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Cancro e Vitamina E (prima parte)

Una serie impressionante di studi ha stabilito che chi ha nel sangue livelli alti di "vitamine antiossidanti" (vitamina E, vitamina C e carotenoidi) si ammala di meno di cancro rispetto a chi ha livelli più bassi. Questo è un dato indiscutibile e ciò si correla perfettamente sia con la constatazione che chi mangia più frutta, che sono ricchissime di vitamine, corre meno rischi di cancro, sia con numerose ricerche di laboratorio sull'azione protettiva delle vitamine antiossidanti.

Ma da chi e da cosa proteggono queste vitamine? Queste vitamine antiossidanti, assieme ad alcuni enzimi (il glutatione perossidasi, la superossidodismutasi, e la catalasi) bloccano i pericolosissimi radicali liberi che possono formarsi in quantità eccessiva anche per l'azione di sostanze cancerogene ingerite con il cibo o inalate. I radicali liberi se non tenuti a bada possono danneggiare seriamente le varie strutture della cellula (la membrana innanzitutto), ma anche arrivare a disturbare il patrimonio genetico cellulare, il DNA, intervenendo quindi nella promozione del cancro.

Con certezza sappiamo, ad esempio, che alcune vitamine svolgono un ruolo importante nel trattamento di alcune condizioni definite precancerose. Quattro studi nordamericani e italiani hanno documentato una riduzione sostanziale della leucoplachia (lesione precancerosa caratterizzata da macchie bianche nella mucosa del labbro e della bocca) con l'uso di solo betacarotene o di una combinazione vitaminica antiossidante (vitamina E, vitamina C e carotenoidi).

Anche uno studio italiano ha mostrato una significativa riduzione nell'incidenza di polipi intestinali (che sono considerati una situazione che favorisce l'insorgenza di cancro al colon) in un gruppo di pazienti a rischio che hanno ricevuto una supplementazione vitaminica (vitamina E, vitamina C e vitamina A). Un ampio studio, infine, realizzato in Cina, nella regione agricola del Ling Xian, ha mostrato una netta riduzione di cancro allo stomaco (che in quella regione è la causa principale di mortalità per cancro) in persone che avevano ricevuto un supplemento vitaminico anche in quantità modestissime, di betacarotene (15 mg), vitamina E (30 mg) e selenio (50 mg).

Oggi parleremo della vitamina E, cercando di conoscerla più da vicino e nelle prossime settimane tratteremo anche le altre 2 "vitamine antiossidanti" e cioè la vitamina C ed i carotenoidi.
 

Ecco i links alle altre parti dell'articolo:

1. La Vitamina E: un aiuto al sistema immunitario

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La Vitamina E è probabilmente il nemico più importante dei radicali liberi perché protegge ogni cellula del corpo. Il termine "vitamina E" venne usato per la prima volta nel 1922 per descrivere una sostanza scoperta in oli vegetali essenziali per mantenere la fertilità dei ratti. Nel 1936, uno scienziato e ricercatore americano, Evans, isolò la forma più potente di vitamina E naturale dall'olio di germe di grano, e ne analizzò la struttura chimica.

Il termine "vitamina E" attualmente si applica a un'intera famiglia di composti chimici chiamati tocoferoli, di cui il d-alfatocoferolo è il più efficace. Sin dalla sua scoperta, la vitamina E è stata soprannominata "la vitamina della virilità" perché ha un ruolo importante nella fertilità umana. Questa è comunque una delle sue proprietà minori: è essenziale per il mantenimento in salute del sistema immunitario, in quanto rafforza i globuli bianchi nei confronti di infezioni e ha un ruolo importante nella prevenzione della malattia cardiaca.

Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato bassi livelli di vitamina E nel sangue come fattore di rischio fondamentale nella morte da malattia cardiaca, ancor più importante di colesterolo elevato, ipertensione o fumo. Le altre rimarchevoli proprietà della vitamina E includono la capacità di dissolvere coaguli di sangue, rafforzare le pareti dei vasi sanguigni, migliorare l'azione dell'insulina nei diabetici, aumentare la forza muscolare e rimuovere l'inquinamento dall'interno del nostre corpo. La vitamina E influenza, inoltre, alcuni processi ormonali, riduce la gravità delle infiammazioni e ha un importante ruolo nei prodotti cosmetici antinvecchiamento.

2. Vitamina E: un nutriente sicuro

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La vitamina E è liposolubile e, quindi, si trova nei tessuti grassi corporei, inclusa la membrana protettiva delle nostre cellule. Negli esseri umani la vitamina E viene accumulata nelle regioni corporee che più la richiedono, inclusi cuore, muscoli, testicoli, utero, sangue, surrenali e ghiandola pituitaria. Rifornimenti supplementari vengono inoltre conservati nel fegato, disponibili quando l'organismo ne avesse bisogno.

E' un nutriente sicuro ed è praticamente impossibile accumularne troppo. Se l'organismo non assume una quantità sufficiente di vitamina E si compromette seriamente la salute dell'organismo. Una carenza di vitamina E può condurre ad anemia, debolezza muscolare e sterilità. I segni di una carenza non sono sempre chiari. Gli effetti di una carenza di vitamina E nella dieta giornaliera solitamente si sviluppano nel corso di lunghi periodi di tempo, e sono collegati a molti disturbi degenerativi, inclusi invecchiamento precoce e artrite.

L'aspetto più interessante di questa potente vitamina è che viene considerata il nutriente antiossidante più importante. Essa agisce prevenendo l'ossidazione dei grassi; da qui la sua importante funzione vitale nella salvaguardia dello strato protettivo di grasso che circonda tutte le nostre cellule e gli organi principali. La vitamina E agisce in sinergia con la vitamina C per neutralizzare i radicali liberi non appena si formano.

3. Vitamina E naturale e sintetica

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La vitamina E è contenuta negli oli vegetali, di legumi e di semi come il germe di grano, il girasole, il mais, l'arachide e l'oliva. Tutti questi contengono d-alfatocoferolo che è la forma "singola" di vitamina E. La vitamina E sintetica è costituita da 8 differenti sostanze, di cui solo una ha la stessa struttura molecolare della vitamina E naturale. La varietà sintetica viene prodotta da sostanze petrolchimiche ed è ufficialmente riconosciuta come meno efficace del 36% rispetto alla vitamina naturale.

Recenti studi suggeriscono che la vitamina E naturale sia probabilmente 10 volte più efficace di quella sintetica. Per questo motivo, se si decide di assumere un integratore di vitamina E ci si deve assicurare che ne contenga di quella di tipo naturale. Si può riconoscere il tipo di vitamina E dalla lettera "d", come in d-alfatocoferolo. La vitamina E sintetica inizia con un "dl", come nel dl-alfatocoferolo. I cibi naturali ricchi di vitamina E comprendono oli vegetali (in modo particolare olio di germe di grano), semi oleosi e cereali integrali. Anche l'olio di pesce ha un alto contenuto di vitamina E.

4. Vitamina E per un cuore sano

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La vitamina E ha fatto notizia grazie a un'interessante ricerca che dimostra che possiamo ridurre il rischio di malattia cardiaca con integratori di vitamina E naturale. I dati pubblicati nel "New England Journal of Medicine" nel giugno 1993 sono relativi a un campione di oltre 87.000 infermiere. I ricercatori dell'Università di Harvard hanno osservato un effetto protettivo nei soggetti che assumevano un supplemento di oltre 100 UI (Unità Internazionali) di vitamina E il giorno.

Questi risultati non sono stati invece osservati nei soggetti che avevano modificato la loro dieta includendo più cibi ricchi di vitamina E. I soggetti che avevano assunto integratori di vitamina E per 2 o più anni evidenziavano metà del rischio di malattia cardiaca rispetto a quelli che non avevano integratori. Questa scoperta è estremamente significativa ed è sfociata in studi di maggiore portata volti a determinare se noi tutti dovremmo assumere una dose giornaliera di vitamina E per mantenere il cuore in salute.

Un altro studio con una campione di quasi 40.000 maschi americani sostiene altresì una forte associazione fra un'elevata assunzione di vitamina E e un basso rischio di malattia cardiaca  delle coronarie. E' interessante notare che stavolta i ricercatori non sono stati in grado di trovare un tale legame fra vitamina C e basso rischio di malattia cardiaca, e il betacarotene si è dimostrato benefico solo con fumatori ed ex fumatori. E' probabile che la vitamina E sia il nostro alleato antiossidante più potente nella lotta contro le malattie cardiache.

[In effetti studi successivi, soprattutto lo studio denominato CHAOS (sigla che sta per Cambridge Heart Antioxidant Study), pubblicato nel 1996 su "Lancet", ha dimostrato che 400 UI di vitamina E somministrate a 2.000 persone con aterosclerosi alle coronarie, provata dall'angiografia, ha ridotto l'incidenza degli attacchi di infarto non mortale del 77%]



5. Consigli per la cottura e per una buona conservazione

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La vitamina E è contenuta principalmente negli oli vegetali, nelle noci e nei cereali come il grano. Sfortunatamente, ogni tipo di trattamento dei cereali ne riduce il contenuto di vitamina E. La farina di avena ne perde solo una piccola parte quando la buccia viene rimossa dal chicco, ma il raffinamento della farina del grano conduce a una perdita del 92% di vitamina E. Questo è il motivo per cui il pane bianco ha un contenuto così basso di vitamina E rispetto al pane integrale.

Considerevoli quantità di vitamina E vengono inoltre distrutte dall'ossigeno. Una bottiglia di olio di cartamo conservata a temperatura ambiente per 3 mesi perderà più della metà del suo contenuto in vitamina E. Questa perdita è maggiore se l'olio è conservato in un ambiente caldo e illuminato come uno scaffale assolato o una vetrina. Il miglior modo di preservare il contenuto in vitamina E di tutti i cibi, inclusi gli oli da cucina, è di conservarli in una dispensa fresca e buia.

La cottura riduce altresì in modo significativo il contenuto in vitamina E del cibo; la frittura e la surgelazione sono i principali accusati. La frittura del cibo, infatti, può distruggere sino al 90% del contenuto in vitamina E. Questa vitamina E si è inoltre dimostrata capace di bloccare la formazione di nitrosammine carcinogene che vengono a crearsi a seguito di una reazione fra radicali liberi e nitriti presenti nei cibi affumicati, in salamoia o conservati.






Note

CONTENUTO DI VITAMINA E IN ALCUNI ALIMENTI (in mg per 100 g di alimento)

Olio di germe di grano  136,70  Olio si soia 16,10
Olio di girasole   49,20  Olio di arachidi 15,20
Girasole, semi  37,77 Torrone con mandorle 12,38
Olio di sesamo    29,10   Pasta di mandorla 11,98
Nocciole   24,98  Arachidi 10,09
Mandorle dolci        23,96 Pinoli  9,50
Germe di grano     22,00 Maggiorana  9,15
Olio di oliva extravergine     21,42 Confetti  7,77
Maionese    18,99 Anguilla di fiume  5,55
Olio di mais   17,20 Tonno sott'olio  5,55

 

ASSUNZIONE GIORNALIERA RACCOMANDATA
La vitamina E dovrebbe essere misurata in milligrammi (mg), ma spesso viene misurata anche in Unità Internazionali (UI). 1 mg di vitamina E naturale (d-alfatocoferolo) equivale a 1,49 UI. Al momento attuale le Linee Guida europee raccomandano 10 mg il giorno. Tuttavia, gran parte della ricerca più recente sulla vitamina E e sulla prevenzione delle malattie, ha considerato dosaggi considerevolmente maggiori.

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