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Libri da leggere assolutamente – L’appuntamento mensile con i libri (Giugno 2016)

Per questo mese di Giugno 2016 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.

Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.

“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)

1. "La strategia di Bosch" di Michael Connelly

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Nell'Unità Casi Irrisolti della polizia di Los Angeles non succede spesso di doversi occupare di una vittima morta con dieci anni di ritardo rispetto alle intenzioni dell'omicida. L'uomo era riuscito a resistere tutto quel tempo con un proiettile nella schiena, senza che si potesse individuare chi era stato a tentare di ucciderlo.
E ora a Bosch tocca risolvere un caso in cui il cadavere è ancora caldo, ma gli indizi e le eventuali prove si sono dissolti da tempo.
Un compito difficile anche per un veterano come lui, ma ancor più per la sua giovane partner, Lucia Soto, che non ha alcuna esperienza di omicidi.
Il morto è un mariachi, uno di quei musicisti messicani che suonano per tradizione alle feste, e quando era stato ferito non c'era niente nella sua vita che potesse spiegare il tentativo di ucciderlo, tanto che all'inizio si era pensato a un proiettile vagante.
Ma ora Bosch sa che forse è proprio da lì, da quel proiettile, che deve iniziare la sua indagine, un'indagine che spalancherà abissi di avidità e corruzione.
Fino a coinvolgere un altro caso irrisolto, avvenuto vent'anni prima: un incendio che aveva causato la morte di molti bambini in un asilo non autorizzato. Toccherà a Bosch e a Lucia Soto trovare i collegamenti tra i due casi e sciogliere i nodi che impediscono di raggiungere la verità.
Lo faranno, spesso a modo loro, o più precisamente alla maniera di Bosch: aggirando i divieti, sfidando la burocrazia e rischiando molto sul piano personale.
Man mano che l'indagine procede, Michael Connelly ci fa capire ancora una volta quello che rende Bosch così speciale. E una cosa è certa: qualsiasi cosa l'inimitabile Harry sceglierà di fare in futuro, lo accompagneremo volentieri nel suo viaggio.

Michael Connelly è uno scrittore statunitense di thriller. Laureatosi in ingegneria nel 1980 comincia a lavorare presso la redazione di alcuni giornali.
Nel 1986 produce un reportage insieme ad altri due giornalisti intervistando i sopravvissuti di un disastro aereo. Il loro lavoro viene candidato per il Premio Pulitzer.
In seguito a questa esperienza Connelly trova impiego come giornalista criminologo al "Los Angeles Times".
Aveva deciso di diventare scrittore di thriller già ai tempi dell'università dopo avere scoperto i romanzi di Raymond Chandler e ha sfruttato gli anni passati da giornalista per studiare da vicino il lavoro della polizia e lo svilupparsi delle indagini che seguivano i delitti di cui si occupava.
La maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Hieronymus "Harry" Bosch: il suo nome è lo stesso del famoso pittore olandese, di cui la madre del detective era affascinata.
Connelly è particolarmente attento a far emergere l'evoluzione psicologica del suo protagonista, al di là degli stereotipi narrativi del genere "hard boiled". Molti dei libri di Connelly sono ambientati a Los Angeles.
Dal libro Debito di sangue è stato tratto l'omonimo film diretto da Clint Eastwood. Con molta ironia lo scrittore, in un romanzo successivo Il buio oltre la notte, ha fatto commentare causticamente il film ai suoi stessi personaggi, in un piacevole intreccio tra realtà e finzione. Del 2011 è L'uomo di paglia. I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue diverse.

2. "Maestra" di Lisa Hilton

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Londra. Judith Rashleigh è assistente in una prestigiosa casa d'aste, è giovane, colta ed efficiente, molto bella.
Ma tutto questo non basta. Il sogno di farsi strada con la propria competenza si infrange contro una barriera insuperabile di maschilismo, corruzione.
Perché, a quanto pare, a fregiarsi del titolo di "Maestro" possono essere soltanto gli uomini. Ma Judith non si arrende. Combatte. Con tutte le armi che ha a disposizione. Compreso il sesso e, se necessario, la capacità di uccidere.
Sola, in pericolo e in fuga, Judith può contare soltanto sulla sua capacità di mimetizzarsi tra i famosi e sulla sua competenza. Tra yacht lussuosi, antichi palazzi d'Europa e oscuri traffici d'arte, Judith diventa progressivamente sempre più padrona del proprio destino, nel bene e, soprattutto, nel male.
Ma è un male necessario per essere indipendente, importante, rispettata. Per essere, in una parola, "Maestra".

Ambientata nei luoghi più esclusivi della costa azzurra, di Londra e dell'Italia, la storia si dipana attorno al ricco mondo delle case d'asta, tra il fascino irresistibile di quadri celebri, hotel a 5 stelle, festini esclusivi alla Eyes Wide Shut e alta moda...

«Maestra ha una protagonista di un'energia e una complessità morale che la avvicinano a grandi eroine della narrativa. Sexy, intelligente e meravigliosamente spietata.» - The New York Times

«La quarantenne storica dell'arte Lisa Hilton svela un segreto sensazionale: ha scritto un thriller veramente sorprendente.» - Daily Mail

«Il bestseller di qualità è tornato. Maestra si candida con forza al titolo di libro più discusso dell'anno.» - Vanity Fair

«Sesso spinto e gallerie d'arte londinesi. Autrice una saggista letteraria. Ed è già best-seller.» - La Repubblica

«La nuova regina del romanzo erotico. Un fenomeno mondiale.» - Le Figaro

Un brano tratto dal libro:
"Potevo piangere, pensai. Potevo premere la faccia su quel muro ruvido di mattoni e piangere per tutto ciò che non avevo, per tutte le ingiustizie, per la stanchezza.
Potevo piangere per la frustrazione infinita e il rancore, potevo piangere perché ero una perdente costretta alle più basse umiliazioni.
Ma se avessi pianto forse non mi sarei più fermata. E questo non potevo permettermelo.
Probabilmente non avevo il cognome giusto, non ero andata a scuola con la gente giusta e non ci avevo fatto i weekend di caccia insieme, ma non mi sarei fatta rovinare la vita dai Rupert di turno, e non ero così sicura da provare disprezzo nei loro confronti.
Meglio odiare. Odiare significa mantenere lucidità e sangue freddo.
Odiare significa essere condannati alla solitudine. E se devi trasformarti in una persona nuova, la solitudine è un ottimo punto di partenza.
Potevo sopportare anche questo, potevo superare tutto."

Laureata ad Oxford, Lisa Hilton ha studiato Storia dell’Arte a Firenze e a Parigi. Ha all’attivo numerose pubblicazioni accademiche e collaborazioni con le più celebri testate anglosassoni, tra cui «The Spectator», «The Times Literary Supplement», «Literary Review», «Vogue», «Elle», «The Observer», «The Independent» e «The Daily Telegraph».
Di madrelingua inglese, parla perfettamente italiano, francese e spagnolo.
Dopo aver lavorato a New York, Parigi e Milano, vive attualmente a Londra.
Maestra è il suo primo thriller e primo libro di una trilogia in via di pubblicazione in tutto il mondo.

3. "Dopo di te" di Jojo Moyes

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Quando finisce una storia, ne inizia un'altra. Come si fa ad andare avanti dopo aver perso chi si ama? Come si può ricostruire la propria vita, voltare pagina?
Per Louisa Clark, detta Lou, come per tutti, ricominciare è molto difficile.
Dopo la morte di Will Traynor, di cui si è perdutamente innamorata, si sente persa, svuotata.
È passato un anno e mezzo ormai, e Lou non è più quella di prima. I sei mesi intensi trascorsi con Will l'hanno completamente trasformata, ma ora è come se fosse tornata al punto di partenza e lei sente di dover dare una nuova svolta alla sua vita.
A ventinove anni si ritrova quasi per caso a lavorare nello squallido bar di un aeroporto di Londra in cui guarda sconsolata il viavai della gente.
Vive in un appartamento anonimo dove non le piace stare e recupera il rapporto con la sua famiglia senza avere delle reali prospettive. Soprattutto si domanda ogni giorno se mai riuscirà a superare il dolore che la soffoca. Ma tutto sta per cambiare.
Quando una sera una persona sconosciuta si presenta sulla soglia di casa, Lou deve prendere in fretta una decisione. Se chiude la porta, la sua vita continuerà così com'è: semplice, ordinaria, rassegnata. Se la apre, rischierà tutto.
Ma lei ha promesso a se stessa e a Will di vivere, e se vuole mantenere la promessa deve lasciar entrare ciò che è nuovo.
Questo romanzo appassionante e mai scontato è l'attesissimo seguito del bestseller internazionale Io prima di te. Jojo Moyes ha deciso di scriverlo dopo che per tre anni è stata letteralmente sommersa dalle lettere e dalle e-mail di lettori che le chiedevano che fine avesse fatto l'indimenticabile protagonista Lou.

"Bestseller garantito!" Sunday Express

"Avvincente, commovente e coinvolgente." Daily Express

"Assolutamente incantevole." Marie Claire

"Per qualche tempo ti sentirai a disagio nel tuo nuovo mondo. Ci si sente sempre disorientati quando si viene sbalzati fuori dal proprio angolino rassicurante... C'è fame in te, Clark. C'è audacia. L'hai soltanto sepolta, coma fa gran parte della gente. Vivi bene. Semplicemente, vivi".

Jojo Moyes (4/8/1969) è nata ed è cresciuta a Londra.
Ha lavorato come giornalista da Hong Kong per il «Sunday Morning Post» e per dieci anni all’«Indipendent», ma dal 2002, dopo il successo del suo primo romanzo, si dedica a tempo pieno alla narrativa.
È autrice di oltre sette romanzi, tutti best seller internazionali e vincitori di numerosi premi letterari.
In Italia sono stati pubblicati: Foto di famiglia (Sonzogno, 2003), Silver Bay (Mondadori, 2009), L'ultima lettera d'amore (Elliot, 2011), Io prima di te (Mondadori, 2012), Luna di miele a Parigi, La ragazza che hai lasciato,Una più Uno (Mondadori, 2014), Un weekend da sogno (Mondadori, 2015) e Dopo di te (Mondadori, 2016).
Vive in una fattoria dell’Essex con il marito giornalista e i suoi tre figli.

4. "Il bacio d'acciaio" di Jeffery Deaver

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Amelia Sachs è sulle tracce di un killer. Lo ha individuato, anche se ancora non ne conosce l'identità, e lo sta cercando in un affollato centro commerciale di Brooklyn.
Pochi, pochissimi istanti prima che la detective entri in azione, però, accade qualcosa: il pannello di una delle scale mobili cede improvvisamente, un uomo cade tra gli ingranaggi e muore stritolato dai denti metallici.
Mentre Sachs si precipita in aiuto della vittima, il killer riesce a fuggire. Si è trattato davvero di una fatalità?
Lincoln Rhyme, dimessosi dopo una missione andata storta, torna al lavoro nel tentativo di aiutare la famiglia della vittima a ottenere un risarcimento. Le indagini confluiranno però in un unico caso: un killer sabota i dispositivi di controllo di macchinari industriali ed elettrodomestici di uso comune, trasformandoli in armi letali.
Come prevedere le prossime mosse dell'assassino? Mentre la conta delle vittime minaccia di aumentare, Sachs e Rhyme devono correre contro il tempo per svelare l'identità dell'uomo e scoprire quale sia il suo obiettivo ultimo.
A coadiuvare la coppia di detective c'è anche Juliette Archer, affascinante tirocinante del celebre criminologo, come lui costretta su una sedia a rotelle. Con le sue intuizioni Juliette offrirà un contributo decisivo alla soluzione del caso.
Il dodicesimo capitolo della saga di Lincoln Rhyme non delude. Una lettura agevole, appassionante e divertente, con un'unica nota stonata: il genuino terrore che vi susciterà la vista di una scala mobile.
”Il bacio d’acciaio" potrebbe essere letto come uno stand-alone. Non è infatti necessario recuperare alcuno degli undici capitoli precedenti, perché il rapporto tra i due protagonisti è tratteggiato a sufficienza e non dovrebbe emergere alcun problema nel seguire ogni aspetto della loro storia.
Tuttavia è talmente una grande serie che non si può che raccomandare di recuperarla nella sua interezza, a partire dal formidabile inizio “Il collezionista d’ossa”.

Jeffery Deaver (Chicago, 1950) ex giornalista ed ex avvocato, nel 1990 ha abbandonato la carriera legale per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.
Scrittore di romanzi thriller, ha vinto per tre volte l'Ellery Queen Readers Award for Best Short Story of the Year; ha vinto, inoltre, il British Thumping Good Read Award ed è stato più volte finalista all'Edgar Award.
Il suo primo romanzo, un horror intitolato Voodoo è del 1988. I tre romanzi successivi, ambientati a New York, affrontano la struttura delle detective stories. Con i protagonisti dei suoi romanzi, Deaver crea dei perfetti thriller contemporanei, in cui la narrazione si svolge secondo il ritmo e la tensione tipici del linguaggio cinematografico.
Ha conosciuto il successo internazionale con Il collezionista di ossa, la prima indagine di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs, da cui è stato tratto l'omonimo film.
Tra gli altri titoli (tutti editi dal gruppo RCS) ricordiamo: Lo scheletro che balla, La sedia vuota, La scimmia di pietra, L’uomo scomparso, La dodicesima carta, La luna fredda, La finestra rotta, Il filo che brucia, Nero a Manhattan, I corpi lasciati indietro, Requiem per una pornostar, La figlia sbagliata, Carta bianca, La consulente, La bambola che dorme, Fiume di sangue, L'ultimo copione di John Pelham.
Più recentemente sono stati pubblicati: La stanza della morte, L'ombra del collezionista, Sarò la tua ombra, L'uomo del sole, October list, Solitude Creek, Hard News.





5. "Caffè amaro" di Simonetta Agnello Hornby

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Gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani.
La bellezza di Maria è di quelle che gettano una malìa su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a Pietro Sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all'amico Giosuè, che è stato cresciuto dal padre di lei e che Maria considera una sorta di fratello maggiore.
Maria ha solo quindici anni, Pietro trentaquattro; lui è un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d'azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati.
Eppure, il matrimonio con Pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, Maria scopre un senso più ampio dell'esistenza, una libertà di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere.
Attraverso l'eros, a cui Pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di sé e dei propri desideri, nonché l'apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia.
Durante una vacanza a Tripoli, complice il deserto, Maria scopre anche di cosa è fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l'ha legata a Giosuè. Comincia una rovente storia d'amore che copre più di vent'anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.

Simonetta Agnello Hornby (Palermo, 27/11/1945) vive dal 1972 a Londra, dove svolge la professione di avvocato ed è stata presidente per otto anni del Tribunale di Special Educational Needs and Disability.
Il suo studio legale nel quartiere di Brixton lavora per lo più con le comunità nera e musulmana.
Si è occupata della donna nel mondo arabo ed è autrice di testi legali dedicati all’infanzia. Il suo primo romanzo, La mennulara (la “raccoglitrice di mandorle”) del 2002 è stato un vero e proprio caso letterario, è stato a lungo ai vertici delle classifiche ed è stato tradotto in molte lingue, ricevendo nel 2003 il Premio Letterario Forte Village; nello stesso anno, ha vinto il Premio Stresa di Narrativa e il Premio Alassio 100 libri - Un autore per l'Europa, ed è stato finalista del Premio del Giovedì "Marisa Rusconi".
Ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012), Il veleno dell’oleandro (2013), Il male che si deve raccontare (con Marina Calloni, 2013), Via XX Settembre (2013) e Caffè amaro (2016).
Ha inoltre pubblicato: Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011), La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello; Slow Food, 2012), La mia Londra e Il pranzo di Mosè (Giunti, 2014).
I suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno vinto numerosi premi.








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