10 curiosità scientifiche: fatti su scienza e tecnologia che forse non hai mai sentito prima

La scienza e la tecnologia ci circondano ogni giorno, plasmando il nostro mondo in modi sorprendenti e spesso inaspettati.

Tuttavia, dietro le scoperte più famose ci sono una miriade di fatti meno conosciuti che aggiungono fascino al panorama scientifico.

Esploriamo insieme dieci curiosità scientifiche che potrebbero sorprenderti e affascinarti e che, forse, non hai mai sentito prima.

1. I dinosauri esistono ancora? Il primo robot della storia era italiano?

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- I dinosauri esistono ancora?
Quando pensiamo ai dinosauri ci immaginiamo rettili enormi e feroci appartenenti a un’epoca ormai passata.
Apparsi per la prima volta sulla terra circa 230 milioni di anni fa, hanno dominato il pianeta fino a quando un grande evento catastrofico non ha portato alla loro definitiva estinzione.
Eppure gli studiosi di paleontologia affermano che i dinosauri non sono scomparsi. A quanto pare, oggi ne esistono ancora 10 mila specie diverse e vivono in forma di uccelli.

Alcuni studiosi inglesi hanno affermato che gli uccelli sono il solo gruppo di dinosauri che è sopravvissuto all’estinzione e che ha continuato ad evolversi nel tempo.
Al contrario dei dinosauri più grandi, quelli più piccoli sono riusciti a rimanere in vita, a trovare il cibo e ad adattarsi ai cambiamenti ambientali e climatici.
Visto che gli uccelli moderni sono a tutti gli effetti dinosauri ancora viventi, pensate a questo la prossima volta che vi troverete di fronte a un piccione!

 

- Il primo robot della storia era italiano?
Sapevate che il primo robot della storia è stato inventato nel 1500 ed era italiano?
Riconosciuto ovunque come genio assoluto sia come pittore che come inventore, Leonardo Da Vinci sembra avesse fatto numerose ricerche sull’anatomia che gli furono poi di ispirazione per la realizzazione di un cavaliere “robot”.
Nel 1950 alcuni studiosi hanno provato a realizzare il robot di Leonardo seguendo fedelmente le istruzioni che l’artista rinascimentale aveva appuntato sui suoi fogli.

Il risultato fu straordinario: il robot costruito funzionava perfettamente! Si trattava di un soldato con addosso un’armatura medievale in grado di alzarsi in piedi, muovere le braccia e girare la testa.
I movimenti erano possibili grazie a corde, cinghie e carrucole. Per realizzare i robot di oggi molti scienziati continuano a prendere ispirazione dai modelli di Leonardo, che è considerato a tutti gli effetti il padre della robotica!

2. Dove sono nati i fuochi artificiali? Il primo videogame della storia?

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- Sei sicuro di sapere dove sono nati i fuochi artificiali?
Molti di voi forse sapranno che i fuochi artificiali nascono in oriente, quasi sicuramente in Cina, in seguito a un’invenzione: la polvere da sparo.
Ma pochi di voi sapranno, invece, che questi fuochi sono nati in cucina! Ascoltate bene questa curiosissima storia.
Circa 2000 anni fa un cuoco intento a preparare una gustosa pietanza mescolò per sbaglio zolfo, carbone e nitrato di potassio, ingredienti che potete facilmente trovare in una normale cucina.

Il nitrato di potassio tra l’altro è conosciuto anche con il nome di salnitro e in passato veniva usato spesso per conservare il cibo. Quando il cuoco riscaldò e mescolò insieme i tre ingredienti, venne fuori un’esplosione pazzesca!
La sostanza creata era sostanzialmente quella che oggi chiamiamo comunemente polvere da sparo. Sembra poi che il cuoco avesse messo questo composto dentro una canna di bambù, quindi il botto deve essere stato davvero grande!
Quando la prossima volta vi capiterà di meravigliarvi e di stupirvi mentre assistete ad uno spettacolo di fuochi d’artificio, ricordatevi che la loro scoperta è stata assolutamente casuale.

 

- Il primo videogame della storia
Sapete quando è nato il primo videogioco della storia e come si chiamava?
Questa è una curiosità molto interessante, e per cercare la risposta dobbiamo tornare indietro nel tempo, precisamente a Cambridge, in Inghilterra, nel 1952.
Senza volerlo, il laureando Alexander S. Douglas inventò OXO, il primo videogioco: si trattava fondamentalmente di una trasposizione su schermo del tris, il gioco nel quale si vince mettendo in fila 3 cerchi o 3 X su una griglia composta da 9 quadrati.

Eppure lo scopo principale di OXO non era affatto divertire e intrattenere giocando, ma si trattava della tesi universitaria di Douglas.
Per la creazione del software venne usato EDSAC, uno dei primi computer della storia, che era grande quanto un’intera stanza!
Per assistere alla nascita del primo vero videogame creato apposta per finalità ludiche bisogna aspettare il 1961, anno in cui un gruppo di giovani studiosi americani creò “Spacewar”, una sorta di battaglia tra astronavi, considerato uno dei più importanti giochi di sempre.

3. Sai davvero tutto sulle tute spaziali? L’hotspot più alto del mondo?

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- Sai davvero tutto sulle tute spaziali?
Ti sarà senz’altro capitato di vedere in foto o in tv un astronauta. Hai notato che solitamente le tute che indossano sono sempre di colore bianco?
Questa scelta è stata fatta perché il bianco protegge dalle radiazioni cancerogene del Sole. Infatti questo colore è in grado di riflettere la maggior parte dei raggi solari.
Queste tute sono poi molto comode e permettono agli astronauti di passeggiare nello spazio e di muoversi liberamente. Devi sapere però che appena tornati sulla Terra, per la forza di gravità, una tuta spaziale pesa ben 127 kg!

Non certo un indumento leggerissimo come lo è in orbita. Nello spazio, infatti, senza forza di gravità non pesa davvero nulla.
Inoltre, come ben saprete, una tuta spaziale è dotata anche di un casco spaziale per sopravvivere. E come fa un astronauta a grattarsi se gli prude il naso?
Ci hanno pensato gli scienziati inserendo un piccolo pezzo di velcro all’interno del casco. All’astronauta basterà strofinarci il naso contro per alleviare il prurito.

 

- L’hotspot più alto del mondo
È successo a tutti di provare a chiamare un amico o a inviargli un messaggio e di rendersi poi conto che il nostro smartphone non ha linea.
Oppure avrete sicuramente notato come la connessione si possa facilmente perdere quando ci si trova in posti sperduti e isolati.
Ma se vi dicessi che sul monte Everest prende benissimo, ci credereste? Bene, è tutto vero. A ben 5360 metri sul livello del mare al campo base Everest si trova l'hotspot più alto del pianeta.

Esiste per un motivo preciso, in realtà. Gli scalatori ogni anno si recano in questo posto per scalare le montagne e la maggior parte di loro può incontrare delle serie difficoltà.
A tale proposito si è deciso di offrire un sistema di connessione che facilitasse la comunicazione in caso di difficoltà e di pericolo.

4. Piangere fa bene? Che succede se il cibo cade a terra?

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- Piangere fa bene
Piangere è una reazione che capita a tutti.
Ci capita di farlo quando siamo tristi, ma anche quando siamo felici e particolarmente commossi.
Eppure il pianto non è solo un modo per esprimere e comunicare agli altri il nostro stato d’animo, ma ha anche una funzione psicofisiologica: quando piangiamo, le lacrime favoriscono il rilascio di corticotropina, cioè l’ormone dello stress.

Un pianto liberatorio dunque pare aiuti il nostro organismo a ritornare lentamente ad una condizione di normalità e di calma, riducendo la reazione di forte agitazione e stress.
Altri studi inoltre affermano che piangere aiuti a dormire meglio, combattere i batteri e migliorare la vista.

 

- Cibo a terra!
Secondo voi è vero che se il cibo cade a terra ma viene raccolto entro 5 secondi è ancora buono da mangiare? Alcuni studiosi dicono di sì ma altri non ne sono così convinti. Cerchiamo di vederci chiaro.
Un ingegnere americano della Nasa tempo fa aveva dichiarato che i microbi per contaminare il cibo impiegano 5 secondi. Questa regola però sarebbe valida solo per certi alimenti.
L’ingegnere sconsiglia di raccogliere da terra il cibo umido poiché certi batteri come la salmonella o l’escherichia coli favoriscono gli ambienti umidi rispetto a quelli asciutti riuscendo così a moltiplicarsi rapidamente.

Se invece il cibo si trova a cadere su una superficie asciutta, può essere ancora mangiabile se raccolto entro 5 secondi.
Nonostante ciò altri ricercatori sostengono che il cibo a terra rischia di essere contaminato dai microbi in meno di un secondo.
In ogni caso la regola dei 5 secondi non è sempre attendibile: per questo motivo diversi medici sconsigliano fortemente di mangiare cibo caduto a terra.





5. La mosca vive solo 24 ore? Anche l’altezza ha i suoi orari?

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- La mosca vive solo 24 ore?
Se provate a chiedere in giro quanto vive una mosca, la maggior parte delle persone vi dirà molto probabilmente solo 24 ore.
A quanto pare non è così, almeno non per tutte le mosche! Le mosche domestiche e quelle che hanno dimensioni più grandi del normale infatti possono arrivare a vivere giorni e forse anche mesi.
Se le mosche si trovano a vivere in casa o in ambienti caldi, possono svilupparsi rapidamente e arrivare a vivere più a lungo delle mosche normali.

Pertanto, se una semplice mosca può effettivamente vivere solo 24 ore, una mosca domestica può tranquillamente vivere tra i 20 e i 25 giorni.
Il ciclo vitale delle mosche è composto di 4 fasi: prima sono uova, poi diventano vermi, poi pupe e infine mosche adulte. Se un certo numero di uova sopravvive, si rischia di ritrovarsi casa piena di mosche.
Se lasciati incontrollati, il breve ciclo vitale permetterebbe a questi insetti di riprodursi e moltiplicarsi velocemente.
Alcune mosche domestiche poi sono particolarmente pericolose, poiché sono portatrici di oltre 100 malattie!

 

- Anche l’altezza ha i suoi orari
Sapevate che, dopo esserci svegliati la mattina e alzati dal letto, poi non restiamo proprio gli stessi per tutto il resto del giorno?
A quanto pare la nostra altezza, anche se di poco, è diversa in base ai momenti della giornata.
Ciò vuol dire che al risveglio potremmo risultare più alti di uno o due centimetri rispetto alla nostra solita statura.

Stando in piedi di giorno, in posizione eretta, la cartilagine delle ossa che si trova tra le vertebre è più ristretta poiché viene schiacciata dal peso del nostro corpo. Risultiamo così essere più bassi.
Ma quando dormiamo, siccome ci troviamo in posizione allungata e distesa, questo schiacciamento della cartilagine non avviene, quindi nel momento in cui ci alziamo potremmo essere più alti!








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