10 curiosità da incubo: le fobie più improbabili

Le fobie, o paure irrazionali, sono un fenomeno complesso e variegato che può manifestarsi in molte forme diverse.

Mentre molti di noi possono essere familiari con le fobie comuni come l’aracnofobia (paura dei ragni) o l’acrophobia (paura delle altezze), esistono anche fobie molto più insolite e sorprendenti che sfidano le nostre concezioni tradizionali di cosa possa causare ansia.

Con il sostegno adeguato e, se necessario, l’assistenza di professionisti della salute mentale, molte persone possono imparare a gestire le proprie fobie e a vivere una vita più piena e soddisfacente.

Ecco un’occhiata a alcune delle fobie più improbabili e stravaganti che hanno afflitto o affliggono ancora un piccolo, ma coraggioso, gruppo di individui.

1. Koumpounofobia e cromatofobia

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- Koumpounofobia: la paura dei bottoni
Esistono nel mondo paure più o meno strane che scattano ogni volta che ci si trova di fronte ad oggetti o a situazioni particolari.
L’origine di queste paure è da legare a fatti personali e traumatici che spesso risalgono all’infanzia. Ma quali sono quindi le FOBIE più assurde?
Partiamo con la koumpounofobia, ovvero la paura dei bottoni. Chi avrebbe mai detto che un oggetto così innocuo e così comune come il bottone potesse far tanta paura?

Qualcuno potrebbe addirittura sorridere, eppure questa fobia in apparenza immotivata rischia di rendere le cose parecchio complicate.
Chi soffre di koumpounofobia non può toccare i bottoni, non può vederli, non può averli sui vestiti e non può vederli addosso alle altre persone.
La paura dei bottoni è molto diffusa tra i più piccoli ed è da attribuire alla preoccupazione dei genitori di vedere i loro figli inghiottirne uno o di vederli soffocare.
Spesso questa fobia rimane anche da adulti, è legata ad un bisogno eccessivo di controllo e può causare senso di disgusto e di affanno.

 

- Cromatofobia: la paura dei colori
Sarebbe impossibile immaginare un mondo senza colori. Eppure chi soffre di cromatofobia vorrebbe vedere tutto in bianco e nero dal momento che i colori sono causa di dolore e sofferenza.
Come tutte le altre fobie, anche questa nasce dall’associazione di un colore con un fatto traumatico. Di solito questa paura si sviluppa quando si ha a che fare con colori forti e accesi.

Si può aver paura di tutti i colori o di un colore in particolare. Ad esempio chi ha paura del giallo (la xantofobia, derivante dal greco xanto che vuol dire appunto giallo) non può vedere nessun oggetto di quel colore.
Sembrerebbe inoltre che in molte culture e tradizioni il giallo sia un colore legato alla sfortuna e alla cattiva sorte. Chi soffre di cromatofobia ha generalmente per sintomi forte ansia, tachicardia e panico irrazionale.

2. Kenofobia e omfalofobia

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- Kenofobia: la paura degli spazi vuoti
Vi è mai successo di trovarvi in mezzo ad un grande spazio vuoto e subito dopo di esservi sentiti a disagio e particolarmente ansiosi?
Questo potrebbe essere un tipico caso di kenofobia, una delle fobie più diffuse nel mondo.
Chi ha paura degli spazi vuoti non affollati prova un forte senso di angoscia e turbamento, e non importa se ci si trova in mezzo a un’enorme prateria o in una stanza vuota, perché il senso di ansia e paura potrebbe essere lo stesso.

Si può così aver paura di volare in aereo ma anche di sporgersi da un balcone. Anche in questo caso le cause vanno ricercate in traumi vissuti durante l’infanzia.
I sintomi di chi soffre di questa paura sono diversi e a seconda della persona possono essere più o meno gravi: panico, battito accelerato, senso di soffocamento, vertigini, nausea e mal di testa.
La paura del vuoto in certi casi può essere intesa anche in senso metaforico: il vuoto dell’anima genera una profonda solitudine e nasce dal timore di non saper affrontare una situazione particolare.

 

- Omfalofobia: la paura dell’ombelico
Che sensazioni provate quando vi trovate a guardare il vostro ombelico o quello degli altri? Vi è totalmente indifferente o provate un forte senso di disgusto e fastidio?
Bene, se avete paura di toccarlo e guardarlo potreste essere affetti da omfalofobia.
C’è chi ha paura del contatto diretto con quella parte del corpo, chi si agita anche solo guardandolo, chi ha l’ombelico dolorante e chi prova ansia e panico quando si lava o si fa il bagno.

Tale disturbo può creare seri problemi soprattutto per quanto riguarda la sfera affettiva e sentimentale. Provate ad esempio ad immaginare una giovane madre affetta da questa fobia che ha difficoltà a medicare l’ombelico del figlio appena nato.
I sintomi sono differenti in base alla gravità del disturbo, però generalmente chi ne soffre prova un forte senso di disgusto e di disagio quando si lava, quando guarda un piercing all’ombelico o quando si trova a frequentare luoghi con gente svestita come in spiaggia o in piscina.
Le cause possono variare a seconda dei casi, e sono soprattutto legate a fatti dolorosi avvenuti durante la nascita, oppure sono da associare alla paura di separarsi dalla madre o dalla famiglia.

3. Pogonofobia e numerofobia

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- Pogonofobia: la paura della barba
La paura della barba e dei baffi è sicuramente tra i disturbi psichici più assurdi di cui soffre l’uomo, ma è anche tra i più diffusi al mondo.
L’insana fobia nei confronti di un volto barbuto può dipendere da molti fattori: dalla presunta mancanza di igiene alla paura per i personaggi cattivi dei cartoni animati e delle favole per bambini (pensate ad esempio a Barbablù o al Mangiafuoco di Pinocchio).
Inoltre molti psicologi hanno notato come questa fobia si sia diffusa in modo notevole negli ultimi anni collegando la pogonofobia alla paura per i terroristi islamici caratterizzati appunto dalla barba folta. Pare comunque che la barba non stia proprio simpatica a tutti. Disprezzata da molti personaggi storici famosi come Walt Disney, bandita da certi luoghi di lavoro e oggetto di critica per motivi culturali ed estetici, la barba è da sempre stata accostata a persone trasandate, sporche, cattive e pericolose.

 

- Numerofobia: la paura dei numeri
Sapevate che nel mondo c’è gente che ha paura dei numeri e della matematica? Sembra uno scherzo ma in realtà si tratta di una patologia molto diffusa. La paura irrazionale nei confronti dei numeri provoca un forte senso di ansia e può seriamente compromettere la vita di chi ne soffre.
Evitare i numeri è praticamente impossibile dato che sono presenti ovunque nel nostro quotidiano, e questo costringe tutti quelli affetti da tale disturbo a chiudersi in casa e ad isolarsi dal mondo.
Questa fobia può presentarsi per vari motivi, traumi infantili o vere e proprie esperienze negative con la matematica e l’aritmetica. L’insicurezza e la paura di sbagliare i calcoli possono generare stati di ansia e forte disagio nel numerofobico. C’è chi ha paura di un numero specifico come ad esempio il 17, il 13 o il 666, numeri legati alla sfortuna e alle credenze religiose.

4. Tripofobia e ambulofobia

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- Tripofobia: la paura dei buchi
Se vi è mai capitato di terrorizzarvi alla vista di oggetti con buchi e cavità allora siete tripofobici.
Chi soffre di questo disturbo prova un senso di avversione e paura incontrollabile appena vede ad esempio un alveare, un abito con fantasie a pois o una spugna da bagno.
Insomma, tutto ciò che ha buchi, fori e protuberanze può spaventare da morire e causare reazioni imprevedibili. Più buchi ci sono e più forte è la paura.

Si tratta di una patologia davvero diffusa, eppure se ne sa molto poco ed è oggetto di studio a livello internazionale.
Gli studiosi tendono a distinguere la fobia dalla paura: se la fobia è un terrore eccessivo nei confronti di qualcosa di realmente innocuo e che non provoca danni fisici, la paura è invece una reazione normale e istintiva che nasce di fronte a un pericolo o a qualcosa di minaccioso.
A questo punto perché il tripofobico ha paura dei buchi? Forse si tratta di un meccanismo istintivo di difesa verso qualcosa che richiama le squame dei serpenti, le malattie infettive o i nascondigli di animali pericolosi.

 

- Ambulofobia: la paura di camminare
Anche se è una fobia poco comune, l’ambulofobia è una patologia molto particolare e limitante.
Chi ne soffre ha il terrore irrazionale di camminare o meglio ha paura di cadere e per questo evita di muovere le gambe per spostarsi.
Si tratta di una fobia diffusa soprattutto tra le persone di una certa età, anche se può soffrirne chiunque.

Dopo aver camminato senza alcun problema per tutta la vita, può succedere che un individuo a seguito di una operazione, di una caduta o di un terribile incidente possa provare una forte insicurezza, tale da impedirgli di muoversi a meno che non lo faccia con l’aiuto ad esempio di un bastone o di un qualsiasi supporto.
C’è chi ha paura di camminare su qualsiasi tipo di superficie o chi si sente talmente vulnerabile e insicuro da non allontanarsi mai da casa.




5. Cherofobia e nomofobia

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- Cherofobia: la paura della felicità
Se parliamo di Cherofobia a molti di voi verrà in mente il titolo di qualche tormentone musicale famoso uscito qualche anno fa.
Ma che cos’è veramente la paura della felicità e perché la si dovrebbe temere? Nel mondo ci sono persone che hanno paura di essere felici e di vivere emozioni intense.
Provare gioia ed entusiasmo può essere visto come momento di debolezza e di vulnerabilità. Il cherofobico tende a difendersi da queste emozioni.

Chi soffre di questo disturbo vede la felicità come una minaccia e questo può causare stati di ansia e di agitazione. Il procedimento logico che viene fatto è questo: se sei felice stai attento perché potresti soffrire molto presto.
Il cherofobico ha paura che la propria felicità possa prima o poi finire, pertanto rinuncia a viverla, evita di partecipare ad eventi piacevoli, prova ansia in mezzo alla gente e ha un atteggiamento negativo e pessimistico nei confronti della vita e delle emozioni.
Traumi infantili, umiliazioni ed eventi dolorosi sono tra le principali cause di questa patologia. Proprio per questo la cherofobia diventa un meccanismo di difesa nei confronti di qualcosa che prima o poi potrebbe far male.

 

- Nomofobia: la paura di rimanere sconnessi
La verità è che senza telefono non ci sappiamo stare. Lo smartphone fa ormai parte della nostra vita quotidiana e privarcene ci sembrerebbe davvero strano, se non impensabile.
Ma nel mondo c’è qualcuno che non può proprio farne a meno.
Stiamo parlando delle persone affette da nomofobia, che oltre ad essere considerata una delle fobie più strane e assurde di sempre è da molti ritenuta la paura del ventunesimo secolo.

La nomofobia (dall’inglese no mobile phone phobia) non è altro che la paura di rimanere senza connessione internet.
Qualcuno magari sorriderà, eppure abbiamo a che fare con una paura figlia dei nostri tempi: la vera paura non è tanto quella di perdere lo smartphone o di romperlo, quanto il non riuscire più a connettersi col resto del mondo.
Se il telefono è scarico o non riesce a connettersi alla rete può succedere che il nomofobico possa vivere stati d’ansia e di forte agitazione. Senza internet chi soffre di questo disturbo rischia di sentirsi solo e tagliato fuori dal mondo. Abbiamo a che fare con una vera e propria sindrome di disconnessione.








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