Chi cerca lavoro lo sa bene: in questo periodo non è facile trovare occupazione.
Anche gli studenti sono in crisi e si chiedono quale percorso di studi dia loro più chances.
Ancora più complicato è trovare lavoro senza sapere quali sono i campi più richiesti e quelli che è meglio lasciar perdere. Infatti, se è vero che la crisi ha tagliato le gambe all’economia, non è vero che non ci sia lavoro. La parola d’ordine è: specializzarsi.
Trovare lavoro in questo momento è complesso per chi ha competenze generiche, ma non per chi è specializzato.
Per esempio, una delle figure più richieste dalle aziende è l’operaio meccanico, elettrico e informatico: un perito con una preparazione tecnica, conoscenze specifiche e soprattutto aggiornato.
Non basta, infatti, avere esperienza: è necessario continuare a seguire corsi di formazione e aggiornamento.
Lasciate perdere la laurea in scienze delle comunicazioni e preferite le facoltà scientifiche. Se invece non avete il “pezzo di carta”, orientatevi a ristorazione e commercio.
Ecco tutto quello che dovete sapere per TROVARE LAVORO!
1. Va forte il settore meccanico e il lusso cerca venditori
- Va forte il settore meccanico
Il dato è confermato dalle ricerche di Unioncamere, l’Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, che ogni anno stila rapporti sull’occupazione.
In base agli ultimi rilevamenti, il settore meccanico cerca oltre cinquemila lavoratori, seguito dal settore chimico-farmaceutico e da quello informatico.
Il settore metalmeccanico è il più ricercato. Ora in Italia, le figure più richieste sono ingegneri e operai specializzati nel settore metalmeccanico.
Altre figure molto richieste sono gli specialisti del settore della gomma e della plastica e figure tecniche legate al mercato chimico-farmaceutico.
Chi ha un diploma di perito meccanico o elettronico e magari qualche corso di specializzazione in tasca, parte già con il piede giusto per entrare nel mondo del lavoro.
Gli ingegneri, poi, hanno una bassissima percentuale di disoccupazione, soprattutto nel settore tutela ambientale ed energie rinnovabili, in quanto le aziende sono alla continua ricerca di soluzioni per la sostenibilità. - Il lusso cerca venditori
La seconda area in cerca di personale è quella del commercio e della vendita. Attenzione, non si parla di classici commessi, ma di figure specifiche: sono molto richieste le figure da collocare all’interno dei negozi di grandi firme.
Per candidarsi bisogna saper prendersi cura del cliente in modo che si senta seguito da quando entra in negozio a quando esce, curare la propria immagine, conoscere alla perfezione il prodotto da vendere e parlare almeno due lingue, per soddisfare la clientela straniera.
Queste figure si chiamano "sales assistant". Nel settore commerciale si cerca personale esperto.
La figura più ricercata è un commerciale con un sistema consolidato di relazioni professionali che, assieme alla figura dell’agente, contribuisce allo sviluppo dell’azienda.
L’analoga figura, specializzata nel mercato estero, che per anni è stata tra le più ricercate, scende al secondo posto, segnalando di fatto una ripresa del mercato italiano.
Le aziende che, nonostante il periodo di crisi, puntano sul progettazione e produzione, assumendo personale in questo settore, hanno rimesso mano a innovazione e potenziamento dell’offerta.
2. La ristorazione cresce sempre
Discorso a parte per la terza area di ricerca: ristorazione e turismo.
Le figure più richieste: hostess, steward, venditori, promoter da collocare in stand e per eventi, ma anche interpreti e traduttori (soprattutto cinese e russo), addetti alle vendite e organizzatori di eventi e showroom.
Spazio anche per i montatori e gli allestitori, artisti e intrattenitori. Nella ristorazione, invece, sono ricercate un po’ tutte le figure, dal lavapiatti allo chef, dal cameriere al barman. Attualmente esistono molte richieste di addetti alla ristorazione veloce per i fast food.
Il settore della ristorazione rapida, infatti, non conosce crisi, secondo i dati forniti da PMI.it, il portale delle piccole e medie imprese italiane, per il quale la preparazione dei cibi d’asporto assorbe sempre più personale.
Lo conferma il segretario di Cgia, l’associazione artigiani e piccole imprese, Giuseppe Bortolussi:
«L’esplosione di molte attività è legata al nuovo stile di vita che la crisi ha imposto: si va meno al ristorante, ma non si rinuncia alla cucina cinese, giapponese e in generale etnica, e soprattutto alla pizza. A questo è dovuto il boom di aperture di take-away».
Se la ristorazione resta un settore in continua crescita, lo si deve anche al contributo televisivo di grandi chef come Cracco, Barbieri, Cannavacciuolo e Ramsay, che hanno mostrato una nuova visione della cucina, rendendo questo settore affascinante soprattutto per i giovani.
Negli ultimi anni si è registrato un vero e proprio boom d’iscrizioni alle scuole che formano i futuri chef. Attenzione però a non fare il passo più lungo della gamba.
Questo settore offre davvero molte occasioni di lavoro, ma attenzione a chi decide di buttarvisi senza esperienza, magari aprendo un ristorante: la concorrenza è altissima e l’investimento è significativo. È meglio evitare improvvisazioni.
3. Saper usare internet è diventato un lavoro sempre più richiesto e quanto vale una laurea
- Saper usare internet è diventato un lavoro sempre più richiesto
Un altro settore in crescita, che pubblica di continuo annunci di ricerca del personale è quello delle “professioni digitali”.
Una delle più richieste e anche più pagate (lo stipendio va sempre oltre i 50mila euro) è quella dell’e-commerce manager, lo specialista in vendite digitali e commercio online, che in Italia vale oltre 3 miliardi di euro.
Ancora più richiesta è il Chief Technology Officer, che utilizza app, social network e tutti gli strumenti digitali per potenziare e innovare le aziende e si porta a casa circa 60mila euro all’anno.
C’è anche il Programmatic Buyer manager, che pubblicizza l’azienda, sempre sfruttando la rete, e guadagna circa 70mila euro.
In fine, il Seo manager è la richiestissima figura che ha come obiettivo “portare in alto” il nome dell’azienda sui motori di ricerca, in modo che compaia tra i primi.
Il trend occupazionale per le professioni digitali ha registrato una crescita tra il 20 e il 27% anno dopo anno, con picchi che arrivano al 30% per la figura del programmatic buying manager.
Gli stipendi partono da un minimo di 40 mila euro annui lordi e possono raggiungere i centomila.
Sempre di più le aziende utilizzano internet come canale di vendita in sinergia con quelli più tradizionali. Per questo motivo si assiste a un boom di richieste di queste professioni. - Quanto vale una laurea
Chi ha in mano il prestigioso pezzo di carta in facoltà umanistiche può tentare d’indirizzarsi all’insegnamento. Altrove le difficoltà sono parecchie.
Nessun problema per ingegneri ed economisti, invece, che hanno una vasta scelta di opzioni e guadagnano 20mila euro in più degli umanisti, secondo i rapporti del consorzio interuniversitario di AlmaLaurea.
Resta vero che i laureati hanno un reddito due volte più alto dei diplomati, ma incontrano il triplo delle difficoltà a trovare lavoro, tanto che alcuni tolgono addirittura la qualifica dal curriculum, secondo PMI.it.
4. 30 euro all’ora per testare vini e salumi e pianto tutto e riparto da zero
- 30 euro all’ora per testare vini e salumi
Secondo Coldiretti, siamo sempre più attenti a ciò che portiamo sulla nostra tavola e per questo occorrono professionisti in grado di garantire la qualità del cibo.
Qualche esempio? Il personal trainer della zappa, che insegna come coltivare un orto.
Ancora: se siete molto creativi e preferite lasciare il lavoro duro a qualcun altro, potete diventare Food Innovator, lo specialista che crea nuovi prodotti alimentari, oppure candidarvi come assaggiatore.
Testare vini, salumi e formaggi potrebbe farvi guadagnare quasi 30 euro l’ora. Sappiate però che il palato ne è d’obbligo. - Pianto tutto e riparto da zero
Reinventarsi? Occhio a che cosa si sceglie di fare, secondo il presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti:
«Ci sono tre grandi categorie su cui puntare in questo momento. La prima è il benessere: parrucchieri, massaggiatori e tatuatori. La seconda è quella degli antichi mestieri, in particolare fornai e calzolai. La terza ha preso piede negli ultimi anni: l’intrattenimento. Sull’onda del successo che cavalcano i dj internazionali, questa nuova figura è richiestissima, ma solo se specializzata e aggiornata».
5. I lavori che salgono e quelli che scendono
Se si rompe la lavatrice, “far uscire” un idraulico per ripararla costa caro. Perché?
Perché è una professione ormai rara: gli antichi mestieri stanno infatti registrando un calo, secondo il rapporto della Camera di Commercio Monza Brianza che, assieme a Istat, ha fatto un grafico delle figure professionali più richieste divise per regioni.
Si scopre così che in Lombardia mancano tappezzieri e stagnini, in Liguria gelatai e pasticcieri, in Veneto idraulici, in Campania verniciatori e in Calabria camerieri.
Sono in calo i falegnami, mentre i lavoratori manuali in campo tessile e della lavorazione di cuoio, pelli e calzature eccedono la richiesta.
Con la crescita di smartphone, tablet e super stampanti, diminuiscono anche i posti nei laboratori fotografici così come in banca: l’internet banking ha fatto calare il numero di operazioni allo sportello.
Brutti tempi anche per i notai che hanno visto ridursi, con il crollo del settore immobiliare, gli atti di compravendita, mentre gli avvocati diventano mediatori e consulenti per negoziazioni.
I medici continuano a trovare posto grazie ai concorsi pubblici, ma anche nel settore privato, assieme a operatori sanitari, infermieri professionali e fisioterapisti, ricercati in tutta Italia.