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Cani e gatti sempre più grassi: che cosa fare?

L’obesità è una delle forme più comuni di malnutrizione in medicina veterinaria.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’obesità nell’uomo come un ec­cesso di grasso che porta a conseguenze dannose per la salute.

Questa patologia ha origine da uno squilibrio tra l’apporto e il consumo energetico e di conseguenza, l’energia assunta in eccesso tende ad accumularsi prevalentemente sotto forma di grasso di deposito sia a livello sottocutaneo che viscerale.

L’obesità è l’eccesso di grasso che porta a conseguenze dannose per la salute. Un fenomeno in aumento negli umani come nei pet.

Ecco come prevenirla e combatterla, dalla dieta all’esercizio fisico. L’importante è informarsi, rivolgersi al proprio veterinario di fiducia e intervenire il prima possibile, per il loro bene.

 

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1. SOVRAPPESO E OBESITÀ

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  • SOVRAPPESO E OBESITÀ
    Al giorno d’oggi, le abitudini alimentari e la vita piuttosto sedentaria dei proprietari si ripercuotono spesso sul tipo di vita condotta dal loro animale fa­vorendone un aumento di peso.
    Dal punto di vista puramente didattico si è soliti a distinguere il sovrap­peso dall’obesità in funzione dell’aumento del peso ponderale.
    Quando tale eccedenza oscilla tra il 10- 20% del preso corporeo ideale, si parla di sovrappe­so, mentre un soggetto viene considerato obeso quando questa eccedenza supera il 20%.
    Questo approccio è piuttosto riduttivo e ormai totalmente superato nel campo della medicina umana in quanto è stato sostituito dalla valutazione degli "Indici di Massa Corporea”.
    Questo tipo di approccio non è ancora applicabile negli animali con parametri og­gettivi specifici idonei a facilitare una diagnosi accu­rata di sovrappeso o di obesità a causa della spiccata varietà morfologia tra le razze e la presenza molto rilevante di meticci sia nella popolazione canina che in quella felina.
    Stabilire uno stato di nutrizione ideale e, quindi, una condizione di normopeso è di fondamentale importanza sia a livello am­bulatoriale che domestico, in quanto questo tipo di patologia, influisce negativamente sulla salute dell’a­nimale e sulla sua longevità.

 

  • UNA DELLE MALATTIE PIÙ FREQUENTI NEI PET
    Molti studi condotti recentemente in diversi paesi riferiscono che la frequenza di obesità nei cani varia dal 24% al 44%, mentre per il gatto tra il 25% e il 40%.
    I dati epidemiologici non dimostrano che la frequenza dell’obesità sia aumentata negli ultimi dieci anni, ma confermano che è ancora una delle malattie più frequenti nella popolazione canina.
    Nella popolazione felina, invece, è stato di­ mostrato essere un fattore decisamente crescente e, in base a studi fatti in diversi paesi, si passa dal 6% fino ad arrivare addirittura al 52%.
    Da un’indagine tutta italiana, che ha coinvolto un totale di oltre 10.000 pet, (7.353 cani e 2.837 gatti) visitati tra aprile e maggio 2015 in 607 strutture ve­terinarie, mostra che quasi il 10% dei cani è affetto da obesità e quasi il 39% è in sovrappeso.
    Per quanto riguarda i gatti la situazione è ancora più grave, dato che le percentuali rilevate sono rispettivamente il 13%e 40%.

 

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2. ACCUMULO DI GRASSO PER IMMAGAZZINARE ENERGIA E I DUE TIPI DI TESSUTO ADIPOSO

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  • ACCUMULO DI GRASSO PER IMMAGAZZINARE ENERGIA
    Perché gli animali, uomo incluso, tendono al so­vrappeso?
    L’accumulo di grasso è il modo più naturale di immagazzinare energia per fare fronte a periodi di forte carestia in cui le riserve ali­mentari per gli erbivori e la caccia per i carnivori potrebbero risultare meno generose e, quindi, met­terebbero a repentaglio la sopravvivenza.
    Gli animali che vanno in letargo sono l'esempio più evidente di questo tipo di "filosofia di vita".
    L’e­nergia viene accumulata sotto forma di grasso duran­te il periodo più fertile dell'anno per essere dissipata lungo le stagioni più dure.
    Oggi, per il cane così come per l'uomo, nell'era del consumismo, il periodo di accumulo risulta costante e continuo e raramente seguito da un periodo di smaltimento dei grassi accumulati.
    Proprio per questi motivi si arriva inevi­tabilmente all'obesità. Infatti, la causa principale dell’obesità è un’alterata ingestione di principi nutritivi, un anomalo consumo energetico oppure degli squilibri interni fra questi due processi.
    Nella gestione di un paziente in sovrappeso è utile cono­scere la composizione del tessuto adiposo che viene considerato un organo dinamico coinvolto in molti processi biologici e metabolici.

 

  • DUE TIPI DI TESSUTO ADIPOSO
    Nei roditori, come nell’uomo, nel cane e in altre specie animali esistono due tipi di tessuto adiposo:
    • Il tessuto adiposo bruno che immagazzina energia che ha la funzione di generare il calore necessario a mantenere la temperatura corporea e interviene nella termogenesi indotta dalla dieta.
    • Il tessuto adiposo bianco dove viene immagazzi­nata l’energia necessaria alle reazioni metaboliche (riserva energetica).
    L’assunzione eccessiva di calorie comporta un au­mento della termogenesi indotta dalla dieta, ma la capacità di mantenere il peso corporeo per questa via risulta essere piuttosto limitata. Ecco perché quando viene raggiunto questo limite, l'energia viene immagazzinata nel grasso bianco.
    L’obesità, quindi, comporta l'eccessivo stoccag­gio di energia nel tessuto adiposo sotto forma di trigliceridi.
    Questo incremento dell'accumulo di scorte può derivare da un aumento del contenu­to in trigliceridi nelle singole cellule, oppure da un aumento del numero di adipociti.

 

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3. COME VALUTARE LA COMPOSIZIONE CORPOREA E VALUTAZIONE SOGGETTIVA

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  • LA COMPOSIZIONE CORPOREA
    Conoscere e studiare la composizione chimica e tissutale del corpo consente non solo di valutare in toto la struttura corporea, ma anche di rileva­ re eventuali modificazioni che si possono avere in condizioni patologiche.
    Una corretta conoscenza della composizione corporea rappresenta la stra­da migliore per valutare al meglio le eccedenze o i difetti ponderali e per individuare il peso ideale in funzione dello stato nutrizionale.
    Il peso corporeo, secondo il metodo tradizionale, può essere suddiviso in due comparti: massa grassa o Fm (Fat Mass) e massa magra o Ffm (Fat Free Mass) e il peso corporeo è dato dalla somma della massa grassa e della massa priva di grassi.
    La com­posizione della massa magra ò eterogenea e i suoi costituenti principali sono presenti secondo rapporti fissi, ha un elevato contenuto in acqua e nell’uomo rappresenta circa l'85%del peso corporeo.
    La massa grassa o Fm, invece, ha una composi­zione relativamente omogenea, anidra, priva di potassio e nell’uomo rappresenta circa il 15% del peso corporeo.
    Valutare la composizione corporea in forma di massa grassa e massa magra è utile, perché ci offre informazioni preziose sullo stato fiisico e metabolico del paziente.
    La massa magra contiene la massa cellulare corpo­ rea o Body Cell Mass (Bcm) che rappresenta la par­te metabolicamente attiva del corpo responsabile della maggior parte della spesa energetica a riposo.
    La massa grassa, invece, rappresenta la totalità dei lipidi presenti ed è costituita da due componenti: grasso primario e grasso di deposito.
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  • COME VALUTARE LA COMPOSIZIONE CORPOREA
    Attualmente esistono molteplici tecniche per valu­tare la composizione corporea, sia nel cane che nel gatto.
    I metodi migliori per stabilire il grado di adi­posità implicano misure oggettive della percentuale di grasso corporeo.
    Si tratta di metodi che stimano quantitativamente i compartimenti corporei e che sono molto accurati e complessi, ma poco conosciuti e molto costosi e, quindi, difficilmente utilizzabili nella routine.
    Se un determinato soggetto non appartenente ad alcuna razza specifica non ci fornisce alcuna indi­cazione sulla sua condizione corporea, in primis, si fa la valutazione del peso corporeo che rappre­senta un indicatore grossolano della composizione corporea e del bilancio energetico del soggetto. 
    Se, invece, l’animale è di razza, ci si può avvalere dei relativi standard, tenendo conto che però spesso il peso corporeo dell’animale varia in modo significativo in base alla sua statura.

 

  • VALUTAZIONE SOGGETTIVA
    Il secondo metodo è quello del Body Condition Score che fornisce una valutazione soggettiva e semiquantitativa della condizione corporea globale dell’animale.
    Si tratta di un sistema a punti attraverso una valuta­zione visiva e la palpazione della cassa toracica, della vita e dei processi spinosi vertebrali, che consente di stimare il contenuto di grasso del corpo dell’ani­male, tenendo conto della sua taglia e della sua struttura indipendentemente dal suo peso.
    Sono disponibili diversi sistemi di numerazione a 3, 5 o 9 punti. Un innovativo metodo è quello dello Shape (Size, health and physical evaluation), un diagramma di flusso articolato in sette punti, utile per misurare la condizione corporea del cane e del gatto, studiato per consentire ai proprietari di valutare questo aspetto dei loro animali.
    Può risultare anche utile al veteri­nario per spiegare al proprietario in quale condizione corporea si trovi l’animale.
    Altre metodiche possono essere utilizzate per la dia­gnosi dell’obesità come la misurazione a ultrasuoni (per misurare lo spessore dello strato sottocutaneo), l’assorbimetria a raggi “x” a doppia energia o Dexa (per determinare la massa grassa corporea del cane o del gatto) e l’impedenza bioelettrica (per studia­re la composizione corporea di un soggetto), ma sono metodiche piuttosto costose e che richiedono l’anestesia generale dell’animale. Vengono perciò utilizzate solo in ambito sperimentale e non clinico.

 

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4. DIETA ED ESERCIZIO FISICO, LA FIBRA E UNA DIETA BILANCIATA

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  • DIETA ED ESERCIZIO FISICO
    Il trattamento comunemente adottato nei sogget­ti obesi prevede misure dietetiche appropriate, esercizio fisico e modificazioni del comportamen­to.
    Per prima cosa sarà necessario raccogliere un’anam­nesi completa ed eseguire un esame clinico approfon­dito in modo da accertale l’esistenza di patologie che possano costituire una complicazione dell’obesità ed escludere eventuali cause endocrine.
    Un corretto approccio per il trattamento dell’obe­sità è la riduzione dell’apporto energetico (ca­lorie) e un aumento del dispendio energetico (attività fisica).
    Soprattutto nel gatto questa opera­zione deve avvenire in modo graduale in modo che si eviti lo sviluppo della lipidosi epatica.
    Per raggiungere questo scopo occorre somministrare all’animale un alimento molto proteico, in quan­to la proteina favorisce la perdita di massa grassa, mantenendo inalterata la massa magra.
    Inoltre, la proteina ha la capacità di saziare in quanto viene assorbita molto più lentamente rispetto ai carboidrati e ai grassi.
    È importante integrare sempre la dieta con acidi grassi essenziali, vitamine, minerali e oligoelementi in modo che non vi siano carenze di questi nutrienti che possano provocare problemi concomitanti anche gravi.

 

  • IL VANTAGGIO DELLA FIBRA
    Per quanto riguarda la fibra può essere vantaggiosa nel trattamento dell’obesità. Diversi studi hanno dimostrato come diete ad alto contenuto proteico e di fibra abbiano ridotto notevolmente l’assunzio­ne di alimento.
    Infatti, la fibra è un elemento di diluizione e permette una riduzione della den­sità energetica dell’alimento.
    Somministrare la fibra solubile serve a rallentare lo svuotamento gastrico e permette un assorbimento più lento dei principi nutritivi.
    Invece la fibra insolubile agisce come agente di massa, crea cioè maggior volume nell’alimento e accelera il transito della dieta.

 

  • DIETA BILANCIATA
    I trattamenti farmacologici sono stati approvati dall’Ue e agiscono riducendo l’apporto energetico, diminuendo l’appetito e l’assorbimento di grassi.
    Bisogna, comunque, fornire all’animale una dieta bilanciata e completa dal punto di vista nutriziona­le, insieme all’uso contemporaneo di farmaci.
    L'animale dovrebbe perdere 0,5-2% di peso alla settimana, ma un risultato ottimale e più realistico è la perdita di peso dell’1% a settimana.
    Seguendo scrupolosamente una dieta restrittiva è possibile che l’animale riduca il suo peso corporeo del 20-25% nell'arco di 18 settimane.

 

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5. 5 FATTORI CHIAVE NEL TRATTAMENTO DIETETICO DELL’OBESITÀ E LE TECNICHE DI VALUTAZIONE CORPOREA

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  • 5 FATTORI CHIAVE NEL TRATTAMENTO DIETETICO DELL’OBESITÀ
    1) Diminuire l'assunzione di energia .
    2) Ridurre il grasso corporeo e, contemporaneamente, mantenere la massa corporea magra .
    3) Stimolare la sazietà
    4) Assicurare un'alimentazione bilanciata nel lungo periodo
    5) Trovare un equilibrio funzionale fra l’aumento del dispendio energetico giornaliero e la riduzione nel consumo quotidiano di calorie. L'esercizio stimola la perdita di grasso senza aumentare l'assunzione di cibo e contribuisce a mantenere la massa corporea magra.

 

  • TECNICHE DI VALUTAZIONE CORPOREA
    - TECNICHE CLINICAMENTE PERTINENTI
    ■ Peso corporeo
    ■ Body Condition Score
    ■ Misurazioni Morfometriche
    ■ Indice di Massa corporea
    ■ Tecniche di Diluizione
    ■ Analisi dell'impendenza bioelettrica
    ■ Densiomatria a raggi X a doppia energia
    - TECNICHE SPERIMENTALI
    ■ Densitometria
    ■ Tomografia computerizzata
    ■ Risonanza magnetica
    ■ Conduttività elettrica corporea totale
    ■ Potassio corporeo totale
    ■ Analisi dell'attivazione neutronica

 

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