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Setter Irlandese: un cane regale, indipendente, energico ma molto affettuoso

Cane da caccia incomparabile, naso da genio, andatura da felino, arresto da statua, ma anche amico inseparabile del padrone, protettore dei bambini, che accompagna dappertutto, il Setter Irlandese non ha finito di far parlare di sé.

Avo probabile del Setter Inglese, certo del Gordon Setter, l’Irlandese è l’anima stessa di questi cani.

Ammirabili per la linea del loro corpo e la bontà del loro temperamento, sono divenuti ausiliari dei cacciatori nel mondo intero e, più di ogni altro, il Setter Irlandese rappresenta il Cane.

Duro e forte, ma puro e fedele. Come un autentico irlandese. E un autentico amico dell’uomo.

Conosciamo insieme questa straordinaria razza canina:  il Setter Irlandese, un cane regale, indipendente, energico ma molto affettuoso!

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SETTER IRLANDESE

GRUPPO: settimo.
ALTEZZA AL GARRESE: da 56 a 64 cm per i maschi e da 54 a 62 cm per le femmine.
PESO: da 20 a 30 kg per i maschi e da 18 a 25 kg per le femmine.
MANTELLO E COLORE: rosso vivo senza nessuna traccia di nero; piccole macchie bianche sono accettate.
DIFFUSIONE: discretamente diffuso in Italia.
DURATA MEDIA DELLA VITA: quattordici anni.
CARATTERE: energico, indipendente, testardo ma molto affettuoso.
RAPPORTI CON I BAMBINI: molto buoni.
RAPPORTI CON GLI ALTRI CANI: soddisfacenti.
ATTITUDINI: eccellente cane da caccia, eventualmente da compagnia.
SPAZIO VITALE: abbondante, perché questo cane è amante del movimento.
ALIMENTAZIONE: da 350 a 520 g di alimento completo al giorno, tranne nel periodo della caccia.
TOELETTATURA: è necessaria una spazzolatura settimanale per la cura delle frange e del resto del mantello.

 

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1. Origine

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Alcune razze hanno l’incontestabile vantaggio di presentare ai propri sostenitori delle origini e una storia chiara, quasi limpida.

Ogni cinofilo che si rispetti attribuisce il Pastore Tedesco a Von Stephanitz, il Malinois a Huyghebaert, il Leonberg a Hissig e il Dobermann... all’impiegato municipale tedesco dallo stesso nome.

Al contrario, quando si parla di Setter, i cani da ferma britannici a pelo lungo, i più saggi preferiscono tacere. In effetti, del passato di questi cani, attualmente così quotati, non si sa niente, o comunque non molto; le opinioni, a questo proposito, divergono.

I Setter, gli Epagneul e gli Spaniel (Epagneul non continentali), per comune ammissione, avrebbero tutti come antenato il Bracco delle quaglie, o il Chien d’Oysel, che era un cane da ferma, esso stesso discendente di un antico Canis familiaris intermedins.

Una scuola, tra i cinofili, sostiene l’ipotesi che il cane in questione sarebbe originario della Spagna, cosa che spiegherebbe elegantemente l’appellazione ancora usata di Epagneul (o Spaniel).

Una delle rare testimonianze in favore di questa tesi è quella sostenuta da Gaston di Foix, detto Phébus, nel suo Traité de la chasse, dove avrebbe parlato di cani da selvaggina come cani di origine spagnola.

Secondo un’altra scuola, il nome degli Epagneul e di Spaniel avrebbe tutta un’altra etimologia (dall’antico francese ‘s’espanir’, accucciarsi). Del resto, questi cani non proverrebbero originariamente dalla Spagna.

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È l’opinione di Strebel, per esempio: lo studioso cita un gioiello appartenuto a Filippo II di Macedonia, il padre di Alessandro il Grande, sul quale sarebbe rappresentato un antenato del famoso Bracco, già esistente quindi nel IV secolo a.C.!

Comunque sia, dopo il Medio Evo e fino a un’epoca relativamente poco lontana, in rapporto alla durata della storia, questi cani si sarebbero diffusi nei Paesi Bassi, in Francia, in Germania, in Inghilterra...

In ciascuno di questi paesi sarebbero avvenuti incroci con i cani locali, creandovi di conseguenza differenti Epagneul nazionali.

Il conte di Foix, per ritornare a lui, cita anche la tecnica di caccia utilizzata con questo tipo di cani. Si insegnava loro a stendersi davanti alla selvaggina, cosa che permetteva di coprire il cane e gli uccelli con una reticella, da cui il loro nome di Chiens d’Oysels.

Questa forma di ferma molto particolare procura ai loro discendenti, dall’altra parte della Manica, il nome di ‘Setter’, dal verbo inglese to set, che significa mettersi fermi, all’occorrenza stendersi a terra.

Si ignora quando e per quali strade i Setter furono importati nelle isole britanniche. E probabilmente in Irlanda che l’impiego dei cani da punta cominciò a diffondersi, cosa che fa del nostro Setter Irlandese l’anziano della sua famiglia.

Si sa che i Setter ottennero un vivo successo tra i primi cacciatori col fucile, ai quali le loro ferme molto lunghe permettevano di ricaricare gli archibugi!

 

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2. Storia

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Per ritrovare tracce precise del Setter Irlandese, occorre risalire al 1810 circa, epoca nella quale gli amatori di questa bella razza non immaginarono niente di meglio che litigare sul tipo di mantello.

Allora esistevano non uno, ma due Setter Irlandesi, l’unicolore (rosso) e il bicolore (bianco e rosso).

Questa seconda varietà era la più comune, e si diceva di gran lunga migliore della prima.

Gli allevatori si misero a dissertare sulla visibilità dei differenti mantelli, poi sulle qualità di caccia relative a ciascun ‘modello’.

Alcuni affermavano che l’addestramento del ‘tutto rosso’ fosse più facile. Arrivarono le prime esposizioni canine (1859) e il pubblico decretò: il Setter Irlandese sarà rosso — diciamo rossiccio —, a immagine dei suoi compatrioti.

La controversia a proposito dei colori può sembrare futile, ma determinò veramente l’avvenire del cane; tale discussione, del resto, è piuttosto frequente tra gli allevatori quando si tratta di determinare, e con estrema precisione, le caratteristiche che apparterranno, e per sempre, a una razza.

Come sarebbe oggi il Setter se fosse stato selezionato da genitori bicolori? Migliore o peggiore? Non si sa.

Solo una cosa è sicura, che il bianco è parte integrante dei caratteri della razza, come è provato dalle macchie bianche che appaiono a volte sul petto, sulle zampe o sulla testa dei ‘diavoli rossi’ attuali che gli amatori chiamano ‘stella irlandese’.

Mentre gli appassionati di esposizioni canine cercano di eliminarle, i cacciatori sono fieri di possedere cani che ne sono dotati. Che porti o no la stella, il Setter Irlandese resta comunque uno dei più bei cani che vi siano, grazie sia alle sue doti naturali, sia alla sua grande capacità di apprendimento.

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Ascoltiamo un saggio degli elogi che ne fa Cajelli: «Guidato dal suo potente fiuto, galoppa rapidamente, la testa tesa in avanti. Nel sottobosco, rallenta l’andatura e non perde mai di vista il suo accompagnatore. Lavora bene tanto in montagna che nell’acqua, profondendo sempre il medesimo ardore.
Non soffre né il caldo né il freddo, ignora la fatica [...]. Non v’è altro cane il cui odorato sia così fine, e noi siamo a volte stupefatti dai risultati che ottiene grazie al suo fiuto straordinario.
Quando si trova in presenza della preda, rallenta l’andatura, raddoppia le precauzioni per non perdere le tracce odoranti lasciate dalla selvaggina. Istintivamente, il suo corpo si abbassa verso il suolo; nel medesimo tempo alza la testa e la fronte si pone perfettamente orizzontale, tanto che tutto il treno posteriore si flette e la coda tesa s’immobilizza un poco al di sopra della linea dei reni.
Come pietrificato, resta così fermo davanti al nascondiglio della selvaggina che ha scovato».
E l’autore aggiunge: «Sfortunatamente, nel passato come ai nostri giorni, molti allevatori sono stati e sono attirati dalle qualità estetiche di questo cane. La grande bellezza del Setter Irlandese fa dimenticare ciò che è capace di fare sul terreno».

Il cane è così bello che questo finisce per nuocergli. Per convincersene, basta ricordare certi grandi cani, snelli come levrieri, che comparivano non tanto tempo fa nelle esposizioni canine accaparrandosi tutti i premi, e che non avrebbero saputo che farsene di una lepre o di una beccaccia!

Questi trampolieri striminziti, come li chiamavano gli amatori del vero Setter Irlandese, non erano più che i fantasmi di quello che avrebbero dovuto essere. Ciò a causa della moda che si ostinava a promuovere il Setter come cane da compagnia quando non domandava altro che restare un fedele ausiliario del cacciatore!

Per fortuna, il Red Club, fondato nel 1905 dal marchese di Gantes ed ereditato da successori coscienziosi, ha compreso che l’abisso che si era scavato tra i giganti, dopotutto molto belli, delle esposizioni canine e i cani più piccoli, ma infinitamente migliori, del buon cacciatore, non poteva che portare pregiudizio alla razza.

La tendenza si è dunque rovesciata, e i campioni da lavoro attuali guadagnano con successo i primi premi nelle esposizioni.

Il Setter Irlandese, cane magnifico, ma anche genio della caccia, assomma oggi i due impieghi per i quali è più portato: indispensabile ausiliario del suo padrone cacciatore e valido compagno di tutta la famiglia. È in questi due ruoli che esprime il meglio di sé.

Privarlo dell’uno o dell’altro, significherebbe togliergli una parte di se stesso. Razza molto antica, non ha per nulla perduto la sua nobiltà, la sua eleganza, la sua unicità; il Setter Irlandese è veramente un cane regale. E averlo al fianco è un piacere da principe.

 

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3. Comportamento

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Questo cane è da sempre soggetto a giudizi non molto lusingieri: alcuni lo dicono folle, altri ipernervoso. L’hanno tacciato di sensibilità a fior di pelle.

Il Setter Irlandese è veramente quel grande angosciato che le dicerie ci dipingono? Vediamo bene le cose.

Niente è più ambiguo che generalizzare, soprattutto in materia di comportamento canino. No, non tutti i Labrador soffrono di bulimia, né i cani da pastore belga sono feroci, né i Levrieri delicati, né i Setter Irlandesi insopportabili.

Ogni caso è particolare, e nessuna definizione è vera in assoluto: alcuni di questi ‘diavoli rossi’, ad esempio, passerebbero forse buona parte del loro tempo a pisolare su un cuscino. Senza cadere in esagerazioni, si può tentare di trovare una media intelligente e dare qualche indicazione relativa al temperamento di questo cane.

A prima vista, si scopre un animale grande, slanciato, ben fatto, la testa allungata, sottile e asciutta: niente della morfologia del Setter Irlandese suggerisce la placidità.

Si può dunque dedurre che si tratti di un cane generalmente molto vivace. In più, è un cane da caccia, quel che i più hanno la tendenza a dimenticare: se si addormentasse in piena battuta, sarebbe per lo meno imbarazzante, tutte cose di cui i suoi detrattori non tengono conto prima di trattarlo un po’ affrettatamente da isterico.

Nondimeno bisogna essere oggettivi: il Setter Irlandese ha una tendenza naturale all’eccitabilità, giudizio che si attenuerà precisando, eccitabilità ‘equilibrata’, qualità paradossale, ma non meno indispensabile nel buon cane da caccia.

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Del resto, sul terreno, nessuno si sognerebbe di criticare il Setter Irlandese. Corre troppo bene, col suo galoppo magnifico e leggero, bracca troppo bene, non perdendo un centimetro quadrato di terreno, cade in ferma troppo bene, tutto il corpo teso verso il selvatico immobile.

Infine, si insinua troppo bene, portando la selvaggina a tiro del fucile del padrone. Solo quelli che lo conoscono male possono criticare il Setter Irlandese. E il riporto, vi è portato naturalmente? Ma quali razze lo sono?

Si risponderà francamente che nell’Irlandese l’addestramento al riporto è lento. Ha la testa troppo calda per prestare attenzione a lungo all’addestratore, e occorre armarsi di pazienza, di dolcezza e di fermezza perché il diavolo rosso finisca per accettare il gioco. Più delicata delle altre, questa fase dell’apprendimento, può essere laboriosa per un Irlandese passionale.

Il Setter non manca di caparbietà; del resto è questo che fa il suo valore sul terreno, e se fa girar la testa al padrone per la sua ostinazione, mette la stessa perseveranza nel braccare impietosamente la sua selvaggina. I difetti del Setter Irlandese corrispondono, in fondo, alle sue qualità.

Che dire dell’Irlandese cane da compagnia? La stessa cosa dell’Irlandese cane da caccia. È a volte indipendente, sordo agli ordini, ma anche pieno di lealtà e d’affetto. È una contraddizione permanente.

Vivere con lui non è necessariamente riposante, ma si è sicuri di non annoiarsi mai. Se si vuole avere un compagno e non una palla al piede, una sola soluzione: la tenacia.

Essendo chiaro che questo cane si rinchiude davanti alla coercizione come una lumaca rientra nel suo guscio, il padrone farà bene a lasciare il frustino e a far appello alla sua intelligenza e al suo amore per lui (perché, in fondo, ha un cuor d’oro).

Si dovrà dunque giocare sulla complicità, le lunghe passeggiate a due, le piccole tenerezze, i giochi e le carezze, per domandare in cambio un minimo di saper vivere.

Attenzione! Farsi amare non vuol dire vendersi, e qualche dimostrazione di fermezza e di volontà aumenteranno nel Setter la stima per il padrone. Fatelo partecipare alle vostre attività il più spesso possibile, e lui si darà la pena di farvi piacere.

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A proposito: vive male in appartamento e, se questo è il caso, esige continue passeggiate molto lunghe, in cambio del rispetto dei mobili di casa. Con un cane simile è certamente più facile abitare in campagna o in periferia, dove possa inebriarsi di spazio e di verde.

Per questo prima di tutto è importante averlo preparato a rispondere al richiamo, perché potrebbe sfuggire al controllo. Si può cominciare fin da quando è cucciolo, chiamandolo frequentemente e con l’aiuto... di una golosità.

Se non ritorna, l’uso di un guinzaglio leggero è consigliabile. Dei piccoli strattoni solleciteranno il giovane ribelle, il quale si renderà conto di non potersi sottrarre agli ordini (sicuramente una carezza lo accoglierà a ogni ritorno, anche se ottenuto con qualche strappo del guinzaglio).

Una volta addestrato a ritornare a voi in tutte le circostanze, il Setter Irlandese sarà il miglior compagno nelle passeggiate, perché non sarà mai affaticato e si mostrerà sempre disponibile alle uscite, che gli fanno enormemente pia­ cere.

A meno d’essere particolarmente dominante, si comporterà bene con i cani e le persone che incontrerete, poiché è molto socievole, ciò che è bene per un cane da caccia, sovente portato a fiancheggiare numerosi consimili.

Con i bambini, nessun problema, a condizione che essi siano all’altezza e sappiano non infastidirlo, nel qual caso Sua Maestà l’Irlandese rischia di manifestare la sua disapprovazione con un brontolio significativo.

Al limite, preferirà allontanarsi piuttosto che mordere dei bambini, di cui è amico per natura. Partecipa volentieri ai loro giochi, non mancando nessuna buona occasione per prendere l’iniziativa.

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Gli altri animali — come il gatto, la gallina o i criceti — dovranno, per coabitare armoniosamente con il Setter Irlandese, ricordare che è innanzitutto un cane da caccia, con gli istinti corrispondenti.

Quindi, fate attenzione alle imprudenze, ed esercitate un’educazione precoce a entrambe le parti! Così, il cucciolo deve imparare a rispettare gli animali di casa, e loro a essere discreti. A queste condizioni, il Setter può divenire l’amico del gatto di casa e saper placidamente guardare la tartaruga.

Al contrario, gli animali assimilabili alla selvaggina, come conigli e uccelli, dovranno piuttosto evitare il Setter Irlandese in generale, in particolare se è un cacciatore assiduo. Ecco dunque un cane molto spesso criticato a torto.

È vero che certi individui selezionati unicamente su dei criteri fisici mancano a volte di equilibrio. Nondimeno questa situazione appartiene al passato, e con la scelta del carattere come fattore di selezione, il Setter Irlandese è ritornato il cane equilibrato che non aveva mai cessato di essere.

Certo, non lo si addestra in un momento, ma l’abilità dell’educatore non si misura forse con la volontà dell’animale educato? Chi ottiene dei buoni risultati con un Setter Irlandese può vantarsi di avere la mano insieme dolce e ferma, ideale per ogni addestramento. Il suo temperamento non ne smentisce le origini.

Fiero e ribelle, ma anche buono e leale, così è il Setter e tale deve restare. Cane da caccia incomparabile, naso da genio, andatura da felino, arresto da statua, ma anche amico inseparabile del padrone, protettore dei bambini, che accompagna dappertutto, il Setter Irlandese non ha finito di far parlare di sé.

Avo probabile del Setter Inglese, certo del Gordon Setter, l’Irlandese è l’anima stessa di questi cani. Ammirabili per la linea del loro corpo e la bontà del loro temperamento, sono divenuti ausiliari dei cacciatori nel mondo intero e, più di ogni altro, il Setter Irlandese rappresenta il Cane.

Duro e forte, ma puro e fedele. Come un autentico irlandese. E un autentico amico dell’uomo.

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4. Lo standard della razza

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FCI Standard N° 120 / 02.04.2001
SETTER IRLANDESE
ORIGINE: Irlanda
DATA DI PUBBLICAZIONE DELLO STANDARD ORIGINALE VIGENTE: 13.03.2001
UTILIZZAZIONE: Cane da caccia e da famiglia
CLASSIFICAZIONE F.C.I.: Gruppo 7 Cani da ferma
Sezione 2 Cani da ferma britannici ed irlandesi
Setter
Con prova di lavoro

ASPETTO GENERALE.
Distinto e atletico pieno di qualità, dall’espressione amichevole. Armonico nelle proporzioni

COMPORTAMENTO – CARATTERE
Acuto, intelligente, energico, affezionato e leale.

TESTA: lunga e asciutta, e non troppo pesante agli orecchi. Muso e cranio di uguale lunghezza e su linee parallele

REGIONE DEL CRANIO
Cranio: ovale (da orecchio a orecchio), con gran spazio per il cervello, e con protuberanza occipitale ben marcata. Arcate sopraccigliari marcate
Stop: ben definito
Tartufo: il colore è mogano scuro, noce scuro o nero. Narici ampie.
Muso: moderatamente profondo e piuttosto quadrato all’estremità. Dallo stop alla punta del tartufo, lungo, con labbra non pendule.
Mascelle: di lunghezza quasi uguale
Denti: chiusura a forbice
Occhi: nocciola scuro o marrone scuro; non dovrebbero essere troppo grandi
Orecchi: di media misura, di tessitura fine, attaccate basse e bene indietro, pendenti in una piega netta aderenti alla testa.

COLLO: moderatamente lungo, molto muscoloso, non troppo spesso, leggermente arcuato, senza rilassamenti alla gola

CORPO: proporzionato alla taglia del cane
Torace: profondo, piuttosto stretto davanti, con costole ben cerchiate, per lasciare molto spazio ai polmoni
Rene: muscoloso e leggermente arcuato

CODA: di media lunghezza, proporzionata alla taglia del corpo, attaccata piuttosto bassa, forte alla radice, si assottiglia in una punta fine. Portata a livello della linea dorsale o più bassa

ARTI
ANTERIORI
Spalle: sottili in punta, profonde e ben inclinate dietro.
Gomiti: liberi e ben abbassati, non rigirati in dentro né in fuori
Avambraccio: diritto e con tendini evidenti, con buona ossatura
POSTERIORI ampi e potenti
Gambe: lunghe e muscolose dalle anche al garretto: dal garretto ai talloni corte e forti
Ginocchio: ben angolato
Garretti: non deviati in dentro né in fuori

PIEDI: piccoli, molto fermi, con dita forti, arcuate e ben chiuse

ANDATURA: movimento sciolto, possente. Testa tenuta alta. Anteriori con buon allungo, ma tenuti bassi. Posteriore con grande spinta. Inaccettabili gli arti che s’incrociano.

MANTELLO
PELO: sulla testa, parte anteriore degli arti, e punte degli orecchi, corto e fine; sulle altre parti del corpo e degli arti, di moderata lunghezza, piatto e possibilmente privo di riccioli o ondulazioni. Frangia sulla parte superiore degli orecchi lunga e serica; sul dietro degli arti anteriori e posteriori lunga e fine; buona abbondanza di pelo sul ventre, formando frangia che può estendersi fino al petto e gola. Gli spazi interdigitali sono ben forniti di pelo. La coda ha una frangia di pelo moderatamente lungo, che diminuisce in lunghezza a mano a mano che si avvicina alla punta. Tutte le frange sono diritte e piatte.
COLORE: ricco castano dorato senza traccia di nero; non sono da squalificare il bianco sul petto, gola e dita; o piccola stella sulla fronte o stretta striscia sul naso o faccia.

TAGLIA
Altezza al garrese: - Maschi da 58 a 67 cm,  - Femmine da 55 a 62 cm

DIFETTI: qualsiasi deviazione da quanto sopra deve essere considerato come difetto e la severità con cui verrà penalizzata deve essere proporzionata alla sua gravità

N.B. I maschi devono avere due testicoli apparentemente normali, completamente discesi nello scroto.

 

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5. Razze affini

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L'irlandese fa parte della famiglia dei Setter e a questo titolo ha diritto a due cugini prestigiosi: il Setter inglese e il Gordon Setter, che gli sono apparentati strettamente.

Al momento della loro 'ri-creazione', queste due razze sono senza dubbio migliorate, grazie al sangue del Setter irlandese.

- Il Setter inglese si presenta come un cane leggermente più compatto che l'irlandese, molto sottile e slanciato. L’inglese presenta delle forme anch’esse eleganti, tuttavia più tonde e dal profilo meno aguzzo.
La testa è leggermente meno lunga. Il mantello è molto tipico, perché si compone di macchie e macchiettature di nero, arancio, blu o limone su fondo bianco.
Esiste anche un mantello tricolore, bianco, nero e fuoco. I cani a macchie sono preferiti ai cani macchiettati.
Macchie e macchiettature non sono tuttavia incompatibili e si ritrovano sovente sullo stesso individuo.
Il Setter inglese è il più rapido della famiglia, li suo galoppo felino e rasente il terreno è ben conosciuto dai cacciatori i quali meglio degli altri sanno apprezzare queste doti.
Eccelle su tutti i terreni, perché, da buon Setter, possiede grandi capacità d'adattamento. Le selvaggine più difficili non lo scoraggiano, al contrario.
Di carattere molto dolce, il Setter inglese è anche un buon cane da compagnia, ma non è proprio la sua vocazione e privarlo della caccia lo rende assai infelice.
Il maschio misura da 65 a 68 cm al garrese per un peso da 27 a 30 kg e la femmina da 61 a 65 cm per un peso da 25 a 28 kg.

- Altro cugino non meno prestigioso è il Gordon Setter. Si sa che Alexander di Gordon utilizzò alcuni splendidi esemplari di Setter irlandesi, appositamente per creare questa magnifica razza, la più pesante della famiglia.
Questo signore, il cui mantello nero e fuoco è di un gran bell’effetto, è specializzato nella selvaggina selvatica, beccacce e beccaccini in particolare.
Ha vissuto un brutto periodo dopo la prima guerra mondiale, quando, selezionato sulla grande taglia, era divenuto un vitello obeso e quasi fermo sul terreno.
Gli sforzi di un allevatore normanno lo resero all'attenzione dei cacciatori, ed è oggi il Setter le cui quotazioni di popolarità sono più alte.
Ammirevole compagno del cacciatore su tutti i terreni, è anche un apprezzabile cane di famiglia. Molto affettuoso con i padroni, si fa amico dei bambini e partecipa ai loro giochi, sorvegliandoli.
È, al contrario, più riservato con gli estranei del Setter irlandese o del Setter inglese e può anche dare l'allarme in caso di problemi.
Ciò non significa, tuttavia, che questo nobile animale svolga funzioni da cane da guardia, il suo mantello nero focato si abbellisce qualche volta di una leggera macchia bianca, eredità probabile dei suoi antenati irlandesi, il maschio misura in media 66 cm al garrese, e la femmina 62 cm.

 








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