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Libri da leggere assolutamente – L’ appuntamento mensile con i libri (Maggio 2017)

Per questo mese di Maggio 2017 vi proponiamo le 5 letture che più ci hanno colpito.

Ecco allora i nostri consigli su alcuni libri interessanti e ricordatevi sempre che “Leggere fa bene all’anima” e che “Un uomo che legge ne vale due”.

“I libri, loro non ti abbandonano mai. Tu sicuramente li abbandoni di tanto in tanto, i libri, magari li tradisci anche, loro invece non ti voltano mai le spalle: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, loro ti aspettano sullo scaffale”. (Amos Oz)

1. "Dentro l'acqua" di Paula Hawkins

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Con la stessa voce che ha incantato i diciotto milioni di lettori de La ragazza del treno, e la stessa capacità di spiare le vite degli altri, Paula Hawkins ci regala un thriller incredibilmente avvincente, che vi farà girare le pagine in modo compulsivo, fino all’inaspettata, sconvolgente rivelazione finale.

Non fidarti di una superficie troppo calma. Lascia che l’acqua ti racconti la sua storia.

Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell'Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l'hanno sempre tenuta lontana.
Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n'è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata.
Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine - donne "scomode", difficili, come lei -, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l'ha trascinata con sé dentro l'acqua?
E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l'acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.
Con la stessa voce che ha incantato i diciotto milioni di lettori de La ragazza del treno, e la stessa capacità di spiare le vite degli altri, Paula Hawkins ci regala un thriller incredibilmente avvincente, che vi farà girare le pagine in modo compulsivo, fino all'inaspettata, sconvolgente rivelazione finale.

Paula Hawkins è nata e cresciuta in Zimbabwe, dove il padre lavorava come economista.
Si trasferisce a Londra all'età di diciassette anni, laureandosi successivamente a Oxford. Lavora per quindici anni nel campo del giornalismo, che abbandona per dedicarsi alla scrittura.
Nel 2015 pubblica La ragazza del treno negli Stati Uniti, il suo romanzo d'esordio, che in tre settimane vende 500.000 copie.

2. "Domina" di Lisa Hilton

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Dopo il successo di "Maestra", torna Judith Rashleigh. La vendetta ha un sapore irresistibile.

«Il bestseller di qualità è tornato.» - Vanity Fair

«Una protagonista di un'energia e di una complessità morale che la avvicinano alle grandi eroine della narrativa. Sexy, intelligente e meravigliosamente spietata.» - The New York Times

«Sesso spinto e gallerie d'arte. Ed è già bestseller.» - La Repubblica

«La nuova regina del romanzo erotico. Un fenomeno mondiale.» - Le Figaro

Intelligente, colta, ambiziosa e soprattutto estremamente disinibita, Judith Rashleigh ha finalmente realizzato il suo sogno: aprire una galleria d’arte a Venezia. In fuga dai crimini commessi in passato, vive e lavora sotto falso nome nella speranza di aver messo ordine nella propria vita.
Ma un omicidio, al quale Judith non sembra collegata, la trascina di nuovo nel mondo spietato che credeva di essersi lasciata alle spalle. Tutto quello che pensavamo di sapere su Maestra sta per cambiare.
Dalla collezione d’arte segreta di un oligarca alla temibile malavita in Serbia, dalla campagna inglese alla Calabria, tra fughe rocambolesche e notti di sesso estremo, sembra davvero vicina al successo tanto desiderato... ma quale sarà il prezzo da pagare?
Con i suoi toni intriganti e una narrazione serrata e tagliente, Domina metterà alla prova Judith come mai prima d’ora.

Breve storia di un fenomeno internazionale:
Aprile 2015 Alla London Book Fair tutti parlano di un manoscritto ad altissimo tasso di eros e adrenalina. Longanesi è il primo editore ad aggiudicarselo. Da quel momento, Maestra diventa il titolo più conteso della fiera e verrà acquistato in 38 Paesi.
Estate/Autunno 2015 Trapelano le prime notizie sull’autrice, che mettono in evidenza una profonda cultura artistica e un grande charme, mentre da tutto il mondo arrivano i primi giudizi entusiastici: «Un personaggio sexy, intelligente e meravigliosamente spietato», «Un’eroina unica, diversa da tutte le altre», «Un thriller che va ben oltre l’erotico».
Primavera 2016 Maestra esce nel Regno Unito, balza subito al primo posto della classifica. Seguono Stati Uniti, Spagna, Francia e Italia.
Primavera 2017 Esce in tutto il mondo Domina, l’attesissimo ritorno della spregiudicata eroina di Maestra.
2 maggio 2017 Domina esce finalmente anche in Italia.

Laureata ad Oxford, Lisa Hilton ha studiato Storia dell’Arte a Firenze e a Parigi. Ha all’attivo numerose pubblicazioni accademiche e collaborazioni con le più celebri testate anglosassoni, tra cui «The Spectator», «The Times Literary Supplement», «Literary Review», «Vogue», «Elle», «The Observer», «The Independent» e «The Daily Telegraph».
Di madrelingua inglese, parla perfettamente italiano, francese e spagnolo. Dopo aver lavorato a New York, Parigi e Milano, vive attualmente a Londra.
Maestra è il suo primo thriller e primo libro di una trilogia in via di pubblicazione in tutto il mondo.

3. "Breve corso di felicità. Le antiregole che ti danno la gioia di vivere" di Raffaele Morelli

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Qualunque cosa sia la felicità, è accanto a te o, per essere ancora più precisi, dentro di te.
Tu però non lo sai: non la riconosci e per di più la immagini distante e difficile da raggiungere.
E così rinunci, lasci perdere, ti adagi, ti adegui e poco alla volta la vita perde colore, sapore e odore. La strada per la felicità è in realtà molto più breve e semplice di quello che comunemente crediamo.
A farcela sembrare lunga e difficile sono i pregiudizi e i luoghi comuni su noi stessi e sulla vita, pregiudizi che assorbiamo dall'esterno e che accettiamo passivamente. Fin da quando eravamo piccoli ce ne hanno propinati di tutti i tipi.
Questo libro raccoglie i più diffusi - che sono nel contempo i più pericolosi e i più difficili da estirpare - e li analizza brevemente affinché ciascuno possa capire quanto certe presunte verità granitiche siano in realtà inconsistenti, e come terribili spauracchi che ci hanno tenuto in scacco per anni si rivelino, a un veloce esame, mostri di fumo, da spazzare via con un semplice soffio. E fornisce consigli pratici per aiutare ciascuno a muoversi in autonomia verso il benessere.
Ecco allora che le cose si possono chiamare con il loro vero nome, che il dolore ha un senso, che ogni giorno può portare i suoi frutti, che le soluzioni vengono a galla, i problemi trovano la giusta collocazione, i talenti emergono, la spontaneità prende il posto del calcolo, i rapporti si animano, i sentimenti si liberano dalla patina uniforme e triste dei conformismi. E il cuore può battere al suo ritmo.

Raffaele Morelli (Milano, 5/11/1948) è uno psichiatra e psicoterapeuta; dopo la laurea in Medicina all'Università di Pavia nel 1973, si è specializzato in Psichiatria presso l'Università Statale di Milano.
Dal 1979 è direttore dell'Istituto Riza, un gruppo di ricerca che pubblica le riviste «Riza Psicosomatica», «Dimagrire» e «Salute Naturale».
Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Il segreto dell'amore felice (2013), Pensa magro (2014), Le parole che curano (2014), La felicità è dentro di te (2014) e La saggezza dell'anima (2014), tutti editi da Mondadori.

4. "I quarantuno colpi" di Yan Mo

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Nella Cina dei primi anni Novanta, il giovane Luo Xiaotong in un monologo viscerale e violentemente comico, racconta al suo maestro il passaggio dal pauperismo maoista all'ingordigia dell'economia di mercato, dipingendo un affresco straordinario della modernizzazione cinese.

"Mo Yan mette in scena lo spettacolo pirotecnico di un individuo che manda in pezzi la propria vita elevandola alla potenza del mito" - The Washington Post

"Un giro di giostra senza freni, opera di un genio folle e sovversivo" - Los Angeles Time

Per espiare i suoi peccati e pervenire, attraverso l'adesione al buddhismo, alla suprema saggezza, il giovane Luo Xiaotong racconta, costantemente distratto dall'arrivo di una fantasmagoria di persone e dalla rutilante Sagra della carne che si sta organizzando all'esterno del tempio, la propria vita al Grande monaco Lan.
È in primo luogo la storia della rovina della sua famiglia, con il padre che, dopo essere scappato con un'altra donna, torna a casa pentito ma finisce per uccidere la moglie quando scopre che è diventata l'amante di Lao Lan, il capo villaggio.
Ma è al contempo, e soprattutto, la testimonianza del degrado morale che ha comportato il passaggio, in Cina, dall'economia socialista a quella di mercato.
Il mito della prosperità ha trasformato la macellazione, un'attività tutto sommato artigianale e tradizionale alla base dell'economia del posto, in una carneficina industriale che non si ferma nemmeno davanti a metodi illegali e atrocemente crudeli.
E Luo Xiaotong, benché ancora bambino, è parte attiva in questo processo, perché l'idea di rendere accessibile a tutti la carne, di cui è patologicamente ingordo, gli stimola uno spirito imprenditoriale che fa di lui l'eroe della zona, osannato come un santo, elevato a divinità.
Ma quando la madre muore, il padre finisce in prigione e la fabbrica è messa sotto processo per frode, è costretto a vagare per le campagne chiedendo l'elemosina.
Nel momento in cui però trova i proiettili di un vecchio mortaio nasce in lui il desiderio di vendetta nei confronti di Lao Lan, l'artefice dell'arricchimento degli abitanti (oltre che della sua rovina).
Partendo da suoi temi fondanti - la fame, il sesso, la mutazione della società contadina e lo stravolgimento dello stato di cultura e natura che ha comportato -Mo Yan inscena, con ironia e senso del grottesco, l'esito della modernizzazione cinese, carnevalesco contrappasso di un pauperismo estremizzato dalle dissennate politiche maoiste.

Yan Mo è lo pseudonimo dello scrittore cinese Guan Moye.
Mo Yan significa, «colui che non vuole parlare» ed è una sorta di risposta scherzosa alla nonna che lo zittiva sempre.
Fondatore del movimento letterario «Ricerca delle radici», è considerato il più rilevante scrittore cinese contemporaneo.
Dalla sua scrittura evocativa e potente emerge l’anima senza tempo della grande civiltà cinese, impregnata di poesia, di violenza, di sentimenti primigeni.
Mo Yan, originario di Gaomi nella provincia dello Shandong, nasce da una famiglia numerosa di contadini poveri e, dopo aver terminato i cinque anni delle scuole elementari, smette di studiare.
In principio porta al pascolo mucche e pecore e i suoi rapporti con questi animali sono più frequenti di quelli con le persone; prova cosí il gusto della solitudine, ma acquista una profonda conoscenza della natura. Crescendo, unendosi agli adulti partecipa alle attività lavorative della comunità.
A diciotto anni va a lavorare in una manifattura di cotone, e facendo capriole tra le balle si riempie di fili.
Nel febbraio del 1976 abbandona il povero e isolato paese natale per arruolarsi nell'esercito. Fa il soldato semplice, il caposquadra, l'istruttore, il segretario e lo scrittore.
Nel 1997, congedatosi dall'esercito, inizia a lavorare per un giornale. Nel frattempo si è laureato presso la Facoltà di Letteratura dell'Istituto Artistico dell'Esercito di Liberazione Popolare (1984-1986) e ha ottenuto un Master in Studi letterari e artistici presso l'Università Normale di Pechino (1989-1991). Inizia a pubblicare nel 1981.
Fra le sue numerose opere narrative, Einaudi ha finora pubblicato Sorgo rosso ("grandiosa epopea che, attraverso le vicende e gli amori del bandito Yu Zhan’ao, ritrae a tutto tondo un popolo e la sua terra, sullo sfondo dei grandi eventi storici: dal banditismo degli anni Venti all’occupazione giapponese, fino alle soglie della Rivoluzione culturale"), L'uomo che allevava i gatti (entrambi del 1997), Grande seno, fianchi larghi (2002, censurato in patria per la crudezza), Il supplizio del legno di sandalo (2005, "sconvolgente esplorazione d’ogni forma dell’agonia condotta attraverso un gioco sottile di stili narrativi, reinterpretati dall’opera cinese classica, che lascia vibrare l’accordo dissonante dell’eccesso, teso tra il sublime e il mostruoso") e Le sei reincarnazioni di Ximen Nao.
Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Nonino.
Delle sue undici novelle si ricordano Felicità, Fiocchi di cotone, Esplosioni, Il ravanello trasparente. Tra i racconti, Il cane e l'altalena e Il fiume inaridito, che Einaudi ha pubblicato nella raccolta di racconti L'uomo che allevava i gatti (2008).
Ha anche scritto opere teatrali e sceneggiature cinematografiche come Sorgo rosso, Il sole ha orecchie, Addio mia concubina.
Il film Sorgo rosso (con la regia di Zhang Yìmóu) è stato premiato con l'Orso d'Oro al Festival del Cinema di Berlino. Il film Il sole ha orecchie è stato premiato con l'Orso d'Argento al Festival del Cinema di Berlino.
Nel 2005 gli è stato assegnato il Premio Nonino per la sua intera opera.
Nel 2012 vince il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "who with hallucinatory realism merges folk tales, history and the contemporary" (con realismo allucinatorio fonde fiabe popolari, storia e contemporaneità).





5. "Swing time" di Zadie Smith

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Zadie Smith torna a raccontare l'amicizia assoluta e inquieta tra adolescenti, il mondo dei sobborghi multiculturali, l'attrazione perturbante per coloro che sono animati da un talento e nascondono un segreto.

Nel corpo del messaggio c'era scritto solo: "Ora tutti sanno chi sei veramente". Il genere di frase che poteva aver scritto una vendicativa bambina di sette anni con una ferrea idea di giustizia. E infatti - se si può ignorare il trascorrere del tempo - era proprio così.

La loro pelle ha la stessa sfumatura di bruno, hanno lentiggini negli stessi punti e sono alte uguali.
Quel sabato mattina del 1982 non sono ancora amiche né nemiche, si rivolgono appena la parola. Eppure una forza invisibile le collega, sulla soglia della loro prima lezione di danza.
Tracey e la narratrice di questa storia sono simili, ma anche diverse. Tracey ha riccioli seducenti raccolti con nastri di raso, minigonne e un sorriso vivace. Ha un talento luminoso per la danza.
La narratrice ha intelligenza e un naso severo, una tendenza alla malinconia. Ha i piedi piatti ma un intuito anticipatore per la musica. Amiche, complici, rivali. Alla prima lezione di danza arrivano accompagnate dalle madri, che non potrebbero essere più opposte.
Obesa, vestita di strass e marchi vistosi, chiassosa ed entusiasta del talento della figlia, quella di Tracey. L'altra così bella da non avere bisogno di trucco o gioielli, forse nemmeno di sua figlia, una femminista protesa verso il salto sociale nel mondo colto e radical chic.
Malgrado le loro madri, l'amicizia tra le due ragazzine cresce, strettissima, alimentata da una competizione sotterranea. Poi di colpo finisce.
Sono diventate grandi, ognuna deve fare i conti con il proprio talento: Tracey entra in un prestigioso corpo di ballo ma la vita non si rivela così facile come era stato danzare a sette anni, la narratrice diventa assistente di una cantante famosa tirannica e magnetica.
È per seguire i capricci filantropici della star che la storia si sposta in Africa, in un territorio dove si viaggia indietro nel tempo per trovare le proprie radici e si balla, proprio come Tracey.
Zadie Smith torna a raccontare l'amicizia assoluta e inquieta tra adolescenti, il mondo dei sobborghi multiculturali, l'attrazione perturbante per coloro che sono animati da un talento e nascondono un segreto.
La danza in queste pagine diventa la scrittura stessa di Zadie Smith, che ha grazia naturale, non perde mai il ritmo e sa raccontare le ambizioni e le ingiustizie sociali, i desideri degli adolescenti e i sogni della nostra epoca.

Zadie Smith è nata a Londra nel 1975 da padre inglese e madre giamaicana.
Si è laureata alla Cambridge University. A soli 23 anni ha scritto Denti bianchi, il suo primo romanzo, pubblicato in Inghilterra nel 2000 (in Italia l'anno successivo per Mondadori) e divenuto uno straordinario caso letterario capace di suscitare l'entusiastico consenso del pubblico e della critica negli oltre venti paesi in cui è stato pubblicato.
Ha inoltre pubblicato L'uomo autografo (Mondadori, 2003), Della bellezza (2005), Cambiare idea (minimum fax, 2010), Perchè scrivere (minimum fax, 2011), NW (Mondadori, 2013) e L'ambasciata di Cambogia (Mondadori, 2015).








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