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La Top Ten dei miliardari Usa per il 2017

I ricchi sono sempre più ricchi.

I patrimonio personale minimo richiesto per entrare nel nostro ranking annuale degli americani più facoltosi ha raggiunto la cifra record di 2 miliardi di dollari.

Il loro patrimonio medio è di 6,7 miliardi e in totale questi magnati hanno 2.700 miliardi, più del Pil del Regno Unito.

Ecco la Top Ten dei miliardari Usa per il 2017.

1. Bill Gates e Jeff Bezos

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1) Bill Gates - $89 MILIARDI
ETÀ: 62
VIVE A: MEDINA, WASH.
STUDI INTERROTTI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI HARVARD
Il più famoso studente che ha lasciato Harvard è stato un autodidatta fin dalla tenera età. Quand’era bambino, si è letto tutta l’enciclopedia.
Ha scritto il suo primo programma per computer – un gioco di tris – a 13 anni. In terza media ha hackerato un terminale della scuola per dare agli studenti più ore di programmazione; è stato scoperto e gli hanno proibito di usare i computer fino alla fine dell’anno.
Gates era entrato ad Harvard con l’intenzione di diventare un avvocato ma a 19 anni ha rinunciato agli studi per fondare Microsoft con il suo compagno di college Paul Allen (numero 22 della lista Forbes 400).
Quarantadue anni dopo è diventato il più grande produttore di software di sempre, con ricavi per 90 miliardi di dollari.
Gates siede ancora nel consiglio d’amministrazione ed è proprietario dell’1,3% delle azioni.
Ma da quando ha abbandonato il suo ruolo di presidente di Microsoft, nel 2008, si è concentrato sulla Bill & Melinda Gates Foundation, la più grande organizzazione benefica del pianeta, che sta lavorando per cancellare la poliomelite e migliorare i tassi di vaccinazione infantile nei paesi in via di sviluppo.
A settembre lui e sua moglie Melinda hanno parlato all’Assemblea generale delle Nazioni unite per celebrare i progressi fatti e spronare i leader mondiali a continuare ad adoperarsi per porre fine alla povertà estrema e alla disuguaglianza.

 

 

2) Jeff Bezos - $81.5 MILIARDI
FONTE: AMAZON
ETÀ: 53
VIVE A: SEATTLE
LAUREA PRESSO L’UNIVERSITÀ DI PRINCETON NELL’86
Per quattro ore lo scorso luglio, quando le azioni di Amazon hanno fatto segnare un picco mai visto prima, il fondatore e presidente di Amazon è stato l’uomo più ricco del mondo.
È un titolo che probabilmente si riprenderà, viste le sue ambizioni. Bezos, la cui fortuna è incrementata di 14,5 miliardi di dollari dallo scorso ottobre, ha avuto un’annata impegnata: ad agosto ha chiuso l’acquisizione da 13,7 miliardi di dollari di Whole Foods Market ( nora la sua maggior compravendita), lanciando un’ulteriore s da ai commercianti tradizionali.
A settembre Amazon, basata a Seattle, ha annunciato di stare individuando un secondo quartier generale nordamericano. Il montepremi offerto di 50mila posti di lavoro ben pagati ha innescato un’istantanea asta al rilancio fra città che passavano da Baltimora a Toronto.
A una conferenza astronomica di aprile, l’eterno fanatico dello spazio inesplorato ha rivelato di aver venduto un miliardo di dollari delle sue azioni di Amazon ogni anno per finanziare Blue Origin, un’azienda produttrice di razzi.
Dopo aver studiato ingegneria elettronica e informatica a Princeton, Bezos ha lavorato all’hedge fund D.E. Shaw, ma l’ha lasciato poco dopo aver compiuto trent’anni per iniziare a vendere libri online dal suo garage di Seattle.

2. Warren Buffett e Mark Zuckerberg

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  • 3) Warren Buffett - $78 MILIARDI
    FONTE: BERKSHIRE HATHAWAY
    ETÀ: 87
    VIVE A: OMAHA
    LAUREA PRESSO LA COLUMBIA UNIVERSITY NEL ’51
    Uno dei più grandi investitori di tutti i tempi, l’Oracolo di Omaha, non è riuscito a entrare alla Harvard Business School.
    Buffett – che ha trascorso due anni alla Penn prima di trasferirsi all’Università del Nebraska – ha fatto un viaggio di dieci ore verso Chicago per un colloquio che gli avrebbe permesso di entrare alla Hbs.
    Ma l’hanno scartato dopo dieci minuti. Allora ha studiato alla Columbia con Ben Graham, il pioniere della filosofia del value investing, quella che ha arricchito Buffett.
    La sua Berkshire Hathaway è proprietaria di Geico, Dairy Queen e Fruit of the Loom e ha grosse percentuali in Coca-Cola, Kraft Heinz e Wells Fargo.
    Inondato di soldi, a ottobre ha messo a punto un accordo con cui Berkshire ha comprato una quota del 39% di Pilot Flying J., l’operatore di aree di servizio di proprietà di Jimmy Haslam (n. 206) e la sua famiglia.
    Le azioni di Berkshire sono salite del 25% nell’ultimo anno, aggiungendo 12,5 miliardi di dollari alla fortuna di Buffett; è più ricco che mai, pur avendo donato 3,2 miliardi di dollari in beneficenza la scorsa estate.

 

 

  • 4) Mark Zuckerberg - $71 BILLION
    FONTE: FACEBOOK
    ETÀ: 33
    VIVE A: PALO ALTO, CALIF.
    STUDI INTERROTTI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI HARVARD
    Più di un quarto della popolazione mondiale è sulla piattaforma social che Zuckerberg ha cofondato nella sua stanza del dormitorio a 19 anni.
    Oggi, nel bel mezzo di un’epidemia di fake news la cui diffusione è facilitata da Facebook, sta iniziando a vedersela col potere che scaturisce da questo raggio d’azione.
    “Abbiamo pensato alla nostra responsabilità verso il mondo e a cosa dobbiamo fare”, ha recentemente detto Zuckerberg a Forbes.
    Al di fuori di Facebook, lui e sua moglie Priscilla Chan si dedicano alla Chan Zuckerberg Initiative, l’ente che hanno battezzato dopo aver promesso di dare in beneficenza il 99% delle loro azioni di Facebook nel corso della loro vita.
    La coppia ha stanziato 600 milioni di dollari per il Chan Zuckerberg BioHub, un centro di ricerca con l’eroico obiettivo di prevenire o curare tutte le malattie entro la fine del secolo.

3. Larry Ellison e Charles Koch

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  • 5) Larry Ellison - $59 MILIARDI
    FONTE: ORACLE
    ETÀ: 73
    VIVE A: WOODSIDE, CALIF.
    STUDI INTERROTTI PRESSO L’UNIVERSITÀ DI CHICAGO
    Crescendo, Ellison sognava di frequentare la scuola di medicina, ma non gli è affatto piaciuta l’esperienza del corso propedeutico alla University of Illinois.
    “Non riuscivo a convincermi a studiare una cosa che non mi interessava”, ha dichiarato nel 2016 durante il suo discorso ai diplomati della University of Southern California.
    Si è ritirato al secondo anno dopo che la madre morì nella settimana degli esami di fine anno.
    Ellison poi ha studiato un po’ di fisica alla University of Chicago, dove ha iniziato a familiarizzare con la programmazione informatica.
    A 21 anni si è nuovamente ritirato dagli studi, ha gettato la sua giacca di pelle e la sua chitarra in macchina e se n’è andato a Berkeley.
    Qui si è unito al Sierra Club ed è diventato una guida fluviale e un insegnante di arrampicata, lavorando part-time come programmatore per coprirsi le spese.
    Ha lavorato in diverse imprese della Silicon Valley, ma dice di non averle mai apprezzate quanto l’andare in barca.
    Voleva essere il capo di se stesso e ha fondato il colosso dei database software Oracle nel 1977.
    Ha dato le dimissioni da suo amministratore delegato nel 2014 ma ne è ancora il presidente. Le azioni di Oracle sono salite del 25% lo scorso anno, aggiungendo 9,7 miliardi di dollari alla fortuna di Ellison.

 

 

  • 6) Charles Koch - $48.5 MILIARDI
    FONTE: DIVERSIFIED
    ETÀ: 82
    VIVE A: WICHITA, KANS.
    LAUREA PRESSO IL MIT NEL ’59
    Koch ha ottenuto le lauree in ingegneria chimica e nucleare al Mit, dov’era membro della confraternita Beta Theta Pi.
    Ha preso la guida delle Koch Industries, attualmente la seconda compagnia privata più grande del paese, dopo la morte del padre, Fred, nel 1967.
    Charles le ha trasformate in un conglomerato pigliatutto con interessi nei prodotti di consumo (la carta da cucina Brawny, i bicchieri di carta Dixie), nel tessile e nel manufatturiero, in parte reinvestendo regolarmente attorno al 90% dei profitti.
    Il benefattore repubblicano di vecchia data è il cofondatore di un network che ha speso centinaia di milioni di dollari per indirizzare i risultati delle elezioni.

4. David Koch e Michael Bloomberg

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6) David Koch - $48.5 MILIARDI
FONTE: DIVERSIFIED
ETÀ: 77
VIVE A: NEW YORK CITY
LAUREA PRESSO IL MIT NEL ’63
Prima di aiutare a mandare avanti la baracca alle Koch Industries, Koch era una star del basket universitario e correva su e giù per i campi di gioco.
L’ingegnere chimico era capitano della squadra di basket del Mit e si è laureato da realizzatore più prolifico della storia dell’università.
Oggi vicepresidente esecutivo del conglomerato da 100 miliardi di dollari della sua famiglia, Koch, sopravvissuto al cancro alla prostata, è diventato uno dei più grandi benefattori del Mit, dato che ha donato 180 milioni a un centro di ricerca sul cancro e a un asilo nido, e finanziato la posizione di head coach della squadra di pallacanestro.
Non è timido riguardo alle sue elargizioni.
Il suo nome appare su diverse istituzioni di Manhattan, tra le quali il teatro di balletto del Lincoln Center e una piazza antistante il Metropolitan Museum of Art. Ha donato 77 milioni di dollari nel 2016: ora il totale delle sue contribuzioni ha raggiunto quota 1,3 miliardi di dollari.

 

 

7) Michael Bloomberg - $46.8 BILLION
FONTE: BLOOMBERG LP
ETÀ: 75
VIVE A: NEW YORK CITY
M.B.A. PRESSO L’UNIVERSITÀ DI HARVARD NEL ’66
L’ex sindaco di New York, che ha accarezzato l’idea di correre per la presidenza, sta influenza la politica col suo portafogli.
Dopo la sparatoria di Las Vegas di ottobre, Bloomberg ha annunciato su Twitter che avrebbe corrisposto donazioni al suo gruppo dedicato al controllo della proliferazione delle armi, Everytown for Gun Safety.
A settembre del 2016 ha promesso 300 milioni di dollari alla Johns Hopkins per un programma sanitario; ha ottenuto la sua laurea triennale in quella università, dov’era uno studente mediocre e presidente della confraternita Phi Kappa Psi, oltre che capo classe e autoproclamato “Big Man on Campus”.
Dopo essere stato licenziato dalla Salomon Brothers, nel 1981, ha cofondato l’azienda di dati finanziari Bloomberg LP.
Il business dei terminali nel 2016 è stato colpito dai licenziamenti nelle sue società clienti.




5. Larry Page e Sergey Brin

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  • 8) Larry Page - $44.6 MILIARDI
    FONTE: GOOGLE
    ETÀ: 44
    VIVE A: PALO ALTO, CALIF.
    LAUREA PRESSO L’UNIVERSITÀ DI STANFORD NEL ’98
    Figlio di un professore di informatica, Page ha avuto il suo primo computer a 5 anni.
    Si è specializzato in ingegneria alla University of Michigan, poi ha iniziato un dottorato in informatica a Stanford.
    Si è laureato alla specialistica ma non ha mai terminato il dottorato, ritirandosi nel 1998 per costruire Google col compagno di studi Sergey Brin.
    Page è stato amministratore delegato di Google fino al 2001, e poi di nuovo dal 2011 al 2015. Quando Google si è reorganizzato, Page è diventato ad della sua nuova parent company, Alphabet.
    La sua unità di sviluppo di automobili senza pilota, Waymo, è invischiata in una causa legale col gigante della corsa a chiamata Uber (in cui ha investito il braccio di venture capital di Alphabet) per questioni di brevetti violati e segreti commerciali.
    Quando Page è stato sentito come testimone a luglio, ha attirato le attenzioni per ciò che è sembrata una mancanza di conoscenza di dettagli di rilievo, ad esempio quando Google ha investito in Uber.

 

 

  • 9) Sergey Brin - $43.4 BILLION
    FONTE: GOOGLE
    ETÀ: 44
    VIVE A: LOS ALTOS, CALIF.
    LAUREA PRESSO L’UNIVERSITÀ DI STANFORD NEL ’95
    Il più ricco immigrato d’America, il co-fondatore di Google ha pronunciato un commovente discorso pro-immigrazione a gennaio, dopo l’annuncio del (primo) “travel ban” di Trump.
    “Sono venuto qui con la mia famiglia a 6 anni dall’Unione Sovietica, che al tempo era il più grande nemico degli Stati Uniti ... e anche allora gli Usa hanno avuto il coraggio di accogliere me e la mia famiglia come rifugiati”, ha detto.
    Suo padre è diventato un professore di matematica alla University of Mariland, dove Brin ha poi completato la sua laurea triennale in matematica e informatica.
    Oggi presidente di Alphabet, secondo le stime sta spendendo fino a 150 milioni di dollari per costruire un dirigibile in un hangar dell’Ames Research Center della Nasa. Il velivolo sarà il suo “yacht volante” personale, ma spera di poterlo utilizzare per missioni a scopi umanitari.








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