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Scienza… “disonesta”!

In nome del progresso scientifico, molti ricercatori si sono dimostrati disposti a tutto pur di primeggiare.

Falsificando dati, mettendo a tacere i rivali, questi “pinocchio” in camice bianco ne hanno prese di scorciatoie…

Da Isaac Newton, a Trofim Lysenko a Malcolm Pearce e John Watson, sono tanti gli scienziati capaci di tutto pur di otternere fama, successo e ricchezza.

Scopriamone insieme alcuni molto famosi.

1. Trofim Lysenko e Malcolm Pearce

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  • Trofim Lysenko
    Data la scarsità di cereali di cui soffriva l’Unione Sovietica, Trofim Lysenko deve essere sembrato un salvatore.
    Negli anni Venti del Novecento affermò che esporre i cereali invernali come il frumento al freddo e all’umidità li avrebbe indotti a germogliare una volta piantati in primavera, incrementando la resa dei raccolti.
    Contrario ai principi classici della genetica, Lysenko affermava che una caratteristica acquisita da un individuo durante la sua esistenza, sarebbe stata ereditata dai discendenti.
    Ma i risultati smentirono questa teoria e il governo ne insabbiò per sempre l’insuccesso, poiché contrastava con l’ideologia politica.
    Lysenko diventò uno degli scienziati preferiti di Stalin e denunciando attivamente le idee mendeliane, contribuì alla reclusione e all’esecuzione di numerosi genetisti sovietici.
  • Malcolm Pearce
    Nel 1994, il primario di ostetricia Malcolm Pearce si distinse curando una gravidanza ectopica, condizione in cui l’embrione si annida all’esterno della cavità uterina e che può provocare la morte per dissanguamento della donna.
    Pearce assicurò che la gestante, una tale Paziente X, aveva poi dato alla luce una bella bambina.
    Il medico condusse un ulteriore studio clinico su 191 donne, affermando di averne scongiurato l’aborto grazie a terapie ormonali.
    I colleghi del St. George’s Hospital di Londra, insospettiti da tutte quelle conquiste avvenute sotto il loro naso, chiesero l’avvio di un’indagine che smentì totalmente l’esistenza sia della Paziente X che di tutte le altre 191 donne.
    Giudicato colpevole di grave inadempienza professionale dal General Medical Council, fu immediatamente licenziato.

2. Isaac Newton e Hwang Woo-Suk

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  • Isaac Newton
    Sir Isaac non amava condividere i successi scientifici.
    Dopo che Newton descrisse la legge di gravitazione universale sul primo volume del Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, il suo eclettico rivale Robert Hooke affermò che uno scambio epistolare avvenuto tra loro, aveva aiutato Newton a scoprire la gravità.
    Sir Isaac reagì facendo sparire ogni accenno a Hooke dal terzo volume del Principia, e potrebbe addirittura aver retrodatato la famosa caduta della mela, pur di risultare l’unico autore della celebre intuizione.
    Risale alla fine del 1800 la violenta contesa tra Newton e il matematico tedesco Gottfried Leibniz su chi avesse inventato il calcolo [infinitesimale].
    La Royal Society istituì una commissione d’inchiesta per risolvere la questione, ma siccome Newton ne era il presidente...fu lui a scrivere la relazione finale.
  • Hwang Woo-Suk
    Il biotecnologo sudcoreano Hwang Woo-Suk divenne un eroe nazionale all’indomani della pubblicazione su Science di due articoli sulla produzione di cellule staminali derivate da embrioni umani clonati, tecnica che avrebbe spalancato le porte alla cura di malattie e alla riparazione dei tessuti danneggiati.
    Senonché, si scoprì che le cellule staminali provenivano da ovuli prelevati da donne in cambio di circa 1000 euro e da assistenti del suo laboratorio, mentre un’indagine interna condotta dall’Università nazionale di Seul bollava le sue scoperte come un colossale raggiro. Hwang perse il posto e Science ritirò i due articoli.
    Avendo usato impropriamente una parte dei milioni di dollari stanziati per la ricerca, fu condannato per appropriazione indebita e violazione delle leggi sulla bioetica.

3. Andrew Wakefield e Charles Dawson

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  • Andrew Wakefield
    Nel 1998, la rivista medica The Lancet pubblicò uno studio sulla correlazione tra il vaccino MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia) e l’autismo nei bambini.
    Il dottor Wakefield, autore dell’articolo, invitava a sospendere le vaccinazioni.
    Ma successivi studi epidemiologici smentirono ogni collegamento. Il General Medical Council ne verificò l’idoneità professionale e definì la condotta di Wakefield “irresponsabile, fuorviante e disonesta”.
    Venne radiato dall’ordine dei medici per grave inadempienza, e il British Medical Journal portò alla luce tutti i dati che aveva manipolato.
    Nonostante ogni smentita, la diffidenza di molti genitori nei confronti del vaccino portò a un calo di somministrazioni che si tradusse in 1.000 casi di morbillo nel 2008, un numero dieci volte maggiore rispetto al 2006.
  • Charles Dawson
    All’archeologo dilettante Charles Dawson si devono decine di ritrovamenti, ma quello più celebre rimane l’Eoanthropus dawsoni, meglio conosciuto come Uomo di Piltdown.
    Presentato nel 1912 come anello mancante tra l’uomo e la scimmia, il fossile è una delle più grandi bufale archeologiche della storia.
    Oggetto di scetticismo fin dai tempi del suo ritrovamento, la verità sull’autenticità del reperto fu stabilita solo nel 1953, con l’introduzione del metodo del fluoro, una nuova tecnica di datazione chimica secondo cui il cranio risaliva a soli 600 anni prima, mentre la mandibola apparteneva a un orangutan.
    Non sappiamo se Dawson abbia contraffatto personalmente il fossile, ma è certo che inventò oltre 38 ritrovamenti e rimane tra i maggiori sospettati.

4. John Watson e Jan Hendrik Schön

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  • John Watson
    Non si ricorda per una truffa ma per un esperimento noto come “Little Albert” che oggi sarebbe considerato immorale.
    Lo psicologo statunitense Watson, ispirato dagli esperimenti di Pavlov sul riflesso condizionato (in cui il cane salivava al suono di una campanella), studiò la possibilità di insegnare ai bambini a temere qualcosa di cui normalmente non avrebbero avuto paura.
    Nel 1920, presso la John Hopkins University, Watson presentò un bimbo di nove mesi a cui veniva mostrato un topo da laboratorio, con cui all’inizio era felice di giocare.
    Ogni volta che il topo entrava in scena, Watson produceva un forte rumore, spaventando il bambino. Presto il piccolo sviluppò la fobia per gli animali con il pelo.
    La storia del piccolo Albert compare spesso nei libri di testo ma non sappiamo se la paura gli sia rimasta, dato che morì di idrocefalo a soli 5 anni.
  • Jan Hendrik Schön
    Tra il 1998 e il 2001, Jan Hendrik Schön ha pubblicato oltre 70 articoli accademici.
    La sua ricerca avrebbe rivoluzionato l’intera industria dei circuiti elettronici, che sarebbero stati fabbricati non più a base di silicio, bensì utilizzando molecole organiche, arrivando persino a “coltivare” i computer.
    Per fortuna, i colleghi di Schön si sono accorti che in alcune pubblicazioni i grafici erano stati duplicati e, grazie a un’indagine richiesta dai suoi collaboratori dei Bell Labs, si è scoperto che aveva falsificato la ricerca.
    Science e Nature hanno ritirato 15 articoli, mentre all’Università di Costanza, dove Schön ha conseguito il dottorato in fisica, un professore ha definito lo scandalo “la maggiore frode scientifica degli ultimi 50 anni”.





5. Bogdanov Brothers e Chen Jin

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  • Bogdanov Brothers
    Volti noti della televisione francese negli anni ‘80, successivamente i gemelli Igor e Grichka Bogdanov hanno studiato fisica l’uno e matematica l’altro, scrivendo articoli teorici sul Big Bang e attirando su di sé l’attenzione mondiale nel 2002, quando si è diffuso il sospetto che i loro scritti fossero “falsi” molto ben congegnati.
    Mentre da un lato gli scienziati bollavano il loro lavoro come un ammasso di paroloni alla moda, i mass media insinuavano che la fisica teorica fosse diventata troppo astratta, dal momento che neppure gli esperti sapevano distinguere il vero dal falso.
    Alla fine, il Centro Nazionale Di Ricerca Scientifica francese ha esaminato le loro tesi di dottorato, definendole “prive di valore”.
    Pare inoltre che i gemelli abbiano cercato di salvare la faccia adducendo la collaborazione con istituti e partner inventati.
  • Chen Jin
    Un giovane scienziato informatico di talento rientra dagli Stati Uniti per sviluppare in patria il primo microchip a segnale digitale completamente cinese.
    Sviluppando una tecnologia “autoctona”, la Cina avrebbe smesso di dipendere dall’elettronica straniera e non sarebbe più stata accusata di limitarsi a copiare le innovazioni occidentali.
    Capace di impartire oltre 200 milioni di istruzioni al secondo, il processore “Hanxin” era destinato a macchine fotografiche e telefoni cellulari ed è stato presentato ai media nel 2003. Ma nel 2006, la carriera di Chen era già finita.
    Una discussione avviata in un forum ha fatto scattare un’inchiesta che ha messo in luce la manipolazione della ricerca e lo scienziato è stato licenziato.
    Chen non aveva fatto altro che prendere un processore Motorola e sostituirne il nome con “Hanxin”.








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