Il corpo umano-i principali sistemi della sua difesa 1-800x400

5 principali sistemi di difesa del corpo umano

Il nostro corpo è fatto in maniera tale da avere un sistema difensivo particolarmente efficiente.

Se solo pensiamo alla quantità di batteri, virus, funghi e parassiti con cui quotidianamente veniamo in contatto, ci rendiamo conto che effettivamente si tratta di una struttura molto resistente.

Per ottenere questo risultato diversi organi incorporano delle cellule difensive che da un lato fanno parte del sistema immunitario e dall’altro hanno delle caratteristiche proprie che rispondono ai principali criteri di autodifesa.

Il sistema immunitario, pertanto, non è un organo specifico, ma un insieme di funzioni che appartengono a cellule specifiche oppure anche a cellule che hanno anche altri compiti e che sono diffuse in tutto l’organismo.

Ma vediamo i 5 principali sistemi di difesa del corpo umano. Per ulteriori approfondimenti si consiglia la lettura del libro di Alberto Fiorito. “La salute in tasca – Rapporto tra cibo, stile di vita e salute”.

1. Il Sistema Immunitario

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Nello specifico, il sistema immunitario è costituito dalle cellule di difesa che hanno caratteristiche comuni.

Troviamo i globuli bianchi che si dividono in linfociti, leucociti neutrofili, macrofagi e che hanno il compito di controllare tutto il territorio scorrendo nel torrente sanguigno.

Ci sono poi alcuni organi che sono incaricati sia della produzione dei globuli bianchi sia della loro maturazione. Questi organi sono il timo, la milza, il fegato. Alcune cellule del sistema immunitario sono distribuite in diversi punti strategici del corpo ed hanno lo scopo specifico di riconoscere il nemico e stimolare una difesa nei suoi confronti.

Queste cellule fanno parte di un nucleo di difesa che si chiama genericamente MALT, acronimo inglese che significa “sistema immunitario associato alle mucose”, siano esse dell’apparato intestinale, respiratorio o cutaneo. In pratica si tratta di strutture che funzionano da confine tra il nostro corpo ed il mondo esterno.

La reazione di difesa dell’organismo è stimolata dal contatto con una sostanza estranea che si chiama antigene. Gli antigeni sono elementi esterni al corpo che entrano per via respiratoria, per contatto o per via alimentare, non vengono riconosciuti come componenti note o utili all’organismo e dunque vengono trattati come potenziali fonti di pericolo.

Nei loro confronti il sistema immunitario produce una reazione di difesa. Questa reazione ha sostanzialmente due caratteristiche:

  • la prima è quella di riconoscere questa sostanza come corpo estraneo che va aggredito e distrutto là dove si trova: il sistema immunitario chiamato in causa sarà quello dell’immunità cellulare.
  • la seconda è invece costituita dalla necessità di produrre degli anticorpi che agiscano ovunque nell’organismo e non soltanto nel punto di ingresso della sostanza estranea: in questo caso si parlerà di immunità umorale, intendendo quel sistema che immette gli anticorpi nel circolo sanguigno per poi essere portati a contatto con gli antigeni. Una caratteristica della risposta umorale del sistema immunitario è quella di conservare la memoria degli antigeni con cui viene in contatto, per fornire una reazione più rapida ed incisiva nel momento di un incontro successivo.

 

Accanto agli organi  citati, un’importante rete interna a prevalente funzione di difesa immunitaria è rappresentata dal sistema linfatico. Questo è costituito da un insieme di vasi che nascono negli spazi tra le cellule e da lì procedono verso il cuore, per immettersi nel sistema venoso subito prima che questo entri nell’atrio destro.

Lungo il percorso di questo sistema vascolare sono inseriti nelle stazioni di controllo i linfonodi, che analizzano il contenuto della linfa e, se lo ritengono opportuno, inducono la produzione di una risposta immunitaria. Questa reazione provoca un’infiammazione del linfonodo ed un suo aumento di volume.

È questa la ragione per cui, in caso di patologie infettive delle prime vie respiratorie, i linfonodi del collo o della nuca sono spesso gonfi e dolenti.

2. La funzione difensiva del fegato

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Tra le tante funzioni del fegato una delle più importanti è quella che ha l’obiettivo di sostenere la qualità della difesa nei confronti degli agenti esterni.

Questo compito viene svolto in diverse maniere. Incastonate nel tessuto epatico troviamo delle cellule che hanno tutte le caratteristiche di cellule immunitarie vere e proprie, che servono per filtrare ancora una volta il materiale che proviene dall’apparato digerente.

Vi sono poi delle zone del fegato, che sono in grado di portare a maturazione i globuli bianchi tanto che, se per qualunque motivo si dovesse asportare la milza in un soggetto, il fegato sarebbe in grado di sostituirne le funzioni.

La terza azione di difesa del fegato è quella di individuare le tossine, cioè quei prodotti che l’organismo non utilizza per le proprie funzioni, e unirle ad alcune proteine, tra le quali spicca l’albumina, in grado di trasportarle nell’organismo ed eliminarle attraverso i sistemi emuntoriali, come per esempio il rene.

Quest’organo non sarebbe in grado di riconoscere una tossina e trasportarla all’esterno mentre riconosce facilmente l’albumina, la lascia passare nel liquido urinario dove questa si libererà della tossina alla quale era legata e poi sarà recuperata dal rene prima che l’urina vada nella vescica.

Parlando più in generale, tutte le attività del fegato potrebbero essere individuate come un sistema di difesa. Abbiamo già detto che quest’organo, infatti, è situato lungo il percorso che separa l’intestino dal resto del corpo.

In questo modo funziona da vero e proprio filtro in grado di consentire il passaggio delle sostanze di buona qualità ed impedire il permanere all’interno del corpo e la successiva elaborazione delle sostanze che potrebbero essere tossiche.

3. Il tessuto connettivo

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Tessuto connettivo è uno dei nomi che vengono normalmente dati a tutto quello che si trova al di fuori delle cellule.

Si può parlare allo stesso modo di matrice interstiziale, tessuto extra cellulare o mesenchima. Se osserviamo un organo con un microscopio a bassa risoluzione vediamo le cellule attaccate le une alle altre.

Siamo indotti a pensare che non vi sia spazio tra di esse. In realtà c’è ed è enorme. È qui che arrivano le sostanze nutritive, il sangue, i nervi, l’ossigeno, i farmaci. È da qui che partono le vene e il sistema linfatico, da cui vengono drenate tutte le tossine che sono state portate con il sangue o prodotte dalla cellula stessa.

La pulizia e l’integrità di questo spazio è fondamentale poiché rappresenta l’immediato esterno della cellula con cui questa deve avere un rapporto strettissimo e preciso. Si può paragonare il tessuto connettivo al mare e le cellule ai pesci che lo popolano.

Tanto più pulito è questo mare tanto migliore è la vita della cellula, ma non solo. Tanto più pulito è il mare tanto più chiara e precisa sarà la qualità delle comunicazioni che le stesse cellule mettono in atto tra di loro.

Letta al contrario questa frase può apparire anche più drammatica: tanto più sporco sarà il tessuto connettivo (e lo sporchiamo prevalentemente con quello che mangiamo) tanto maggiore sarà la possibilità che le cellule non riescano a comunicare tra di loro e rimangano isolate, con tutto quello che ne consegue.

Un tessuto connettivo pulito e fluido rappresenta, quindi, un importante sistema di difesa del corpo perché permette il corretto e costante defluire delle tossine e contribuisce alla loro analisi ed allo sviluppo dei sistemi di difesa immunitari.

La fluidificazione di questo tessuto, mediante l’uso di opportuni drenanti o prodotti fluidificanti naturali, contribuisce a rinforzare le difese del corpo.

4. La flora batterica intestinale

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I batteri che popolano l’intestino devono essere considerati dei veri e propri difensori della salute.

Questi batteri difensori, altrimenti detti simbionti, esplicano la loro azione non solo a livello intestinale ma anche, per esempio, a livello cutaneo, dove costituiscono uno schermo che impedisce ad altri batteri, portatori di malattie, di entrare nel nostro corpo.

L’azione di difesa si svolge sostanzialmente in due modi: 

  • il primo è caratterizzato dall’equilibrio che organismi di diverse specie realizzano tra di loro. Quest’equilibrio si chiama eubiosi intestinale ed impedisce lo sviluppo eccessivo di batteri potenzialmente patogeni, ovvero in grado di provocare malattia. Per questo motivo una corretta alimentazione ed un uso oculato dei farmaci, primi fra tutti gli antibiotici, sono mezzi indispensabili per mantenere questo equilibrio.
  • il secondo strumento di difesa che si realizza grazie alla presenza della flora batterica intestinale è la loro capacità di produrre vitamine ed altre sostanze in grado di collaborare sia con i processi digestivi sia, una volta assorbiti questi principi attivi, con tutte le funzioni biochimiche dell’intero organismo.

 

Ancora una volta è necessario ricordare che il corretto equilibrio della flora batterica intestinale rappresenta un elemento del nostro sistema difensivo. L’eubiosi intestinale, dunque, è necessaria per mantenere la salute ed è manifestata, tra le altre cose, dal corretto funzionamento dell’intestino.

Non si può pensare di essere in salute ed avere un sistema difensivo efficiente se l’intestino non esegue quotidianamente il proprio lavoro di eliminazione delle scorie.

Per questa ragione risulta di fondamentale importanza, nel mantenimento o recupero della salute, provvedere al ripristino di una corretta flora batterica intestinale mediante un’opportuna integrazione a base di probiotici, ovvero di batteri “buoni” che tendano a ricostruire le colonie alterate dalla disbiosi.



5. La febbre

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Con il termine febbre indichiamo un aumento della temperatura del nostro corpo che dai 37 gradi, che rappresentano uno standard più o meno comune a tutti, può elevarsi fino ai 39-40 e a volte anche di più.

Con l’aumento della temperatura il corpo riesce ad ottenere due risultati importanti:

  • il primo è quello di creare un terreno dove i virus o i batteri che hanno invaso il nostro corpo rallentano la velocità di riproduzione o addirittura la arrestano del tutto
  • il secondo è quello di rendere più fluido il sangue, ma soprattutto la linfa, in modo da consentire una migliore eliminazione delle scorie presenti all’esterno delle cellule, allontanarle dalle sedi dove potrebbero creare problemi ed eliminarle.

 

Il meccanismo della febbre è un meccanismo complesso che parte da uno stimolo chimico rappresentato dal riconoscimento della sostanza estranea. Quest’informazione chimica viene ricevuta da alcuni recettori che sono presenti all’interno dei vasi sanguigni.

Questi, a loro volta, trasformando questo stimolo in stimolo elettrico, lo inviano come impulso nervoso al cervello, che stabilisce la temperatura più opportuna per combattere il nemico rilevato.

Come si può ben comprendere, la febbre rappresenta un importantissimo meccanismo di difesa a disposizione del corpo. Combatterla, cercare di ridurla a tutti i costi rappresenta uno degli errori più gravi che si possano fare nel trattamento delle malattie.

Naturalmente, come a volte accade, la reazione del corpo potrebbe essere esuberante oppure alcuni organi potrebbero funzionare meno bene con temperature elevate, solitamente al di sopra dei 40°. Per questo motivo, in particolare nei bambini, specie se non sono opportunamente idratati, esiste il serio rischio di convulsioni e addirittura di danni cerebrali.

Ecco perché bisogna far lavorare il corpo, con i suoi sistemi di difesa spontanei, ma non bisogna mai abbassare la guardia. Questi eccessi rappresentano delle eccezioni.

Nella normalità un soggetto, bambino o adulto che sia, se correttamente nutrito ed idratato, non arriva mai a temperature così elevate e la febbre rimane lo strumento ideale per ripulire il corpo dalle tossine e dagli agenti patogeni che occasionalmente lo invadono.






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