Può il Betacarotene aiutartci a difenderci dal cancro? La risposta è si… ma andiamo con ordine.
E' indubbio che le vitamine sono implicate in numerosi processi vitali; se non ne assumiamo una quantità sufficiente possiamo ammalarci e anche morire per carenza vitaminica.
Le vitamine antiossidanti hanno, inoltre, un potere particolare: il betacarotene (precursore della vitamina A), la vitamina C e la vitamina E, possono combattere efficacemente i radicali liberi. Queste vitamine lottano contro gli effetti dell'ossidazione e gli scienziati ne stanno ora riconoscendo l'importanza per quanto riguarda la prevenzione delle malattie degenerative.
I nutrienti antiossidanti, che ci aiutano a mantenerci giovani, in forma e in salute sono la risposta della natura al danno causato dall'ossidazione. Ciascuno di questi nutrienti lavora in modo lievemente differente, ma l'effetto complessivo è quello di bloccare i radicali liberi non appena formati, impedendo un loro effetto nocivo all'interno del corpo. Poiché i radicali liberi vengono creati in modo continuativo, è opportuno mantenere alto il livello di ciascuna di queste vitamine.
Numerosi studi hanno confermato che una alimentazione ricca di frutta e verdura è in grado di offrire un certo grado di protezione nei confronti di alcuni tipi di tumore. Gli effetti benefici di questo tipo di dieta sono stati attribuiti ad una elevata assunzione di vitamine e sostanze ad azione antiossidante (Betacarotene, vitamina C, vitamina E) naturalmente presenti in questi alimenti.
Le sostanze antiossidanti avrebbero infatti la capacità di neutralizzare almeno in parte i "radicali liberi", prodotti di scarto che si formano costantemente nel corso delle reazioni cellulari e capaci, attraverso reazioni chimiche chiamate "ossidazioni", di danneggiare cellule e tessuti dell'organismo.
Il Betacarotene svolge un ruolo importante in molte funzioni corporee. Esso è classificato come un carotenoide, ovvero una sostanza appartenente al gruppo di pigmenti rosso, giallo ed arancione. Ma a cosa serve e dove si trova? Scopriamo insieme le sue proprietà, i suoi benefici e tante altre cose relative ad esso.
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1. Il Betacarotene e dove trovarlo
Il beta-carotene è un pigmento arancione contenuto in molte varietà di frutta e verdura a cui conferisce un colore che varia dal giallo al rosso (es, albicocche, arance, carote, pomodori). Si trova inoltre in verdure a foglia verde come gli spinaci, i broccoli, le rape e la cicoria. Il beta-carotene, giunto nell'intestino, viene trasformato in parte in vitamina A, una sostanza fondamentale per la salute della pelle e degli occhi, e il resto viene assorbito e immagazzinato come tale.
E' essenziale non confondere il Betacarotene con la vitamina A, in quanto si tratta di 2 sostanze separate e ben distinte.
- Una fonte di vitamina A, la cui forma attiva è chiamata retinolo, è presente nei cibi di origine animale, come la carne e il latte.
- Un'altra fonte è rappresentata dai carotenoidi, che si trovano nella frutta e nella verdura.
- Esistono più di 600 varietà di carotenoidi, anche se l'unica di cui abbiamo una buona conoscenza è il Betacarotene.
- Il corpo è capace di convertire il Betacarotene in vitamina A solo quando è necessario: grandi quantità di vitamina A sono, infatti, tossiche, mentre la stessa quantità di Betacarotene è del tutto innocua.
Il Betacarotene è un colorante vegetale naturale e venne scoperto per la prima volta nelle carote, da cui deriva il nome attribuito all'intera famiglia. I carotenoidi sono una gamma colorata di pigmenti che forniscono la vastissima varietà dei colori che vediamo in natura. Gli scienziati iniziarono a interessarsi a questi pigmenti già nel 1830, quando i ricercatori che studiavano la biologia delle piante identificarono il pigmento giallo che conferisce alle foglie autunnali il loro tipico colore, cioè il carotenoide chiamato luteina.
Una cinquantina dei 600 carotenoidi che sono stati finora identificati può essere convertita dall'organismo in vitamina A, ma il betacarotene è senz'altro quello più efficace. Esso viene accumulato nei tessuti grassi e nel fegato, mentre una piccola parte circola nel flusso sanguigno.
Il Betacarotene di per sé è a una tonalità cupa arancio-rossastra e rappresenta il pigmento principale nella frutta e negli ortaggi gialli e arancioni. Gli alimenti di Betacarotene, come le carote, ben si prestano ad essere esposti sugli scaffali dei supermercati per i loro colori luminosi. Tanto più maturo è il prodotto, quanto più betacarotene è contenuto iin esso.
Anche i vegetali a foglia verde scuro, come gli spinaci e i broccoli, contengono elevati livelli di betacarotene, pur essendo di colore differente in quanto il pigmento clorofilla verde è quello dominante. Come regola generale, tanto più scuro o vivido è il colore del frutto o del vegetale, tanto più elevato è il contenuto di Betacarotene.
2. La pillola anticancro?
A prescidere dai benefici per la pelle, la più importante scoperta riguardante il Betacarotene è avvenuta nel campo del cancro. Mentre la medicina continua la ricerca di una cura, gli studi più recenti suggeriscono che la scelta più semplice è in primo luogo la prevenzione della malattia.
Pur non essendo ancora a conoscenza in modo esatto di come o del perché il cancro colpisce, sappiamo che i soggetti che hanno nel sangue livelli più elevati di Betacarotene sono anche quelli che si ammalano meno di cancro. Numerosi studi nutrizionali condotti su grandi popolazioni, hanno riscontrato che il rischio di cancro al polmone e di tumori allo stomaco, esofago e cervice è molto più basso nei soggetti che assumono grandi quantità di Betacarotene e che comunque hanno i livelli circolanti più alti di Betacarotene.
Gli scienziati ritengono ora che il consumo di grandi quantità di frutta e verdura fresche, fornisca un apporto di Betacarotene sufficiente a dare una significativa protezione dal cancro. Anche se l'evidenza esistente è limitata, ciò ha innescato studi di maggiore portata riguardanti il Betacarotene. L'evidenza di un effetto protettivo è particolarmente forte nel caso del cancro al polmone.
Ben 30 studi epidemiologici su 32 inclusi in una recente rassegna dimostrano che un rischio ridotto di sviluppare un tumore al polmone è legato all'assunzione di grandi quantità di frutta e vegetali freschi. Vi sono più di 40 studi sugli effetti benefici del Betacarotene sul cancro, condotti su decine di migliaia di persone in tutto il mondo.
3. Supplementi di Betacarotene naturali e sintetici ed effetti indesiderati
Esistono 2 tipi di supplementi di Betacarotene: naturali e sintetici.
- Le pillole di Betacarotene naturale sono più costose e sono molto simili al Betacarotene presente nel cibo.
- I supplementi di Betacarotene prodotti sinteticamente derivano da sostanze petrolchimiche e contengono livelli più elevati di acidi grassi trans.
- Il Betacarotene naturale ha livelli più bassi di questi indesiderati grassi trans e la sua attività viene potenziata da altri membri della famiglia dei carotenoidi, quali la luteina e l'alfacarotene, anch'essi con potere antiossidante.
- Il Betacarotene naturale che si trova negli integratori non proviene da una fonte ovvia come le carote, ma da un particolare tipo di alga marina, la "Dunaliella Salina". Le alghe, infatti, sono estremamente efficienti nella produzione di Betacarotene per proteggersi dai raggi del sole. Quando dovete scegliere un integratore naturale di Betacarotene, bisogna cercare sull'etichetta le parole "fonte naturale" o "betacarotene naturale da Dunaliella Salina".
L'unico effetto indesiderato di una integrazione di beta-carotene può essere la comparsa di una colorazione giallastra, soprattutto del palmo della mano e della pianta del piede (carotenodermia): questo inestetismo, che si manifesta nell'arco di 2-6 settimane, è solitamente dovuta all'assunzione di una quantità eccessiva di betacarotene, si attenua e scompare riducendo o sospendendo l'assunzione. Perciò è importante rispettare le dosi consigliate dalle ditte produttrici.
Effetti indesiderati di altro tipo sono estremamente rari. Inoltre, sembra addirittura che una integrazione di betacarotene possa essere dannosa nei fumatori, soggetti ad aumentato rischio di tumore al polmone. I meccanismi non sono del tutto chiari, ma in attesa di dati più rassicuranti il betacarotene andrebbe sconsigliato alle persone che fumano.
4. Gli altri carotenoidi
A differenza del Betacarotene, si sa molto poco sugli effetti della maggior parte degli altri carotenoidi. Gli scienziati conoscono l'esistenza dei carotenoidi da almeno 50 anni, ma l'interesse si è concentrato quasi esclusivamente sul loro ruolo di precursori della vitamina A.
E' solo di recente che gli scienziati hanno scoperto le loro proprietà antiossidanti. Ricercatori dell'Università delle Hawaii hanno recentemente rianalizzato uno studio della relazione fra alimentazione e cancro polmonare usando nuove informazioni sulla composizione di 5 carotenoidi (alfacarotene, betacarotene, luteina, licopene e betacriptoxantina). Questi carotenoidi, assieme alla zeaxantina, possono essere trovati in almeno 120 tipi differenti di frutta e verdura.
Il campione analizzato dallo studio era di 230 uomini e 102 donne affetti da cancro polmonare e di 597 uomini e 268 donne sani. I ricercatori scoprirono che il betacarotene, l'alfacarotene e la luteina, evidenziavano effetti protettivi contro il tumore al polmone a seconda del dosaggio. Gli effetti dei 3 carotenoidi erano di entità similare.
E' interessante osservare che l'effetto protettivo del consumo di verdure era più forte degli effetti di questi 3 soli carotenoidi, il che suggerisce che altri componenti dei vegetali contribuiscono alla prevenzione del cancro. Questa è una ragione per cui è meglio ricavare gli antiossidanti di cui abbiamo bisogno direttamente dalla fonte naturale, cioè frutta e verdura, in quanto queste contengono una miscela unica di nutrienti che è impossibile riprodurre in sintesi.
La luteina: il professor Thurnham del Human Nutrition Research Group della University of Ulster, è un altro esperto di carotenoidi, particolarmente interessato all'attività antiossidante della luteina. I suoi studi sembrano dimostrare che la luteina e alcuni degli altri carotenoidi xantofillici, sono più efficaci del betacarotene nel ridurre i radicali liberi. Alcuni studi suggeriscono anche che questi carotenoidi siano più efficaci della vitamina E.
Il licopene: è un altro astro nascente nella ricerca sui carotenoidi. Esso è un pigmento rosso di pomodori, peperoni rossi e anguria. Ricercatori dell'Università dell'Illinois hanno misurato i livelli ematici di carotenoidi in 102 donne con un'infiammazione precancerosa della cervice conosciuta come CIN (Cervical Intraepithelial Neoplasia, neoplasia intraepiteliale della cervice), interrogandole sulle loro abitudini alimentari. L'analisi venne ripetuta su 102 donne sane. Le analisi dimostrarono che le donne con i livelli ematici di licopene più elevati, evidenziavano un rischio 5 volte inferiore di sviluppare una CIN rispetto a quelle con i livelli più bassi di carotenoide. Una semplice risposta per una salute migliore potrebbe essere quella di mangiare più pomodori.
5. La composizione in carotenoidi dei cibi
L'Institute of Food Research, in Gran Bretagna, ha recentemente sviluppato e valutato un metodo di analisi dei carotenoidi nella frutta e nella verdura. La ricerca inglese ha evidenziato che i livelli di carotenoidi nelle diverse parti dei frutti e delle verdure esaminate, variavano in modo considerevole, e l'assunzione dei carotenoidi da parte della popolazione dipende molto dalla preferenza individuale per certi articoli, dalla disponibilità stagionale e dalle quantità di frutta o verdura che vengono consumate.
- Per esempio, l'analisi dei carotenoidi di alimenti comunemente consumati indicano che crescione, spinaci, broccoli, piselli, peperoni verdi, fagioli, lattuga e cavolini di Bruxelles sono buone fonti potenziali di luteina.
- Gli spinaci e il crescione vengono, tuttavia, consumati da una parte relativamente lmitata della popolazione.
- I piselli sono la principale fonte di luteina per la maggior parte delle persone, mentre i pomodori sono la fonte principale di licopene.
- Le carote forniscono più del 70% di betacarotene, anche se i vegetali che sono una buona fonte di luteina, rappresentano fonti altrettanto buone di betacarotene.
- La frutta non fornisce grandi quantità di luteina, licopene e betacarotene, pur essendo la fonte principale di betacriptoxantina.
Vediamo adesso il contenuto di Betacarotene in alcuni alimenti (in mcg per 100 g di alimento) e la sua assunzione giornaliera raccomandata
Paprica | 36360 | Radicchio verde | 3252 |
Pomodoro | 15000 | Spinaci | 2910 |
Carote | 6888 | Scalogno | 2669 |
Prezzemolo | 5658 | Crescione | 2520 |
Peperoncini piccanti | 4944 | Erba cipollina | 2300 |
Maggiorana | 4840 | Albicocche | 2160 |
Valeriana | 4254 | Ortica | 2150 |
Basilico | 3950 | Mango | 1800 |
Patate dolci | 3930 | Foglie di rapa | 1794 |
Zucca gialla | 3594 | Bovino, fegato | 1758 |
Il betacarotene viene misurato in microgrammi (mcg) e milligrammi (mg). Ci sono 1000 mcg in 1 mg. Alcuni studi suggeriscono che la dose minima ideale sia di 15.000 mcg (15 mg) al giorno. Nella nostra alimentazione questo livello può essere raggiunto mangiando almeno 5 porzioni abbondanti di frutta e verdura