fungo velenoso

Funghi velenosi mortali – Tutti i dettagli

In questo articolo cerchermo di darvi una completa panoramica sui funghi velenosi, in particolare quelli mortali per l'uomo.

Anche se a volte i funghi possono essere dei veri e propri alleati per noi essere umani (in un articolo abbiamo parlato di come un fungo abbia portato alla scoperta della penicillina), alcune volte i nostri cari amici funghi possono essere velenosi, a volte anche letali, per l'uomo, altre volte possono avere degli effetti allucinogeni.

È veramente difficile, se non impossibile, specificare i casi di avvelenamento da funghi, che ogni anno si verificano in Italia. A livello europeo, secondo attendibili fonti, le intossicazioni documentate sarebbero circa 10.000 ogni anno, mentre i decessi sarebbero in media tra i 200 e i 300 all'anno. Nel continente europeo, la maggioranza dei funghi sono commestibili, mentre le specie tossiche sono circa 50 (solo l’1% circa). Il riconoscimento dei funghi commestibili richiede sempre la conoscenza delle specie velenose. 

Nel corso degli anni sono stati proposti diversi modelli schematici per classificare le intossicazioni da funghi. Oggi il più adoperato nella pratica clinica è il modello di Saviuc e Flesch, pubblicato per la prima volta nel 2003. Questo modello valuta principalmente  il periodo di latenza tra l’ingestione e la comparsa dei sintomi. Secondo questo schema il primo importante parametro da considerare quando parliamo di sindrome da avvelenamento è il tempo di incubazione (o di latenza) che rappresenta il tempo medio che separa l’ingestione dall’insorgenza dei primi sintomi. 

Si distinguono 2 gruppi:

  1. Sindromi a breve incubazione o a breve latenza, quando i primi sintomi sopraggiungono entro 6 ore dall’ingestione
  2. Sindromi a lunga incubazione o a lunga latenza, quando i primi sintomi sopraggiungono dopo le 6 ore dall'ingestione

 

Sindromi a breve incubazione (meno di 6 ore)

Esistono 3 sindromi a breve incubazione: i funghi responsabili di queste sindromi sono meno pericolosi di quelli responsabili della sindrome a lunga incubazione, perché l’intossicazione, anche se non trattata, è solo eccezionalmente causa di morte.

  • La sindrome gastroenterica è la più frequente in senso assoluto (rappresenta da sola oltre il 90% di tutte le intossicazioni da funghi) ed è causata da numerose specie, come ad esempio l'Entoloma Lividum, Russula Emetica, ecc. La sintomatologia, che generalmente regredisce spontaneamente entro 24-48 ore, compare già al termine del pasto o entro 2-4 ore, ed è proporzionale alla quantità di funghi ingerita. Essa è caratterizzata da vomito, diarrea, dolori addominali, disidratazione.
     
  • Le sindromi neurotossiche, che comprendono:

    • La sindrome colinergica la provoca una sostanza chiamata muscarina, che è presente in piccola quantità nell’Amanita Muscaria, ma raggiunge concentrazioni tossiche solo nei funghi della famiglia delle Clitocybe e delle Inocybe. I sintomi sono rappresentati da cefalea, vomito, dolori addominali, scialorrea, intensa sudorazione, lacrimazione, broncorrea, broncospasmo, tremori.
       
    • La sindrome glutammatergica dovuta all’ingestione di Amanita muscaria o Amanita pantherina, i classici funghi colorati illustrati nei libri per l’infanzia, che sono ingeriti dai bambini a causa dei loro colori vivaci e dagli adulti, talvolta intenzionalmente, per i loro effetti allucinogeni. I sintomi più frequenti sono risultati l’isteria intermittente, le allucinazioni, l’iperattività, lo stato confusionale e gli attacchi epilettici.
       
    • La sindrome psicodisleptica viene provocata dai funghi del genere Psilocybe (cubensis, cyanescens, semilanceata), ma anche dall’assunzione di altri funghi, quali Conocybe cyanopus e Gymnopilus spectabilis. Essi provocano una sindrome allucinogena, simile a quella causata dall' LSD (Acido Lisergico), che compare entro pochi minuti dall’assunzione.
       
  • Le sindromi allergiche, che comprendono:

    • La sindrome allergica emolitica è una sindrome contro una proteina (involutina) contenuta nel Paxillus involutus e nel Boletus luridus. Essa è rara, ma potenzialmente fatale.
       
    • La sindrome allergica respiratoria viene causata dall’inalazione (e non dall’ingestione) delle spore di funghi del genere Lycoperdon (gemmatum, perlatum, piriforme)
       

Sindromi a lunga incubazione (più di 6 ore)

In linea generale, gli avvelenamenti più gravi sono quelli a lunga incubazione e sono ritenuti, con più probabilità, mortali.

Generalmente questo accade per almeno 2 motivi:

  • Se la sindrome è a lunga incubazione, l’intervento medico è reso difficoltoso dal fatto che le micotossine hanno avuto modo e tempo di diffondersi nell’organismo;
     
  • A causa del ritardo dei primi sintomi, può succedere che gli stessi funghi velenosi vengano consumati in pasti successivi con la conseguenza che gli effetti tossici si accumulano ai precedenti danneggiando sempre più gli organi interni.
     

Analizziamo i vari tipi di sindrome a lunga incubazione:

  • Sindrome falloidea: la più frequente, temibile e mortale di queste sindromi a lunga incubazione, caratterizzata da una mortalità di oltre il 20%, più elevata nei bambini. Conosciuta fin dai tempi antichi, venne probabilmente adoperata in diverse occasioni per eliminare personaggi importanti, del calibro dell’Imperatore Romano Claudio, avvelenato, forse, da Agrippina per favorire l’ascesa al trono di Nerone, ma anche tutta la famiglia di Euripide, poeta tragico greco, Papa Clemente VII e la vedova dello Zar Alessio.

    In Italia e non solo, l’Amanita phalloides è oggi la principale causa di decessi da ingestione di funghi, con numerose intossicazioni annue. La sindrome falloidea è caratterizzata da una fase iniziale asintomatica, una fase successiva gastroenterica ed una fase tardiva caratterizzata dalla comparsa di insufficienza epatica.

    I funghi responsabili di tale sindrome sono funghi contenenti ciclopeptidi e cioè gli Amanita (A. bisporigera, A. hygroscopia, A. ocreata, A. phalloides, A. suballiacea, A. tenuifolia, A. verna, A. virosa), i Galerina (G. autumnalis, G. marginata, G. venerata) e i Lepiota (L. brunneoincarnata, L. chlorophyllum, L. helveola, L. jossernandii). I funghi più pericolosi, in quanto contengono concentrazioni maggiori di tossine, sono gli Amanita phalloides, Amanita verna ed Amanita virosa perché, essendo i più comuni, sono più facilmente confondibili con le specie commestibili. È sufficiente anche un solo cappello di Amanita phalloides adulta per determinare un’intossicazione grave o letale nel bambino. L’intossicazione da funghi del genere Galerina determina generalmente la sola sintomatologia gastroenterica, mentre l’intossicazione da funghi del genere Lepiota può determinare anche un’epatite fulminante.

    La diagnosi della sindrome falloidea deve essere precoce e per quanto riguarda la terapia, non esiste purtroppo un antidoto sicuramente efficace per questa intossicazione. 
    DOSE LETALE = circa 50 grammi di Amanita phalloides fresca per un adulto – Circa 25 grammi nei bambini e persone debilitate.

  • Sindrome nefrotossica (orellanica): descritta per la prima volta nel 1965 in Polonia a causa di una intossicazione di massa che coinvolse circa 200 persone con un tasso di mortalità del 10% ed un elevato numero di invalidità permanenti. 
    DOSE LETALE = circa 40-50 grammi per un adulto
     
  • Sindrome gyromitriana: molto simile a quella falloidea, si tratta anche in questo caso di una sindrome caratterizzata da una lunga latenza per la presenza di un alcaloide, la Gyromitrina. I funghi responsabili sono i Gyromitra esculenta, Gyromitra gigas, Gyromitra infulaprobabilmente contenuta anche in altre specie come Helvella crispa, Helvella lacunosa, Cudonia circinans, Leotia (L. lubrica) e Spatularia (S. flavida).
    DOSE LETALE =  1KG di fungo fresco per adulto
     
  • Sindrome rabdomiolitica: studiata in Francia per un episodio occorso nell’anno 2000 che vide colpite una trentina di persone con 9 decessi che avevano consumato un fungo fino allora ritenuto commestibile, il Tricholoma equestre. L’Ordinanza del Ministero della Salute 20 agosto 2002 (Gazzetta Ufficiale N. 201 del 28 Agosto 2002)  ha vietato la raccolta, commercializzazione e conservazione del Tricholoma equestre sul territorio nazionale italiano.
     
  • Sindrome neurotossica tardiva (segnalato nel 1994 in Francia, nella regione a sud di Montpellier, per la prima volta un caso di intossicazione da funghi che metteva in relazione la comparsa di un’insufficienza renale acuta con l’ingestione di Amanita proxima. Funghi responsabili di questa sindrome sono le Amanita appartenenti al gruppo ovoidea, come ovoidea stessa, proxima e aminoaliphatica.
     
  • Sindrome eritromelalgica: è una rara sindrome, descritta già all’inizio del secolo scorso in Giappone ed in Corea, è stata segnalata a Lanslebourg nel sud della Francia a ridosso dell’Alta Savoia nel 1996. Il fungo responsabile è il Clitocybe amoenolens (Clitocybe acromelalga).
     

È bene ricordare sempre la regola fondamentale che molti dimenticano e cioè che per non avvelenarsi coi funghi non occorre conoscerli, basta non mangiarli!

Devono essere consumati solo quei funghi per i quali non esiste il ben che minimo sospetto riguardo la loro identità e che da sempre vengono raccolti e mangiati senza conseguenze. In caso di dubbio astenersi sempre dal consumo senza fare affidamento a credenze popolari, pericolose perché prive di fondamento scientifico, e senza fidarsi di consulenze di "esperti" solo per il fatto di essere raccoglitori e frequentatori abituali del bosco. Le tossine, responsabili delle sindromi più gravi, sono resistenti alla cottura e all’essiccamento. I funghi sono un pericolo mortale, non bisogna affatto sottovalutarne la loro, estrema, pericolosità. Chiedete sempre ad un micologo un parere su eventuali funghi raccolti da voi.

Dopo questa lunga, ma necessaria, introduzione, vedremo insieme 5 tra le specie di funghi piu velonosi e potenzialmente mortali per l'uomo.

1. Fungo Velenoso - Amanita Verna

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L'Amanita verna è un fungo primaverile estremamente pericoloso l'ingestione del quale provoca avvelenamenti con esito quasi sempre mortale. L'etimologia del suo nome proviene dal latino (vernus = primaverile), per la stagione di crescita. La sua carne è bianca sia esternamente che internamente mentre il suo odore risulta gradevole. 

Questa è la specie che causa il 90% degli avvelenamenti da funghi con esito mortale per la sua elevata tossicità. Pensate che 50 g di fungo fresco sono sufficienti per uccidere un uomo adulto di peso medio, nei bambini si riduce a 25 g.

Si può confondere con alcuni Agaricus che però mancano di volva ed hanno lamelle ben presto colorate di rosa. Così pure con la candida Lepiota naucina, anch'essa priva di volva. Ed infine con alcune varietà bianche di  Amanita vaginata che però hanno margine striato e prive di anello.Alcuni raccoglitori dilettanti l’hanno scambiata per uno spinarolo (Calocybe gambosa) altri ancora per una mazza di tamburo (Macrolepiota procera).

Il presente fungo predilige i boschi di latifoglia, faggio, castagno, e quercia. A volte cresce anche sotto le conifere. 

 

Fungo Velenoso - amanita verna  Fungo Velenoso - amanita verna  Fungo Velenoso - amanita verna

2. Fungo Velenoso - Galerina Marginata

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La Galerina marginata è diffusa nell'emisfero settentrionale, tra cui l'Europa, il Nord America e l'Asia, ed è stato anche trovato in Australia. Si tratta di un fungo completamente marrone (lamelle, velo e carne) che cresce prevalentemente nei boschi su cortecce o ceppi d'albero di conifere in decomposizione. Il suo periodo di crescita è l'autunno.

Questa specie di fungo è estremamente velenosa, produce sintomi simili a quelli di Amanita phalloides in quanto contiene le stesse tossine mortali. L'ingestione di quantità tossiche provoca gravi danni al fegato con vomito, diarrea, ipotermia, e la morte se l'intossicazione non è trattata rapidamente.

Le sue dimensioni sono generalmente ridotte. La tossicità di alcune specie Galerina è nota agli scienziati da un secolo da quando, nel 1912, Charles Horton Peck ha riportato un caso di intossicazione umana dovuti a questo fungo mortale. Diversi raccoglitori sono stati erroneamente avvelenati per averlo scambiato per la specie allucinogene P. Stuntzii. Talora è confondibile con la commestibile Kuehneromyces mutabilis.

 

Fungo Velenoso - Galerina Marginata  Fungo Velenoso - Galerina Marginata  Fungo Velenoso - Galerina Marginata

3. Fungo Velenoso - Entoloma Sinuatum

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L'etimologia del nome di questo fungo velenoso proviene dal latino lividum (livido), per il suo colore molto acceso e sinuatum (ricurvo), per il comportamento del gambo. Si trova in gruppi nei boschi di latifoglie, in particolare di querce e faggi in estate ed in autunno. Contiene sostanze tossiche che danneggiano profondamente il fegato. 

Si può facilmente confondere con altri Entoloma commestibili (es. Entoloma clypeatum, Entoloma aprile) che però crescono dalla primavera all'inizio dell'estate e non a stagione inoltrata. Si può confondere anche con il Clitocybe nebularis, Lyophyllum  (sp).

E' altamente tossico e l'intossicazione con questa specie può avere effetti letali su soggetti con patologie in atto, bambini e anziani.  Provoca disturbi gastrointestinali acuti e intensi, accompagnati da nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, cefalea, vertigini, bradicardia, difficoltà di respirazione. I francesi lo chiamano “le perfide” perchè il suo bell'aspetto invitante e il suo odore gradevole di farina fresca possono indurre in tragico errore di raccoglierlo e incautamente consumarlo. 

E' molto comune in autunno, sotto latifoglie, in luoghi umidi con qualsiasi tipo di suolo anche se preferisce terreni calcarei.

 

Fungo Velenoso - Entoloma Sinuatum  Fungo Velenoso - Entoloma Sinuatum  Fungo Velenoso - Entoloma Sinuatum

4. Fungo Velenoso - Cortinarius Orellanus

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Si tratta di un fungo altamente velenoso e mortale, che cresce in autunno. Produce una tossina chiamata orellanina. L'intossicazione ha una lunga incubazione, che si manifesta anche dopo molti giorni dall'ingestione.

Fino a qualche decennio fa veniva considerato un fungo commestibile e si è rivelato solo di recente una specie mortale a causa di un avvelenamento di massa verificatosi in Polonia nel 1952 che ha causato numerosi decessi.

I primi sintomi sono una fortissima sete seguiti poi da nausea, cefalee, dolori muscolari, brividi, forte stanchezza, e dolori in sede renale. L'orellanina, ci mette un pò ad agire, ma danneggia irreversibilmente l'apparato renale provocando una necrosi. Porta a morte nel 10% dei casi, o al trapianto renale. Anche un avvelenamento leggero può richiedere mesi di trattamento in ospedale. 

 

Fungo Velenoso - Cortinarius Orellanus  Fungo Velenoso - Cortinarius Orellanus  Fungo Velenoso - Cortinarius Orellanus



5. Fungo Velenoso - Amanita Phalloides

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L'Amanita phalloides è un fungo velenoso mortale responsabile del maggior numero di decessi dovuti all'incauta raccolta dei funghi spontanei ed è è la capostipite dei funghi velenosi altamente mortali.

Provoca intossicazione a lungo termine di tipo falloideo. Cresce nel periodo che va dall'estate all'autunno, preferibilmente e generalmente nei boschi di latifoglia, dove predilige nocciolo, faggio e castagno, anche se non disdegna le conifere.

Questo fungo velenosissimo è tra le specie più presenti in tutte le Regioni italiane, sia nei boschi planiziali che nei boschi d'altura. Una quantità di 50 grammi può essere fatale per l'uomo. La tossicità di Amanita phalloides è dovuta alla presenza due veleni: le amantine (la dose letale media (LD50) delle amantine è 0,1 mg/kg) e le falloidine.

Il governo canadese, attraverso diversi ricercatori, da parecchi anni sta analizzando in dettaglio le sostanze che vengono individuate come amatossine, riuscendo a localizzare e bloccare una decina di composti diversi studiando la loro operatività sui mammiferi. Lo scopo di questo ambizioso progetto è il poter comprendere i meccanismi usati dalle amatossine nel riconoscere, attaccare e distruggere, necrotizzandole, le cellule epatiche. Si potrebbe così confondere chimicamente le amatossine, facendo credere a queste ultime che si tratta di tessuto epatico, e indirizzarle verso cellule tumorali.

 

Fungo Velenoso - Amanita Phalloides  Fungo Velenoso - Amanita Phalloides  Fungo Velenoso - Amanita Phalloides






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