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Pasqua: tutto quello che dovremmo sapere (e non sappiamo)

Pasqua è una festa mobile, non fissa in calendario.

La sua data varia di anno in anno poiché viene calcolata secondo il calendario lunare, che presenta delle discrepanze rispetto a quello gregoriano.

Per i cattolici la Pasqua cade la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera, secondo l’antica tradizione ebraica che faceva coincidere l’inizio dell’anno religioso con il primo plenilunio dopo l’equinozio primaverile.

Fu il primo Concilio di Nicea (anno 325) a stabilire questa regola, dopo lunghe dispute fra le diverse Chiese.

La Chiesa di Roma considera il 21 marzo come data di riferimento dell’equinozio, esatta ai tempi del Concilio di Nicea, sebbene l’equinozio astronomico possa subire leggere variazioni di data.

Dunque, come calcolato dal monaco cristiano Dionigi il Piccolo (V-VI secolo), la data della Pasqua cattolica può oscillare tra il 22 marzo e il 25 aprile.

Perché si mangia l’agnello? Come è nata la tradizione delle uova di cioccolato? Come viene celebrata la più importante festività religiosa? In Russia si fa un picnic al cimitero, in Sicilia si va in processione per 24 ore, in Scandinavia ci si veste come ad Halloween.

Ecco tutto quello che dovremmo sapere (e non sappiamo) sulla Pasqua.

 

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1. Ogni religione ha la sua Pasqua

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- Perché la Pasqua cattolica cade di domenica?
La Pasqua cattolica cade sempre di domenica in quanto i Vangeli riportano che il sepolcro di Gesù venne trovato vuoto il giorno successivo al sabato.
È preceduta dai 40 giorni della Quaresima, che terminano con la Settimana Santa.
Nel tardo pomeriggio del Giovedì santo inizia il Triduo pasquale: si celebra la messa in Coena Domini (Cena del Signore) con la lavanda dei piedi in ricordo dell’ultima cena di Gesù con gli apostoli.
Il Venerdì santo si tiene la Via Crucis (via della croce) che con preghiere e meditazioni ripercorre i momenti significativi del Calvario del Signore (conta in tutto 14 stazioni).
La sera del sabato inizia la Veglia pasquale, messa solenne che prelude alla Pasqua di resurrezione.
La Pasqua è la festa più importante del calendario liturgico e celebra la resurrezione di Cristo. La data viene annunciata durante la messa dell’Epifania (6 gennaio).
Rispettivamente 40 e 50 giorni dopo Pasqua ci sono altre due importanti festività cattoliche: l’Ascensione del Signore e la Pentecoste (la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e Maria nel Cenacolo).

 

- La Pasqua ebraica è la festa del passaggio
Non celebra la resurrezione di Cristo, bensì la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto grazie a Mosè e il cammino in libertà con Dio verso la terra promessa.
La parola ebraica Pèsach significa “passaggio” (dalla terra d’Egitto alla terra di Israele, dalla schiavitù alla libertà) e “passare oltre”.
Richiama il Libro dell’Esodo, nel quale Dio, prima di sterminare i primogeniti maschi degli egiziani che tenevano in schiavitù gli ebrei, aveva loro comandato di segnare gli stipiti delle porte delle case con sangue d’agnello affinché l’angelo sterminatore “passasse oltre” dato che in quella casa non avrebbe trovato primogeniti egiziani da uccidere.

 

- Questioni di calendari
La resurrezione di Gesù è un fondamento del cristianesimo, quindi tutte le confessioni cristiane celebrano la Pasqua.
Mentre cattolici e protestanti ne calcolano la data secondo il calendario gregoriano, ortodossi e Chiese cristiane orientali usano il calendario giuliano; così le due date raramente coincidono.
Nel 2015 Papa Francesco propose di collocare la Pasqua in una data fissa comune a tutti i cristiani.

 

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2. Dal picnic al cimitero alla superfrittata: così il mondo festeggia Pasqua

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- Svezia e Finlandia
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GIOVEDÌ SANTO COME HALLOWEEN
Nei Paesi nordici la Pasqua coincide con l’avvento della primavera dopo i lunghi mesi bui dell’inverno, che alimentano credenze e tradizioni medievali.
Il Giovedì santo i bambini si truccano il viso e si travestono da streghe e, con una scopa in mano, bussano alle porte in stile Halloween sperando di ricevere dolcetti o uova. In alcune regioni sopravvive l’usanza di accendere falò per scacciare le streghe e gli spiriti maligni.

 

- Russia
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PICNIC AL CIMITERO
In Russia la mattina di Pasqua la gente fa un picnic sulle tombe dei propri morti: è una tradizione secolare pagana che rende omaggio ai defunti portando loro pietanze della festa, come le uova e il kulìch, tipico dolce pasquale.
Praticata per lo più dai laici, questa usanza è stata fermamente condannata dalla Chiesa ortodossa, che non accetta neppure l’uovo di cioccolato e gli preferisce l’uovo naturale colorato, con la buccia di cipolla, di rosso, simbolo del sangue di Cristo e della sua resurrezione.

 

- Stati Uniti
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SUI PRATI DELLA CASA BIANCA ROTOLANO LE UOVA
Il lunedì di Pasqua di ogni anno, alla Casa Bianca si rinnova la tradizione dell’Easter Egg Roll, inaugurata nel 1878 dal presidente Rutherford B. Hayes.
Si tratta della “Corsa pasquale delle uova”, che bollite e decorate vengono fatte rotolare dai bambini sui prati della Casa Bianca spingendole con un cucchiaio dal manico lungo.
Il tradizionale evento prevede addirittura la partecipazione del Presidente e della First Lady; lo scorso anno, Donald Trump e Lady Melania diedero il benvenuto a migliaia di persone dal South Portico della Casa Bianca, affiancati da un simpatico coniglio pasquale (Easter Bunny), grande quanto una persona.

 

- Francia
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OMELETTE GIGANTE
Nella cittadina di Haux, vicino a Bordeaux, a Pasquetta si prepara una frittata di 4.500 uova, da distribuire a un migliaio di persone.
L’usanza popolare si rifà al passaggio di Napoleone a Haux. Si racconta che Bonaparte, dopo aver apprezzato un’omelette locale, ne avrebbe fatta preparare una gigantesca il giorno successivo per sfamare tutti i suoi soldati.

- Spagna
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PROCESSIONE DI SCHELETRI
L’usanza più macabra è quella di Verges, villaggio medievale della Catalogna, dove il Giovedì santo si tiene la “danza della morte” (foto sotto), una processione a cui si partecipa travestiti da scheletri.

 

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3. Perché a Pasqua si mangiano le uova?

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- L’uovo, forma perfetta che reca in sé la vita, racchiude un complesso simbolismo.
I pagani consideravano il cielo e la Terra come due emisferi, che uniti formavano un uovo.
Per gli antichi egizi l’uovo era il fulcro dei quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco.
Da sempre l’uovo è simbolo di nuova vita e di rinascita, significati che il Cristianesimo rielaborò associandoli alla resurrezione di Cristo: allo stesso modo in cui il pulcino rompe il guscio e nasce da un uovo che sembrava privo di vita, Gesù fa rotolare la pietra del sepolcro, sinonimo di morte, e ne esce risorto.
Fu così che l’uovo divenne un simbolo pasquale.

 

- Fra gli antichi Persiani, i Greci e gli Egizi era tradizione scambiarsi uova di gallina per celebrare l’inizio della primavera, che in molte culture veniva considerata l’inizio dell’anno.
La tradizione di mangiare le uova a Pasqua deriva dal divieto di un tempo, per i cristiani, di consumare carne e uova nei 40 giorni del digiuno quaresimale.
Così nel giorno di Pasqua le uova ricomparivano sulla tavola in segno di festa.

 

- Nel Medioevo nacque la tradizione di creare uova artificiali in materiali preziosi (oro, argento) per lo scambio di regali fra i nobili.
Edoardo I d’Inghilterra (sul trono dal 1272 al 1307) ne commissionò circa 450 rivestite d’oro.

- Le prime uova con dentro la sorpresa furono quelle dell’orafo francese Peter Carl Fabergé, che da fine ’800 produsse uova-gioiello apribili in metalli preziosi.
Gli erano state commissionate dagli zar di Russia da regalare a Pasqua a mogli e madri.
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- A metà dell’Ottocento i maestri cioccolatieri francesi e tedeschi legarono la tradizione del regalo pasquale al cioccolato, producendo le prime uova di cioccolato piene, in quanto la pasta di allora era ancora troppo grezza e friabile per poter essere versata in uno stampo.
A fine secolo, grazie a progressi tecnologici, l’azienda dolciaria inglese Cadbury produsse il primo uovo di cioccolato cavo con sorpresa.

 

- Oggi le uova di Pasqua sono per lo più prodotti commerciali, spesso a tema, ispirati ai personaggi dei cartoni animati o alle squadre di calcio più famose.

 

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4. Processioni, carri e drammi teatrali: le usanze più curiose d’Italia

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- Trapani: dura 24 ore la Processione dei Misteri
È una delle più antiche tradizioni italiane.
Da oltre 400 anni, il Venerdì santo la Processione dei misteri rappresenta la passione e la morte di Cristo facendo sfilare per le vie 18 gruppi scultorei e due simulacri realizzati nelle botteghe artigiane locali risalenti al XVII e XVIII secolo.
La processione, di origine spagnola, inizia alle 14 del venerdì uscendo dalla chiesa barocca del Purgatorio al suono di una marcia funebre e prosegue ininterrottamente per 24 ore.
Di notte il corteo percorre gli angusti vicoli del centro storico al lume delle candele. Dopo un giorno intero si rientra nella chiesa del Purgatorio sulle note delle bande musicali.
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- Nel Palermitano i protagonisti della Pasqua sono i diavoli
A Prizzi (Palermo) la tradizione pasquale è l’Abballu di li Diavuli (il ballo dei diavoli).
La mattina di Pasqua, due diavoli mascherati vestiti di rosso si aggirano per il paese con un personaggio che rappresenta la morte, vestito di giallo, facendo scherzi ai passanti.
Nel pomeriggio i diavoli tentano di impedire che le statue di Cristo e della Madonna s’incontrino in piazza, scontrandosi fisicamente con gli angeli protettori che scortano le statue.
Ne nasce un contrasto definito appunto “ballo dei diavoli”. Alla fine, questi ultimi vengono trafitti dalle spade dagli angeli e il bene trionfa sul male.
Ad Adrano (Catania) viene invece eretto un palco con scenografie del paradiso e dell’inferno, sul quale si tiene la rappresentazione settecentesca I Diavulazzi ‘i Pasqua (I diavolazzi di Pasqua), che in 5 atti celebra la vittoria del bene sul male.
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- A Bormio si elegge il carro pasquale più bello
Quella di Bormio (Sondrio) è una tradizione che affonda le radici nei riti pagani alpini. In origine prevedeva che ciascuno dei cinque rioni storici di Bormio (Combo, Maggiore, Dossiglio, Dossorovina e Buglio) ornasse magnificamente un tenero agnellino, facendo a gara con gli altri rioni per eleggere il più bello.
Gli agnelli venivano poi benedetti nella chiesa dei santi Gervaso e Protasio.
Oggi invece questa antica tradizione ha ceduto il passo ai “Pasquali”, splendidi carri e portantine che sfilano nel centro del paese con gli abitanti in costume tradizionale.
Dopo la messa i carri vengono benedetti con gli agnelli e votati da un’apposita giuria.
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5. Perché a Pasqua si mangia l’agnello e altre curiosità

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- Perché a Pasqua si mangia l’agnello?
La tradizione affonda le radici nei riti sacrificali della Pasqua ebraica: alla vigilia prevedeva l’immolazione di un agnello, che rappresentava l’offerta sacrificale più pura.
Per i cristiani, invece, l’agnello rappresenta Gesù Cristo, definito nel Nuovo Testamento da Giovanni Battista “l’Agnello di Dio”, che si sacrifica per la redenzione dell’umanità.
In Italia l’agnello si cucina arrosto, al forno, fritto, in teglia o in salsa, in carré, cotolette, polpette e costine fritte o impanate.
Ricchissima la tradizione regionale: a Roma si mangia l’abbacchio a scottadito, a base di costolette di agnello alla brace da consumare caldissime con contorno di carciofi fritti.
A Napoli l’agnello si prepara con le uova e i piselli e si abbina al Casatiello, tipico dolce pasquale partenopeo impastato con formaggio e farina e decorato con uova sode.
Nel Marchigiano ha preso piede la tradizione dell’agnello dolce, mentre in Toscana va per la maggiore lo spezzatino.
In Sardegna si gusta la Cordula cun prisucci (la treccia con i piselli), preparata con l’intestino dell’agnello cotto nell’acqua calda con l’aggiunta di cipolla, piselli e pomodoro e di un goccio di vino bianco.
In Sicilia, il tradizionale agnello al forno viene mescolato con l’impanata pasquale ragusana, una particolare focaccia ripiena, mentre il sugo dell’agnello viene poi utilizzato come condimento per la pasta.
In Puglia, infine, si gusta l’agnello di pasta di mandorle, spesso ripieno di cioccolato.
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- In Germania la consuetudine vuole che si addobbino veri e propri “alberi di Pasqua”, decorandoli con migliaia di variopinte uova.
Nel 2007, all’albero di Pasqua dello zoo di Rostock è spettato l’onore di entrare nel Guinness dei Primati; gli erano state appese la bellezza di 76.596 uova di gallina svuotate e colorate.

 

- Chi ha mangiato più uova? In 60 secondi netti ha divorato 6 uova di cioccolato ripiene: il detentore del record è il canadese Pete Czerwinski, che l’ha stabilito l’11 aprile 2014 a Mississauga, Ontario, Canada.

 

- Qual è l’uovo più grosso? Misurava 10 metri e 39 cm d’altezza, per un peso di 7,200 kg e una circonferenza massima di 19,6 metri.
È l’uovo di cioccolato più grande mai prodotto al mondo ed è italiano, opera dell’azienda cremonese Tosca.
Per realizzarlo ci sono volute 7 tonnellate di cioccolato fondente in quanto l’uovo non presentava alcuna struttura interna di sostegno. Il capolavoro, risalente al 2011, è stato esposto al centro commerciale Le Acciaierie di Cortenuova (Bergamo).

 

- Qual è l’uovo più costoso? L’uovo più costoso della storia è stato battuto all’asta a Londra nel marzo 2012 per 7.000 sterline (poco più di 8.000 euro).
Lo ha creato William Curley, maestro cioccolatiere fra i più noti al mondo che lo ha chiamato Golden Speckled Egg (uovo maculato d’oro) in quanto realizzato con cioccolato Amadei, caramello di Muscovado, cioccolata giapponese al wasabi, olio d’oliva e bacche di ginepro, e decorato con ovetti, fiori bianchi e foglie d’oro commestibili.

 

 








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