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Come sedurre il tuo partner usando la scienza

Sedurre deriva dal latino “se-ducere”, ovvero “condurre/portare a sé” qualcuno.

Sedurre è un’arte, che ci insegna come impiegare le nostre “armi” (corpo, voce, mente … ) per attrarre ed affascinare gli altri.

Il filosofo francese, Jean Baudrillard, definiva così la seduzione:
“la seduzione non si basa sul desiderio o sull’attrazione: tutto questo è volgare meccanica e fisica carnale, nulla di interessante. Certo, il fascino della seduzione passa attraverso l’attrattiva del sesso. Ma, propriamente, vi passa attraverso, la trascende. Per la seduzione, infatti, il desiderio non è un fine, ma un’ipotetica posta in gioco. Anzi, più precisamente, la posta in gioco è provocare e deludere il desiderio, la cui unica verità è brillare e restare deluso.”

Oggi vedremo come sedurre il tuo partner usando la scienza: le cose da sapere per aumentare le possibilità di successo con l’altro sesso, dal primo sguardo al primo appuntamento, fino alla camere da letto e oltre…

1. Come scocca la scintilla

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Un quinto di secondo: questo è l'arco di tempo che basta a far scattare il colpo di fulmine.

Lo sostiene una ricerca dell'università americana di Syracuse che, utilizzando la risonanza magnetica, ha evidenziato come in questo processo siano coinvolte ben 12 differenti aree cerebrali che stimolano il rilascio nel corpo di alcune sostanze.

Si tratta di ossitocina, dopamina e adrenalina, un cocktail che provoca un’esaltante sensazione di euforia, benessere ed eccitazione. In sintesi, l'attrazione verso il partner.

Ma quali sono i criteri per cui noi proviamo interesse per un altro? Secondo la psicologa americana Jennifer Kim dell'Università dell'lllinois i fattori che entrano in gioco sono quattro, disposti a piramide, e più questi sono presenti simultaneamente più l’attrazione che ne scaturisce è forte:

  1. La base di questa piramide è la salute, cioè la condizione fisica della persona che ci ha colpito.
  2. Al secondo gradino troviamo, invece, il suo “status sociale”, ossia l'atteggiamento, la sicurezza di sé e tutti quegli elementi che fanno capire la sua situazione economica e le capacità intellettive.
    Salute e status sociale rappresentano la parte più primitiva, istintiva e profonda del nostro interesse perché, in sostanza, ci danno le garanzie che l'altro possa occuparsi della prole.
    Secondo gli psicologi, non c'è da stupirsi che queste garanzie siano così importanti a livello inconscio visto che la nostra specie è quella con il più alto tasso di morte da parto e richiede lunghe e onerose cure parentali da parte di entrambi i genitori.
  3. A seguire, poi, entrano in gioco le emozioni che l'altra persona suscita in noi (si parla di attrazione emozionale): l'essere a nostro agio, provare fiducia e sentirsi tranquilli, unitamente a una piccola dose di mistero (che ha sempre una forte connotazione attrattiva) stimolano il nostro cervello e, in particolare, il lobo frontale, a elaborare una costruzione logica delle emozioni e delle sensazioni che l'altro ci trasmette.
  4. Il tutto per arrivare all’ultimo gradino, l’attrazione logica, ossia il giudizio finale sulia persona.

 

Lui guarda e lei ascolta... L'attrazione è differente nei due sessi. Si dice, infatti, che la donna si innamora soprattutto con l'udito, perché deve contestualizzare l'immagine erotica con la conoscenza dell'altra persona e ha bisogno di sapere chi è l'uomo che ha di fronte.

Lui, invece, si innamora prima di tutto con la vista e stabilisce la piacevolezza di una donna secondo parametri ben precisi, insiti nella sua natura animale. Non a caso, le aree cerebrali che codificano per le forme attraenti sono più attive nell'uomo, come ha evidenziato l'uso della risonanza magnetica.

Le preferenze maschili sono ancestrali e legate alla riproduttività, per cui giovinezza e salute sono le caratteristiche preferite perché collegate a una maggiore fertilità della donna.

Uno studio dell'Università inglese di Stirling ha rivelato, inoltre, che il maschio è sessualmente attratto da forme del corpo femminile armoniche e proporzionate, nonché dalle curve in quanto sinonimo di buona qualità genetica e salute.

Secondo diversi studi, esiste anche un rapporto ottimale tra le misure di queste curve: in particolare, il rapporto tra i fianchi e la vita deve essere prossimo a 0,67 (la vita, cioè, dovrebbe essere i due terzi dei fianchi).

In queste parti del corpo, infatti, si accumulano riserve di grasso dipendenti dagli ormoni prodotti dalle ovaie che garantiscono alla madre di sostenere il peso di gravidanza e allattamento.

Altre ricerche, inoltre, mettendo in relazione il rapporto vita-fianchi con la fertilità, hanno dimostrato che più ci si scosta dal valore di 0,67 (sia per magrezza sia per problemi di sovrappeso), più la probabilità di procreare verrebbe meno. Le donne, per contro, non hanno lo stesso interesse per le armonie.

Anzi, in genere prediligono volti e corpi particolarmente mascolini perché segno di forza, di maggior testosterone e di geni sani. Uno studio dell'università scozzese di St. Andrew ha tuttavia svelato che questa preferenza dipende dal ciclo mestruale.

Quando la donna è fertile, infatti, è attratta dall'uomo "maschio", mentre fuori dal periodo estrogeno apprezzerebbe maggiormente visi più delicati e aggraziati.

2. Questione di naso

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L’odore conta e molto, ritengono gli scienziati, soprattutto per le donne perché l'olfatto è legato agli ormoni femminili ed è veicolo di informazioni sul potenziale riproduttivo del maschio.

Una ricerca dell’Università di Praga, infatti, ha dimostrato durante un esperimento che le donne valutano appetibile l'odore, anche se forte, di maschi con personalità dominante, perché considerati più prolifici, ma che tale interesse svanisce al di fuori del periodo fertile.

Le esalazioni attivano la parte più primitiva e arcaica del nostro cervello, ossia il sistema limbico, dove risiedono l'amigdala, che governa le emozioni, e l’ipotalamo, che controlla il sistema neuroendocrino deputato al rilascio di ormoni.

Per questo i segnali che arrivano al sistema olfattivo durante un corteggiamento sono un richiamo così istintivo, intenso e addirittura prioritario rispetto ad altri stimoli sensoriali.

L'olfatto è basilare in tutto il regno animale dove a giocare un ruolo cruciale nell’invio di segnali chimici agli individui della stessa specie sono alcune sostanze non odorose: i feromoni.

Questi vengono captati dall’organo vomero nasale (detto anche organo di Jacobson) che a sua volta stimola reazioni differenti tra cui l'interesse sessuale. L’essere umano possiede questo organo allo stato fetale e successivamente esso si atrofizza in modo variabile da individuo a individuo, più nell’uomo che nella donna.

Si può dire, quindi, che esiste sicuramente un qualche passaggio di segnale chimico anche nella nostra specie ma, a oggi, l’unica dimostrazione scientificamente dimostrata di ciò, è che il ciclo mestruale di donne che vivono insieme tende a sincronizzarsi (McClintock effect, dal nome della psicologa dell'Università di Chicago che negli anni Settanta, per prima, fece studi in merito).

3. Il fascino della simmetria

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La simmetria del viso è considerata un segno di bellezza e senza rendercene conto, quando osserviamo una persona, compariamo costantemente i due lati del suo volto. Perché?

Secondo il biologo Randy Thornhill avere un volto simmetrico è segno di salute e della presenza di ottimi geni per la riproduzione, geni che si tramanderanno ai figli i quali avranno, quindi, maggiori possibilità di sopravvivenza.

Questo comportamento inconscio e ancestrale è presente in tutto il regno animale, dagli insetti fino agli esseri umani.

L’asimmetria, infatti, è considerata una condizione innaturale che potrebbe essere l’espressione di un'infezione o della presenza di parassiti, mentre simmetria e bellezza sono una garanzia, un indicatore affidabile di funzionalità del fenotipo.

Per confermare questa teoria, nel corso di diversi test, sono state mostrate a un certo campione di persone due foto dello stesso individuo, una reale e una alterata in cui il viso risultava più simmetrico.

Dovendo dare una preferenza la maggior parte degli intervistati sceglieva quest’uitima. Il risultato è stato ancora più netto in uno studio di Anthony Little, psicologo evolutivo dell’Università di Stirling, condotto sui membri di una tribù tanzaniana.

Il motivo, secondo lo studioso, è da ricercarsi nel fatto che in Africa infezioni e malattie sono più diffuse e quindi, per contro, c’è una maggior attenzione ai segni della bellezza in quanto sinonimo di salute, di forza del sistema immunitario e di un buono sviluppo.

Secondo i neuroscienziati esiste un'apposita zona della corteccia cerebrale, e precisamente nel lobo temporale, specializzata nel riconoscimento dell'aspetto dei volti. È la cosiddetta "area fusiforme della faccia” (FFA) che sarebbe deputata non solo a identificare i visi già noti, ma anche a distinguere quelli simmetrici da quelli asimmetrici.

In generale, comunque, tra uomini e donne ci sono differenze di interpretazione su cosa sia più o meno attraente, scelte che vanno al di là del gusto personale. Spesso, vengono ritenuti piacevoli i dettagli del volto che sottolineano da un lato la mascolinità e dall’altro la femminilità di un individuo, cioè il dimorfismo sessuale.

Grandi occhi, mento piccolo e zigomi alti sono, di solito, i caratteri più riconosciuti e apprezzati nel volto femminile, mentre sopracciglia marcate, mento di grandi dimensioni e guance larghe sono quelli maschili per eccellenza.

Uno studio dell'Università della California sostiene addirittura che esistano proporzioni precise per un viso femminile perfetto e che tali valori risultino dai rapporti medi tra le distanze occhi-bocca-viso.

In particolare, secondo gli autori del lavoro, la distanza verticale tra gli occhi e la bocca dovrebbe essere il 36 per cento della lunghezza del volto, mentre la distanza orizzontale tra gli occhi dovrebbe essere il 46 per cento della larghezza del viso.

4. Conquistati da una voce e strane somiglianze

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  • Conquistati da una voce e strane somiglianze
    Capita talvolta di sentirsi ammaliati dalla voce di uno sconosciuto dell'altro sesso, magari al telefono, senza poterlo vedere.
    Ma da che cosa dipende questo tipo di attrazione puramente uditiva?
    Secondo uno studio dell'University College di Londra, nel nostro cervello si forma una precisa corrispondenza tra la voce e l'immagine della persona a cui appartiene. Tono, spaziatura e qualità della voce, infatti, darebbero indicazioni precise sulla struttura del corpo, sull'altezza e sulla personalità.
    Alla fine della ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Plos One, è emerso che gli uomini preferivano voci femminili più sospirate, con un tono più alto e spaziatura ampia, caratteristiche che farebbero pensare a una donna minuta e magra, bisognosa di protezione.
    Per contro, invece, le donne hanno dimostrato di preferire voci dai tono più basso e profondo, sicuro di sé ma dolce e caldo, con poca aggressività, che danno l'idea di un uomo alto e dal torace ampio. Un uomo vincente, insomma, protettivo e ricco di testosterone.
    E non sarà un caso che, inconsciamente, tendiamo a cambiare la nostra voce in presenza di qualcuno che ci piace assumendo un tono più acuto, se siamo femmine, e più basso se siamo maschi.
    Lo stesso tono è peraltro influenzato dagli ormoni: lo conferma uno studio condotto dalla State University of New York e pubblicato sulla rivista Evolution and Human Behovior. La ricerca ha evidenziato, infatti, che le voci delle stesse donne erano recepite dagli uomini partecipanti al test come più attraenti se registrate durante i picchi di fertilità.
  • Strane somiglianze
    Anche nella scelta del partner la famiglia di provenienza ha un suo peso.
    Secondo il sessuologo americano John Money, infatti, sia per lui sia per lei esiste una sorta di "mappa dell'amore" che, sulla base delle esperienze vissute durante l'infanzia e l'adolescenza, spinge le persone verso un determinato partner.
    Già dai cinque anni, dicono gli esperti, il bambino si costruisce una sua visione personale dell'amore determinata dal comportamento dei genitori e degli altri adulti di riferimento.
    Questo schema mentale può condizionare l'idea, una volta adulti, di cosa sia bello, eccitante o sgradevole. Diversi sono gli studi che confermerebbero questa teoria.
    Un team di psicologi dell'Università di St. Andrews, per esempio, ha scoperto che le persone tendono a scegliere dei partner con lo stesso colore degli occhi e dei capelli del genitore di sesso opposto, mentre la ricercatrice Martha McClintock dell'Università di Chicago, ha riscontrato come fra tanti odori di sudore maschile le donne preferiscano, senza saperlo, quello del proprio padre.
    Anche lo psicologo cognitivo David Perrett, mostrando in un esperimento ad alcuni studenti diverse fotografie di persone del sesso opposto tra cui scegliere, ha osservato come essi optassero per il loro stesso ritratto, manipolato con un apposito programma per renderlo irriconoscibile, trasformato nel sesso opposto.
    Secondo lo studioso il nostro viso risulta più attraente perché in esso riconosciamo alcuni tratti somatici dei nostri genitori.





5. La perdita del desiderio e l'amore nel piatto

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  • La perdita del desiderio
    La perdita del desiderio è in prima battuta coilegata a una componente fisica-fisiologica, cioè alla quantità di testosterone che varia con l'età e in funzione al proprio stile di vita, ma anche l'aumento dello stress e degli impegni lavorativi hanno un peso notevole.
    Inoltre, oggi, sembra esserci un nuovo insidioso pericolo per la libido della coppia: la tecnologia e in particolare Internet e i social network.
    Secondo una recente ricerca pubblicata sul Journal of American Medical Association, infatti, l'utilizzo eccessivo di tali strumenti, che provoca distacco dalla realtà e dalla vita di coppia, è sempre più frequente e riguarderebbe il 33 per cento delle donne americane e il 16 per cento degli uomini.
    Un dato preoccupante, confermato nel nostro Paese da un'indagine condotta dalla Net dipendenza Onlus, una società che si occupa di dipendenza da apparecchi elettronici, secondo la quale lo stress indotto dalle tecnologie digitali e la conseguente perdita di interesse sessuale colpisce circa 2 milioni di italiani.
    I sessuologi, inoltre, sostengono che quando una coppia lamenta un significativo calo del desiderio è necessario innanzitutto spingerla a riprendere ad avere rapporti perché questo provoca un naturale aumento del testosterone e quindi del desiderio stesso.
    Un ulteriore aiuto per riaccendere la passione può venire dalla letture, erotica e non, e dai sex toys.
    Secondo alcuni psicoterapeuti, infatti, leggere insieme ad alta voce permette da un lato di fantasticare, attraverso il linguaggio erotico e, dall'altro, di accrescere l’intimità di coppia.
    Una ricerca del Centro per la Promozione della Salute Sessuale dell'Università americana dell'Indiana, inoltre, ha attestato che questi oggetti, il cui commercio è in netta crescita, aumentano l'eccitazione, contrastano l’anorgasmia (incapacità a provare l’orgasmo), migliorano il rapporto con la sessualità e la comunicazione all’interno della coppia.
    I sextoys, in sostanza, stimolano la fantasia che a detta degli esperti sul tema rappresenta il motore della macchina del desiderio
  • L'amore nel piatto
    Una ricerca canadese dell'University of Guelph dell'Ontano, incrociando i dati provenienti da diversi studi, confermerebbe l'esistenza di alimenti "amici del sesso".
    Tra questi, alcuni avrebbero effetto sull'aumento del desiderio e altri migliorerebbero la funzionalità sessuale.
    Condizionano la libido, per esempio, il cacao (consumarne 50 grammi al giorno migliora la circolazione del 10 per cento, grazie ai bioflavonoidi che contiene), l'aglio, l'alloro e lo zenzero.
    Sono un toccasana a letto, invece, lo zafferano (che aumenterebbe la frequenza delle erezioni), il ginseng peruviano (con il suo potere energizzante che attiva gli spermatozoi), il peperoncino (che agisce da vasodilatatore), gli asparagi e le banane ricchi di potassio, vitamine B e altri principi che stimolano la produzione di testosterone. Altri alimenti, come le ostriche, hanno semplicemente il potere di richiamare la forma degli organi sessuali accendendo le fantasie.
    In realtà, l'unico alimento il cui effetto afrodisiaco sia stato scientificamente provato è la polenta. Almeno per quanto riguarda i ratti.
    Uno studio ha verificato, infatti, come l'assenza in questo cibo di triptofano, un amminoacido essenziale, blocchi la produzione di serotonina, che inibisce gli stimoli eccitatori, e generi nei roditori, alimentati solo a polenta per un certo intervallo di tempo, un'ipersessualità con un aumento effettivo di copule e monte da parte dei maschi verso ogni soggetto, sia dell'altro sesso sia del proprio.








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