Cane: perché giocare è una cosa molto seria e necessaria

Non sempre i numeri raccontano tutta la verità… Nel mercato del pet, per esempio, i giochi rappresentano una quota relativamente piccola, ciò nonostante rivestono un ruolo importante nella vita dei cani.

In Italia, comunque, segnano la crescita maggiore dell’intero settore rispetto all’anno passato (+ 12,5%) perché il tempo che le famiglie dedicano ad attività condivise sta crescendo di anno in anno e ciò influenza il mercato (fattore qualitativo).

Gradualmente si sta superando anche l’idea che i giochi non si possano considerare beni di prima necessità come il food e che il loro ricambio non sia poi così importante.

Certi numeri e certi stereotipi, però, non rendono giustizia al gioco. Come vedremo, giocare significa tantissime cose per il nostro cane: crescita e maturità affettiva, sviluppo di capacità cognitive, controllo dell’ansia, miglioramento della socialità…

Giocare è fondamentale per i cani almeno quanto lo è per noi. Con una differenza: nella specie canina, i vari benefici del gioco rimangono inalterati anche in età adulta.

Il gioco significa tantissime cose: scopriamole insieme (con tanti consigli pratici e spunti).

1. Stimolo psicologico. I cani adorano giocare

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La letteratura scientifica sull’importanza del gioco per la crescita dei bambini è ormai sterminata. Analogamente, ad ogni livello, è condivisa l’idea che giocare rivesta un ruolo fondamentale anche per i cani.

Una prima, talvolta sottovalutata, considerazione va fatta sul “periodo” del gioco: a differenza di quanto accade nelle specie umana, nei cani non vi è una fase di vita più importante di un’altra per giocare.

Il beneficio è rilevante in età giovane come in età avanzata più di quanto accada negli umani.

Inoltre ricordiamoci che, all’interno dell’intera routine giornaliera di un cane adulto, il gioco potrebbe rappresentare uno dei principali stimoli, soprattutto psicologici: a differenza nostra, il cane raramente fronteggia quotidiane situazioni imprevedibili e le occasioni stimolanti sono decisamente meno di quelle che capitano a noi (lavorare, risolvere problemi, affrontare imprevisti).

Se un cane non manifesta particolare interesse per un gioco, sia inteso come oggetto che come attività ludica, non bisogna assolutamente convincersi che non ami giocare. I cani adorano giocare e, probabilmente, stiamo semplicemente proponendo il gioco sbagliato.

Non demordiamo, perché faremmo un errore di valutazione: cambiamo gioco. Il cane si diverte moltissimo... divertendo anche noi. Il gioco, non solo per il cane, è costituito dall’unione di comportamenti motori, attività sensoriali e cerebrali: è una “palestra” psicofisica che allena corpo e mente insieme.

Per poter sfruttare appieno insieme al nostro partner le grandi opportunità che il gioco offre, dobbiamo escogitare soluzioni che siano adatte alle sue esigenze di predatore, perché tale è il cane, seppure immaturo, e alle nostre capacità. In questo modo potremo interagire allo stesso livello, evitando incomprensioni e difficoltà di comunicazione.

Il gioco costituisce una delle più importanti modalità di apprendimento per molte specie evolute. Questo perché nel gioco vengono coinvolti differenti processi di acquisizione e memorizzazione, tanto attraverso l’esposizione agli stimoli quanto in relazione alle possibili conseguenze.

Infatti, per giocare è necessario collegare tra loro eventi in sequenza, facendo in modo che il successivo sia il corretto proseguimento del precedente. Per quanto riguarda le conseguenze, ogni scelta durante il gioco comporta un riscontro, “positivo” o “negativo” per l’autore della scelta.

Volendo, si tratta di una metafora ludica dell’esistenza, sia per noi sia per il cane. Che il gioco sia una cosa seria, dunque, è fuor di dubbio.

2. Come gioca un predatore

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Giocare permette al cane di costruire progressivamente la sua identità di predatore, stimolando al contempo l’acquisizione di abilità sociali e relazionali.

Rappresenta, anche, un modo di comunicare e il mezzo di scambio con cui include ed insieme domina la realtà circostante.

In tal senso, il gioco per un cane deve essere sempre l’equivalente del gioco sensoriale per i bambini, ossia gioco di manipolazione, di tatto, di contatto e scoperta del mondo (gioco che preveda sempre una certa “fisicità”).

Tra i giochi adatti alla mentalità di un predatore, c’è il lancio e riporto di un oggetto, come la diffusissima “pallina” o il più spettacolare frisbee. Questo gioco, apparentemente semplice, in realtà ha un significato nascosto molto importante.

Poiché riproduce un’azione di caccia, quando il cane cattura la “preda”, cioè la pallina, e poi ce la riporta mostra sia docilità sia il desiderio di continuare a “cacciare” che, però, può essere soddisfatto solo se noi rilanciamo la palla: è una forma essenziale di collaborazione, che si rinsalda a ogni lancio e a ogni riporto.

Il discorso vale per qualsiasi gioco di questo genere, non solo per la pallina. Non a caso, ci sono svariate tipologie di giocattoli adatto al lancio e riporto, anche di tipo galleggiante per giocare in acqua, cosa che possiamo fare anche in primavera o in autunno, non solo in estate.

3. Consigli per la scelta. È importante che giochi anche con gli altri cani

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La rete americana “NBC News” ha recentemente pubblicato un articolo sulla scelta del gioco più adatto per il cane, raccogliendo brevi pareri di addestratori.

Il gioco è della taglia giusta se il cane riesce a prenderlo in bocca ma sporge da un lato della stessa (né troppo grande, né troppo piccolo); evitiamo le palline da tennis vere e proprie (possono rompersi e soffocare il cane) e i giochi che cigolano o tintinnano troppo (il cane potrebbe cercare la fonte del cigolio per ingerirla).

Scegliere giochi non eccessivamente duri e, per farlo, affidarsi al“test dell’unghia”(se il materiale del gioco cede minimamente alla pressione dell’unghia del pollice allora è adatto); evitare giochi fatti con materiali simili a quelli degli arredi di casa (il cane penserà che se gli è consentito masticare questi giochi allora potrà fare lo stesso, per esempio, con il tappeto).

I cani devono giocare sia da cuccioli che da adulti. Nei cani più giovani, però, il gioco è ancora più importante, dato che favorisce l’abilità cognitiva, ovvero la capacità di assimilare informazioni, e quella emotiva, ovvero la capacità di gestire i conflitti; due abilità che rivestono ruoli chiave nell’addestramento cinofilo.

Ecco, allora, che dovremo prestare particolari attenzioni.

Per esempio: se il cucciolo gioca finendo per morderci con una certa frequenza, facciamo una pausa o cambiamo gioco (permettergli di morderci potrebbe sviluppare nel futuro comportamenti problematici); regaliamo al nostro cucciolo giochi differenti perché le sorprese e le novità svilupperanno le sue capacità cognitive; permettiamogli di giocare fin da subito con i suoi simili (svilupperà fortemente la sua socialità) stando attenti a non indurlo mai a essere molto competitivo.

4. Le regole del gioco. La prima norma è lo scambio dei ruoli

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Il legame sociale tra il cane e l’essere umano si manifesta con estrema evidenza giocando.

Per una creatura così particolare come il cane, il gioco rappresenta, in realtà, la massima espressione sociale, perché giocando con noi il cane ci accetta e chiede accettazione, collabora e vuole essere ricambiato, apprende e nello stesso tempo insegna.

Come in ogni situazione sociale, anche il gioco necessita di regole, da rispettare senza eccezione, altrimenti le conseguenze potrebbero essere spiacevoli.

La prima norma da osservare riguarda il “cambio di ruolo”: indipendentemente dalla tipologia di gioco, è importante che gli attori si scambino le parti, quindi il “sottomesso” diventerà il “dominante” e viceversa.

Lo stesso deve avvenire nei giochi di predazione e ugualmente nelle contese stile “tiro alla fune” con il classico oggetto tira-molla.

Molto importante pure la “regola della pausa”: anche i giochi più divertenti devono avere momenti di sospensione, decisi dagli stessi giocatori. Dopo un certo periodo di tempo, una delle parti potrà riproporsi, sperando che l’altra accolga il nuovo invito.





5. Che sia costruttivo

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Il gioco è fondamentale per l’intelligenza canina perché migliora la memoria, favorisce l’associazione di idee, stimola l’immaginazione.

Giochi che favoriscono la sua intelligenza sono, per esempio, tutti quelli che appartengono alla categoria del “problem solving”: facciamogli cercare oggetti – proprio i giochini – oppure persone.

Il gioco, poi, potrebbe basarsi sui sensi del cane. Ideale è fargli utilizzare il suo sviluppatissimo olfatto: sarà contento e si divertirà... nascondiamo per casa, in giardino o al parco dei bocconcini e lasciamo che il nostro amico faccia “mantrailing” che, ricordiamolo, per lui è appagante, stimolante e divertente.

Il gioco, inoltre, può essere di grande aiuto per contrastare gli stati d’ansia dovuti alla solitudine a cui sono talvolta costretti i cani di oggi. In commercio esistono molti giochi ideati e studiati da esperti con lo scopo di occupare i cani quando rimangono a casa da soli.

Qualche consiglio generale: possibilmente creiamo delle alternative tenendo separati i giochi da fare insieme e quelli specifici per i momenti di solitudine; rinnoviamo i giochi piuttosto regolarmente (per esempio una volta al mese) in modo che il nostro amico riceva nuovi stimoli; “attiviamo” i giochi di volta in volta, non lasciando che il cane passi tutto il suo tempo insieme ad un determinato gioco... potrebbe diventare noioso.








Note

LA CRESCITA DEI GIOCHI PER CANI IN ITALIA
(Dati rapporto “Assalco-Zoomark 2022” 77,2 milioni di euro complessivi accessori PET)
- Giochi 8,3%
(+12,5% rispetto all’anno precedente, dato di crescita più elevato dell’intero mercato pet italia)
- Masticativi 10,4%
- Antiparassitari 16,3%
- Vari 18,4%
(+4,7% dell’anno precedente)
- Igiene 46,5%
(+8,7% dell’anno precedente)

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