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Basset Hound: un cane dolce, resistente e devoto

Si dice a volte che il Basset Hound vale mezzo cane in altezza e due cani in lunghezza: di fatto, il suo fisico un po’ goffo e la sua mimica irresistibile da vecchio saggio pieno di rughe provocano, in chi lo guarda, una immediata tenerezza.

Il Basset Hound è un cane e un compagno eccezionale, con indole pacifica e docile, dotato di grande dignità e dolcezza.

Questa è una razza che è in gran parte molto amante della tranquillità e ha un animo molto gioioso.

La razza tende ad essere calma, gentile e amabile con gli sconosciuti, adorata soprattutto dai bambini a causa del suo aspetto originale e giocherellone.

Essendo stato selezionato come Segugio, per il suo straordinario fiuto, il suo proverbiale senso della muta, la sua resistenza nel seguire la preda, il Basset ama gli spazi aperti, dove può fiutare e allegramente scorrazzare, meglio se in compagnia di altri suoi simili.

Non disdegna però la vita di casa magari in un comodo divano, dove lo si può vedere poltrire per ore, sempre però in compagnia della sua famiglia.

Ma scopriamo meglio questa splendida ed originale razza canina.

1. Origine

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È un curioso percorso storico quello del Basset Hound, cane da caccia di origine francese malgrado il nome molto ‘british’, divenuto la delizia dei salotti grazie al suo sguardo perennemente triste e al suo temperamento dolce e devoto.

Anche se alcuni specialisti ne sostengono un’origine orientale risalendo ad antenati arrivati da Costantinopoli al tempo delle crociate, sembra probabile che il Basset Hound discenda dal Basset d’Artois, introdotto in Inghilterra un centinaio di anni fa e incrociato poi con numerose razze locali, in particolare Beagle e Bloodhound.

Anche se Shakespeare sembra faccia una evidente allusione al Basset Hound già nel 1598, quando scrive nel "Sogno di una notte di mezza estate":
«I miei cani da corsa, dalla molle pelle sotto il collo e dal color sabbia, con le loro teste dalle orecchie pendenti che raccolgono la rugiada del mattino, le ginocchia storte e il ventre raso terra, lenti nella ricerca ma sempre uguali nelle loro voci che risuonano come campane», sembra che questi cani "raso terra" siano stati introdotti in Gran Bretagna non prima della fine del XIX secolo.

Come scriveva il conte Le Couteulx de Canteleu nel 1870:
«I Basset Hound, vent’anni fa, erano sconosciuti in Inghilterra e, nella prima esposizione canina in Francia nel 1863, gli inglesi furono molto stupiti di vedere questo tipo di cane che non conoscevano. Da allora hanno incominciato a introdurli nel loro paese, principalmente quelli della Foresta Nera, i miei e quelli di Monsieur Lane».

I primi Basset Hound francesi importati in Gran Bretagna, di cui gli annali abbiano conservato traccia, furono due soggetti chiamati Basset e Balle, acquistati nel 1867 da Lord Galway presso il conte di Tournon.

Cinque anni più tardi una nidiata nata dal loro incrocio fu ceduta a Lord Onslow; l’allevamento di questi cuccioli, rinforzato nel 1876 dall’apporto di tre cani di Le Couteulx, produsse circa una quindicina di coppie.

John A. Miller e Maurice Leblanc rivelano del resto che, nel 1874, uno studente inglese di nome Everett Millais - figlio del pittore John E. Millais -, affascinato dai Basset Hound francesi che aveva visto nel canile del Jardin d’Acclimatation di Parigi, riuscì a convincere il direttore di quell’istituto a vendergli il riproduttore di nome Modèle, che aveva allora circa sette anni.

Di ritorno nel suo paese, lo fece accoppiare con una femmina Beagle, scelta dettata fra l’altro dal fatto che questa razza assomigliava parecchio al suo cane. Non conservò della prima cucciolata che le femmine che presentavano le caratteristiche più tipiche e le incrociò di nuovo con il padre, ottenendo così, alla seconda generazione, una discendenza di Basset Hound soddisfacente.

Nel 1875, avendo incontrato Lord Onslow in occasione della presentazione di Modèle all’esposizione canina di Wolverhampton, Everett Millais si disinteressò della stirpe creata dal Beagle per consacrarsi all’allevamento di cani di razza pura, ma i suoi progetti fallirono ed è difficile a questo punto valutare il suo reale contributo alla genesi del Basset Hound.

Nello stesso periodo, anche altri cinofili, quali George Krehl o Louis Clement, un giornalista di origine belga, facevano arrivare dalla Francia numerosi Basset Hound. Fra questi, che provenivano in gran parte dal canile del Jardin d’Acclimatation o dalla proprietà di Le Couteulx, figuravano tre esemplari, Jupiter, Pallas e Fino de Paris, che divennero celebri in Gran Bretagna in seguito alla pubblicazione del loro ritratto collettivo - a colori! - nel Vero’s Book of the Dogs del 1881.

L’allevamento del Basset Hound franco-inglese conobbe da allora un successo crescente e si sviluppò regolarmente, sia in quantità sia in qualità, in particolare grazie agli incroci con dei Basset Hound di tipo Lane (importati pagandoli a peso d’oro), come Blanchette e Oriflamme, acquistati nel 1882 da Krehl per Louis Lane, che trionfava allora in quasi tutti i concorsi organizzati sul continente.

2. Storia

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Il Basset Hound Club venne fondato il 22 febbraio 1883, con Le Couteulx de Canteleu come presidente onorario e il signor Shepard come segretario.

Fu una creazione pienamente giustificata dalla quantità degli effettivi (tanto per fare un esempio, Everett Millais sosteneva che a Londra nel 1866 non c’erano meno di centoventi cani, quando, nello stesso anno, l’esposizione di Le Havre riuniva appena una cinquantina di Basset d’Artois) e dalla necessità di mettere un po’ d’ordine in una famiglia ancora eterogenea che raggruppava numerosi tipi per la maggior parte vicini alle fonti francesi d’origine.

Nel 1887 Krehl redasse uno standard, alcuni punti del quale rimasero immutati per una sessantina d’anni, in particolare per quanto concerne la testa, il rilassamento dei tessuti, la struttura massiccia e lo sviluppo del petto. Nel 1888, in Gran Bretagna, si contavano circa duemila Basset Hound francesi tutti nati da venticinque cani solamente.

Ne conseguì una forte consanguineità che si tradusse rapidamente in una diminuzione della taglia media, in una insufficienza dell’ossatura e, in generale, in una perdita di vigore che comportava anche una resistenza minima alle malattie.

Una nuova tempra era necessaria e fu il Bloodhound, versione britannica del francese Cane di Sant’Uberto, a essere scelto, in particolare per la robustezza della sua costituzione.

Maurice Leblanc e John A. Miller raccontano infatti che, nel 1892, Millais si servì del suo riproduttore Nicolas, fratello di Fino de Paris, per fecondare una femmina di Bloodhound con inseminazione artificiale.

I prodotti di questo incrocio furono in seguito accoppiati di nuovo con dei Basset Hound di razza pura, che presentavano una forte consanguineità con Fino. L’esperimento si rivelò positivo, in quanto permise di migliorare la qualità dei Basset Hound conservandone il tipo, e fu replicato senza esitare.

All’inizio del XX secolo, un disaccordo divise i cacciatori, che si interessavano sempre di più del Basset Hound per la pratica della caccia a inseguimento a piedi della lepre (la caccia al tiro non era praticata allora in Gran Bretagna), e gli allevatori da esposizione, più preoccupati della bellezza che dell’attitudine al lavoro.

Questo dissidio sfociò nel 1911 nella creazione dell’Associazione dei padroni di mute di Basset Hound. Nelle mute iscritte all’associazione figurava, fra le altre, quella di Walhampton, formata nel 1891 dai fratelli Heseltine.

Fu questo allevamento che permise al Basset Hound di riprendere quota dopo la prima guerra mondiale e che dominò la razza in tutti i continenti per una buona decina di anni; la sua influenza fu tale che non esiste probabilmente Basset Hound al mondo che non abbia nelle sue origini almeno una parte di quel sangue.

Così, nel 1932, al ritorno da uno dei suoi viaggi in Inghilterra, durante il quale aveva visitato il canile di Godfrey Heseltine, Jean Rothea scriveva:
«Abbiamo avuto il piacere di ammirare una trentina di coppie di Basset Hound che compongono la muta dello scomparso cacciatore (in effetti Heseltine era deceduto nella primavera di quello stesso anno). Si tratta di un insieme imponente di cani assolutamente degni di fiducia e che dà l’impressione di essere pronto agli ordini: ci siamo felicitati con l’attuale proprietaria per l’eccellente comportamento del suo equipaggio (...). Sono dei cani da lavoro che, afferma la proprietaria, prendono la lepre in due ore circa».

La muta Walhampton scomparve nel 1933; in seguito, la seconda guerra mondiale ridusse praticamente a zero la possibilità di allevamento di cani in Gran Bretagna e i Basset Hound uscirono dalla tormenta notevolmente ridotti di numero.

Sola, con il suo affisso ‘Grims’, Peggy Keevil tentò di sostenere la razza, ma come Heseltine si trovò obbligata a importare degli esemplari francesi. Trovò così tre Basset Artésien-Normand ben costruiti, in un periodo in cui l’allevamento di questa razza in Francia non era per nulla fiorente, non più di quanto lo fosse quello del Basset Hound in Inghilterra.

Questa nuova tempra forzata non influì per niente sul tipo del cane. Anche se non tutti gli specialisti erano d’accordo sull’opportunità di una tale soluzione, Peggy Keevil ebbe almeno il coraggio di agire quando era necessario. George Johnston notò a questo proposito: «Senza questi contributi, la razza si sarebbe pericolosamente avvicinata all’estinzione durante il periodo del dopoguerra».

Sotto la guida di Peggy Keevil, delle signore Boynes e Hodson e di Johnston, un nuovo Basset Hound Club fu fondato a Londra, nel maggio 1954; da allora la rinascita della razza prese forza in Inghilterra, come testimonia il numero degli iscritti allo Stud Book del Kennel Club: 12 nel 1950, 81 nel 1955, 441 nel 1960 e 1687 nel 1965.

Un discorso a parte deve essere fatto per il Basset Hound americano. Il Basset Hound inglese è naturalmente all’origine della razza nell’America del Nord: fu infatti Lord Aylesford che, portando con sé nel 1883 una coppia di Basset Hound dall’Inghilterra per la caccia al "jackrabbit" (una lepre dell’Ovest americano), diede origine a una razza che si sviluppò rapidamente, in quanto era molto apprezzata dai cacciatori e soprattutto dagli abitanti delle città, i quali cercavano un cane da compagnia contemporaneamente calmo, affettuoso e robusto.

I primi Basset Hound americani ebbero tutti origine da questa fonte originale, e si dovette attendere il 1920 perché altri soggetti, in particolare dei Walhampton, passassero l’Atlantico e venissero a infondere sangue nuovo nell’allevamento locale. Diversi incroci e nuove tempre ebbero luogo, in seguito, fra soggetti inglesi e americani.

Nacque cosi nel 1935 il Basset Hound Club d’America. La quantità impressionante di effettivi della razza oltre Atlantico (quasi 18.000 nascite all’anno attualmente!) spiega la ragione per cui la Federazione Cinologica Internazionale scelse in un primo tempo di adottare lo standard americano per il Basset Hound, che nel 1916 era ancora considerato negli Stati Uniti come appartenente a una razza straniera.

Questa anomalia è stata corretta recentemente, quando la FCI, riunita a Gerusalemme il 23 e 24 giugno 1987 in assemblea generale, ha deci­ so di sostituire lo standard americano con quello inglese, prendendo così atto del fatto che la maggioranza dei cani iscritti nei paesi membri della Federazione è di origine britannica.

Si dovrebbe dunque assistere a un aumento di soggetti più leggeri, più atletici, più conformi al tipo di cane da lavoro, a scapito di animali massicci e mancanti di un portamento sportivo.

La Francia, che è peraltro il paese d’origine del Basset Flound, si è veramente interessata alla razza a partire dagli anni Cinquanta. Il primo Basset Hound iscritto al LOF fu Mascot von Herzogtum, dell’allevamento Doremont, di proprietà di Douglas Walker-Macran. Pluto, come lo chiamava il suo padrone, fu presentato all’esposizione canina di Parigi nel 1958 e nel 1959.

Nel 1960, cinque nuovi soggetti arrivarono dal­ l’Inghilterra. La prima cucciolata iscritta in Francia fu quella nata dai cani Weaver e Chorister all’inizio del 1962, seguita in quello stesso anno e nell’anno seguente da due cucciolate di Vicomte e Vintage: questi riproduttori furono in seguito raggiunti da tre nuovi cani, due inglesi e uno americano. Fino al 1966 tutti i Basset Hound francesi avevano questi otto soggetti come parenti di primo o secondo grado.

Fondato nel 1967 per volontà di Paul Liot, di Tony Burstall e della signora e del signor Peress, il Club del Basset Hound, di cui il signor de Keguelin fu il primo presidente onorario, ha svolto un’importante funzione nel promuovere questa razza e nell’organizzare esposizioni di bellezza e concorsi di lavoro.

Gli effettivi iscritti ogni anno al LOF si sono recentemente stabilizzati intorno ai 350-400 soggetti. A questo aumento quantitativo si aggiunge un miglioramento qualitativo costante: se in origine erano pesanti, i cani attuali sono più leggeri e si stanno evolvendo verso una morfologia più muscolosa e più sportiva.

Il Basset Hound entrò per la prima volta in Italia negli anni Cinquanta, grazie all’interessamento di un aristocratico italiano, Galeazzo Visconti di Modrone: egli, titolare dell’affisso di allevamento "del Biscione", importava dall’Inghilterra numerosi e ottimi soggetti che calcarono i ring delle più importanti esposizioni cinofile ottenendo eccellenti risultati.

Ma fu grazie a Giuseppe Benelli, titolare dell’affisso ‘il cane d’Oro’, che il Basset Hound conobbe in Italia un periodo di grande splendore. Successivamente l’interesse per questa razza andò diminuendo; tuttavia, questo momento nero sembra ormai superato grazie a una società specializzata che tutela la razza e che assiste ottimi allevatori, produttori di soggetti di ottima fattura, conosciuti in tutta Europa.

3. Comportamento

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Si dice a volte che il Basset Hound vale mezzo cane in altezza e due cani in lunghezza: di fatto, il suo fisico un po’ goffo e la sua mimica irresistibile da vecchio saggio pieno di rughe provocano, in chi lo guarda, una immediata tenerezza.

Eppure questo è e rimane un cane da caccia! La sua morfologia lo rende particolarmente adatto alla caccia ai conigli, ma caccia altrettanto bene la lepre, il capriolo e in generale tutta la sei vaggina da tiro al volo.

E un cane dal naso fine, attento, incollato alla traccia; sa stare al suo posto e amalgamarsi nella muta. Non è naturalmente molto veloce, né sbrigativo, ma il suo carattere docile rende agevole il guidarlo nelle varie fasi della caccia.

Acquistare un Basset Hound col pretesto che, grazie alla sua taglia, potrà vivere in appartamento senza soffrire per la mancanza di esercizio è un errore grossolano.

In effetti, l’immagine di cane pigro e pesante, che gli è rimasta attaccata addosso da quando la televisione, la pubblicità e i disegni animati si sono impossessati di lui, rischia di tirargli dei brutti scherzi.

Certamente il Basset Hound può abituarsi senza alcuna fatica alla vita di città ed essere molto felice al decimo o quindicesimo piano di un palazzo, ma non per questo diventa un cane sedentario.

Questo sportivo dall’aspetto calmo ha bisogno di sfogarsi e di correre a perdifiato per campi e foreste: per tale ragione, se vive in casa, sarà necessario fargli fare passeggiate regolari e prolungate.

Inoltre è un cane che non ama la solitudine, che convive facilmente con altri animali e ricerca la compagnia del suo padrone: se non può restare in permanenza con lui, questi farà bene a offrirgli un compagno, cane o gatto che sia.

Il Basset Hound in effetti è molto socievole e giocherellone e non mancherà di trascinare il suo complice a quattro zampe in avventure che scateneranno l’ilarità del suo padrone.

E' un animale che sarà ben lieto rilassarsi accanto al fuoco, ma la sua tendenza a mettere su peso significa che dovrà essere esercitato regolarmente.

Il Basset Hound può essere testardo, attenti al suo amore per il cibo, sarà ben lieto di rubare tutti gli alimenti che trova nei suoi viaggi.

Unico difetto di questo ‘ragazzone’ disarmante è una certa tendenza a fare sempre di testa sua, propensione che converrà combattere fin dai primi mesi con una educazione affettuosa, ma ferma.

4. Cure e razze affini

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Il Basset Hound deve essere solido, ma questo non vuol dire pesante: massiccio rispetto alla sua taglia (il peso varia normalmente dai 25 ai 30 kg per una altezza media al garrese di 35 cm, cioè, a parità di taglia, il 30% in più degli altri Basset del sesto gruppo), non deve essere particolarmente goffo, perché il movimento è per lui molto importante.

Si esige da lui una buona spinta del treno posteriore, un buon allungo della parte anteriore e una perfetta coordinazione degli arti, senza movimenti laterali inutili, senza ondeggiare il rene e senza scollamento dei gomiti.

Il cranio deve essere a cupola, con la bozza frontale prominente. Quando il cane abbassa la testa devono formarsi delle rughe, segno di una certa lassiti della pelle, che deve essere morbida.

Come per tutti i cani di origine francese, le orecchie devono essere attaccate basse, giusto al di sotto della linea degli occhi; sono molto lunghe, tanto da raggiungere, come minimo, l’estremità anteriore del tartufo; non devono essere larghe ma fini, arrotolate e ricadere come una tenda.

Il Basset Hound è veramente un cane ‘raso terra’: la distanza tra il suolo e il petto, nel punto più basso, non deve superare la terza parte dell’altezza al garrese. Il petto, da parte sua, deve essere piuttosto largo, non eccessivamente sceso, sporgente oltre gli arti anteriori e con una linea del dorso ben dritta.

I piedi, sia quelli anteriori sia quelli posteriori, sono da cane grande: devono appoggiarsi correttam ente al suolo, segno di un buon appiombo.

Quanto al colore del mantello, lo standard permette tutti i colori ammessi per i mantelli dei cani da lavoro, ma si trovano soprattutto dei soggetti tricolori, bianchi e neri con macchie focate più o meno vivaci, e dei bicolori bianchi e limone.

E' importante pulire le sue orecchi cadenti del Basset Hound ti tanto in tanto, altrimenti potrebbe avere infezioni aell'orecchio. Governare questi cani non è difficile, come semplice mantenere l'elegante cappotto duro con una spazzolatura occasionale per tenerlo bello lucido.

Il Basset Hound è una speranza di vita di circa 10-12 anni. Un certo numero di problemi di salute sono associati a questa razza e questo include luxating rotula, PRA, ectropion, entropion, epilessia, displasia del gomito, problemi alla colonna vertebrale, malattie emorragiche, glaucoma, vWD, problemi di tiroide e le infezioni dell'orecchio.

Se il vostro cane si gratta le orecchie molto, portarlo dal veterinario, perché egli può avere un'infezione all'orecchio. I trattamenti di bellezza sono anche molto importanti per la salute del vostro Basset Hound. Prendere bagni regolari, mantenere la spazzolato e le unghie tagliate.

Il Basset Bleu de Gascogne è senza dubbio il cane che i neofiti potrebbero più facilmente ravvicinare al Basset Hound, soprattutto da quando ci sono stati incroci fra le due razze. Ciò nonostante, i tratti che nel Basset Hound ricordano il Bleu sono nettamente meno evidenti di quelli che provengono dal Bloodhound, o Cane di Sant'Uberto, uno dei suoi veri antenati, dal quale, del resto, ha ereditato la testa.

Cane grande e massiccio, dall'andatura lenta e imponente, il Sant'Uberto può pesare fino a 50 kg; nato nelle Ardenne, dove fu allevato dai monaci dell'abbazia di Andain, era molto apprezzato nelle mute reali. Ribattezzato Bloodhound, fu adottato nell'XI secolo dagli Inglesi, ai quali deve senza dubbio la sua sopravvivenza fino ai nostri giorni.

Gli altri Basset francesi - Basset Fauve de Bretagne, Basset Griffon Vandéen, ecc... - non possono, al contrario, essere confusi per nulla con il Basset Hound, né per la morfologia, più raccolta, né per il pelo, né per la struttura dei loro tessuti, molto più asciutti.



5. Lo Standard del Basset Hound

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FCI Standard N°163 /27.01.2011 BASSET HOUND
ORIGINE: Gran Bretagna
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE:
13.10.2010
UTILIZZAZIONE: Segugio
CLASSIFICAZIONE F.C.I. Gruppo 6: Segugi e razze affini
Sezione 1,33 Segugi di piccola taglia
Con prova di lavoro

ASPETTO GENERALE
Segugio a gambe corte di considerevole sostanza, ben equilibrato, dalle grandi qualità. È importante tenere ben presente che questo è un segugio da lavoro, deve essere idoneo a questa funzione, e quindi deve essere forte, attivo e capace di grande resistenza sul campo di lavoro.

COMPORTAMENTO – CARATTERE
Segugio tenace d’antico lignaggio che caccia a fiuto, ha un innato istinto della muta e una voce profonda e melodiosa. Placido, mai aggressivo o timido. Affettuoso.

TESTA: può essere presente una piccola quantità di rughe alla fronte e vicino agli occhi. In ogni caso la pelle della testa deve essere abbastanza elastica da formare rughe leggere quando è tirata in avanti o quando la testa è abbassata.

REGIONE DEL CRANIO
Assi cranio-facciali quasi paralleli tra loro, muso non molto più lungo del cranio.
Cranio: a cupola, con cresta occipitale prominente; di media larghezza alla fronte, si restringe leggermente verso il muso.
Stop: moderato

REGIONE DEL MUSO
Tartufo: completamente nero tranne che nei cani a mantello chiaro, nel qual caso può essere marrone o fegato. Narici grandi e ben aperte; il tartufo può sporgere un poco oltre le labbra.
Muso: nell’insieme asciutto, non appuntito
Labbra: il labbro superiore si sovrappone notevolmente all’inferiore.
Mascelle/Denti: mascelle forti, con perfetta, regolare e completa chiusura a forbice, cioè con gli incisivi superiori che si sovrappongono, a stretto contatto, a quelli inferiori, e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle.
Occhi: a forma di losanga, né sporgenti né infossati, scuri, ma possono sfumare in un marrone di media tonalità nei cani dal mantello chiaro. Espressione calma e seria. Occhi chiari o gialli sono altamente indesiderabili.
Orecchie: inserite basse, proprio al di sotto della linea dell’occhio. Lunghe, sorpassano appena l'estremità di un muso di corretta lunghezza, ma senza esagerazione. Strette per tutta la loro lunghezza e ben ritorte verso l'interno; molto morbide, di struttura fine e vellutata.

COLLO: muscoloso, ben arcuato e abbastanza lungo con pronunciata, ma non esagerata giogaia.

CORPO: lungo e ben disceso per tutta la sua lunghezza, garrese e lombi circa alla stessa altezza.
Dorso: piuttosto ampio e orizzontale. Dorso-lombare, dal garrese alla regione iliaca, non eccessivamente lunga.
Lombi: possono essere leggermente arcuati.
Torace: visto anteriormente, il petto si adatta perfettamente agli arti ricurvi. Manubrio dello sterno prominente, ma il torace non è né stretto né eccessivamente disceso. Costole ben arrotondate e cerchiate, senza sporgenze e ben estese all’indietro.
Linea inferiore e ventre: deve esserci uno spazio adeguato tra la parte inferiore del torace e il suolo, in modo da permettere al cane di muoversi liberamente su tutti i tipi di terreno.

CODA: ben inserita, piuttosto lunga; forte alla base, affusolata, moderatamente fornita di pelo ruvido nella parte inferiore. In movimento è portata ben alta e dolcemente ricurva, a sciabola, mai arrotolata o gaia.

ARTI
ANTERIORI
Aspetto generale: Braccio inclinato leggermente verso l’interno, ma non a tal punto da impedire un movimento libero o da far sì che gli arti si tocchino fra loro in stazione o in movimento. Alcune pieghe di pelle possono essere presenti nella parte inferiore degli arti, ma queste non devono assolutamente essere eccessive.
Spalla: scapole ben oblique; spalle non pesanti.
Gomiti: rivolti né in dentro né in fuori, ma ben aderenti al costato.
Avambraccio: arti corti, potenti e con grande ossatura.
Carpo: l'arrembatura è altamente indesiderabile.
Piedi anteriori: grandi, dita ben arcuate e con cuscinetti spessi. I piedi anteriori possono essere rivolti in avanti o girati leggermente verso l’esterno, ma in ogni caso il cane sta sempre perfettamente eretto, caricando il peso in egual misura sulle dita e sui cuscinetti plantari, in modo che i piedi lascino un' impronta di un cane grande e non lascino a contatto con il terreno le superfici del piede sprovviste di cuscinetti.
POSTERIORI
Aspetto generale: molto muscolosi e ben eretti; visto da dietro il posteriore dà l'impressione di una sfera. Qualche piega di pelle può essere presente fra garretto e piede, ed anche dietro al garretto può essere presente una leggera sacca di pelle, ma in nessun caso queste devono essere eccessive.
Ginocchio: ben angolato
Metatarsi: garretti ben discesi e leggermente flessi, ma mai deviati né in dentro né in fuori e in appiombo quando il cane è in stazione naturale.
Piedi posteriori: grandi, dita ben arcuate e con cuscinetti spessi. In ogni caso il cane sta sempre perfettamente eretto caricando il peso in egual misura sulle dita e sui cuscinetti plantari in modo che i piedi lascino un'impronta di un cane grande e non lascino a contatto con il terreno le superfici del piede sprovviste di cuscinetti.

ANDATURA: la cosa più importante è garantire che il cane sia adatto alla sua funzione. Azione sciolta, potente e senza sforzo, arti anteriori con buon allungo e posteriori dalla potente spinta; movimento ben allineato sia dell'anteriore che del posteriore. Garretti e ginocchia mai rigidi in movimento, né alcun dito deve essere trascinato.

PELLE: morbida ed elastica senza alcuna esagerazione.

MANTELLO
PELO: liscio, corto e fitto senza essere troppo fine. Tutto il profilo è netto e senza frange. Pelo lungo, soffice, con frange è altamente indesiderabile.
COLORE: generalmente nero bianco con focature (tricolore); bianco e arancio (bicolore); ma è ammesso qualsiasi colore degli hound.

TAGLIA
Altezza 33 - 38 cm. al garrese

DIFETTI: Qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto e la severità con cui va considerato deve essere proporzionata alla sua gravità e agli effetti sulla salute, sul benessere del cane, e sulla sua capacità di svolgere il suo tradizionale lavoro.

DIFETTI ELIMINATORI:
- Cane aggressivo o eccessivamente timido
- Qualsiasi cane che mostri in modo evidente anomalie d’ordine fisico o comportamentale, deve essere squalificato.

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali completamente discesi nello scroto.






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