Linguaggio del corpo: interpretazione della posizione del corpo da seduti

Il linguaggio del corpo fa parte di tutta quella famiglia di messaggi comunicativi che vengono identificati come comunicazione non verbale.  Lo sapevate che nel primo minuto di interazione con un’altra persona il vostro corpo può 'emettere' fino a 10.000 messaggi? 

E' importante capire come ogni comunicazione fra esseri umani, avviene su 2 piani diversi. Il primo, e più immediato, è costituito da quello che diciamo (le parole), mentre il secondo rappresenta tutta una serie di messaggi non verbali come per esempio il tone della voce, la gestualità del corpo, il contatto corporeo con gli altri, il modo di vestirsi ed adornarsi, ecc.

Potrà, invece, stupire il fatto che l'importanza dei 2 tipi di comunicazione è molto diversa da quella che, comunemente, ci si potrebbe aspettare. Nel linguaggio del corpo la comunicazione verbale (ovvero le parole che diciamo) incide solo per il 7%. Il restante 93% è relativo, interamente, alla comunicazione non verbale: in particolare il 38% riguarda il tono della voce, ed il restante 55% interessa interamente la gestualità del corpo.

Volendo essere un po più precisi, possiamo definire la comunicazione non verbale come tutto quell'insieme di segnali, gesti, movimenti della testa, del viso e di altri atteggiamenti del corpo come la postura in piedi, il modo di stare seduti, la direzione dello sguardo, la vicinanza alle altre persone, il contatto corporeo ed il tono della voce. Il solo contenuto delle parole non è sufficiente per qualificare tale informazione. Il corpo spesso parla più delle parole e riesce a dare un senso emozionale del contenuto. Il linguaggio del corpo comunica molto di più (e meglio) delle parole che usiamo.

In questo articolo ci soffermeremo nel descrivere 5 modi di stare seduti, cercando di comprendere quale "messaggio" psicologico si cela dietro tale postura. 

Un ultima nota: è facile che un essere umano possa mentire attraverso le parole. Molto più improbabile è che il nostro interlocutore menta attraverso il linguaggio del corpo, essendo questo un modo di esprimere le
emozioni interne più profonde e più vere. In altri termini il corpo esprime tutto quello che le parole non riescono (o non vogliono) ad esprimere…

1. Sedersi con le gambe accavallate

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Il gesto di accavallare le gambe indica un moto di chiusura, di difesa, perché una persona totalmente a proprio agio tende ad avere le gambe più sciolte.

Le gambe in questa posizione possono, inoltre, escludere o includere altre persone e diventare un gesto "concordante", cioè di imitazione della (o delle) persone con la quale si è d'accordo. E' interessante comunque notare se, mentre stiamo parlando, le persone che ci ascoltano accavallano le gambe: esse possono farlo sia per abitudine o comodità. Ma se questo gesto si accompagna anche alle braccia conserte, allora quasi sicuramente i nostri interlocutori non ci stanno più ascoltando con attenzione e/o hanno delle grosse riserve e/o si sentono attaccate.

Tipicamente i bambini si 'proteggono' dietro la gonna della madre o qualcosa di simile. Crescendo si 'impara' a nascondere questo bisogno incrociando le braccia. Arrivando all'eta dell'adolescenza anche il gesto di incrociare le braccia diventa troppo evidente per cui si tende a dissimulare questo bisogno incrociando le gambe.

Per questo motivo, da adulti, l'incrociare le braccia è un messaggio di chiusura molto più forte che non incrociare le gambe.

2. Sedersi con le gambe "a quattro"

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Una variante più aggressiva della posizione a gambe accavallate è quella detta "a quattro", dove la caviglia della persona si appoggia sul ginocchio dell'altra gamba.

Sedersi in questa posizione indica una sorta di "disapprovazione" per quanto sta succedendo intorno a noi. La persona in tale posizione potrebbe da un momento all'altro "uscire" da questa postura di difesa ed "attaccare". La posizione risulta più marcata se, oltre ad avere le gambe in posizione "a quattro", la persona tiene la caviglia 'bloccata' con una mano (o entrambe). Tale posizione indica una posizione molto ostinata ed irremovibile.

Ma bisogna sempre essere molto cauti nel trarre conclusioni affrettate, perché un singolo gesto da solo può anche non indicare nulla di particolare. Magari la persona è rilassata e trova solo molto comodo quel tipo di postura (per esempio per appoggiare un libro o un computer sulla gamba accavallata).

3. Sedersi tenendo le caviglie incrociate

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Incrociare le caviglie è sinonimo di un atteggiamento di chiusura, di un atteggiamento difensivo o negativo. Questo gesto spesso si accompagna ad una posizione rigida del corpo, con le mani strette a pugno, che magari stringono i braccioli della sedia, e con i denti che mordono il labbro inferiore.

Tutta queste serie di "indizi" porta sicuramente a pensare che la persona cosi seduta manifesta forte nervosismo e paura. Serrando le caviglie si cerca di controllare una possibile reazione emotiva, o si cerca di non farsi uscire di bocca una informazione.

Se pensiamo di restare seduti con le gambe o le caviglie incrociate perché per noi è una posizione comoda, ricordiamoci che forse lo è quando ci troviamo in un momento di chiusura o di riservatezza... Se ogni volta che ci sorprendiamo in una simile posizione provassimo a cambiarla, sciogliendo la chiusura, probabilmente anche il nostro stato d'animo potrebbe, lentamente, cambiare ed aprirsi di più agli altri.

4. Sedersi a gambe larghe

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Sedersi a gambe divaricate è una postura tipicamente maschile. Questo è un modo inconscio di mettere "in mostra" i genitali, ovvero la virilità maschile. Come nel mondo animale, questo gesto indica un desiderio di dominio sugli altri. E' un modo per 'sfidare' gli altri maschi del branco o un modo per corteggiare una femmina a cui si e' interessati.

E' interessante anche prestare attenzione alla direzione e/o movimento dei piedi, in quanto indica le nostre intenzioni.  Questa può essere la nostra simpatia se il piede è rivolto dalla parte della persona verso la quale siamo girati, o la nostra aggressività se invece il piede oscilla, con leggeri movimenti che sembrano calci trattenuti, indirizzati magari verso chi, seduto di fronte a noi, ci "prevarica" con una posizione a gambe larghe (ovvero dominante).

Il nostro corpo "avverte" l'aggressività nascosta in quella posizione e da essa si difende 'scalciando' simbolicamente contro i genitali 'esposti' da quella virilità dominante.



5. Sedersi a cavalcioni

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Sedersi a cavalcioni, girando la sedia e appoggiando le braccia sullo schienale, è tipico di una persona che vuole sembrare rilassato e amichevole, e in questa posizione si sente protetto (dallo 'scudo' che viene rappresentato dalla spalliera della sedia). In realtà, spesso, si tratta di una persona che desidera dominare, ma la sua insicurezza di fondo gli impedisce di farlo in maniera diretta (per esempio con la seduta a gambe larghe).

Per "annichilire" questa persona aggressiva una volta che sia riuscita a monopolizzare la conversazione, cercate di spostarvi in modo da trovarvi seduti di fianco o leggermente dietro. La vostra posizione farà in modo che la persona si senta 'esposta' da un lato non protetto.

Un altra strategia per "vanificare" questa posizione di dominanza e di avvicinarsi molto alla persona seduta, in maniera che questa per parlavi debba stare con il mento rivolto verso l'alto, una posizione innaturale che di certo non lo metterà a suo agio.






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