo averli lessati impanateli passandoli prima nell’uovo sbattuto, poi nella farina.
Fateli poi dorare in abbondante olio bollente; scolateli e salateli leggermente.
Ciambella al tiglio (nella foto)
Ingredienti: 240 grammi di farina di frumento tipo «00», 80 grammi di farina di tiglio (foglie e fiori), 1/2 bustina di lievito in polvere per dolci, 250 grammi di zucchero, sale, 160 grammi di olio di oliva, 3 uova, 125 grammi di yogurt bianco, 125 grammi di latte.
Preparazione: in una terrina mettete le farine, lo zucchero, il lievito e una presa di sale, quindi formate una fontana e versatevi i tuorli, l’olio e lo yogurt.
Iniziate a lavorare il tutto aggiungendo gradualmente il latte, quindi gli albumi montati a neve, fino a ottenere un impasto cremoso, da trasferire in uno stampo a ciambella ben imburrato.
Ponete in forno preriscaldato a 160 °C per 30 - 40 minuti.
Per esser certi dell’avvenuta cottura, infilate la punta di un coltello nella ciambella: la lama deve uscirne perfettamente asciutta.
Mettete la torta su un piatto di portata, lasciate raffreddare e spolverizzatela con zucchero a velo.