Il leopardo nebuloso: l’incanto del felino dalle macchie sfumate

Il regno felino è ricco di meraviglie e il leopardo nebuloso (Neofelis nebulosa) non fa eccezione.

Con il suo aspetto misterioso e le sue abilità adattative, questo felino ha catturato l’attenzione degli appassionati di natura e degli studiosi di tutto il mondo.

Carta d’identità
Nome comune: leopardo nebuloso;
Nome scientifico: Neofelis nebulosa;
Dimensioni: lunghezza del corpo 68-108 cm, lunghezza coda 60-90 cm (i maschi sono più grandi);
Dove vive: Asia Meridionale (dal Nepal all’India e Bangladesh), Cina e Malesia, incluse diverse isole;
Segni particolari: canini molto sviluppati, coda lunga, testa massiccia, manto con grandi macchie a mosaico;
Habitat: foreste dense, dal livello del mare ai 3.000 m di quota;
Cosa mangia: soprattutto scimmie, ungulati, uccelli.

1. SPARIZIONI E DISTINZIONI

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Tra i felidi del mondo, uno dei più eleganti è il leopardo nebuloso (Neofelis nebulosa): il suo nome richiama le galassie e la nebbia.

Il suo manto, infatti, è di colore fulvo od ocra, con grandi macchie dai bordi neri e dall’interno più scuro, a volte con qualche puntino nero.

L’aspetto complessivo delle macchie, di forma spigolosa e vicine tra loro, ricorda un po’ il reticolo delle giraffe o un meraviglioso mosaico.

La testa è massiccia e allungata, soprattutto nei maschi (che raggiungono dimensioni maggiori rispetto alle femmine), mentre la coda è circa lunga quanto il corpo, risultando uno strumento importantissimo per mantenere l’equilibrio durante le arrampicate.

Analisi genetiche realizzate nel 2006 hanno rivelato che le popolazioni del Borneo e di Sumatra, essendo isolate da milioni di anni, hanno accumulato differenze tali da dare origine a una specie diversa, il leopardo nebuloso del Borneo (Neofelis diardi, foto sotto), che nel complesso è molto simile ma con colori più marcati e scuri.

Il leopardo nebuloso, invece, ha una distribuzione molto più ampia, che copre parte del Nepal, della Cina, l’India Nord-Orientale, il Bangladesh e un’ampia porzione della Malesia e diverse sue isole. In alcuni luoghi questa specie si è estinta e non è più presente dove un tempo era segnalata, come per esempio a Taiwan.

Alcuni ricercatori sostengono poi che vi siano, nelle diverse aree, sottospecie distinte: tipicamente, nel leopardo nebuloso una sottospecie orientale (Neofelis nebulosa nebulosa) e una occidentale (Neofelis nebulosa macrosceloides), mentre nel leopardo nebuloso del Borneo la distinzione è legata all’isola di provenienza, Borneo o Sumatra (Neofelis diardi borneensis e Neofelis diardi sumatrensis).

Al momento, però, i dati disponibili sono limitati e dunque queste suddivisioni vanno prese un po’ con le pinze in attesa di nuovi studi.

2. ZANNE FORMIDABILI

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Ciò che rende il leopardo nebuloso unico è il suo straordinario mantello.

Le sue macchie, simili a nuvole di fumo o nebbia, si fondono delicatamente con il paesaggio circostante, offrendo un camuffamento perfetto tra gli alberi e le rocce delle fitte foreste.

Questo disegno distintivo lo rende uno dei felini più affascinanti e difficili da individuare nella natura.

Con un corpo snello e muscoloso, il leopardo nebuloso è ben adattato alla vita arborea. Le sue zampe sono dotate di artigli retrattili affilati che gli consentono di arrampicarsi agilmente tra gli alberi e di cacciare le prede con grande precisione.

Quel che è certo, però, è che i leopardi nebulosi (e quelli del Borneo in particolare) mostrano una caratteristica formidabile: i loro canini sono, in proporzione, i più lunghi tra quelli di tutti i felidi, raggiungendo ben 4 centimetri di lunghezza.

Inoltre, la bocca si può spalancare in maniera prodigiosa, con un angolo di quasi 90°, un vero record se si pensa che per esempio un puma può aprirla al massimo di 65°.

Proprio a causa di queste doti incredibili, di cui ancora non si è capita bene la funzione (anche se si suppone sia prettamente predatoria), si è pensato in passato ci fosse un legame di parentela con le tigri dai denti a sciabola, oggi estinte ma un tempo terrore delle lande preistoriche, dove utilizzavano le loro armi “bianche” per pugnalare alla gola mammut e altri grandi erbivori dalla pelle spessa.

Gli studi filogenetici, però, hanno dimostrato che non vi è nessun legame evolutivo stretto tra questi animali, ma solamente una sorta di convergenza adattativa, una risposta della selezione a esigenze simili.

3. CERVIDI, UCCELLI E SCIMMIE

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Effettivamente, i leopardi nebulosi sono predatori micidiali: cacciano soprattutto a terra, ma ci sono diverse osservazioni di inseguimenti vertiginosi tra le chiome degli alberi, a diversi metri di altezza sui rami, grazie proprio alla lunga coda, agli arti compatti e agli artigli retrattili.

Lo spettro alimentare di questi felidi racchiude un’ampia gamma di prede, soprattutto uccelli e mammiferi, ma pare anche pesci, anfibi e piccoli rettili.

Tra i mammiferi, in particolare, spiccano prede di dimensioni rispettabili, come il muntjak della Sonda (Muntiacus muntjak), il cervo porcino (Axis porcinus) e il cinghiale barbato (Sus barbatus), tutti ungulati che possono essere grandi come il leopardo stesso, ma che vengono uccisi senza troppi problemi.

Nella dieta, curiosamente, rientrano oltre a roditori vari anche i pangolini, di cui evidentemente il felide riesce a scalfire la difesa corazzata.

Molto interessanti sono le predazioni sulle scimmie: tra esse, la nasica (Nasalis larvatus, foto sotto) sembra essere la favorita, inclusi i grandi maschi adulti, mentre le segnalazioni di catture di oranghi sono aneddotiche e non confermabili con sicurezza.

4. SENZA LASCIARE SCAMPO

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Nascosto tra i rami degli alberi nelle foreste pluviali dell'Asia, il leopardo nebuloso (Neofelis nebulosa) emerge come un maestro della caccia.

Dotato di un'eccezionale combinazione di agilità, astuzia e furtività, questo felino sfoggia una strategia di caccia unica che lo distingue come uno dei predatori più abili del regno animale.

La strategia di caccia è diversa in base alla conformazione del territorio, alla vegetazione e al tipo di prede: normalmente crepuscolare e notturna, l’attività prevede agguati agli ungulati al pascolo, o grandi balzi tra gli alberi per le prede arboricole.

Le prede vengono uccise con un potente morso alla nuca, al collo o tra le scapole: una mossa, questa, unica nel suo genere nel mondo dei felidi, che di solito sferrano un letale morso retromandibolare, alla gola.

È altamente probabile che i canini così sviluppati di questa specie abbiano proprio la funzione di trapassare strutture più spesse e resistenti, anche se non è chiaro perché i denti siano ancora più grandi nei leopardi nebulosi del Borneo che in quelli continentali.

Nonostante le sue abilità di caccia straordinarie, il leopardo nebuloso è minacciato dalla perdita dell'habitat naturale e dalla caccia illegale.

La protezione delle foreste pluviali e l'implementazione di misure di conservazione sono fondamentali per garantire la sopravvivenza di questa specie affascinante.





5. ELUSIVO E MISTERIOSO

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Questi felidi sono solitari: i dati con i radiocollari mostrano territori ampi anche 40 chilometri quadrati, soprattutto nei maschi, con scarsa sovrapposizione, e quindi densità basse in tutto l’areale distributivo.

Della riproduzione in natura non si sa praticamente nulla: elusività e mistero sono gli ingredienti segreti della biologia del leopardo nebuloso, che si ipotizza possa riprodursi tutto l’anno, dando alla luce dopo tre mesi di gestazione due o tre piccoli.

Le difficoltà nello studio di questa specie sono date anche dal fatto che frequenta foreste dense, sia in riva al mare (mangrovieti) che fino alle alte quote, dove però può muoversi, soprattutto con l’oscurità, anche in ambienti di prateria con erba alta.

Non sembra essere adattabile, né tollerare grandi trasformazioni del territorio, e questo ovviamente è un problema per la sua conservazione.

Tutta l’area di presenza del leopardo nebuloso, infatti, è fortemente impattata dalle piantagioni di palma da olio, che non sono frequentate d’abitudine o addirittura vengono proprio evitate.

Sebbene sia noto un certo grado di bracconaggio “per vendetta” da parte degli allevatori, non si tratta di un animale che preda molto bestiame, e il fenomeno sembra essere quantomeno contenuto e localizzato.

È molto diffuso, invece, il suo utilizzo nella medicina tradizionale e il commercio illegale di pelli, che porta a regolari sequestri lungo le rotte dei trafficanti, ma si tratta purtroppo di una minima parte di quanto viene smerciato.

Il leopardo nebuloso incarna l'essenza selvaggia delle foreste pluviali dell'Asia. Con il suo aspetto magnifico e il suo comportamento affascinante, è una delle creature più iconiche e intriganti del regno animale.

Proteggere questa specie e il suo habitat è fondamentale non solo per preservare la biodiversità delle foreste asiatiche, ma anche per mantenere intatto il fascino selvaggio di questo enigmatico felino.








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