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Colt: la pistola del mito americano

Diventata il simbolo del selvaggio West e comparsa in innumerevoli film, la Colt ha cambiato il destino di una intera nazione.

Decisiva in tutto il corso dell’Ottocento americano, la Colt è stata consacrata a leggenda dai film di Hollywood e prima ancora dalla popolare letteratura sui pionieri.

Scopriamo le caratteristiche di una pistola che è stata in grado di evolversi e adattarsi ai tempi, accogliendo le migliori innovazioni tecnologiche, senza tuttavia mai perdere la sua identità.

1. Colt, la pistola del mito americano

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Billy the Kid entrò nella stanza. Un lampo squarciò la penombra. La pallottola lo raggiunse dritto al cuore e mise fine alla sua fuga.

A sparare quel colpo fatale fu la Colt di Pat Garrett, il suo ex amico che ora, da sceriffo, aveva dedicato la vita a dargli la caccia.

Fino a quel 14 luglio 1881, a Stinking Springs, vicino a Fort Summer dell’epopea del Far West che hanno avuto per protagonista una rivoltella Colt, la preferita da pistoleri, fuorilegge e sceriffi della frontiera americana.

Il pistolero più letale della storia, John Wesley Hardin, accreditato di più di 45 morti, usava sempre le Colt, e come contrappasso con una rivoltella di questa marca fu ucciso, alle spalle, nell’agosto del 1895.

Nello stesso modo e con la medesima arma venne ammazzato Jesse James da Bob Ford, colpito alla nuca il 3 aprile 1883 mentre in piedi su una sedia stava spolverando un quadro.

La Colt fu protagonista decisiva anche nelle guerre con i messicani e con gli indiani, guadagnandosi la fama di “costruttrice del Westˮ. La capacità di abbracciare i più importanti progressi tecnologici è stata fin dalla nascita il segreto del suo successo.

Nel 1835 Samuel Colt creò il tamburo rotante (da cui il termine revolver) nel quale inserire cinque (con il primo modello, la Paterson) e poi sei colpi.

Il giovane progettista (e poi fondatore dell’omonima industria) risolse il problema della sincronizzazione del tamburo con il meccanismo di sparo e soprattutto quello della corazzatura delle camere in cui inserire i proiettili in modo che la detonazione di uno non facesse esplodere tutti gli altri, come era accaduto provando il primo prototipo.

Questo voleva dire che la Colt forniva al proprio possessore una potenza di fuoco che non aveva pari: prima di essa, infatti, le armi sparavano un solo colpo alla volta e poi dovevano essere ricaricate.

Per approfittare di questo limite gli indiani Comanche e Seminole avevano imparato ad attaccare proprio tra una scarica e l’altra, avvantaggiandosi della maggior cadenza di tiro dei loro archi.

I Texas Rangers furono i primi ad apprezzare il revolver, e impararono presto a portare con sé più tamburi carichi, e così sbaragliarono gli indiani e i messicani.

Ancora fino al 1870, però, le pistole venivano caricate dalla parte anteriore del tamburo, inserendo separatamente la polvere, la pallottola e la capsula, oppure unendo questi elementi in cartucce di carta.

Sarà la Colt Peacemaker 1873 (progettata ormai dopo la morte del fondatore) ad adottare le cartucce metalliche e la retrocarica, fornendo ai pistoleri un’arma ancora più letale (vedi punto 5 sotto).

2. Da LittLe Big Horn alla Normandia

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La Colt ha attraversato la storia americana partecipando alle più celebri azioni militari.

Prima fra tutte la creazione del Texas, che fu per Colt l’occasione di lancio: lo Stato, infatti, che per 10 anni fu indipendente, decise di armare i ranger con le sue pistole.

I coloni bianchi dovevano difendersi dai terribili comanche, e fu proprio la pistola Colt Paterson (nella foto) a fare la differenza nella decisiva battaglia di Walker’s Creek del 1844.

Con la possibilità di sparare cinque colpi senza ricaricare (raddoppiabili con un secondo caricatore) i ranger svilupparono un volume di fuoco che sorprese e travolse gli indiani.

I ranger poi, nel 1846, diedero un contributo decisivo alla vittoria di Palo Alto contro l’esercito messicano. Le pistole Colt furono utilizzate durante la Guerra di secessione americana (1861-65) tanto dai nordisti quanto dai confederati, benché Colt tifasse per i primi.

In dotazione all’esercito statunitense, il revolver modello 1873 nel 1876 era a fianco di tutti i cavalleggeri di Custer a Little Big Horn.

Usate nelle guerre contro Messico e Spagna, le Colt vennero adottate dall’esercito statunitense che portò con sé i nuovi modelli nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. L’arma è rimasta d’ordinanza per i militari Usa fino agli anni Ottanta quando venne sostituita dalla Beretta.

La Colt ha prodotto anche una delle prime e più importanti pistole a ripetizione, il modello 1911 – progettato dal celebre John m. Browning – che è rimasto in servizio da quella data fino al 1985.

Adottata ufficialmente dall’esercito USA, la pistola ha preso parte alla Prima e Seconda guerra mondiale e ai conflitti di Corea e Vietnam. In tutti questi anni la variante principale è la M1911A1, con alcune migliorie soprattutto al grilletto e al cane.

3. L’inventore, Samuel Colt e la crisi di un'arma senza crisi

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Nato ad Hartford in Connecticut il 19 luglio 1814 e morto nel 1862, Samuel Colt fu da giovanissimo un marinaio sulla rotta New York-Calcutta, ma fin da adolescente iniziò a progettare un nuovo tipo di arma da fuoco.

Lavorando in una fabbrica di pistole, tra il 1835 e il 1836 ottenne il brevetto per il revolver, caratterizzato dal tamburo con più munizioni ma da una sola canna.

Investì i suoi risparmi per aprire una propria officina a Paterson dove iniziò a produrre il modello omonimo, che inviò ai ranger del Texas. Gli inizi non furono però semplicissimi.

La diffidenza per le novità portò una serie crisi nel 1842; ripresosi, ottenne finalmente nel 1847 il primo contratto di fornitura al governo statunitense, da dove cominciò la strada per divenire uno dei dieci uomini più ricchi degli USA.

Colt fu abile nella meccanica, ma ancor di più in quello che poi sarebbe stato chiamato marketing. A lui è attribuita la prima pubblicità, e per la precisione le prime inserzioni a pagamento per promuovere il suo prodotto.

La scorsa estate Colt Defence ha dichiarato bancarotta, a seguito di periodi difficili. Così l’industria si è messa in vendita. Si tratta di passaggi attraverso i quali l’azienda vorrebbe però continuare a mantenere attiva la produzione.

D’altro canto alcuni prodotti Colt sono ben lontani dall’essere in crisi. L’azienda per esempio continua tutt’oggi a produrre la pistola del 1873, essendo giunta a circa 4.000.000 di pezzi prodotti in più di trenta differenti calibri (la metà per cartucce .45).

Pur essendo una copia della Peacemaker, i revolver odierni godono degli aggiornamenti tecnologici: l’acciaio dolce che una volta veniva usato per le canne e i tamburi è stato oggi sostituito da un tipo di acciaio trattato al forno elettrico, che conferisce all’arma la solidità necessaria per sparare cartucce moderne a polvere senza fumo.

4. Le leggende del West e in servizio per l'Italia

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  • Le leggende del West
    L'inferno di fuoco durò una trentina di secondi. Tre persone rimasero a terra uccise, gli altri sei protagonisti dello scontro armato furono feriti, tutti tranne il celebre sceriffo Wyatt Earp (nella foto).
    Era il 26 ottobre 1881 e il luogo l’O.K. Corral di Tombstone.
    Quasi tutti i duellanti (i tre fratelli Earp con Doc Holliday da un lato e cinque cowboy locali dall’altro) avevano fatto fuoco con le loro Colt 1873.
    Da Jesse James a Billy the Kid, tutti nel Far West impugnavano una Colt. Il celebre ranger del Texas, Kit Carson, ebbe a disposizione il primo modello, la Paterson.
    La Navy 51 ha accompagnato le imprese del pistolero e tutore della legge Wild Bill Hickok e le vicende di Buffalo Bill, al secolo William Frederick Cody, oltre che essere amata dal generale confederato Robert Lee.
    La Colt SAA 1873 fu l’arma più diffusa, e fu scelta tanto dagli sceriffi quanto dai fuorilegge: da John Wesley Hardin a Pat Garrett, dalla pistolera donna Calamity Jane a Butch Cassidy, leader della banda di rapinatori nota come “il mucchio selvaggio”.
    La Peacemaker poi era in dotazione alle Forze Armate e venne utilizzata da soldati che avrebbero raggiunto i massimi vertici della società americana: Theodore Roosevelt, prima di diventare presidente, guidò i suoi Rough Riders (una sorta di commando) nella guerra ispano-americana (1898) stringendo una Colt 1873, così come George Patton nel 1916 uccise con una Colt due luogotenenti del rivoluzionario messicano Pancho Villa.
    Quella stessa Colt dal calcio d’avorio che aveva al fianco quando, durante la Seconda guerra mondiale, divenne celebre come “il generale d’acciaio”.
  • In servizio per l'Italia
    Forse l’unità d’Italia non sarebbe stata la stessa senza queste pistole.
    Infatti nel 1860 Samuel Colt inviò a Giuseppe Garibaldi cento armi della sua produzione, tra cui pistole dei modelli Dragoon, Navy 1851 e Army ’60.
    Armi moderne che sicuramente hanno dato un importante contributo sul campo di battaglia, ma che soprattutto hanno svolto un ruolo particolare per importanza: almeno in una occasione hanno salvato la vita a Garibaldi.
    Una delle pistole, infatti era in dotazione al colonnello Giuseppe Missori.
    Durante la battaglia di Milazzo del luglio 1860 Garibaldi, rimasto a piedi, fu caricato da un cavaliere borbonico.
    Accortosene, Missori sparò due colpi in rapida successione, abbattendo cavallo e cavaliere e salvando così la vita dell’eroe dei Due Mondi.





5. Caratteristiche tecniche Colt 1873 Peacemaker

Caratteristiche tecniche Colt 1873 Peacemaker-300x180

Progettisti: William Mason e Charles B. Richards
Nazione: Stati Uniti
Inventore: Colt
Data progettazione: 1872
Date di produzione: Dal 1873 a oggi
Tipologia: Rivoltella
Peso: 1,048 kg, ma dipende dal calibro e dalla lunghezza della canna
Tipo munizioni: Cartucce metalliche
Lunghezza: 279 mm - 318 mm (nelle versioni standard)
Lunghezza canna: 120 mm. nel modello a uso civile, 140mm. modello Artiglieria, 191mm. modelli Esercito e Cavalleria
Calibro: 45 Colt, .44-40 WCF, .32-20 WCF, .22LR, .38Spl, .357Magnum, .44Spl e molti altri
Alimentazione: Tamburo da 6 colpi
Azionamento: Azione singola
Organi di mira: Fissi nel modello standard e regolabili su quelli da tiro.








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