Gli occhi del gatto

Infaticabile cacciatore notturno, il gatto è dotato di sensi sviluppatissimi in grado di individuare la presenza di una preda a decine di metri di distanza.

La vista dei mici, soprattutto in scarsa presenza di luce, svolge un ruolo fondamentale.

Gli occhi del gatto sono infatti una macchina davvero straordinaria: con il loro demoniaco luccichio notturno hanno turbato per secoli i sonni degli inquisitori, affascinato i poeti e interessato gli scienziati.

Sono la dimostrazione di quanto la Natura sia in grado di dotare le sue creature degli strumenti più adatti a garantire loro la sopravvivenza.

Con le pupille in grado di aprirsi completamente o chiudersi a fessura a seconda della quantità di luce presente, l’occhio del gatto riesce ad adattarsi alla perfezione alle condizioni dell’ambiente circostante.

Non solo, in assenza quasi completa di illuminazione riesce a percepire volumi e movimenti grazie a uno straordinario organo speciale che, composto da sensibilissime cellule fotosensibili, riesce a moltiplicare la luce presente nell’ambiente.

1. A FUOCO, BUIO E COLORI

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- A FUOCO
Una differenza sostanziale riguarda la messa a fuoco: il gatto, rispetto all'uomo, fa molta più fatica a vedere nitidamente ciò che si trova troppo lontano.
Se un uomo con buona vista riesce a vedere nitidamente un oggetto posto a pochi centimetri fino a 25 metri di distanza, a un gatto la messa a fuoco perfetta è consentita a una distanza massima di circa 5 metri: questo spiega perché il felino si deve avvicinare molto alla preda prima di piombarle addosso con un agguato.
Questo "difetto", assolutamente compensato da un udito e da un olfatto sviluppatissimi che sono in grado di segnalare la presenza di prede nel raggio di decine di metri, è dovuto alla presenza nell'occhio del "tapetum lucidum" che, se da un lato consente di moltiplicare la luce negli ambienti particolarmente bui, dall'altro compromette non poco la capacità di messa a fuoco.

 

- BUIO
I gatti hanno fino a 8 volte più bastoncelli degli umani, il che spiega la loro eccellente visione notturna.
Le loro cellule elaborano le informazioni in modo estremamente veloce e inviano costantemente nuovi messaggi al cervello.
Ecco perché i gatti possono rilevare movimenti rapidi anche al buio, un'abilità vitale per qualsiasi predatore notturno.

 

- COLORI
Contrariamente a quel che spesso si sente dire, il gatto non vede in bianco e nero.
La sua visione dei colori è però molto diversa dalla nostra, molto più limitata, perché a un gatto serve che l'occhio concentri tutte le sue "energie" più sulla vista periferica e notturna piuttosto che su una distinzione dei colori decisamente poco utile a un cacciatore notturno di piccole prede.
Grazie a studi recenti sappiamo che i gatti distinguono il blu, il verde, il giallo e il violetto, senza riuscire però a percepire il rosso, l'arancione e il marrone.
Ne consegue che almeno sulla visione dei colori battiamo gli amici felini, anche grazie a una più elevata presenza di coni, ossia i fotorecettori responsabili proprio della percezione del colore, situati nella parte centrale della retina (la cosiddetta "fovea").

2. DISPARI O IMPARI, ETEROCROMIA E FOVEA

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- DISPARI O IMPARI
Visitando una mostra felina o leggendo un testo dedicato alle razze può capitare di imbattersi nell'inquietante definizione "occhio dispari".
Non si tratta ovviamente di un gatto con tre o cinque occhi, ma di un fantastico esemplare con occhi di colore diverso, solitamente uno blu e l'altro ambra.
Si tratta di una combinazione genetica piuttosto comune nei gatti bianchi che causa questa singolare ma decisamente affascinante colorazione.
A tale proposito va ricordato che il colore degli occhi del gatto, che come per l'uomo non influisce sulla vista, è dovuto a fattori genetici legati al colore del mantello e alla razza.
Come capita spesso ai bambini umani appena nati, anche gli occhi dei gattini sono solitamente blu alla nascita per poi cambiare colore a partire dal terzo mese. Questa caratteristica non compromette la qualità e la vista dell'animale.

 

- ETEROCROMIA
Si tratta di una condizione fisiologica nella quale gli occhi possono essere di colori diversi, tuttavia questa peculiarità collegata al colore del mantello non dà origine a patologie.

 

- FOVEA
A differenza dell'occhio umano, l'occhio del gatto non ha la fovea (una sorta di avvallamento al centro della retina dell'occhio dei vertebrati: questa zona di massima acutezza visiva è il punto centrale in cui viene focalizzata la nostra attenzione visiva), ma un'area centrale della retina dove ci sono più bastoncelli: proprio grazie ai bastoncelli li micio riesce a vedere meglio di un uomo gli oggetti che si muovono e le piccole prede.
Gli occhi umani però vedono meglio ciò che si muove piano: a un gatto potrebbe apparire fermo qualcosa che avanza piano piano mentre noi, in realtà, riusciamo a vedere bene chi o cosa si muove lentamente.
Il gatto, ma anche il cane, ha una maggiore capacità di vedere il movimento: i suoi occhi, proprio come gli occhi del cane riescono facilmente a vedere ciò che si muove.

3. GRADI, IGIENE, LUCE E MOVIMENTO

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- GRADI
La vista del gatto è molto diversa da quella dell'uomo, soprattutto per quanto riguarda la messa a fuoco e l'ampiezza del campo visivo.
Dovendo svolgere la loro funzione principale soprattutto per la caccia e la difesa, gli occhi dei gatti devono garantire un campo visivo più ampio possibile: 200 gradi rispetto ai nostri 180.
La visione periferica, ossia cioè la capacità di "inquadrare" i lati della scena senza muovere la testa, per i gatti è maggiore di circa 25 gradi per ogni lato rispetto alla nostra.

 

- IGIENE
Se presentano depositi agli angoli, basta pulirli con una garza imbevuta di acqua sterile. Se invece si notano vistosi arrossamenti o piccole perdite di sangue o sostanze sospette bisogna correre subito dal veterinario.
La pulizia degli occhi è fondamentale per la pulizia del pelo del muso, soprattutto nei gatti bianchi,che potrebbero rimanere irrimediabilmente macchiati proprio nella zona tra occhio e naso.

 

- LUCE
I coni e i bastoncelli presenti nella retina catturano la luce e la trasformano in energia elettrica che si propaga lungo li nervo ottico.
Una volta raggiunto il cervello, lo stimolo elettrico che ha attraversato i due nervi ottici viene trasformato in immagine.

 

- MOVIMENTO
L'occhio del gatto è dotato di una grande quantità di cellule sensibili in grado di registrare i movimenti rapidi degli oggetti più piccoli (come insetti e lucertole) una volta che questi sono entrati nell'area della loro messa a fuoco, che però come sappiamo non è efficace sulle lunghe distanze.
Quando un gatto caccia, infatti, individua la preda usando prima udito e olfatto, poi, una volta avvicinatosi alla fonte del rumore o dell'odore che lo interessa con grande circospezione, mette in funzione la vista per individuare con precisione il bersaglio.

4. NITTARE, OSTRUZIONE CONDOTTO CORNEALE, PATOLOGIE E RIMEDI PER LA CONGIUNTIVITE

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- NITTARE
Una particolarità dell'occhio del gatto (anche se non esclusiva) è la cosiddetta "terza palpebra" (tecnicamente chiamata "membrana nittante").
Si tratta di una sorta di tendina posta sotto le due palpebre esterne che, chiudendosi orizzontalmente, serve a proteggere l'occhio e a tenerlo costantemente idratato.
Per osservarla bene possiamo provare ad aprire delicatamente le palpebre esterne del gatto mentre dorme: osserveremo che il suo occhio è come coperto da una membrana gelatinosa e grigiastra.
Questa "terza palpebra", di solito invisibile quando l'animale è a riposo e rilassato, può essere considerata una sorta di "spia" utile per valutare lo stato di salute del nostro gatto poiché sono moltissime le patologie che ne causano l'infiammazione per via della sua delicata costituzione.
Il suo nome deriva dal verbo latino "nictare", ossia "battere le palpebre".

 

- OSTRUZIONE CONDOTTO CORNEALE
Si tratta in un restringimento della mucosa che riveste l'occhio, e che porta a non far uscire le lacrime naturalmente.
Questo crea una lacrimazione incessante o uninfezione dovuta all'impedimento nella fuoriuscita. Vengono trattate solitamente con disostruzione.

 

- PATOLOGIE
Sono molte le infezioni e le patologie che possono colpire gli occhi. A livello genetico, ad esempio, può capitare che si verifichi la mancanza di una palpebra o che avvenga un rovesciamento verso l'interno che provoca lesioni alla cornea dovute allo sfregamento delle ciglia: in questo caso l'unico rimedio èl 'intervento chirurgico.
Il prolasso della terza palpebra può avvenire a causa di microtraumi o infiammazioni o essere sintomo di disturbi diversi, non sempre riguardanti l'occhio vero e proprio.
La blefarite è invece un'infezione causata dall'azione di un fungo o di un battere. Importantissima è la lacrimazione, che non deve essere troppo ridotta (chiamata congiuntivite secca) o troppo abbondante.
Le patologie della congiuntivite sono comuni nei gatti e sono spesso uno dei sintomi di malattie più generali, nonché uno dei primi sintomi di clamidiosi.
C'è poi il glaucoma che, con un innalzamento della pressione intraoculare oltre i livelli normali, aumenta il volume dell'occhio e causa dolore acuto.

 

- RIMEDI PER LA CONGIUNTIVITE DEI MICI
La congiuntivite colpisce molto spesso i gatti e le ragioni possono essere molte, soprattutto sono dovute a infezioni e anche ad allergie alimentari.
I sintomi principali di questa patologia sono un'abbondante lacrimazione e l'arrossamento degli occhi, oltre a forte prurito che il gatto tenta di alleviare grattandosi.
A seconda delle origini della congiuntivite ci aiuta a risolvere il problema una terapia mirata. Il rimedio principale rimane comunque la pulizia dell'occhio con dei bagni di camomilla.





5. SALUTE, TAPETUM LUCIDUM, UVEA E VELOCITÀ

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- SALUTE
Proprio come per noi umani, gli occhi del gatto possono essere considerati lo specchio dell'anima. Se un gatto soffre possiamo capirlo facilmente guardandolo negli occhi, cercando ci capire se il loro colore è quello usuale oppure se appare sbiadito, come gli angoli delle palpebre.
Sono molte, infatti, le malattie che, pur non riguardando direttamente l'apparato oculare, si manifestano anche attraverso sintomi ben identificabili in questa zona.
L'influenza felina, ad esempio, ha tra i suoi sintomi un evidente scolo oculare, vale a dire la produzione abbondante di sostanze che spurgano sia dall'occhio che dal naso.
La temutissima leucemia felina (FeLV) causa addirittura il cambiamento del colore degli occhi (uveite) con arrossamenti e velature. Bisogna poi stare attenti alle malattie che causano ipertensione, poiché, se trascurate, potrebbero alterare in modo significativo la capacità visiva dell'animale.

La toxoplasmosi può attaccare anche gli occhi e il sistema nervoso centrale, provocando infiammazione della retina o della camera anteriore dell'occhio, anormale risposta alla luce e anomali dimensioni della pupilla, fino alla cecità.
L'herpesvirus della rinotracheite infettiva è responsabile dello scolo mucoso e purulento e anche della cheratite puntata e di gravi ulcerazioni corneali, sia durante la fase acuta della malattia che come condizione cronica dopo l'infezione primaria.
Infine, tra le "affezioni" più comuni, ne va ricordata una che, causando opacizzazione del cristallino e alterazione dell'iride, può cambiare significativamente laspetto dell'occhio: la vecchiaia. Contro quest'ultima, però, la medicina veterinaria è ancora impotente.

 

- TAPETUM LUCIDUM
E l'organo che consente al gatto di vedere anche di notte. Si tratta in sostanza di una membrana iridescente che cattura la luce riflettendola amplificata verso la retina.
Non è una prerogativa dei gatti poiché si trova anche in molte altre specie notturne come alcuni rapaci ma anche nello squalo (che lo utilizza per aumentare la luminosità dell'ambiente sottomarino).
Nel caso specifico del gatto, li tapetum lucidum è in grado di abbassare la soglia della visione a una quantità di luce sei-otto volte inferiore a quella necessaria a un occhio umano.

 

- UVEA
È la membrana vascolare nutritiva dell'occhio del micio. Una sua infiammazione, fa aumentare l'arrossamento e l'insensibilità alla luce, come nel caso della cataratta, l'ipersensibilità alla luce, o gravi come la cataratta; nei casi più gravi porta al distacco della retina.

 

- VELOCITÀ
Una curiosità: l'occhio del gatto percepisce con grande nitidezza gli oggetti in movimento veloce, come un uccellino che svolazza, un topolino che corre o una lucertola, ma non troppo bene quelli lenti o quelli fermi.
Questo spiega perché è difficile vedere un gatto che balzi su una preda completamente immobile e perché molti piccoli roditori o rettili usino lo stratagemma dell'immobilità per sottrarsi all'attenzione del felino.








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