Osservando quanto lo Yorkshire-Terrier sia un cane decisamente "moderno", chi crederebbe che la razza è stata creata oltre un secolo fa? E vedendolo rilassarsi mollemente sui cuscini, come immaginarlo in azione nei campi e a caccia?
E' tuttavia proprio nel XIX secolo e dai cani più umili che nacque questo damerino tutto pelo. Dalle cornamuse dei cacciatori scozzesi ai salotti parigini, lo Yorkshire-Terrier ha davvero fatto molta strada, e ha riscosso notevoli e continui successi.
FCI Standard N° 86 / 03.02.2010
YORKSHIRE TERRIER
ORIGINE: Gran Bretagna
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 26.03.2009
UTILIZZAZIONE: Terrier da compagnia
CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 3 Terrier
Sezione 4 Terrier di compagnia (gamba corta)
Senza prova di lavoro
1. Origine e Storia
Uno dei cani più celebri del mondo deve la sua esistenza a un'ondata di emigrazione che all'inizio del XIX secolo portò gli operai tessili della regione di Glasgow sino alla contea dello Yorkshire. Questi scozzesi, piuttosto poveri, erano dediti alla caccia e, come si può immaginare, a ogni genere di bracconaggio. Per queste due attività, una legale, e l'altra meno, disponevano di cani agili e coraggiosi, molto simili agli Skye-Terrier ma, a differenza di questi, dotati di pelo morbido.
I Clydesdale-Terrier (o Paisley-Terrier) erano dunque cani piccoli, ma di lunghezza e peso notevoli. Arrivati nello Yorkshire, furono incrociati con cani locali, formidabili cacciatori di topi chiamati "broken-haired Terrier". Il risultato fu un animale più piccolo e più esile. Infusioni di sangue Skye, Dandie Dinmont, Manchester (o Toy-Terrier Black and Tan) completarono la creazione dello Yorkshire-Terrier. Più piccolo e vivace, questo cane era rapido nella caccia della selvaggina e nelle tane, ma anche facile da nascondere nelle sacche dei bracconieri colti sul fatto.
Gli mancava soltanto il lungo pelo, che acquistò presto grazie agli apporti del Bichon Maltese, un cane che i marittimi inglesi riportavano dalle loro traversate nel Mediterraneo. Ecco dunque come nel 1870 nacque in forma primitiva il nostro Yorkshire-Terrier, che fu ben tipizzato a partire dal 1880. Nella seconda metà dell’800 veniva utilizzato nella contea dello Yorkshire per cacciare i topi che rovinavano le balle di lana per l’industria tessile. Questo piccolo cane, bello e piacevole (era coraggioso, docile e fedele), non restò appannaggio dei soli cacciatori, ma sedusse ben presto anche i borghesi della regione.
E così gli allevatori, scorgendo una buona occasione di guadagno, misero a punto una stirpe di Yorkshire-Terrier che si rivelò molto redditizia. La razza incominciò a essere presente nelle esposizioni canine, concorrendo nella categoria "Terrier vari", sino a quando nel 1886 il British Kennel Club la riconobbe ufficialmente con il nome attuale. Lo Yorkshire-Terrier Club non tardò a vedere la luce, ma la messa a punto del primo standard ufficiale si ebbe soltanto nel 1898.
Fortunatamente le caratteristiche della razza erano già consolidate da una ventina d'anni: un'importanza particolare veniva riservata alla qualità e al colore del mantello; dal 1874, poi, Frank Pearse aveva creato il primo stud-book (registro d'allevamento) nel Kent. Lo Yorkshire-Terrier arrivò negli Stati Uniti prima del 1880 e in Francia nel 1920, incontrando ovunque grande successo e una rapida espansione. Nacque ben presto una nuova moda. Lo York divenne indispensabile e si costituirono centinaia di allevamenti in tutto il mondo.
2. Comportamento
L'abito non fa il monaco, ed è particolarmente vero per lo Yorkshire-Terrier. Questo cane, che sembra non compiacersi altro che tra i velluti dei salotti, è in realtà un animale che ama la vita all'aria aperta e non si ritrae mai davanti a una passeggiata nei boschi, più resistente di molti cani di grossa taglia, che si lascerà alle spalle con il suo piccolo trotto infaticabile. Non si deve dimenticare che discende dai rudi Terrier specializzati nella caccia ai topi. Se il gentile Yorkie si imbatte in un topo durante una passeggiata in giardino, lo sfortunato rischia sicuramente di lasciarci la pelle.
Questo cane, infatti, non ha perso nulla delle sue origini contadine ed è più robusto e soprattutto più smaliziato di quanto possa far credere la sua sontuosa pelliccia. Certo non è il caso di imporgli corse di fondo, né di impegnarlo in salti degni di un Malinois. Non aspettatevi neanche che monti la guardia alla proprietà con l'ardire di un Dobermann. La volontà c'è, ma gli mancano i mezzi. Lo Yorkshire-Terrier deve essere apprezzato per quello che è: un piccolo cane da compagnia, vivace come un Terrier e affettuoso come un vero cane da salotto.
Gli piacciono i giochi dei bambini, con i quali si intende a meraviglia.... a condizione che essi sappiano rispettarne il lungo pelo e le piccolo orecchie, che tanto attirano le mani curiose dei più piccini. Nel caso di "persecuzione prolungate", lo Yorkshire-Terrier invia il suo messaggio dolce ma fermo, brontolando seccamente. Per nulla astioso, riprende allora a giocare allegramente con i bambini, purtroppo non sempre consci che un cane non è un giocattolo. In casa ama i momenti di abbandono, durante i quali è capace di una grandissima tenerezza, scambiando le ginocchia dei suoi padroni per morbidi cuscini.
Nessuna attività dei suoi padroni gli sfugge e non li lascia soli nemmeno per un istante, poiché ha deciso che possono avere sempre bisogno del suo aiuto. Insaziabilmente curioso, non cessa mai di frugare in casa o in giardino, osservando meticolosamente tutto, per poi ritirarsi in un angolo confortevole e riposarsi con l'aria di chi tira le conclusioni. Anche le passeggiate sono ben accette, in quanto, nel caso in cui si stancasse per primo (cosa poco probabile), il suo padrone non avrebbe difficoltà a farsi carico dei suoi 3 kg sulla via del ritorno.
Molti proprietari esitano a lasciar uscire frequentemente il loro York nel timore che si sporchi troppo il mantello: questa è un'autentica vessazione per lo Yorkshire, che adora l'aria aperta. Con tali premesse sarebbe preferibile scegliere un'altra razza. Se rientra inzaccherato, si lascia dolcemente asciugare con una salvietta di spugna, poi spazzolare o lavare un'ora più tardi, quando il fango si è seccato. Si tratta dunque di un cane docile? Non esattamente: ci vuole una buona dose di psicologia canina per riuscire a vincere la sua furbizia e farlo obbedire, senza lasciarsi conquistare dalla sua grazia, ed evitare che si dimentichi l'ordine impartito, cosa che si rivela catastrofica per la sua educazione.
Molto furbo, capisce subito le debolezze del padrone e non manca di sfruttarle al massimo. Se la poltrona, vietata una volta, gli sarà resa accessibile dopo, egli finirà per installarvisi sopra vita natural durante. Con lui non è concesso il minimo errore, se non si vuole vederlo diventare assolutamente indifferente a ciò che gli si chiede. Una ferma educazione, ben condotta (cioè dalla più tenera età), può in compenso farlo diventare un vero "gentleman". Una volta imparate le regole di base (e lo farà presto poiché è dotato), stupirà per la sua buona volontà. E' infatti un cane molto vivace il nostro Yorkshire, amico di grandi e piccini, compagno insostituibile per le persone sole o anziane, vanto degli espositori affermati, passione degli allevatori. Le sue quotazioni non temono ribassi: è già un "classico".
3. La riproduzione non è sempre facile
Lo Yorkshire-Terrier gli ultimi 30 anni è un cane che va di moda, e non si conta più il numero annuo di monte e di parti all'attivo della razza. Ma con cani tanto piccoli (gli allevatori hanno addirittura ottenuto esemplari di 900 grammi!!) e con un pelo così lungo non vi sono difficoltà? Certo, ma si risolvono. Una femmina di 1700 grammi non partorisce facilmente, questo è ovvio. E contrariamente agli altri mammiferi, che fanno tanti più figli di quanto più è ridotta la loro taglia, i mini-cani procreano 3, 2 o anche 1 solo cucciolo. Per gli Yorkshire-Terrier le famiglie numerose sono quindi casi eccezionali (si ha però notizia di un parto di 10 cuccioli!!!): dove potrebbero metterli queste piccole mamme? Gli accoppiamenti non sono sempre facilissimi, a quanto dicono gli allevatori, che possono certamente parlarne con cognizione di causa data la loro grande esperienza.
La razza socializza bene, e le femmine non pongono difficoltà alla monta. Può capitare tuttavia, come per tutte le altre razze, che una femmina rifiuti il maschio o che uno stallone, caso raro, non si mostri interessato alle femmine. La pelliccia costituisce, inoltre, spesso un ostacolo agli accoppiamenti; in effetti, essa non risparmia la zone genitale, che in alcune femmine deve essere rasata. Le monte, a volte, sono assistite, vale a dire la femmina è tenuta ferma dal padrone, e il maschio è aiutato a stare sulla femmina durante l'accoppiamento, ma non possiamo che deplorare questo tipo di procedimento. Una volta che la femmina è gravida, la gestazione dura 60 giorni. Il parto può porre dei problemi se il bacino della femmina è tropo stretto e il suo addome troppo piccolo perché i cuccioli possano uscire con facilità. Il veterinario ricorre allora al parto cesareo.
Questa operazione avviene nella maggior parte dei casi senza complicazioni, e la cicatrizzazione non pone problemi. I neonati pesano da 80 a 120 gr. I cuccioli Yorkshire-Terrier, malgrado la loro piccola taglia e le difficoltà che possono incontrare nel venire al mondo, sono robusti e crescono relativamente senza problemi. Si devono tenere d'occhio le crisi di ipoglicemia che sono frequenti nelle piccolo razze. Deve naturalmente essere sorvegliata la nutrizione, che però non è tanto delicata quanto quella delle grandi razze, che devono sviluppare le ossa presto e bene.
Sotto questo profilo lo Yorkshire-Terrier non crea generalmente grossi problemi all'allevatore; si deve, tuttavia, controllare il suo sviluppo osseo assicurandogli un apporto di calcio necessario alla crescita. I padroni dovranno avere cura della loro alimentazione e, quando i cani saranno diventati adulti, dovranno resistere alla tentazione di riempirli di ghiottonerie, una cattiva abitudine che può avere gravi conseguenze sulla loro salute. Correttamente nutriti e mantenuti, i giovani Yorkshire-Terrier diventeranno presto dei bei cani, capaci a loro volta di riprodursi. E così il cerchio si chiude.
4. Un mantello senza uguali
E' noto che la pelliccia dello Yorkshire-Terrier ha un ruolo fondamentale per il successo di questa razza. Incredibilmente elegante, questo piccolo cane seduce tanto per il suo mantello quanto per la sua personalità, smaliziata e accattivante. Ma se è facile estasiarsi per gli York campioni della carta patinata delle riviste, è meno semplice mantenere uno Yorkshire da esposizione sempre "tirato a lucido", sempre impeccabile. E allora sono possibili 2 soluzioni. La prima è lasciar vivere al cane la sua vita di piccolo compagno irrequieto e abituarsi all'idea che non avrà mai uno splendido strascico di pelo dietro di sé (il che non esclude le cure giornaliere, sia ben chiaro), la seconda essere fermamente determinati a fare del proprio cane una star dei concorsi e farlo vivere di conseguenza.
Certo è finito il tempo in cui gli allevatori custodivano i loro Yorkie in superbi espositori dalle pareti di vetro trasformati in gabbie di lusso, ma è inutile illudersi: la vita dei campioni di oggi, anche se più libera, resta scandita dalle esigenze della loro toelettatura. In primo luogo bisogna sapere che tutta la cura del mondo non donerà mai un pelo lungo a un cane la cui pelliccia è naturalmente corta o a un cane la cui alimentazione è carente. I geni ereditati dai genitori e dagli antenati più lontani, così come un'alimentazione equilibrata e ricca di vitamina D sono i principali punti di forza per un cane da esposizione. La toelettatura non fa altro che mettere in evidenza la sua pelliccia, ma occorre che l'abbia!
E' per questo che, quando si desidera far partecipare il proprio cane a dei concorsi, è prudente affidarsi a un allevatore che abbia selezionato per generazioni cani dal pelo molto lungo. I soggetti da esposizione vengono lavati frequentemente, il loro mantello è spazzolato, pettinato e unto tutti i giorni e soprattutto tenuto in piega da bigodini su tutto il corpo, un accorgimento che evita che il cane lo trascini per terra e lo sporchi. I cani dei privati fortunatamente non devono seguire questa disciplina costrittiva tanto per il padrone quanto per l'animale. Tuttavia per restare in buono stato devono essere spazzolati, pettinati e spruzzati con speciali prodotti oleosi.
E' inoltre necessario per lo meno un bagno al mese: si dovrà asciugare dolcemente il cane con un asciugamano di spugna perché assorba l'acqua; poi lo si asciugherà con un asciugacapelli tiepido spazzolandolo dalla riga sul dorso verso il basso, sempre sollevando il pelo durante l'operazione. Gli occhi devono essere puliti spesso con una soluzione fisiologica e le orecchie ogni settimana.
5. Standard dello Yorkshire-Terrier
ASPETTO GENERALE
Cane dal pelo lungo, che cade completamente diritto e uniforme sui due lati, con una scriminatura che si estende dal tartufo alla fine della coda. Molto compatto e dalle linee nitide, tiene un portamento eretto che gli conferisce un’aria importante. Il profilo generale dà l’impressione di un corpo vigoroso e ben proporzionato.
COMPORTAMENTO E CARATTERE
Sveglio, intelligente cane terrier da compagnia. Allegro e di umore costante.
TESTA
REGIONE DEL CRANIO
Cranio piuttosto piccolo e piatto, non troppo prominente o arrotondato.
REGIONE DEL MUSO
Tartufo nero
Muso non troppo lungo
Mascelle/Denti perfetta, regolare e completa chiusura a forbice, cioè con i denti superiori che si sovrappongono agli inferiori a stretto contatto e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle. Denti ben impiantati con mascelle regolari.
Occhi di media grandezza, scuri, splendenti, con espressione di acuta intelligenza e posizionati per guardare bene in avanti. Non sporgenti. Rime palpebrali scure.
Orecchi piccoli, a forma di V, portati eretti, non troppo distanziati, coperti da pelo corto, di colore fuoco molto carico e intenso.
COLLO di buona estensione
CORPO: compatto.
Dorso orizzontale
Rene ben sostenuto
Costole moderatamente cerchiate
CODA: prima era generalmente tagliata
Tagliata: di media lunghezza, con tanto pelo di un blu più scuro che sul resto del corpo, specialmente alla fine. Portata un po’ più alta del dorso.
Integra: tanto pelo, di un blu più scuro che su tutto il resto del corpo, specialmente alla fine della coda. Portata un po’ più in alto del livello del dorso. Il più diritta possibile. La lunghezza deve dare un aspetto ben proporzionato.
ARTI
ANTERIORI: diritti, con pelo di un marrone rossiccio dorato, di qualche tono più chiaro alle estremità che all’attaccatura, ma che non si estenda più in alto del gomito. Spalle ben oblique.
POSTERIORI: del tutto diritti se visti da dietro, con moderata angolazione al ginocchio. Pelo di un marrone rossiccio dorato, di qualche tono più chiaro alle estremità che all’attaccatura, ma non più in alto del ginocchio.
PIEDI: rotondi, unghie nere
ANDATURA: sciolta con buona spinta; movimento diritto visto di fronte e di dietro, con la linea superiore sempre orizzontale.
MANTELLO
PELO: moderatamente lungo sul corpo, perfettamente diritto (non ondulato), lucido; di fine tessitura serica, non lanoso. Lungo e ricadente sulla testa, di un fulvo rossiccio dorato, più intenso ai lati della testa, all’attaccatura degli orecchi e sul muso, dove dovrebbe essere molto lungo. Il fulvo rossiccio della testa non deve estendersi sul collo, né alcun pelo antracite o scuro deve mescolarsi ai peli fulvi.
COLORE: blu acciaio scuro (non blu argento) dall’occipite all’attaccatura della coda, mai mescolato ai peli fulvi, scuri o color bronzo. Sul petto è di un ricco fulvo brillante. Tutti i peli fulvi sono più scuri alla radice che a metà lunghezza, sfumando verso le punte gradualmente ad una tonalità più chiara.
PESO: fino a 3,1 Kg.
DIFETTI
Qualsiasi deviazione dai punti di cui sopra dovrebbe essere considerata difetto, e la severità con cui va considerata deve essere in proporzione alla sua gravità, e sui suoi effetti sulla salute e sul benessere del cane. Ogni cane che presenti chiaramente anomalie fisiche o comportamentali, sarà squalificato.
N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.
Note
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