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Frutta e verdura: 5 fatti interessanti

L'agricoltura è il fondamento di tutta la civiltà umana. Tutto ebbe inizio quando l'uomo ha inventato quest'attività, unico mezzo per sfamare centinaia o migliaia di persone, ed in grado di rendere l'uomo più autonomo e sicuro, potendo per la prima volta coltivare il proprio cibo.

Quando tribù primitive di cacciatori nomadi iniziarono a raccogliere e poi piantare cereali selvatici, inventando l'agricoltura e dando il via a una serie di innovazioni – scrittura, città, monumenti, cultura, lingua, musica, religioni, … – avevano dato il via a qualcosa che avrebbe cambiato il destino dell’umanità.

Oggi parleremo di 5 strani ed affascinanti fatti che riguardano questi alimenti, a noi così cari e necessari. Vediamoli insieme

1. Solanum uporo (Pomodoro dei cannibali)

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Questa pianta, originaria del Pacifico del sud ed in particolare delle isole Fiji, sembra un pomodoro ma in realtà é una melanzana.

La Solanum Uporo è ricca di vitamine e antiossidanti, ed i loro semi sono ricchi di fibre. Viene consumata fresca, in scatola, in umido o anche essiccata al sole.

La leggenda vuole che questa verdura venisse utilizzata dalle tribù cannibali delle isole Fiji, che hanno praticato il cannibalismo per migliaia di anni, e veniva considerato come la salsa perfetta per accompagnare il consumo di carne umana. Il cannibalismo alle Fiji era una pratica radicata nella cultura. Non si è mai riusciti a capire fino in fondo cosa spinse questo popolo ad essere così voglioso di carne umana e così meticoloso nel preparare un pasto e prolungare la morte delle loro vittime con estrema ferocia e sadismo.

Il rito di mangiare carne umana era anche considerato di buon auspicio prima dell'inizio di un evento o di un'impresa. Visitando il Fiji Museum di Suva o l'Art Village di Pacific Harbour si possono "ammirare" reperti, foto e testimonianze di quello che era il passato delle isole che i naviganti Europei chiamavano "Isole dei Cannibali".

Nelle zone remote di tutto il paese si possono trovare testimonianze di quel periodo, come ad esempio sull'isola di Kaibu nelle Lau il visitatore può trovare una grotta piena di ossa umane. Basta pensare che (solo) il grande capo Ratu Udre Udre nella sua vita riuscì a mangiare più di 800 persone.

Oggi il cannibalismo di quei tempi oscuri è visto con un macabro e lontano ricordo, mentre il popolo dei Fijiani è indubbiamente uno dei più pacifici ed ospitali del mondo. 

La popolazione del villaggio di Nabutautau nel 2003 ha fatto le sue scuse per aver cannibalizzato il reverendo Thomas Baker e 8 dei Fijiani della sua missione nel 1867.

2. Strani cocomeri

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L'origine del cocomero si perde nella notte dei tempi nell'Africa tropicale-meridionale (sembra che esso abbia avuto origine nel deserto del Kalahari). Esistono testimonianze dell'Antico Egitto, quasi 5000 anni fa, dove i cocomeri venivano spesso deposte nelle tombe dei Faraoni, come cibo per l'aldilà. 

Verso il X secolo d.C. questa pianta  era ampiamente coltivata in Cina, mentre fu introdotta in Europa dai Mori verso il 1200. 

Attualmente esistono in Giappone persino delle angurie quadrate, vendute a 200 Euro circa. L' idea di produrre i frutti quadrati, era venuta una ventina di anni fa a un' associazione di agricoltori giapponesi, allo scopo di sistemarli con facilità in frigorifero. Per ottenere questo risultato, i cocomeri vengono fatti crescere e maturare in contenitori di vetro quadrati. Hanno sperimentato anche altre forme come ad esempio quella piramidale.

Ancora più stravaganti sono i prezzi pagati per l'acquisto dell''anguria giapponese Dansuke ($6,100 l'una), nota per la sua buccia nera e lucida e per l'eccezionale livello di dolcezza. Il frutto contiene una altissima percentuale di acqua ed ha un bassissimo apporto calorico.

Il consumo del cocomero è consigliatissimo nei periodi molto caldi, quando l'organismo umano perde molta acqua e sali minerali con la sudorazione. E' ricco di vitamina A, B6, B3, Ferro e vitamina C. Contiene, inoltre, licopene che combatte i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento. Contrariamente a quanto si possa pensare, il suo sapore zuccherino non è dovuto al contenuto in zuccheri, ma piuttosto dalla presenza di sostanze aromatiche.

Curiosità: grazie alla citrullina (sostanza naturale che agisce direttamente sui capillari), il consumo del cocomero avrebbe gli stessi effetti dei farmaci utilizzati per la cura delle disfunzioni erettili, agendo come vasodilatatore. Questa scoperta è stata fatta e pubblicata, dopo uno studio accurato, eseguito nel Luglio 2008 da un gruppo di studiosi della Texas A&M UniversityCome dire un 'viagra' naturale...

3. Carote colorate

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La carota è originaria dell’Afghanistan ed è giunta in Europa con le invasioni arabe. Appartiene alla famiglia delle Ombrelliferae ed è una pianta biennale.

Le carote sono ricche di glucidi di facile digeribilità, di beta-carotene, e di vitamine B e C e di sali minerali. Le radici della pianta della carota sono di colore rosso, giallo-arancio o anche bianco.  

La maggior parte delle persone ignora il fatto che il colore originario della carota era viola o bianco. Tutto è successo attorno al 1720 per merito degli Olandesi, i quali, partendo da un seme di carota particolare proveniente dall'Africa del nord e per selezione successiva (e non nei laboratori, come avviene per le attuali "modificazioni genetiche"), iniziarono la trasformazione.

Così, nel giro di qualche anno, sono riusciti a produrre le classiche carote arancioni che tutti conosciamo, ricche di betacarotene. Le carote viola o bianche, al contrario, erano del tutto prive di questa sostanza, ma in contempo erano molto ricche di antiossidanti preziosi per la salute e contro l'invecchiamento.

Le carote contengono vitamine del gruppo B, PP, D ed E e possono essere conservate anche per diversi mesi (purché a 0 gradi), mantenendo inalterate tutte le proprie caratteristiche organolettiche. Il suo succo è inoltre un grande equilibratore della flora intestinale.

4. L'estinzione delle banane

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La parola banana deriva da una lingua dell'Africa occidentale, probabilmente la lingua wolof. Quando i portoghesi giunsero in Africa, scoprirono la presenza degli alberi di questo frutto e la parola entrò a far parte della lingua portoghese e della lingua spagnola.

La banana, che non era ancora stata scoperta ed importata in Europa, veniva descritta nel 1601 come il frutto che profuma di rosa.

Quelle che troviamo attualmente nei supermercati e consumiamo comunemente, sono le cosiddette banane “Cavendish”, una varietà relativamente recente, introdotta a metà del secolo scorso, perché altamente resistente ai funghi, a differenza della varietà precedentemente usata, la famosa “Gros Michel”, più buona e più grande di tutte le varietà, ma estinta proprio perchè non resistente ai funghi.

Ultimamente sta succedendo una cosa molto grave, relativamente alla sopravvivenza di questo prezioso frutto. Pare che un certo fungo che porta il nome di “malattia di Panama” o “fungo Fusarium”, che nel 1960 colpì la qualità di banane nota con il nome di Gros Michel, portandola alla sua estinzione, stia per colpire di nuovo la qualità che conosciamo oggi, facendo estinguere, se ciò dovesse accadere, tutti gli alberi di banana.

Molte università hanno iniziato diversi studi ed esperimenti contro questo fungo micidiale. In particolare, all’Università Cattolica di Leuven, in Belgio, stanno lavorando su un gene capace di attaccare ed uccidere il fungo.

La banana è un frutto indispensabile per la corretta alimentazione dell'uomo. Contiene pochi grassi (0,3%) e la sua polpa è ricca soprattutto di potassio, indispensabile per il funzionamento del sistema cardiovascolare. Contiene, inoltre, vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C, vitamina PP, vitamina E e  sali minerali (calcio, fosforo e ferro).



5. La verdura più odiata al mondo (Cavoletti di Bruxelles)

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La verdura che appare in continuazione in cima alle classifiche di tutto il mondo,  come la "verdura più odiata", sono i cavoletti di Bruxelles, sicuramente per il loro sapore amaro e acido. Nonostante il loro nome, pare che siano originari dell'Italia, e solo in un secondo momento furono portati in Belgio dalle truppe romane.

Rispetto ai classici broccoli contengono una quantità superiore di vitamina E. Appartengono alla famiglia delle crucifere, varietà Brassica, famiglia che comprende una grande varietà di piante, tra cui il broccolo, il cavolfiore, il cavolo cappuccio e il cavolo verza.

I cavolini di Bruxelles, purtroppo, non sono facilmente digeribili, ma contengono tante sostanze nutrienti come ad esempio potassio, calcio, fosforo, ferro, acido folico, vitamina C, e contengono anche principi attivi anticancro, antibatterici, antinfiammatori e antiossidanti.

Hanno un'azione antiulcera, antianemica e disintossicante (un tempo si usava somministrare l'acqua di cottura delle foglie per smaltire una forte ubriacatura). Sono depurativi, remineralizzanti e favoriscono la rigenerazione dei tessuti.






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