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Ku Klux Klan sta diventando più forte

Il 1865 è la data simbolo dello scontro razziale fra “Bianchi e Neri” negli USA, ovvero tra la popolazione di origine europea e gli Afromericani.

In questo stesso anno venne ufficialmente abolita la schiavitù, ma, parallelamente, nacque l’organizzazione del Ku Klux Klan, che aveva come obiettivo quello di conservare la supremazia dei Bianchi sugli Afroamericani, anche attraverso azioni di violenza e terrorismo.

Se pensiamo che tale organizzazione sopravvive clandestina anche oggi, possiamo capire quanto dura sia stata la contrapposizione e quanto lunga la strada per arrivare al riconoscimento della piena parità fra i due gruppi etnici.

Ku Klux Klan, l’associazione famosa per aver insanguinato gli Stati Uniti negli anni Cinquanta è ancora viva e vegeta.

Si contano infatti 42 “klan” distribuiti in 22 stati ai quali sono iscritte 3.000 persone che celebrano riti indossando tuniche e cappucci a punta. Razziste e di estrema destra, vogliono “purificare” l’America e affermare la supremazia dei bianchi.

Ma cos’è questa organizzazione criminale e razzista che si fa chiamare Ku Klux Klan e perché gli ultimi anni sta diventando più forte? Scopriamolo insieme.

 

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1. Fondazione e iniziazione

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Il primo Ku Klux Klan viene fondato nel 1866 a Pulaski, Tennessee (USA) da sei ex ufficiali dell’esercito confederato sudista, reduci dalla guerra civile del 1861-1865: il capitano John C. Lester, il maggiore James C. Crowe, John B. Kennedy, Calvin Jones, Richard R. Reed e Frank O. McCord.

Il termine Ku Klux Klan viene coniato nello stesso 1866 e trae origine da Kukloi (dal greco Kyklos, circolo), trasformato in Ku Klux (evocativo di mistero), a cui va aggiunto Klan, che allude sia a vincoli di sangue sia allo spirito di corpo.

Il Klan assume una fisionomia occulta, formando uno “stato nello stato” ed è definito l’“Invisibile Impero”, suddiviso in “Reami” (l’equivalente dei singoli Stati federali), “Domini” (corrispondenti ai distretti congressuali), “Province” (contee) e “Covi”.

Le cariche sociali adottano nomi enigmatici, evocatori di forze arcane speciali e corrispondenti alla suddivisione territoriale:
- il Grande Stregone dell’Invisibile Impero e i suoi dieci Geni;
- il Gran Dragone del Reame e le sue otto Idre;
- il Gran Titano del Dominio e le sue sei Furie;
- il Gran Ciclope del Covo e i suoi due Falchi notturni;
- e poi un Grande Monaco, un Grande Scriba, un Grande Scacchiere, un Gran Turco e una Grande Sentinella.

Viene anche deciso che ogni membro del Klan indossi un lenzuolo bianco come tunica, una sacca sul viso con i fori per gli occhi o una maschera mostruosa per favorire l’anonimato e spaventare i neri superstiziosi.

Ogni nuovo membro è accolto con una cerimonia di iniziazione, che si svolge di notte, alla luce di torce, in mezzo a un circolo di incappucciati. La recluta deve rispondere a 10 domande e ascoltare il “Credo” del Klan recitato ad alta voce da un dignitario.

Nella foto sotto, il generale Nathan B. Forrest (1821 – 1877), fu il primo ‘grand wizard’ del Ku Klux Klan.

 

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2. Le prime fasi

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Nato come «un club o una società qualunque, per vincere la noia e l’amarezza», il Klan diventa una delle sette segrete più potenti e sanguinarie della storia degli Stati Uniti.

Già alla fine degli anni Sessanta del XIX secolo semina terrore nel Sud, con incursioni violente, linciaggi, impiccagioni e altre azioni brutali ai danni dei neri e dei bianchi che li aiutano.

Nel 1871, il bilancio delle vittime è di circa 170 persone. Il Governo federale decide di intervenire con le sue truppe, ottenendo lo scioglimento dell’organizzazione nel 1873.

Il Klan torna in vita nel 1915, alla fine della Prima guerra mondiale, quando si aggrava il problema della disoccupazione e molti americani bianchi cominciano a temere la concorrenza, sul mercato del lavoro, delle minoranze, non solo nere, ma anche ebree, italiane e ispaniche.

Dell’inaugurazione della seconda era dell’organizzazione è protagonista William Simmons, che riesuma i rituali segreti del Klan, a cui aggiunge la borraccia di “acqua dell’iniziazione”, venduta ai membri più creduloni per 10 dollari al litro.

Predilige le parole che iniziano con “KL”, perciò ribattezza gli antichi “Covi” con il nome di Klaverns e nomina nuovi funzionari, detti Klaliffs (si ricordano anche altre cariche come Klokard, docente, Klupp, cappellano, Kladd, maestro cerimoniere, Klabee, tesoriere).

Nel 1917, pubblica anche il Klorano (da Koran, Corano), un libro di 54 pagine che diventa il vangelo del Klan.

Con l’aiuto di due esperti in relazioni pubbliche, Edward Clarke ed Elizabeth Tyler, il Klan diventa un’impresa commerciale che rende sempre più in termini monetari e attrae la gente di campagna e dei piccoli centri.

Gli iscritti aumentano fino a raggiungere la cifra di 100.000 nel 1921 e di due milioni e mezzo nel 1923.

Simmons rivede anche le divise del Klan e fa adottare il classico cappuccio bianco a punta, la tunica fino a terra, spesso decorata da uno stemma recante una croce, talvolta associata a una goccia di sangue rosso.

Nell’ottobre 1920, i membri del Ku Klux Klan sono responsabili di 4 omicidi, una mutilazione, 41 fustigazioni, 5 rapimenti di bambini, 27 casi di uomini e donne incatramati e impiumati, 43 minacce a mano armata e 14 incursioni intimidatorie.

Sono gli anni dei linciaggi, della marcia su Washington di 40mila Klansmen, del controllo delle elezioni locali in molte cittadine del Sud, della complicità di giudici, sceriffi e uomini di chiesa.

Ma anche stavolta il Klan ha vita breve. Travolto da scandali di tutti i generi deve chiudere i battenti nel 1944.

Nella foto sotto, il Ku Klux Klan del 1915 acquistò importanza soltanto qualche anno dopo, quando la propaganda della Southern Publicity Association di Edward Y. Clarke e Bessie Tyler fece arrivare il numero di affiliati a quasi 100.000.

 

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3. La rinascita

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Negli anni Cinquanta, in un clima di forte discriminazione nei confronti dei neri, si diffondono i cosiddetti Councils, gruppi finanziati da uomini d’affari e dall’alta borghesia sudista che costituiscono il “Klan dei quartieri alti” e perseguono un programma segregazionista.

Pullula, accanto a loro, un insieme vasto ed eterogeneo di Klan, spesso con obiettivi specifici (ad esempio, hanno come avversari gli ebrei piuttosto che i neri), che diventano protagonisti di attentati violenti, tra cui l’assassinio della redattrice capo di un giornale di provincia a Mount Dora, Florida (1959), il rapimento e l’evirazione di un nero in Alabama (1962), l’uccisione di quattro ragazzine a Birmingham, Alabama (1963); l’uccisione di tre giovani attivisti a Philadelphia, Mississippi, nel 1964.

Nell’ottobre 1965, ha inizio a Washington una inchiesta parlamentare sul Ku Klux Klan ordinata dal presidente Johnson, che utilizza gli stessi strumenti usati un decennio prima contro i comunisti: il Comitato contro le attività antiamericane e l’FBI.

Nonostante le violenze continuino per tutti gli anni Settanta, il Klan perde colpi e si divide in un pulviscolo di gruppi, spesso in conflitto tra loro.

Oggi molti gruppi del Ku Klux Klan hanno creato una rete di alleanze con organizzazioni che promuovono la supremazia bianca, come le organizzazioni neonaziste, adottando spesso il look e gli emblemi degli skinhead.

Ma la situazione è profondamente cambiata rispetto agli anni Cinquanta, anche per l’opposizione di tanti movimenti per i diritti civili.

Nella foto sotto, Martin Luther King mostra in conferenza stampa le vittime dell’episodio di Mississippi Burning.

 

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4. Litigiosi ma ininfluenti

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Dopo l’attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995, che miete 168 vittime, il presidente americano Clinton usa la mano pesante con la destra americana, indebolendo le Milizie (piccoli eserciti privati di ideologia razzista e fondamentalista cristiana) a cui i membri del Klan sono legati.

Oggi, come ricorda lo scrittore e saggista Valerio Evangelisti «non esiste un unico Ku Klux Klan, ma una miriade. Hanno i loro siti Internet, celebrano occasionalmente i loro riti, si esibiscono con mantelli e cappucci. Ma Stregoni Imperiali e Gran Dragoni litigano costantemente, si insultano in diretta TV, si contendono anche a pugni le spoglie del cosiddetto Invisibile Impero. La loro influenza è scarsa».

Il 2017, però, ha visto una ripresa del numero degli affiliati e negli ultimi quattro anni si sono costituiti più della metà dei Klan esistenti oggi.

Attualmente si contano circa 42 Klan attivi in ben 22 stati americani (in testa ci sono Mississippi e Alabama), tuttora responsabili di comportamenti violenti nei confronti dei neri.

Negli Stati Uniti, comunque, si stima che i membri dei Klan non superino le 3.000 unità, concentrate per lo più nel Sudest della nazione.

Nei Klan si contano di norma meno di 25 membri attivi: solo nei più grandi si arriva a 50-100. Nonostante i numeri non eclatanti, questi gruppi continuano a usare toni forti contro neri, immigrati, ebrei e, più recentemente, contro i movimenti per i diritti degli omosessuali, oltre a invocare la “purificazione” dell’America.

Tra loro, e tra loro e altri gruppi per la “supremazia bianca”, il livello di litigiosità è alto. Inoltre, continua a mancare una leadership.

 

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5. Le 10 domande per le reclute del Klan, il credo dei membri e il testo sacro

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  • Le 10 domande per le reclute del Klan
    Per entrare a far parte del Klan, la recluta doveva rispondere a 10 domande che testimoniano l’ideologia nazionalista e razzista dell’organizzazione. Eccole:
    1) Il motivo che ti spinge a entrare nel Klan è serio e disinteressato?
    2) Sei un cittadino nato negli Stati Uniti, bianco e non ebreo?
    3) Sei contrario a qualsiasi rapporto che ti leghi a una causa, un governo, una setta, un capo che non siano degli Stati Uniti? In passato hai mai tenuto simili rapporti?
    4) Credi ai dogmi della religione cristiana?
    5) Credi fermamente che gli Stati Uniti e le sue istituzioni siano superiori a qualsiasi altro governo civile, politico o ecclesiastico del mondo intero?
    6) Giuri solennemente di difendere e rispettare le istituzioni degli Stati Uniti senza riserva?
    7) Credi nello spirito del Klan e sei disposto a rimanergli fedele?
    8) Credi nella supremazia della razza bianca e sei disposto a lottare per essa?
    9) Sei disposto a obbedire alla nostra Costituzione e alle nostre leggi, attenendoti ai nostri costumi, alle nostre usanze e alle nostre regole?
    10) Si potrà sempre fare affidamento su di te?

 

  • Così “crede” ogni membro del Klan
    Ogni aspirante Klansman è tenuto a fare proprio il “Credo” del Klan.
    Ecco la parte iniziale: «Il Ku Klux Klan è stato creato per rigenerare il nostro sventurato Paese e per riscattare la razza bianca dall’umiliante condizione in cui è stata recentemente precipitata dalla nuova repubblica. Il nostro principale e fondamentale obiettivo consiste nel mantenimento della supremazia della razza bianca in questo Paese. La storia e la fisiologia ci insegnano che noi apparteniamo a una razza che la natura ha gratificato con una evidente superiorità su tutte le altre razze e che il Creatore, in questo elevarci al di sopra dei comuni standard della creazione umana, ha inteso affidarci un dominio sopra le razze inferiori, dominio al quale nessuna legge umana può derogare».

 

  • Il testo sacro si chiama Klorano
    Vi sono descritti il credo dell’organizzazione, la gerarchia, i rituali e il giuramento dei membri.
    «Il Klorano deve sempre essere custodito con la massima cautela e mai adoperato se non in condizioni di estrema sicurezza o in occasione dei Klonklavi. Deve essere conservato in un luogo sicuro dove nessuno possa vederlo», si legge nel testo.
    Ma in contrasto con tanta cautela, oggi il Klorano è disponibile in rete.

 

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