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Cane: lo sviluppo del cucciolo

A lungo si è ritenuto che gli animali nascessero con caratteristiche comportamentali fisse e che solo il piccolo dell'uomo subisse una genesi comportamentale priva, secondo alcuni, di ogni base biologica. Oggi si sa, grazie ai lavori degli etologi, che tutti gli animali, e in particolare i mammiferi, trascorrono un periodo di sviluppo comportamentale più o meno lungo.

Semplici prove mirate a testare i riflessi primari del cucciolo permettono di valutare il grado di sviluppo dell'animale. Per far ciò sono necessarie dolcezza e pazienza, perché le risposte non sono così rapide come nel cane adulto. I test devono essere effettuati con il cucciolo adagiato su una superficie morbida e tiepida, e la loro durata non deve oltrepassare i 5 minuti.

La socializzazione è l'acquisizione da parte del cucciolo dei sistemi di regolazione comportamentale indispensabili alla vita in società. Se non può verificarsi, il cane presenterà squilibri importanti.

Oggi parleremo del cucciolo di cane ed in particolare cercheremo di apprendere tante cose relative al periodo prenatale, neonatale e di transizione. Impareremo ad eseguire diverse prove effettuabili a tali periodi di vita, per occuparci, infine, della sua socializzazione presso i cani e nella famiglia umana. Buona lettura.

1. Prima e dopo la nascita

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Nella vita di un cucciolo si riconoscono tradizionalmente 3 tappe. Anche se i dati qui di seguito forniti non sono immutabili (esistono grandi variazioni tra le razze nane, spesso precoci, e le razze giganti, alquanto tardive),
la concatenazione delle fasi e il passaggio dall'una all'altra hanno sempre lo stesso significato. Queste 3 tappe sono: il periodo neonatale, il periodo di transizione e il periodo di socializzazione.

  • Il periodo neonatale va dalla nascita al termine della seconda settimana nelle razze di taglia media; ha termine con l'apertura degli occhi.
  • Il periodo di transizione è, contrariamente a quello che potrebbe lasciar credere una simile denominazione, essenziale, poiché è contraddistinto dal compimento della corticalizzazione cerebrale. Nelle razze di taglia media, questo periodo va dal 14° al 21° giorno.
  • Il periodo di socializzazione è molto importante, poiché corrisponde all'acquisizione dell'insieme dei meccanismi che rendono possibile la vita sociale, la comunicazione, l'azione sull'ambiente. Nelle razze di taglia media comincia al 21° giorno e termina alla fine dell'adolescenza, verso i 7 o gli 8 mesi di vita.

E' risaputo che che tutti gli animali, e in particolare i mammiferi, trascorrono un periodo di sviluppo comportamentale più o meno lungo. Il cane non sfugge, quindi, alla regola: non dobbiamo dimenticare che i comportamenti osservati nei nostri compagni sono il risultato di processi di apprendimento e di maturazione abbastanza lunghi e complessi.

In realtà, i lavori più moderni si spingono molto più in là: permettono di affermare che questa grande avventura ha inizio durante la vita intrauterina. Fin da questo periodo il cucciolo riceve certamente delle informazioni dall'esterno, ma queste non sono ancora ben conosciute ad è, quindi, difficile valutarne l'importanza. I cuccioli nell'utero, anche se non sono ancora nati, risentono cioè di situazioni che sono altrettanti stimoli in grado do influenzare le loro future strutture emotive. La qualità della vita della futura madre ha, perciò, un ruolo decisivo.

Si sa, invece, che il feto è sensibile ad alcune situazioni per il tramite della madre. Così, si ammette oggi che, se un ambiente stressante sconvolge la cagna gestante, le future strutture emotive del suo piccolo verranno modificate. Ci si rende ben conto quindi dell'influenza che possono avere certi allevamenti in stile campo di concentramento sull'equilibrio dei cani costretti a vivervi o di quelli che ne sono usciti.

Tuttavia, la vita intrauterina del cucciolo è breve ed è soprattutto dopo la nascita che si manifestano gli aspetti più significativi. Alla nascita il sistema nervoso del cucciolo non è completo. La corteccia cerebrale è quasi del tutto assente, i nervi cranici sono appena abbozzati e i nervi rachidiani (quelli, cioè, che nascono dal midollo spinale), non sono ancora provvisti di guaina mielinica. Di conseguenza, il cucicolo può disporre solo di un'autonomia molto limitata.

2. Il cucciolo nel periodo neonatale e il sistema nervoso

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Il cucciolo neonato è inetto e dipende completamente dalla madre. Anche la regolazione della sua temperatura interna e l'eliminazione dei residui devono essere assicurate dalla madre.

Infatti, il neonato non possiede ancora una temperatura costante e la cagna deve aver cura che non si raffreddi o che non rischi un colpo di calore. Inoltre, i riflessi della minzione e della defecazione, sono ancora inesistenti ed è la madre che, massaggiando l'addome del piccolo con la lingua, provoca la fuoriuscita degli escrementi e dell'urina.

Durante questo periodo, i cuccioli sono pure incapaci di muoversi se non strisciando per brevi tratti. Peraltro, i loro sensi sono ancora poco sviluppati e durante questa fase il tatto e poi il gusto sono per loro i soli mezzi d'informazione. Nondimeno, fin dalla nascita, l'abbondanza di stimoli da parte dell'ambiente, ha un ruolo essenziale. Infatti, la maturazione dei tessuti cerebrali , ancora incompiuta, è fortemente condizionata dagli stimoli
ricevuti.

Si sa oggi che non è il volume del cervello il responsabile delle prestazioni di un individuo, bensì la quantità delle connessioni interneuronali. Ora, questa rete di collegamento, durante il periodo neonatale, è in piena formazione: lavori condotti su diverse specie, hanno messo in evidenza che i soggetti costretti a svilupparsi in un ambiente povero di stimolazioni hanno una corteccia cerebrale povera di connessioni, e quindi, poco efficiente, mentre quelli che sono vissuti in un ambiente stimolante hanno una corteccia spessa e ricca di connessioni.

Risulta perciò evidente che gli errori di allevamento avranno conseguenze irrimediabili. Durante il periodo neonatale, un certo numero di riflessi primari consente al cucciolo di soddisfare con efficacia i suoi bisogni. Poiché i riflessi si evolvono in modo parallelo allo sviluppo dell'animale, sarà possibile, mettendoli alla prova, individuare precocemente delle anomalie.

Lo stato del sistema nervoso:

  • La corteccia cerebrale non è sviluppata e il sistema nervoso è sotto controllo sub-corticale.
  • L'encefalo non è mielinizzato, a eccezione delle zone di connessione con il nervo trigemino, con il nervo facciale, con la porzione vestibolare del nervo auditivo e con una parte dei nervi olfattivi.
  • Il midollo spinale non è ancora mielinizzato: lo sarà progressivamente a partire dalla testa.

3. Le prove effettuabili nel periodo neonatale e di transizione

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Le prove effettuabili sono le seguenti:

A. Controllo dell'evoluzione del tono muscolare passivo
Il tono muscolare non è omogeneo nel neonato; si sviluppa, infatti, in 3 fasi durante la crescita. Il cucciolo va delicatamente preso per il collo, lasciando senza appoggio il resto del corpo: la reazione permetterà di sapere a quale stadio di evoluzione si trova il cagnolino.

  1. Fase di flessione (0-5 giorni). Il tono dei muscoli flessori del rachide predomina, tanto che il cucciolo si raggomitola su se stesso.
  2. Fase d'estensione (5-18 giorni). E' il tono degli estensori che predomina; si osserva un'ipertensione del rachide e degli arti, il dorso si incava.
  3. Fase di normatonia (oltre i 18 giorni). Gli arti e il rachide "cadono" diritti.

 

B. Ricerca degli automatismi primari
Finché il sistema nervoso è dominato dai centri sub-corticali, si osservano risposte stereotipate a stimoli vari. Il carattere di queste risposte, che possono scomparire o evolversi, costituisce un'indicazione sul livello di sviluppo del neonato. Si contano oltre 70 risposte nel bambino. Nel cucciolo non sono altrettante, ma alcune sono semplici  e devono essere utilizzate.

  1. Il rooting reflex (riflesso di scavamento). Entra in gioco spontaneamente quando il cucciolo ricerca la mammella e il calore. Per metterlo in evidenza, si posa l'incavo della mano davanti al naso del cucciolo che vi affonda la testa e cerca di entrarvi per reptazione. Questo automatismo persiste fino al 15° giorno; viene poi sostituito da comportamenti più organizzati.
  2. Il riflesso labiale. La stimolazione tattile delle labbra provoca la suzione. Questo riflesso scompare verso il 21° giorno, ma può persistere nei cuccioli sotto-alimentati o può essere non sufficientemente chiaro nei cuccioli che soffrono di depressione da distacco.
  3. Il riflesso d'estensione incrociato. Si stimola una delle zampe posteriori a livello delle dita. Essa si flette mentre la zampa opposta si tende. Questo riflesso scompare verso il 18° giorno.
  4. Il riflesso di Magnus, o "riflesso tonico del collo". Mentre il cucciolo si trova sul dorso, si ruota la sua testa da un lato e si osserva l'estensione degli arti dalla parte in cui è girata la testa e la flessione delle zampe dalla parte opposta. Questo riflesso è completo fino al 14° giorno, riguarda soltanto gli arti posteriori fra il 14° e il 21°, poi scompare.

 

C. Equilibrio

  1. Righting reflex. Messo sul dorso, il cane si rovescia spontaneamente.
  2. Riflesso geotattico negativo. Posto su un piano inclinato, con la testa verso il basso, il cucciolo si gira con la testa verso l'alto.

 

Tutti questi riflessi sono facilmente osservabili durante  il periodo neonatale; chiunque possieda dei cuccioli può in questo modo notare eventuali anomalie e, senza perdere tempo, avvertire il veterinario che preciserà la sede della lesione. Il periodo di sviluppo successivo  è, anch'esso, caratterizzato dall'esistenza di particolari riflessi, dato che corrisponde all'emergere della sensorialità con sviluppo della vista e comparsa dell'udito.

Il periodo di transizione del cucciolo va dal 14° al 21° giorno e inizia con l'apertura degli occhi. Tutti i test utilizzati sono, dunque, improntati sulla sensorialità.
A. Riflesso fotomotore. Gli occhi che si aprono non sono immediatamente funzionanti. Verso il 18° giorno il riflesso fotomotore comincia ad apparire. Lo si mette in evidenza illuminando l'occhio con una piccolo lampada: alla 
luce la pupilla si restringe. 
B. Reazione di spavento. La sua positività annuncia la fine del periodo di transizione. Posto su un tavolo, il cucciolo sottoposto a una stimolazione sonora (per esempio un battito delle mani) ha un soprassalto. La comparsa di questo riflesso coincide con quella dell'udito, vale a dire con la fine della corticalizzazione temporale. Questo riflesso è negativo nei cuccioli che soffrono di una sordità congenita, frequente nei Dalmata.

Quando appare l'udito, comincia il periodo di socializzazione; è questo che determina davvero il comportamento del futuro cane adulto.

4. Il cucciolo presso i cani

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La socializzazione segue il periodo di transizione che segna il compimento dello sviluppo anatomico e istologico del sistema nervoso. A questo stadio, la cagna inizia  a svezzare progressivamente i cuccioli offrendo loro alimenti rigurgitati.

Attorno alle 5-6 settimane, quando sono in grado di ingerire lo stesso cibo della madre, questa li porta nella muta. Ed è in questo ambito, attorno al cibo, che essi vengono sottoposto a un inizio di gerarchizzazione. In un primo tempo, i cuccioli rispondono all'impulso della fame cercando di impossessarsi del cibo disponibile nella muta. I maschi adulti allora, minacciandoli, insegnano loro a trattenersi e ad attendere il proprio turno.

In queste circostanze, i cuccioli ricorrono a posture che hanno assimilato e sperimentato tra le 3 e le 6 settimane, durante i giochi tra fratelli e sorelle. Questi giochi sono fondamentali per la socializzazione, perché consentono il ricorso a rituali: per esempio, un cucciolo che ha la peggio in un finto combattimento impara a mettersi sul dorso per interrompere l'assalto. Così, di fronte a un cane adulto che lo castiga afferrandolo per la pelle del collo, il cucciolo cede e tenta di sdraiarsi sul dorso. L'adulto allora interrompe la punizione, il che fa comprendere al cucciolo il vantaggio di adottare questa postura.

Allo stesso modo, il cucciolo dovrà essere capace di controllare la forza delle mascelle. Queste, infatti, gli consentono di stabilire ogni tipo di contatto con i consimili. Attorno alle 5 settimane (e fino alle 7-8 settimane per le razze giganti), il cucciolo impara quello che viene chiamato "il morso trattenuto". Giocando con gli altri cuccioli o con gli adulti, mordicchia con i denti di latte molto aguzzi. Se succede che il suo simile morsicato urla, o addirittura passa al contrattacco quando il morso raggiunge un'intensità troppo elevata, il cucciolo deve allora imparare a controllare la forza del contatto.

Bisognerà che sappia mordicchiare affettuosamente, scegliere una parte del corpo di un suo simile senza provocare sensazioni di stretta, mordere per rimettere in riga un subordinato senza provocare ferite gravi, ma anche mordere per fare male.

Una volta appresa la gerarchizzazione alimentare, i maschi e le femmine seguono 2 diverse strade. I giovani maschi conoscono un termine di socializzazione più bruttale e più nidifugo. Fin dall'età di 3-4 mesi sono meno ben tollerati dalla madre, che gioca meno con loro, li lecca meno e manifesta con maggiore facilità comportamenti aggressivi quando è irritata nei loro confronti. Non appena raggiungono la pubertà (da 5 a 7 mesi per le razze di taglia media), la madre, che avverte la loro emissione di feromoni sessuali, non accetta più i contatti fisici.

La crisi culmina con una serie di brevi scontri nel corso dei quali il maschio dominante si unisce alla madre per domare i giovani maschi: si parla di emarginazione, poiché questi giovani sono costretti a vivere ai margini del territorio della muta. Questa frattura è indispensabile per un buon sviluppo comportamentale dei cuccioli, perché, se non avvenisse, essi correrebbero il rischio di essere colpiti da disturbi di iperattaccamento. Si definisce attaccamento l'insieme di legami socio-affettivi tra la madre i cuccioli; la rottura di questi legami costituisce, quindi, il distacco.

Le femmine rimangono più a lungo nidicole. Sono in parte inibite dai feromoni della madre e da alcuni suoi comportamenti e pare che il loro primo estro non interrompa i legami. Dal secondo estro, però, tra madre e figlie si sviluppa una competizione, che può giungere fino al combattimento, per attirare l'attenzione dei maschi.



5. Il cucciolo nella famiglia umana

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Per poter regolare le reazioni emozionali e i comportamenti in società, il cane giovane deve imparare a comunicare e  a riconoscere le situazioni significative dal punto di vista gerarchico. Questa terza fase dello sviluppo del cucciolo viene definita socializzazione. La conoscenza del modo con il quale essa si produce quando il cucciolo viene allevato da cani dovrebbe facilitare il suo svolgimento corretto nelle famiglie umane.

Il cucciolo, giunta in una famiglia umana a un'età intorno a 6-8 settimane, è condizionato dalla specie umana e conosce le stesse fasi di sviluppo. Il più delle volte, si trova alle prese con un ambiente che non sa rispettare le esigenze della socializzazione e mette in primo piano le relazioni affettive.

Ne consegue che la gerarchizzazione basata sul cibo avviene in modo sbagliato: i proprietari pensano che il cucciolo abbia fame, che debba mangiare per mantenersi in buona salute e lo soddisfano non appena reclama. Inoltre, non contrastano i mordicchiamenti, in base alla diceria che così facendo si "irrobustisca i denti".

Il colmo viene raggiunto quando il giovane maschio adolescente continua a ricevere carezze e attenzioni da parte della padrona e dorme nella sua camera. Questi errori, cero involontari, ma molto diffusi, sono all'origine di oltre il 50% degli squilibri comportamentali del cane.

Un cane, come una persona, può imparare e abituarsi a cose nuove per tutta la vita, ma questo processo è molto più lento e difficoltoso se durante i primi mesi è rimasto isolato o non ha ricevuto sufficienti stimolazioni. Moltissimi problemi di eccessivo timore, timidezza e aggressività derivano dalla scarsa stimolazione durante il periodo sensibile.

I cuccioli vanno portati a spasso in luoghi diversi, a giocare con altri cani, a vedere e sentire bambini che giocano. Occorre metterli in contatto con la maggior parte di stimoli possibili: è il modo migliore per prevenire problemi futuri. Naturalmente siate graduali e non traumatizzateli, ma dovete essere coscienti che questo è il modo migliore per proteggerli per il resto della vita. 






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2 commenti su “Cane: lo sviluppo del cucciolo”

  1. E’ normale che un cucciolo di circa 4 mesi continui a mordere mani e piedi e a distruggere tutto? (nonostante gli sia stato detto più volte di NO)

  2. Ciao Kikka, grazie per il tuo msg. Diciamo che essendo un cucciolo…si e’ praticamnete normale che morda e distrugga tutto! 🙂 Questo non vuol dire che non devi, sin da subito, educarlo con i ‘NO’ e simili, ma devi cmq avere un po di pazienza ed aspettare che il tuo cucciolo esca dalla fase ‘distruggo-tutto’.

I commenti sono chiusi.